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Autore: MatsuFla    22/04/2019    1 recensioni
Come sarebbe andata la storia se Ian, etero convinto, fosse stato davvero il ragazzo di Mandy?
Dal testo: Questa è la storia di come il fratello della mia ragazza mi ha cambiato la vita. Non credevo potesse mai accadere nulla del genere, ma alla fine è successo!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mandy Milkovich, Mickey Milkovich
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Cap 9/19 - Ti amo

Da quando abbiamo lasciato Molly, in auto non si è sentita né una parola né un fiato... una mezz'ora interminabile. Arrivati a casa Milkovich, Mickey spegne la macchina e rimane fermo con lo sguardo puntato davanti a se, forse in attesa che io scenda per primo, ma neanche io mi muovo. Ci guardiamo a vicenda con la coda dell'occhio ma mai nello stesso momento, continuiamo così per alcuni minuti nel silenzio più totale, finché non decido di parlargli. 
"Credo di aver capito perché non volevi che rimanesse a casa tua, anche se era solo una settimana."
Lui si gira di scatto verso di me, forse non aspettandosi che gli parlassi o forse sperava lo facessi dato che il suo orgoglio gli impediva di farlo per primo. 
"Dopo solo un giorno insieme è stata dura separarci, non immagino come sarebbe stato dopo una settimana." 
Mickey rimane zitto, si accende una sigaretta ma non me la passa come fa di solito. 
"Ma non so dire se questo valga più per Molly o per te."
Mi rivolge un sorrisetto stizzito prima di concedersene uno sinceramente divertito quando crede che non lo sto guardando. 
"Era con te che voleva stare la mocciosa, aveva una bella cotta per il suo cavaliere dall'armatura luccicante." Sbuffa una risata e lo stesso faccio io, rincuorato dal fatto che finalmente Mickey mi ha rivolto la parola senza dire qualcosa di offensivo. 
"A quanto pare anche i Milkovich hanno uno strano e irrazionale senso di attaccamento verso di te, Gallagher." 
Mi mordo il labbro inferiore cercando di sopprimere un sorriso, ma fallisco miseramente. Subito l'euforia svanisce quando penso che Mandy è di turno a lavoro questa mattina e probabilmente non c'è nessuno in casa al momento.
"Hey, visto che Mandy lavora, me ne vado a casa mia." Gli dico dandogli le spalle, con entrambi i piedi già fuori dalla macchina.
"Perché cazzo non me lo hai detto prima, avrei fatto il giro e ti avrei accompagnato." Si lamenta lui e io mi giro a guardarlo.
"No, non lo avresti fatto!" Mi scappa di rispondergli sbuffando una risata, per un secondo anche lui dimentica di essere arrabbiato e annuisce ridendo a sua volta.
         
Purtroppo il momento passa in fretta e torniamo seri.
"Non importa, faccio due passi." 
"Come ti pare." 
Scendiamo dall'auto e dopo aver chiuso gli sportelli all'unisono rimaniamo uno difronte all'altro, divisi solo da quel cassonetto con le ruote nel mezzo e semplicemente ci guardiamo, in silenzio. Poi lui gira le spalle ed entra in casa mentre io mi incammino e in due minuti sono nella mia cucina. I più piccoli presumo siano già a scuola mentre Fiona si ferma un minuto prima di andare a lavoro, giusto il tempo per darmi un bicchiere di succo d'arancia, un bacio e dirmi che appena possibile vuole sapere tutti i dettagli del mirabolante salvataggio della piccola Milkovich. Ovviamente non li saprà mai, ma mi fa piacere che le importi. Ho la casa tutta per me, cosa rara per un Gallagher, così decido di fare una doccia veloce e poi un sonnellino tranquillo, visto che ho passato la notte scorsa insonne a piangere seduto su un pavimento sudicio. 

Per farla breve, la doccia non è stata veloce, decisamente no! Ho anche infranto più di qualche regola, tra cui quelle di non finire tutta l'acqua calda e di non masturbarsi nella doccia, ma tanto questa non la rispetta mai nessuno! 
Mi sono odiato per aver pensato a lui tutto il tempo, ma ogni volta che chiudo gli occhi non vedo altro che il suo corpo pallido e muscoloso contro la parete e non riesco proprio a controllarmi. Mi butto subito sul mio letto, ho ancora l'asciugamano legato in vita, con questo caldo soffocante l'idea di vestirmi non mi sfiora nemmeno lontanamente il cervello. Mi sembra assurdo ma l'ultima cosa che faccio prima di cadere in un sonno profondo è pensare a quanto mi è mancata l'ormai familiare compagnia di Mickey in bagno mentre facevo la doccia.

Mi sveglio qualche ora dopo per il forte trambusto proveniente dal piano di sotto... i Gallagher!
