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Autore: Alies    14/04/2019    1 recensioni
Dopo aver viaggiato nel tempo, Draco Malfoy si ritrova nel suo corpo da undicenne con tutti i ricordi degli scorsi diciasette anni. Usando le sue conoscenze decide di cambiare il passato. La sua prima missione: fare amicizia con Harry Potter. *Libro Primo della serie Riscritto nel Tempo*
Traduzione in italiano della fanfiction scritta da Scotland Evander
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Cap. 24 E Così… Gli Hai Dato un Nome


Nelle settimane che seguirono non cambiò niente. Raptormort continuò a balbettare, Piton continuò ad essere di malumore e Fuffy continuò a ringhiare dall'altro lato della porta chiusa a chiave. Draco notò che sulla porta c'era un grosso lucchetto che non era presente quando, per sfuggire a Gazza, si erano "nascosti" con Fuffy.

I gemelli gli procurarono con piacere il resto degli ingredienti, felici del fatto che Draco stesse pianificando uno scherzo contro Raptormort. Fare degli scherzi a quel professore era diventato il loro passatempo preferito. C'erano loro dietro alle palle di neve incantate che seguivano Raptormort colpendolo ripetutamente sul retro del turbante. Draco sghignazzava ogni volta che gli capitava di incrociarlo mentre veniva colpito dalle palle di neve. Quando quelle vennero distrutte, degli spicchi d'aglio iniziarono a seguire Raptormort ballando il cha cha cha.

Dopo aver messo le mani sugli ultimi ingredienti, il trio iniziò ad attendere con ansia che la pozione finisse di cuocere. Il tempo che Harry e Draco passavano fissando la pozione, Hermione lo passava preparando delle sessioni di ripasso ed evidenziando i suoi appunti. Draco sentiva come se avessero cose più importanti degli esami di cui preoccuparsi, come togliere il turbante dalla testa di Raptormort.

Febbraio si sciolse in Marzo. Hermione continuava a fargli pressione per gli esami e Draco cominciava a chiedersi se la pozione sarebbe mai diventata della giusta tonalità di viola. Com'era possibile che ci volesse così tanto per preparare una pozione che doveva servire a espellere qualcosa che poteva essere pericoloso?

"Che odore ha?" chiese Draco un pomeriggio di fine Marzo, sperando di distrarre Harry e Hermione dalla loro discussione sugli esami .

"Calze sporche," offrì Harry. "O i piedi di mio cugino."

Draco rise piano. Hermione chiuse di scatto il suo libro e iniziò a ficcare le sue cose in borsa.

"Che aspetto ha? Io devo andare a una sessione di Studio per gli Esami dei Corvonero," disse lei senza fiato. "Sono così eccitata per gli esami! E il nostro secondo anno! Pensate a quanto impareremo!"

"Sembra che vada bene. Penso che sarà pronta in tempo," disse Draco. "Ma noi- "

"Perfetto! Vi messaggio dopo," disse Hermione in fretta e se ne andò chiudendo la porta con un colpo.

"Vi messaggio?"

"È come ha iniziato a chiamare lo scrivere sulla pergamena che abbiamo incantato," spiegò Draco. "Ricordami di farne una anche per te. Ne hai bisogno."

Harry scosse le spalle. Non sembrava importargli il dover usare quella di Draco per contattare Hermione. Ed era quasi sempre capace di trovare Draco molto facilmente quando non erano assieme.

Era un po'... inquietante.

"Siccome tu attiri i problemi, ti potrebbe essere utile," lo prese in giro Draco. "Un giorno la tua abilità di trovarmi con facilità potrebbe venire meno. Mi dispiacerebbe non riuscire a salvarti perché tu non riesci a trovarmi."

Harry fece una breve risata nasale.

Draco chiuse la porta del cubicolo, ci appese il cartello 'fuori servizio' e prese la sua borsa. Stava per suggerire di andare a cena quando si fermò notando che Harry era in piedi vicino al Lavandino del Serpente. Sentendo una peso nello stomaco, guardò Harry con cautela.

"Cosa stai facendo?"

"Non lo so," ammise Harry. "È solo… ecco, io posso parlare coi serpenti, no?"

"Sì," disse Draco lentamente.

