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Autore: MatsuFla    15/04/2019    1 recensioni
Come sarebbe andata la storia se Ian, etero convinto, fosse stato davvero il ragazzo di Mandy?
Dal testo: Questa è la storia di come il fratello della mia ragazza mi ha cambiato la vita. Non credevo potesse mai accadere nulla del genere, ma alla fine è successo!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mandy Milkovich, Mickey Milkovich
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Cap 7/19 - Fottuto per la vita

Mickey bussa alla porta della camera da letto di Molly e aspetta il permesso per poter entrare.
Allora lo sa fare quando vuole, il bastardo!
Quando la ragazzina non risponde gira la maniglia e sbirciando nella stanza vede che la luce è ancora accesa.
"Hey, posso entrare?"
"Dipende, vuoi continuare a dirmi quelle brutte cose?"
Mickey apre la porta e poggiandosi allo stipite si limita a risponderle facendo di no con la testa. Si guardano in silenzio fino a quando Molly gli fa cenno di entrare e lui lo fa, chiedendosi la porta alle spalle.
Origliare è sbagliato!
Lo so, ok? Lo so bene.
È sbagliato!
Ma io non posso perdermi una scena del genere, così mi posiziono prontamente dietro la porta dove avvicino l'orecchio per sentire meglio e sbircio all'interno della stanza da una crepa nel legno che fortunatamente mi dà una discreta visuale dei due Milkovich.
Mickey è seduto all'angolo del letto in un evidente stato di tensione, Molly è infilata sotto un lenzuolo rosa, seduta anche lei e rivolta verso il fratello.
"Ha chiamato Mandy... ti ricordi di lei?"
"No."
"Nostra sorella, lei è una tipa a posto, è la ragazza di Ian... uh, comunque, ti ha trovato un posto dove stare. Dice che la zia Rande può prendersi cura di te finché non vengono a prenderti. Si prendeva cura di lei quando scappava di casa. È raro, ma alcuni Milkovich si guardano le spalle a vicenda."
"Tu non volevi aiutarmi! Non mi consideri una Milkovich?"
Nei suoi occhi blu, così simili a quelli di Mickey, si mischiano rabbia e tristezza... o almeno credo, da qui non riesco a vedere bene!
"Ma no dai, che c'entra... era perché c'era Gallagher, ho lasciato fare a lui che è un esperto di salvataggi. Ero sicuro che avrebbe risolto tutto."
Queste sue parole mi provocano dei sentimenti contrastanti, se da una parte sono contento che lui abbia piena fiducia in me, dall'altra vorrei prenderlo a calci per lo stesso motivo dato che non è una buona scusa per non avermi aiutato neanche un po'!
"E poi... come potrei non considerarti una Milkovich! Abbiamo tante cose in comune, le nostre madri drogate sono morte, condividiamo lo stesso padre pezzo di merda e..." Esita non sapendo più cosa dire.
"Il colore degli occhi!" Lo aiuta lei.
"Esatto, brava! E sono sicuro che ci sono tante altre cose."
Mi fa sorridere vedere quanto è adorabile Mickey quando cerca di fare il tenero, sarebbe bello se lo facesse più spesso... ma sono sicuro che se dovessi suggerirgli una cosa del genere mi ritroverei con un occhio nero.
"Comunque... il posto dove ti portiamo è vicino a dove abitiamo quindi... se dovessi avere bisogno di qualcosa... o se vuoi venire a salutare Ian qualche volta... puoi farlo. Quando ti trasferirai a Denver starai sicuramente bene, non avrai più bisogno di noi... ma comunque... se vuoi ti lascio il mio numero."
"Ok."
Lui si alza e si incammina verso la porta ma si blocca quando sente la voce della più piccola.
"Hey Mickey, credo di aver capito perché papà non mi accetterebbe. Ma perché non accetta te? Tu cos'hai che non va?"
"Io sono gay, Molly."
