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Autore: iris_white    15/04/2019    0 recensioni
SEQUEL DI IRRIMEDIABILMENTE TUA
Ludovica Lucia Elettra Dafne Capponi, per tutti Dafne, sa cosa vuol dire avere un padre che come mestiere fa il mafioso.
Sa cosa vuol dire essere guardati diversamente.
Sa che ha dei doveri da adempiere, ma sa anche come trasgredirli a regola d'arte.
Di carattere ribelle e anticonformista, le piace cogliere l'attimo e vivere la vita come se non ci fosse un domani.
I capelli corti, il rossetto scuro, la battuta sempre pronta sono i suoi segni di riconoscimento.
Tra i castighi paterni, le serate con gli amici e i brutti voti il tempo scorre velocemente fino al giorno in cui scoprirà che sarà costretta a diventare la moglie del viziato e prediletto figlio di Juan Cruzado, detto "El Cobra".
Una vera impresa in cui dovrà mettere tutta la sua buona volontà per non farlo finire sotto un treno.
Jesus Pablo Rafael Ruiz Cruzado è il figlio del famigerato boss mafioso spagnolo Juan Cruzado.
Di temperamento aggressivo e menefreghista sarà costretto a sorbirsi, a causa di suo padre, l'adorata figlia di Salvatore Capponi.
Dovrà usare tutto il suo contegno per non legarla come un salame e rinchiuderla in una cantina.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2: Dafne