"E qui c'è un serpente e io giuro che si è mosso," continuò Harry, quasi premendo il naso sul rubinetto. Sibilò qualcosa. Saltò all'indietro quando il rubinetto del lavandino sembrò sibilare in risposta. Si girò verso Draco con occhi brillanti. "Lo hai sentito?"

"Sì. Ora andiamo."

"Hai detto che c'è una leggenda sulla Camera dei Segreti?" chiese Harry. Draco si trovò ad annuire anche se non voleva farlo. "Penso che questa possa essere l'entrata. Mi ha detto di essere una porta."

Harry si girò di nuovo verso il rubinetto e sibilò di nuovo prima che Draco potesse fermarlo. All'improvviso il lavandino iniziò a muoversi. Harry inciampò all'indietro cadendo. Draco si gelò con occhi spalancati. Il lavandino di mosse di lato rivelando un grande buco nella parete.

"Oh, guarda qua," disse Mirtilla uscendo dal suo cubicolo. "Cos'è quello?"

"È l'entrata per la Camera dei Segreti!" disse Harry elettrizzato. "Andiamo."

"Ti sei perso la parte del mostro?" chiese Draco con voce rotta.

"C'è un mostro," insistette Mirtilla. "Deve essercene uno. C'era un ragazzo che ha sibilato in quel modo e io sono morta. Dubito che mi abbia uccisa lui. C'erano degli occhi scintillanti. È tutto quello che ricordo. Poi sono morta."

Harry guardò Mirtilla, ma poi si rigirò verso l'entrata.

"Andiamo Draco! Nessun altro ci può entrare, giusto? Pensa solo a cosa potremmo trovare nascosto lì sotto."

"Sì, un mostro," disse Draco con un' imbarazzante voce stridula.

Harry rise. "È impossibile che ci sia un mostro lì sotto. Perché Serpeverde avrebbe dovuto lasciare un mostro?"

"Oh, non lo so… perché era pazzo?"

"Dov'è il tuo senso dell'avventura?" chiese Harry riportando lo sguardo sul buco nel muro.

"Antartide," rispose Draco di scatto. "Chiudi quella porta e andiamo via."

Harry avanzò lentamente verso la porta. Aveva una strana espressione mentre ficcava la testa dentro al buco. Poi, senza dire un'altra parola, scomparve. Draco urlò qualcosa che non era una parola, ma non era neanche un urlò da ragazzina e corse verso il buco. C'era una grande tubatura che conduceva giù verso il nulla e varie altre tubature che si ramificavano in tutte le direzioni, permettendo a qualsiasi cosa ci fosse nella Camera dei Segreti di accedere all'intera scuola. Draco fissò giù verso l'oscurità senza fine, aspettando di sentire da Harry o un urlo o il rumore di della sua testa che si rompeva.

"Draco! È uno scivolo!" la voce di Harry risalì con un po' di eco. "L'atterraggio è un po' duro. E melmoso. Ma vieni!"

Draco, sentendosi un po' male, rimase immobile.

"Posso andare con te se vuoi, Draco," lo incitò Mirtilla, indirizzandogli quello che forse voleva essere un sorriso civettuolo. "Presterò io attenzione al mostro. Non può uccidermi di nuovo."

"No." disse Draco

Mirtilla assunse un'espressione piuttosto vendicativa e gli passò attraverso. Lo shock delle sue interiora che si gelavano gli fece perdere l'equilibrio. Cadde di testa giù per lo scivolo. Era effettivamente melmoso e disgustoso. Era sicuro che avrebbe potuto vomitare un paio di volte senza notare niente. Arrivò sul fondo schiantandosi sgraziatamente.

"Ti odio," mormorò verso Harry che poteva percepire da qualche parte alla sua destra. "Ti odio."

"No, non mi odi," gli assicurò Harry tirandolo su. "Fai i tuoi incantesimi di pulizia e starai bene."

"Ti odio," ripetè Draco a denti stretti. "Come diavolo torniamo su?"

Harry si ammutolì mentre guardava lo scivolo, Accese la sua bacchetta. Si avvicinò allo scivolo e guardò verso l'alto. Erano molto in basso, c'era solo un piccolo raggio di luce che arrivava dal buco da cui erano entrati.

"Ci deve essere un'altra entrata. La troveremo esplorando!"

Harry era mentalmente malato.

"Andiamo, da questa parte."