"Gay? Cosa vuol dire?"
"Vuol dire che mi scopo gli uomini."
"E questo non va bene?"
Mickey rimane impassibile per qualche secondo e io trattengo il fiato temendo un'altra sfuriata. Di colpo torna in dietro, fa il giro del letto e giunto davanti a lei le afferra forte le spalle e io tremo pensando al peggio.
"Ok, ascoltami bene ragazzina, non devi permettere mai a nessuno di dirti chi o cosa sei, mi hai capito?"
"Tu l'hai fatto, hai detto che non sono una femmina perché ho il pene. Non devo ascoltare neanche te?"
"Specialmente me!" Lui e Molly sorridono e lo stesso faccio io da qui.
"Ma solo per questa volta dammi retta, ok? Non devi mai vergognarti per quello che sei, non c'è niente di sbagliato in te o in me! Se a qualcuno non sta bene ciò che siamo sono problemi loro, che si fottano! Sono loro ad essere sbagliati!"
Considerando la risposta che ho ricevuto io nel dire a lui queste stesse parole, non so se Mickey crede davvero in quello che ha detto. Forse lo ha fatto solo per tranquillizzare Molly o forse sa che è la cosa giusta e che è così che dovrebbe essere ma pensa che a lui non è concesso crederci perché in tutta la sua vita non ha mai potuto farlo. In ogni caso sono sicuro che lui spera che Molly possa essere libera di vivere felice con persone che la accettino per quella che è.
A vederlo così sicuro e agguerrito mi sento tremendamente eccitato, cioè, non emotivamente, intendo proprio letteralmente, cazzo. Potrei dire quasi... di trovarlo molto... sexy?
In modo etero, ovviamente!
"Sii donna, uomo o entrambi! Fai quello che ti pare, cazzo. Devi essere tu a decidere... come vestirti, come comportati, chi scoparti... se ti piacciono gli uomini, le donne o quello che ti pare. Ti piace quello che ti piace, non conta nient'altro!"
"A me piace Ian! È così alto e bello!" Esclama la mia piccola ammiratrice.
"Abbiamo un'altra cosa in comune allora." Le risponde lui sbuffando un dolce sorriso malinconico mentre io di colpo perdo un battito.
Ha detto sul serio che gli piaccio?
Ma in che senso?
In modo etero anche lui?
Ma lui è gay!
Ma poi che cazzo vuol dire 'in modo etero'?
Non lo so nemmeno io! Sono nella confusione più totale!?Il cuore mi batte a mille, sento la faccia andarmi a fuoco... e non solo!
Io non so se per un ragazzo esiste un modo etero di avere un'erezione pensando ad un'altro ragazzo... ma è quello che mi sta succedendo in questo momento!
Preso completamente dal mio tumulto interiore mi accorgo che Mickey sta per uscire solo quando è ad un passo dalla porta, ma il mio corpo è in uno stato di anarchia generale e non riesco a muovermi. Per fortuna Molly lo ferma concedendomi qualche altro minuto per riprendermi.
"Mickey, sono contenta che sei mio fratello. Grazie per essere venuto."
Lui si limita ad annuire sorridendo, poi la bambina continua.
"Posso abbracciarti?"
"Hey ragazzina, sei un Milkovich, niente smancerie."
"E se non volessi esserlo?"
"Te l'ho detto, sei libera di fare ciò che vuoi. Io comunque non ti biasimerei."
È l'ultima cosa che riesco a sentire prima di essere costretto a correre via e per fortuna questa volta riesco ad avere la meglio sull'intenzione del mio corpo di rimanere pietrificato in stato confusionale. Raggiungo quella che era la camera da letto della madre di Molly e chiudo la porta prima di iniziare a camminare spasmodicamente per tutta la stanza, avanti e indietro, avanti e indietro, cercando di respirare e riprendere il controllo.
Ho bisogno di scacciare via questi pensieri su di lui, di farlo uscire dalla mia testa, di tornare a ragionare lucidamente.