Pranzo con la mia famiglia, racconto loro qualche aneddoto del mio viaggio e sfoggio le orripilanti foto con la statua di Fonzie, poi raggiungo Mandy a casa sua e ci resto fino all'ora di cena.
"Oggi faccio anche il turno di notte. A lavoro stanno facendo dei grossi tagli al personale e devo essere sempre disponibile a fare gli straordinari se non voglio essere la prossima." 
"Cazzo Mandy, non è giusto, forse sarebbe meglio se ti licenziassero! Posso chiedere a Fiona se ti assumono al Patsy's. La paga fa schifo comunque ma almeno non fai la schiava."
"So badare a me stessa, Ian!" Mi colpisce con un blando pugno sul braccio.
"E poi tua sorella mi odia!"
"È solo preoccupata che ti metta incinta, non vuole altri Gallagher da sfamare."
"Non sono mia madre che a tredici anni aveva già mio fratello in braccio."
"È comunque lei non ti odia. È normale essere diffidenti se si ha a che fare con un Milkovich!" Rido consapevole di essermi meritato il secondo pugno che Mandy mi sferra sul braccio, più forte questa volta.
"Non credo che un Gallagher possa guardarmi dall'alto in basso."
È la stessa cosa che mi disse quando scoprii che suo padre l'aveva molestata, lo stronzo beveva e la scambiava per la madre.
'Non succede spesso, non è poi chissà che.' Mi disse, come se fosse del tutto normale.
Volevo ucciderlo quel figlio di puttana!
Quella volta però il suo sguardo era molto diverso da come è ora, e quelle stesse parole suonano leggere e prive di astio.
"Grazie per aver aiutato Molly." Il suo tono sinceramente pieno di gratitudine.
"Perché lo hai fatto?"
"Sei la mia ragazza!" Le dico accarezzandole la guancia.
La mia ragazza...
La ragazza stupenda che ho tradito andando a letto con suo fratello... e la cosa peggiore è che, nonostante continui a ripetermi che è stato un solo un errore che non dovrà mai più ripetersi, l'unica cosa a cui riesco a pensare è quanto io desideri che invece accada ancora.
"Ti amo." Sussurra prima di baciarmi dolcemente e io cerco di farlo durare il più a lungo possibile così da non doverle rispondere. Non l'ho mai detto a nessuno prima d'ora, non credo di averlo mai provato... il vero amore. I miei sentimenti per Mandy sono forti, è una delle persone a cui sono più legato in assoluto, ma se le dicessi di amarla sarebbe l'ennesima bugia, forse la peggiore di tutte.
Quando le nostre labbra si dividono la cosa non va oltre, fortunatamente Mandy è troppo stanca per fare sesso e la lunga doccia che ho fatto prima di venire mi permette di rimanere calmo e tranquillo nonostante lei mi sia vicina mezza nuda sul letto mentre mangiamo la solita cena precotta. È piuttosto insolito per la 'condizione' in cui mi trovo, in circostanze di 'normale ipersessualità' non le avrei concesso tregua per tutta la notte.
Finito di mangiare decido ti tornarmene a casa prima ancora che Mandy vada a lavoro.
"Te ne vai di già? Perché non resti qui questa notte, così quando torno domattina trovo il letto caldo?!"
Ovviamente lei non sa che sto scappando come un codardo andando via prima che Mickey torni dal lavoro per evitare di incontrarlo.
C'è un modo per poterle dire che non posso rimanere da solo in casa con suo fratello perché temo di non riuscire a trattenermi dal saltargli addosso... di nuovo... come l'ultima volta che ci abbiamo dato dentro e ho goduto come un pazzo al punto che da quel momento in poi penso costantemente a lui e al suo culo sodo e sogno di rifarlo cento volte ancora e quindi mi pare chiaro che sicuramente gli salterei addosso se rimanessi solo in casa con lui, senza sembrare un completo pezzo di merda?
Immagino che non ci sia, così mento spudoratamente.
"Ho delle cose da fare a casa."
Mi sento ancora estremamente nervoso per tutto quello che sta succedendo, non sopporto di dover mentire a Mandy ne la situazione tesa con Mickey, come se non bastasse l'effetto calmante della doccia è svanito ormai del tutto e sono su di giri. Faccio due passi per schiarirmi le idee e senza rendermene conto rincaso piuttosto tardi. La casa è insolitamente silenziosa, ma sono felice di trovare una bella sorpresa seduta al tavolo da pranzo, proprio la persona di cui avevo bisogno in questo momento.
"Quale onore... quando sei tornato?" Mi rivolgo a mio fratello Lip che alza gli occhi dai suoi libri e mi guarda sorridendo.