Harry partì verso il corridoio oscuro, Draco lanciò silenziosamente i suoi incantesimi di pulizia poi accese la sua bacchetta. La vista che lo accolse gli fece venire i conati. Ovunque c'erano ossa di animali e carcasse, come anche strati su strati di quella che sembrava essere la pelle di un enorme serpente. A quasi ogni passo Draco sentiva dei rumorosi suoni di ossa che si spezzavano. Non voleva sapere su cosa stesse passando. Almeno seguire Harry era facile. Seguiva il rumore delle ossa che si rompevano.

Draco stava per morire.

Harry Potter l'avrebbe ucciso.

"Andiamo," la voce di Harry arrivava da qualche parte di fronte a lui.

"Ho trovato una grande camera!" arrivò la voce di Mirtilla.

Draco, immaginando che sarebbe stato meglio per lui stare vicino al Prescelto piuttosto che da solo, si affrettò a raggiungere Il Folle. Draco raggiunse Il Mentalmente Disturbato quando questi si fermò per osservare una pelle di serpente. Era secca e vecchia, ma il vivido colore verde era ancora evidente.

Appariva mortale. Più mortale dell'altra pelle che Draco aveva visto. Questa era più recente.

"Dev'essere lungo più di sei metri," esalò Harry. "È un serpente. Il mostro dev'essere un qualche tipo di serpente."

Invece di essere terrorizzato da quell'informazione, Harry sembrava esserne elettrizzato.

Chiaramente fuori di testa. Pazzo. Aveva bisogno di un guaritore IMMEDIATAMENTE.

"Da questa parte, ragazzi!" li chiamò Mirtilla. "Siete quasi alla camera principale! È inquietante!"

Come Harry anche Mirtilla era chiaramente fuori di testa. Almeno lei aveva una scusa, non poteva morire. E questa era probabilmente la cosa più divertente che avesse mai fatto. In tutta la sua vita e non vita.

Harry partì verso la direzione da cui veniva la voce di Mirtilla e Draco non potè fare altro che seguirlo. Si affrettarono dopo una curva e si fermarono di colpo di fronte ad una parete con due serpenti attorcigliati tra loro. Harry vi si avvicinò e allungò una mano verso le incisioni. Passo con leggerezza le dita sui serpenti, concentrandosi sui brillanti smeraldi usati per gli occhi.

Erano della stessa tonalità degli occhi di Harry.

"Wow."

Draco rimase dietro di lui. Mirtilla arrivò e fluttuò di fianco a Draco. La sua eccitazione era quasi palpabile. Harry indietreggiò deglutendo a vuoto.

"Sento qualcosa. È… strano, ma sento qualcosa," All'improvviso Harry sibilò e i serpenti si separarono creando due metà. "Forte."

Mirtilla squittì e si affrettò oltre l'apertura subito dopo Harry che era partito a razzo. Draco, l'unica persona sana nel raggio di svariate miglia, li seguì più lento tenendo la bacchetta di fronte a sé. Alzandola un po' sopra la sua testa, si ritrovò in una camera molto grande. Notando dei candelieri alle pareti ne accese uno, il che causò l'accensione di tutti gli altri.

La camera era enorme. Dei pilastri svettanti in pietra con altri serpenti scolpiti si stagliavano per supportare il soffitto. Generavano delle lunghe ombre oscure che peggioravano le strane tenebre verdastre che riempivano la camera.

Forse accendere le candele non era stata una buona idea?

"Qui su c'è un candeliere," disse Mirtilla.

Draco alzò lo sguardo e vide un candeliere di pietra sopra la sua testa. Gli puntò contro la bacchetta e lanciò un altro incantesimo per la luce. Il fuoco saltò fuori dalla sua bacchetta. Il candeliere (decorato con serpenti) si accese, riempiendo l'intera camera di una calda luce verdastra.

"Com'è che la luce è verde?" chiese Harry, "Hai usato del fuoco normale."

Draco alzò le spalle. "Questo è Serpeverde. A lui piaceva il verde."