Ho bisogno di... allentare la tensione.
Mi reggo con una mano alla cassettiere di fronte al letto e con l'altra inizio a massaggiarmi vigorosamente restando all'esterno dei pantaloni... ma non è abbastanza.
Decido di rischiare ed andare oltre, infilando la mano nei boxer, ma la ritraggo subito quando la porta si apre e Mickey entra senza preavviso.
"Hey Gallagher, visto che la partenza è rinviata direi di riposare qualche ora anche noi. Domani mattina però alziamo il culo presto, Kevin mi rompe il cazzo se non torno a lavoro."
Rimango immobile dandogli le spalle, ascoltando a malapena quello che dice.
"Tu puoi prendere il letto, io mi metto sul divano."
Mi volto verso di lui e lo guardo ansimante, incapace di proferire parola.
"Hey, stai bene?"
Prima di rendermi conto di ciò che sto facendo afferro tra i pugni la maglietta a righe di Mickey e schianto le labbra duramente contro le sue, ma lui mi spinge via facendomi sbattere contro la cassettiera.
"Che cazzo fai, Ian?"
Ha un'espressione scioccata e con la lingua si lecca l'angolo della bocca come fa sempre quando è nervoso.
Perché lo fa?
Perché mi respinge?
Credevo di piacergli!
"Hai detto che ti piaccio."
"Cosa?... Come fai a... hai origliato?"
"Anche tu mi piaci, Mickey."
Rimane pietrificato a guardarmi a bocca aperta, per un secondo sembra voler dire qualcosa ma non lo fa. Respira affannosamente scuotendo la testa, poi nel giro di un secondo mi travolge afferrandomi il viso tra le mani tatuate e mi bacia con forza, le labbra e i denti si scontrano dolorosamente ma è comunque incredibile. Immediatamente comincio a ricambiare il bacio e gli avvolgo i polsi con le dita. Lo spingo con forza e lui cade all'indietro sul letto a due piazze, lo raggiungo baciandolo voracemente mentre guadagniamo il centro del materasso spoglio. Mentre mi tolgo la maglietta lui slaccia la mia cintura e mi sfila i jeans, poi procediamo al contrario e in pochissimo tempo siamo liberi dai vestiti. Una volta nudi, salgo a cavalcioni su di lui e posso già sentire la sua erezione reagire. Mi rivolge un sorrisetto sexy e fa scorrere le mani lungo il mio petto, poi avvolge le braccia intorno al mio collo attirandomi a se, apre ulteriormente le gambe affinché io possa pressarmi il più possibile contro di lui. Inarca la schiena mentre io lentamente comincio a strusciarmi sul suo corpo ottenendo una frizione fottutamente incredibile.
"Non riesco a trattenermi con te." Parlo nell'incavo del suo collo mentre lo bacio e continuo con le lente, strazianti spinte.
Sono su di giri, non riesco ad aspettare oltre.
Lo voglio!
Lo voglio più di ogni altra cosa!
Lo voglio subito!
"Mick, io... io non so bene cosa fare... ho visto dei video ma..."
"Tranquillo testarossa, te lo insegno io!"
Mi afferra la mano e se le porta al viso, poi prende in bocca due dita e inizia a leccarle e morderle sensualmente. Io recepisco il messaggio e non appena le mie dita sono ben umide, senza essere particolarmente gentile, le infilo dentro di lui, compiendo qualche rapida spinta per prepararlo.
"Cazzo, Ian!" Farfuglia contorcendosi.
Nonostante sia la prima volta che faccio una cosa del genere mi viene abbastanza naturale, come se d'istinto sapessi già come farlo e, da come reagisce Mickey, direi che mi riesce nel migliore dei modi.
Continuando a baciarmi avidamente, Mickey si divincola dalla mia presa e si sposta trascinandomi con sé, guidandomi finché non siamo entrambi in ginocchio uno di fronte all'altro, poi stacca le labbra dalle mie per proseguire la scia di baci fino al mio orecchio.