Sono seduta all'ultimo banco lato muro con in mano il mio nuovo acquisto, Madame Bovary, mentre la prof Salasco, di spagnolo, spiega Lorca.
Emma Bovary è un personaggio davvero bizzarro, odia la vita che conduce con suo marito, è totalmente insofferente e non si accontenta di niente.
Provo pena per il marito che, invece, ci tiene molto a lei e quindi cerca di renderla felice in tutti i modi.
«Dafne Capponi! Mi auguro che quello che ho spiegato le sia entrato in testa! Prenda il libro di spagnolo e posi quello che sta con tanta attenzione leggendo, lei è davvero un disastro nella mia materia quando pensa di farsi interrogare?» sbuffo chiudendo il libro e posandolo sotto al banco prendo quello di spagnolo «Che pagina, prof?» chiedo cominciando a sfogliarlo con la solita noia «189 paragrafo 4» 
Finalmente sono fuori da questa prigione, non ce la facevo più a sentire quel pappagallo starnacchiante della Salasco.
Prendo le cuffie e le metto nell'orecchie estraneandomi dal mondo circostante, per fortuna è sabato.
Posso anche essere ricca ma mio padre non ha mai voluto che il suo autista mi venisse a prendere, mi obbliga ogni giorno ad usufruire del pullman come tutti i comuni mortali.
Mi dirigo verso la fermata indossando gli occhiali da sole ed il mio miglior sorriso.
Adoro apparire sempre positiva e dinamica e odio tutti quelli che hanno costantemente il broncio.
Oggi la mia migliore amica Clotilde, alias Mercoledì Addams, non è venuta a scuola per colpa di una brutta influenza, peccato, perché mi avrebbe fatto piacere stuzzicarla.
Sorrido al ricordo di tutte le volte che l'ho fatta incavolare senza una motivo sensato, a volte sembro proprio una bambina.
Prendo una sigaretta dal pacchetto e la accendo aspirando a fondo, per la sfortuna dei miei polmoni purtroppo fumo.
Ma papà non lo sa, mi avrebbe squartato nel vero senso della parola.
Non sono troppo dipendente dalla nicotina, ne fumo cinque massimo sei alla settimana.
Guardo l'ora, stanca di aspettare in piedi, notando che ancora mancano dieci minuti all'arrivo del dannato pullman.
Dal nulla sento il rumore di quella che sembra essere una Ferrari, giro la testa verso l'incrocio vicino per vederne uno stupendo modello 812 Superfast svoltare verso la fermata ed accostarsi di fronte a me.
La gente mi guarda tra lo stupito e l'incuriosito come se io sapessi a chi appartiene questa bella carrozzeria.
Il finestrino viene abbasso facendo apparire un ragazzo sulla ventina che mi guarda dall'alto verso il basso, faccio scendere di poco gli occhiali sul naso come per chiedergli "Che vuoi?" e lui per tutta risposta accenna un ghigno continuando a fissarmi «Non so che problemi tu abbia ma hai sbagliato persona per risolverli» spegne il motore e si appresta a scendere «Me han dicho que tu eres la hija de Salvatore Capponi» continua a squadrarmi aspettando una risposta «E a me hanno detto di mandare a fanculo gli impiccioni spagnoli come te» scoppia a ridere come se quello che avessi detto sia la cosa più divertente del mondo «Como eres simpatica, muchachita» mi domando perché continua a parlarmi in spagnolo, che sappia più del dovuto sul mio conto?
«Senti, non hai niente di meglio da fare?» domando mentre il clacson del pullman mi informa che finalmente me ne sarei tornata a casa, ringrazio mentalmente qualsiasi Dio ci sia lì sopra sorridendo «Me disculpe, pero, ahora tengo que ir» lo informo salutandolo con la mano, mi rimetto le cuffie e mi avvicino al mezzo intenzionata a salirci ma una presa salda sul mio polso mi fa arretrare e colpire il duro petto di quel maledetto spagnolo «Vengas conmigo» mi spinge fino alla sua macchina aprendomi lo sportello «Sali» mi ordina con sguardo tagliente «Pensi davvero che verrò con te?» domando fulminandolo con lo sguardo «Mi dulce estrella de la noche, yo creo que sería mejor si tu entres en el coche» mi sta prendendo per il culo o cerca di imitare Shakespeare con il nomignolo "dolce stella della notte"?
«Ma chi ti credi di essere? Non provare a minacciarmi, razza di babbeo!» lo spintono allontanandomi, sto dando spettacolo con le mie urla ma non me ne può fregare di meno.
Questa specie di gradasso spagnolo mi sta facendo innervosire un po' troppo.
«Yo soy Jesus Pablo Rafael Ruiz Cruzado, encantado de conocerte...» è arrivato un nuovo Messia ed io non ne sapevo niente?!?
«I tuoi genitori sono soltanto molto religiosi per affibbiarti certo nomi o semplicemente erano drogati quando li sceglievano? - faccio finta di rimuginarci- Credo più la seconda» ghigno maleficamente vittoriosa vedendolo serrare la mascella e stringere i pugni ma quasi subito mi pento delle mie parole perché si avvicina minacciosamente con intenzioni tutt'altro che amichevoli.
«Sali in macchina e nessuno si farà male» gli faccio il dito medio e senza pensarci due volte mi metto a correre in direzione di un nuovo pullman che si è appena fermato, salgo giusto in tempo per non finire schiacciata dalla porta.
Tiro un grosso respiro di sollievo mentre lo vedo risalire in macchina con le orecchie fumanti di rabbia.
Secondo lui, io sarei andata chissà dove senza nemmeno conoscerlo?
Li credevo più svegli gli iberici ma a quanto pare non sono molto diversi da tutto il resto del mondo.
Sicuramente sarà legato alla mafia, perché uno spagnolo con una Ferrari rossa che parcheggia di fronte alla mia persona con intenzione univoche di certo non è storia di tutti i giorni!
Dopo pochi minuti il mio cellulare comincia a squillare, lo prendo dalla borsa rispondendo subito « COSA TI DICE QUELLA TUA TESTA BACATA?!? TI SEMBRA MODO DI TRATTARE UN CRUZADO?!?» urla mio padre in preda ad una crisi isterica.


Angolo Autrice
Buongiorno, ecco il secondo capitolo.
Ho deciso di chiamare i capitoli con il nome del punto di visto del personaggio in modo da non creare nodi nodosi😬
Cosa ne pensate?
A presto❤
   
 
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