Harry accettò questa cosa come la ragione dietro la luce verde. Almeno, ora che era inondata da quella calda luce verde, la camera appariva un po' meno inquietante. Draco guardò verso l'altro lato della sala, i suoi passi echeggiavano sul pavimento di pietra. Harry si fermò alla base di quella che forse era stata una fontana. C'era una grande statua con le orbite cave. Era avvolta in vari serpenti, tutti con gli occhi di smeraldo. Draco sapeva di chi era la statua: Salazar Serpeverde. Avrebbe riconosciuto ovunque quella faccia simile a un scimmia*. Harry camminò fino al bordo della fontana dove stava l'enorme statua e appoggiò le mani al bordo.

"Wow. Quello è Serpeverde?"

"Sì," disse Draco cercando di non apparire spaventato. "Okay, l'hai vista. Ora andiamo."

"Penso che sia dietro la statua," disse Harry.

Mirtilla squittì apparendo all'improvviso dagli occhi della statua. "Hai ragione! È qui!"

Draco strillò e perse il controllo delle sue gambe. Cadde al suolo. Mirtilla non gli prestò attenzione. Svanì di nuovo velocemente dentro la statua.

"Draco?"

"Quel mostro uccide! L'obiettivo del mostro è di ripulire la scuola dai Nati Babbani! Come Hermione! Non è un mostro simpatico!"

Harry fissò Draco, spostando il peso da un piede all'altro. "Mostro simpatico?"

"Sì, come quelli che piacciono a Hagrid," disse Draco, la sua voce era di nuovo più stridula di quanto volesse. Harry lo guardava leggermente confuso, non conoscendo Hagrid ancora tanto bene da sapere che il mezzo gigante amava tutte le cose mostruose. Draco si alzò incespicando. "Solo perché puoi parlare coi serpenti non vuol dire che questo ti ascolterà, Tu non sei… ecco, tu non sei l'Erede di Serpeverde."

"Come fai a saperlo? Serpeverde poteva parlare coi serpenti, io posso parlare coi serpenti. Sono riuscito ad arrivare fino a qui," disse Harry. "E se lo fossi? Potrei dire al serpente di non attaccare i Nati Babbani."

"Ma… ma… ma…"

"Penso che sia un basilisco," Mirtilla annunciò riapparendo. "Più grande del solito, ma è un basilisco. Ne ho letto prima di morire. C'era questo bel ragazzo- in qualche modo ti somigliava."

Mirtilla piegò la testa di lato studiando Harry che si mosse a disagio. Draco si schiarì la gola rumorosamente.

"Oh," Mirtilla saltò su e scosse la testa. "Il ragazzo che stava facendo ogni tipo di ricerca sui serpenti a scuola. Sembrava che stesse facendo una relazione sui basilischi. Comunque si sta svegliando. Penso che percepisca Harry."

"Oops," fu la brillante risposta di Harry.

Draco emise un verso flebile che lo fece sembrare una ragazza. "Oh, perché non poteva essere un coniglio? Sul serio, i conigli sono dolci, pelosi e carini. Perché Serpeverde non poteva parlare coi conigli?"

"I conigli sono terrificanti, che vai dicendo?" chiese Harry.

Draco lo fissò perplesso. "Mi stai dicendo che hai paura dei conigli? Ma non di un serpente assassino?"

"I conigli sono inquietanti," disse Harry con brivido. "Hanno quei piccoli nasi tremolanti e occhi pungenti. A volte gli occhi sono rossi. Sono proprio…"

Harry tremò di nuovo.

"Io mi coprirei gli occhi." gli suggerì Mirtilla.

Draco non dovette farselo dire due volte. Si coprì gli occhi fino a che l'unica cosa che vedeva era il pavimento e corse verso uno dei pilastri per nascondersi. Sent' Harry dietro di lui e sentì qualcosa muoversi dietro la statua. Si udì il rumore di pietre che strisciavano e Mirtilla fece un verso di trionfo mentre qualcosa scivolava sul pavimento polveroso.

"Mi sta parlando."

"E allora rispondigli!"

Harry iniziò a sibilare. Draco non sentiva nessun sibilo in risposta, ma sembrava che Harry stesse avendo una conversazione mentre Mirtilla continuava a fare dei versi eccitati come il serpente scivolava sempre di più dentro la camera.

"Possiamo uscire fuori," disse Harry.

E USCÍ DA DIETRO AL PILASTRO.

"SEI FUORI DI TESTA?"

"Mi ha accettato," rispose semplicemente Harry. "Lo controllo. Gli ho detto di non attaccare i Nati Babbani e nessun altro a dirla tutta."