"Ti voglio dentro di me... adesso!" Bisbiglia caldamente mentre mi accarezza la guancia.
Sentirgli dire quelle parole mi accende completamente e perdo il controllo.
Afferro rozzamente Mickey da dietro il collo, lo faccio voltare e lo scaravento energicamente con il viso contro il muro adiacente al letto.
"Merda!" Ansima battendo il pugno contro la parete, pronto per qualsiasi cosa io voglia fargli.
Faccio correre le mani lungo le braccia di Mickey e gli blocco le sue sul muro sopra la testa, tenendo la presa stretta con la mano sinistra mi premo addosso a lui sfregandomi contro il suo sedere nudo, mentre con la destra gli conficco le dita nel fianco, abbastanza forte da lasciargli il livido, così che abbia il mio marchio sul suo corpo.
"Cazzo, Ian!" Rantola mentre preme la fronte contro la parete, il respiro pesante e irregolare mentre attende l'intrusione desiderata.
Senza perdere tempo sprofondo prepotentemente dentro di lui, completamente, già vicino all'orgasmo per il modo in cui Mickey si serra attorno a me. Quando lui ringhia sotto le mie spinte capisco che gli sto facendo male e questo mi eccita ancora di più, conoscendo Mickey sono abbastanza sicuro che gli piaccia un po' di dolore durante il sesso, così continuo a martellarlo più velocemente e in profondità, amando i versi che fa mentre si spinge contro di me cercando di adattarsi il prima possibile alla mia presenza. Guardo la sua schiena sudata, tutti i muscoli contratti e non resisto a chinarmi e morderlo forte tra le scapole. Lecco la sua pelle sudata sui segni che ho appena lasciato, salgo su per il collo e quando lui gira il volto sopra la spalla per guardarmi arrivo fino alla bocca incontrando le sue labbra in un bacio feroce.
Sentire il suo sapore sulla mia lingua mi riporta alla realtà, la mia mente torna lucida e per un momento esito.
"Mick..." Sussurro nella sua bocca scostandomi appena per rivolgergli uno sguardo preoccupato.
"Non ti fermare!" Mi dice prima di liberare le sue mani dalla mia presa, una la sovrappone alla mia tenendola ancora ferma contro il muro e intrecciando le nostre dita, mentre l'altra la fa scivolare all'indietro verso di me affondando le unghie nella mia natica. È la cosa più straordinariamente eccitante che abbia mai provato in tutta la mia vita, e di sicuro non potrò mai dimenticarla!
Sciolgo malvolentieri l'intreccio delle nostre dita per farle scivolare giù per il corpo di Mickey, sfiorando con la punta la sua morbida e calda pelle fino ad arrivare tra le sue gambe dove comincio ad accarezzarlo a ritmo delle spinte, ansioso di portare entrambi al culmine.
"È tutto fottutamente incredibile." Sorrido nell'incavo del suo collo.
Lui in risposta mi infila la mano tra i capelli e li strattona bruscamente attirandomi in un altro bacio appassionato, intreccio la lingua con la sua e ingoio i suoi lamenti mentre avverto le vertigini per l'imminente orgasmo.
Ci incontriamo spinta dopo spinta, perfettamente in sincronia, mentre facciamo l'amore contro la parete e non ci vuole molto prima che Mickey venga nella mia mano gemendo e aggrappandosi disperatamente a me mentre lo bacio avidamente.
Ora ho la risposta.
So com'è il viso di Mickey in quel momento, quando si abbandona completamente a qualcuno e il mondo intorno si annulla totalmente fino a rimanere soli, fusi insieme.
È fottutamente fantastico! La cosa più bella che abbia mai visto!
Vedere quell'espressione di puro piacere sul suo volto è abbastanza per condurmi all'apice, mi lascio trasportare e vedo le fottute stelle!
Collasso contro la schiena di Mickey, fremendo e tremando addosso a lui per la forza travolgente dell'amplesso. Lo accarezzo ancora per un po' poi tolgo la mano e avvolgo il braccio attorno al suo petto, stringendolo forte a me, volendolo sentire il più vicino possibile mentre cerchiamo di riprendere fiato. Crollo di spalle sul letto portando Mickey con me, rimanendo ancora dentro di lui ansimo alla ricerca di aria mentre il suo corpo è steso su di me e mi blocca i movimenti. Ha la testa all'indietro sulla mia spalla, gli premo un bacio dietro l'orecchio e mentre lui rotola di lato sorridendo io lo seguo iniziando lentamente ad uscire.
Mickey si rigira verso di me sollevandosi su un gomito, poi pianta i suoi occhi azzurri dritti nei miei.
"Stai bene?" Sorride pigramente e allunga la mano per togliere una ciocca di capelli dalla mia fronte.
"Mai stato meglio. Perché cazzo non lo abbiamo fatto prima?" Rido della mia stessa battuta e lui mi segue a ruota, ancora più forte, lasciando cadere la testa all'indietro.
"Vieni qui." Afferrandomi da dietro il collo mi attira contro le sue labbra e io letteralmente mi sciolgo. È surreale come siamo passati dallo scopare furiosamente contro la parete ai baci dolci e teneri che ci scambiamo ora. Non credevo che Mickey, con le sue mani ruvide e rudi, fosse capace di carezze tanto delicate; le sue dita tatuate che sfiorano il mio corpo è quanto di più simile ci possa essere alla pace dei sensi, nessun 'fuck u-up' è mai stato così dolce.
Non mi sono mai sentito così prima d'ora, non mi era mai piaciuto così tanto baciare qualcuno e il sesso non era mai stato così bello, mai prima di Mickey.
Quando ci separiamo io torno sulla schiena a guardare il soffitto mentre Mickey si distende perpendicolarmente a me, poggiando la testa sul mio addome.
"Ti ho fatto male?" Chiedo passandogli la mano fra i capelli sudati.
"Un po', ma è stato comunque fottutamente fantastico." Un sorriso appagato gli si allarga sul volto ancora arrossato.
"Scusa, a volte divento violento."
"Mi piace violento! Non credo di poter reggere a farlo sempre così, altrimenti prima o poi mi sfondi il culo tough guy, ma possiamo farlo quando ci va. In effetti, ci sono dei giochetti che non vedo l'ora di farti vedere!" Si gira verso di me con un sorriso malizioso sulla bocca passandosi la lingua sui denti e io lo trovo tremendamente sexy. Malgrado io muoia dalla voglia di fare con lui tutti i giochetti di cui parla mi limito a rispondere con un sorriso tiratissimo e distogliendo lo sguardo subito dopo.
"C'è qualcosa non va?"
Se qualcosa non va?
C'è tutto che non va!
Vorrei raccontargli ogni cosa, dirgli la verità su di me e su quello che sta succedendo, invece, semplicemente sospiro rassegnato passandomi la mano sul viso sudato.
"No, niente." Gli rispondo, ingoiando quello che invece vorrei dire.
"Ti va una sigaretta prima di ricominciare?"
Io annuisco e lui corre a prendere il pacchetto di sigarette dalla tasca dei suoi pantaloni sul pavimento, poi mi raggiunge sistemandosi accanto a me che intanto mi sono messo seduto con le spalle poggiate al muro adiacente al letto.
Fissando il vuoto dritto davanti a noi ci passiamo pigramente la sigaretta in silenzio per qualche minuto, poi provo ad ottenere una risposta alla domanda che mi frulla in testa da tutto il giorno.
"Ora me lo dici?"
"Cosa?"
"Perché eri arrabbiato oggi."
"Perché volevo scoparmi il ragazzo etero di mia sorella!" Ride porgendomi la sigaretta.