Harry iniziò a sibilare di nuovo e Mirtilla sospirò. "Il serpente ha chiuso gli occhi. Che noia."

Draco spiò dietro il pilastro e vide un enorme, orribile serpente verde arrotolato alla base della fontana. Era verde brillante, il che diceva chiaramente che era pieno di veleno mortale. Deglutendo, Draco stette dove si trovava.

"Draco vieni! Vieni qui," disse Harry eccitato.

"Penso che starò qui."

Harry fece un verso e riprese a sibilare. Draco affondò sul pavimento tenendosi la testa tra le mani.

Tutta questa faccenda avrebbe potuto giocare a suo favore. Harry controllava il serpente. Draco non era sicuro di cosa fosse esattamente successo quando la Camera era stata aperta l'altra volta durante il suo secondo anno, ma era molto altamente probabile che il serpente, con cui Harry stava conversando in quel momento, fosse il colpevole degli studenti Pietrificati. Visto che ora il serpente rispondeva a Harry, l'anno successivo non ci sarebbero stati studenti Pietrificati.

Sbirciando tra le sue dita, vide Harry ACCAREZZARE il serpente mentre continuava a comunicare con lui sibilando. Dopo un momento Draco girò piano intorno al pilastro fino ad arrivare al lato da cui poteva vedere per intero il serpente.

"Ha detto che non ti farà del male," disse Harry volgendo la sua attenzione a Draco. "Ha detto che Salazar Serpeverde l'ha lasciata qui per proteggere la scuola dalle persone che avrebbero voluto fare del male agli studenti. È stato solo cinquant'anni fa che l'Erede le ha detto di uccidere i Babbani e i Nati Babbani. Le ho detto che i Nati Babbani non sono un pericolo per la scuola. E neppure i Babbani. Era confusa, ma ha accettato di fare come le ho chiesto. Però è affamata. È da più di cinquant'anni che non mangia. Mi chiedo cosa mangi?"

"Non pensi che lei sappia cosa mangia?" chiese Draco.

Harry sibilò un altro po' e annuì. "Vorrebbe della carne. Gliene possiamo portare un po'?"

"Certo," disse Draco sollevando le braccia al cielo. "Scommetto che gli Elfi Domestici delle Cucine inciamperanno gli uni sugli altri per dartene un po'."

Draco avrebbe dato al serpente duecento e passa chili di carne se voleva dire che sarebbero usciti vivi dalla Camera.

Harry continuò ad accarezzare il serpente, sibilò un paio di altre volte e sorrise.

"Okay. Andiamo a prendere della carne per Medusa," disse Harry.

"Le hai dato un nome?"

"Certo. Nessuno gliene ha mai dato uno," disse Harry triste. Sibilò qualcos'altro e il serpente iniziò a strisciare indietro verso da dove era venuta. "Le ho detto di dormire fino a quando non torno."

"Le hai dato un nome?" chiese di nuovo Draco flebilmente.

"Sì, Draco. Ti piacerebbe essere chiamato 'ehi tu' tutta la vita?" disse Harry alzando gli occhi al cielo. "Le piace il suo nome. Specialmente dopo che le ho detto da dove viene."

Draco gemette.

"Andiamo. Ha detto che tutto quello che devo fare è chiedere delle scale nel punto da cui siamo scesi."

"Che altro ti ha detto il serpente?"

"Che il mio legame è più forte perché ho più sangue magico rispetto all'ultimo Erede," disse Harry. "Ha detto che, nonostante il mio diritto sia debole, il mio sangue magico è più puro di quello dell'ultima persona che l'ha svegliata. E in più, sono gentile."

Draco chiuse gli occhi mentre aspettava che Harry riaprisse la porta che dalla camera portava al corridoio.

Naturalmente, Harry aveva convinto il serpente semplicemente essendo gentile. Se solo sconfiggere l'Oscuro Signore fosse stato così facile come l'essere gentili.


*altra pelle. Quella che Draco ha visto vicino all'entrata della Camera.

*da scimmia. Non me lo sono inventato. Nell'originale dice "monkeyish face".


N/T Sorpresa!

Prossimo capitolo: Alza gli scudi/ Proteggiti.

Sono ancora indecisa su come tradurlo...

  
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