"Dico sul serio, Mickey!"
"Anche io." Il sorrisetto spavaldo lascia il posto ad uno più timido. Si gratta il naso con le nocche ed evita il mio sguardo, probabilmente per nascondere l'imbarazzo.
"Ero arrabbiato perché volevo... tutto questo! Ma credevo di non poterlo mai avere. Insomma, eri il fottuto ragazzo di mia sorella, non avrei dovuto metterti gli occhi addosso in ogni caso."
Eeeee... ORA!
È proprio in questo momento, guardando l'espressione sul suo volto, che capisco la grande cazzata che ho fatto! Il grande casino che ho combinato!
"Sei pronto per rifarlo o hai... bisogno di tempo, palle di fuoco?"
Sarei pronto eccome a rifarlo, lo rifarei cento volte, sono già tremendamente eccitato ma cerco di nasconderglielo perché è proprio questo il problema.
"Cazzo!" Esclamo allontanandomi da lui e mettendomi seduto al bordo del letto dandogli le spalle.
"Ian, cosa c'è? E non dire che non è niente perché non me la bevo."
Posso sentire i suoi occhi su di me, ma non ho il coraggio di voltarmi a guardarlo.
"Mickey, c'è un problema."
"Mandy?" Chiede con voce spezzata.
"No, cioè si, anche quello ma..." Mi premo i palmi delle mani sugli occhi così forte da fare male... a Mandy non ci avevo minimamente pensato!
Sono un fottuto pezzo di merda!
Ho colpito due delle persone a cui tengo di più in un colpo solo. Mickey è il mio migliore amico, non si merita di essere trascinato nella mia merda. Gliel'ho nascosto per tutto questo tempo e ora lo verrà a sapere nel peggiore dei modi. Non sono pronto a parlarne con lui ma dopo quello che è successo non posso evitarlo.
"Mick, io... non ti ho detto delle cose..." Finalmente guardo verso di lui e lo trovo con il viso stravolto dalla confusione.
"Ci sono dei momenti, ogni tanto, in cui attraverso delle fasi..."
Mickey solleva le sopracciglia e allarga le braccia rimanendo in attesa.
"Di ipersessualità."
"Iperses-... intendi dire che sei eccitato? Quale gay di vent'anni non lo è?!"
Il sorrisetto canzonatorio sulla sua faccia sparisce quando vede la mia espressione seria, sopraffatto da un'emozione che quasi mi rende difficile respirare.
"È proprio questo il punto, Mickey, io non sono gay."
"Ian, se lo metti nel culo ai ragazzi sei gay!"
"Si ma... in questi momenti io sono sempre super eccitato, capisci? Non riesco a controllarmi e-"
"Aspetta... aspetta un momento, mi stai dicendo che sei venuto a letto con me perché non c'era una vagina nei paraggi?" Mi interrompe bruscamente, strizza gli occhi e storce il naso, ora visibilmente arrabbiato.
"È molto più complicato di così."
"Beh allora spiegamelo!"
Spiegarlo... se solo fosse così semplice.
Chiudo gli occhi e faccio un respiro profondo cercando il coraggio per parlare, poi, ormai rassegnato, lo sputo fuori tutto d'un fiato.
"Sono bipolare."
"Bi-bi-bi-cosa? Che cazzo significa?" La sua voce impenna di mezza ottava.
"È una malattia, Mickey."
"Ah, quindi tu hai una malattia che ogni tanto ti trasforma in una fottuta cagna in calore e ti scopi chiunque ti trovi difronte?!"
"Non è così, lasciami spiegare."
"No, ho capito perfettamente." Inizia a raccogliere frettolosamente i suoi vestiti sparsi sul pavimento tenendoli in modo disordinato tra le braccia.
"Vaffanculo Gallagher!"
"Mickey!" Lo afferro per un braccio e lo costringo a voltarsi.
"Non mi toccare, cazzo!" Scaccia via la mia mano violentemente e mi spinge contro la cassettiera.
"Mickey aspetta, torna qui." Provo a fermarlo mentre esce dalla camera come un treno, afferrando al volo le chiavi dal tavolo della cucina e dirigendosi verso la porta.
"Lasciami in pace!"
"Dove stai andando?"
"Lontano da te, cazzo, ecco dove."
"Ma sei nudo."
"Non seguirmi!" Si gira verso di me e scandisce le parole affinché io comprenda che non si tratta di una richiesta ma di un ordine perentorio.
"Ma torni?" Provo ancora, ricevendo solo silenzio come risposta.
"Mickey!" Gli urlo mentre sbatte la porta uscendo. Rimango con gli occhi fissi in quel punto nella speranza di vederlo rientrare, ma non succede.
Io so perfettamente cosa mi è successo, e non è nulla di buono, la fottuta malattia che mi incasina il cervello riesce a rovinare sempre tutto, cazzo!
Lo sento vestirsi sul pianerottolo e scendere le scale, torno in camera e spio dalla finestra spostando appena il cartone attaccato in malo modo per tappare l'enorme foro nel vetro, da qui si riesce a vedere l'auto parcheggiata sotto casa. 
La mia malattia spaventa le persone e le allontana, ma mai prima d'ora qualcuno era uscito di casa completamente nudo pur di starmi lontano, questo stabilisce decisamente un nuovo record!
Dopo qualche minuto lo vedo uscire dal portone principale e, avvicinatosi alla macchina, inizia ad inveirgli contro sferrando calci sulle ruote e pugni sul cofano, poi sale e mette in moto... ma non parte, invece, incrocia le braccia sul volante e ci affonda la fronte.
Se solo mi lasciasse spiegare... anche se non ho scuse per quello che ho fatto, vorrei comunque provare a rimediare a questo casino. Ma di raggiungerlo non se ne parla, è stato abbastanza chiaro nel dirmi di non voler essere seguito e io voglio rispettare la sua volontà. Tanto più che, vedendomi ora, non escludo la possibilità che lui possa tirarmi addosso con l'auto... più di una volta!
Mickey spegne il motore e si accascia all'indietro sul sedile, io tiro un respiro di sollievo e faccio lo stesso scivolando con le spalle sul muro fino a crollare sul pavimento.
Torno con la testa a ciò che è successo; penso a come mi sono sentito mentre facevamo l'amore e quanto sia stato fottutamente incredibile raggiungere il migliore orgasmo della mia vita, penso a quanto sia stato fottutamente bello stringerlo tra le mie braccia provando per la prima volta la sensazione di non voler mai più lasciarlo andare via.
Come può tutto ciò essere dovuto solo alla mia malattia?
Mi è successo altre volte di soccombere a fasi di ipersessualità acuta ma neanche una volta ho provato qualcosa di simile, è stato solo sesso e mai con un altro uomo. Può essere invece che questa attrazione prescinda il bipolarismo?
Ma qualcosa mi riporta alla realtà, qualcosa che si erge tra le mie gambe a ricordarmi che la mia mente non funziona come quella di tutti gli altri, perché non è normale in un momento come questo essere eccitato da impazzire. 
E forse è davvero questo che sono, un pazzo.
Allargo le gambe e lascio che una mano ci scivoli nel mezzo, mi strattono violentemente con rabbia mentre urto ripetutamente la testa all'indietro contro la parete sperando che il dolore copra il piacere che ora non voglio provare. Quando sono vicino all'apice mi accorgo che calde lacrime mi rigano le guance, ma le ignoro e singhiozzando continuo fino alla fine ottenendo ciò che volevo non provando nessun piacere nella conclusione... solo tristezza e disperazione.
Io non so più un cazzo di cosa mi sta succedendo, ma comunque non è nulla di buono, cazzo!
Sono fottuto per la vita.



   
 
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