"Questo pomeriggio, tu dove cazzo eri?" Mi dice alzandosi e aprendo le braccia reclamando un abbraccio e io gli vado incontro e lo stringo forte.
"In giro, se avessi saputo che eri qui sarei tornato prima. Che ci fai a casa?" Mi dirigo verso il frigo e lo apro distrattamente per darci un'occhiata.
"Tra due giorni ho un esame e sono rimasto un po' indietro, avevo bisogno di un posto tranquillo per studiare." 
"E sei venuto qui?" Dopo il frigo è la volta dello scaffale sopra il lavello.
"C'era casino al campus, è la settimana delle confraternite e ci sono feste ovunque, a tutte le ore. Qui è più tranquillo."
"Non lo aveva mai detto nessuno di casa nostra. A proposito, dove sono tutti?"
"Dormono già come angioletti, ci crederesti?!" Mi risponde lui incredulo.
"Mh... forse finalmente ci siamo un po' calmati." Dico frettolosamente riaprendo il mobiletto nel dubbio di non aver controllato per bene.
"Tutto a posto?"
Lo guardo con la coda dell'occhio e colgo della perplessità sul suo volto ma lascio correre preso dalla mia ricerca di... qualcosa.
"Sto bene." Rispondo un po' stizzito richiudendo le ante energicamente.
"Perché hai aperto quello scaffale tipo tre volte?" Lip e il suo solito tono tra il preoccupato e il saccente.
"Ho sete."
Mi rendo conto di essere distratto dai miei pensieri, così inizio seriamente a valutare l'ipotesi di parlare con mio fratello di quello che è successo nella speranza di ricevere qualche buon consiglio, dopotutto, lui è il genio della famiglia, no?
"Perché non provi in frigo, secondo ripiano."
Ecco appunto, ha già risolto uno dei miei problemi!
Sono sarcastico ovviamente ed è così che gli rivolgo un sorriso sardonico prima di aprire il frigo per prendere una bibita che inizio subito a bere.
"È successo qualcosa a lavoro?"
"Mi hanno mandato a casa." Riconosco quello sguardo di allerta, me lo ha rivolto almeno una volta chiunque sappia della mia malattia.
"Sto bene! Ma siccome ho un passato di malattie mentali mi mandano a casa al primo errore."
"Sei sicuro?"
"Senti, sto bene ti dico! C'è qualcos'altro di cui vorrei parlarti."
"Ok, va bene, spara. Ti ricordo che ho un esame quindi spero sia-"
"Sono andato a letto con Mickey Milkovich!" Dico tutto ad un fiato interrompendolo.
"... importante." Continua lui con un filo di voce, poi resta in silenzio con lo sguardo assente per qualche istante prima di riprendere il controllo delle sinapsi.
"Mickey Milkovich, il fratello della tua ragazza?"
Io annuisco deglutendo rumorosamente a vuoto.
"Cazzo, Ian!" Il tono rassegnato al peggio di chi ha esperienza di questo genere di casini. Poi dopo aver esitato un attimo di colpo sembra avere un'illuminazione.
"Mickey è gay?!" Sul suo viso la stessa espressione di quando Mandy lo ha detto a me. 
Ed è chiaro il perché, i Milkovich sono i più duri picchia froci di questa sponda del lago Michigan, nessuno può mai e poi mai aspettarsi che uno di loro sia gay.
"Aspetta un attimo... anche tu sei gay! E perché io non ne sapevo un cazzo?" Ora sembra anche più sorpreso di prima. Se pensare ad un Milkovich gay lo ha scioccato, figuriamoci scoprire che lo è il suo fratellino che per tutta la vita gli ha sempre confidato ogni suo segreto. 
Lui ha già deciso di aver capito tutto... invece non ha capito nulla!
"Non sono gay." Lo correggo sospirando.
"Mickey è un uomo, giusto? Te lo sei scopato, giusto?"
Alzo gli occhi al cielo sbuffando, certo di sapere già dove vuole andare a parare.
"Allora sei gay, Ian!" 
Ed eccolo qua, il calcolo matematico del cervellone del cazzo! Al MIT non gli insegnano che le persone non sono equazioni e che uno più uno non fa sempre due?
Sarebbe troppo bello se fossero così semplici le relazioni fra esseri umani!
"No, è che... sono in quella fase..."
"Maniacale? Stai prendendo le medicine?"
"Si Lip, prendo le mie cazzo di medicine, anche se... credo che vadano ricalibrate, o qualcosa del genere. Ma non è questo il punto!"
"Qual'è il punto?" Chiede confuso.
"Lip, questa volta c'è qualcosa di diverso. Di solito mi bastava fare più sesso con la ragazza di turno o se non ne avevo una cercavo del sesso occasionale o facevo delle docce più lunghe ma..."
Mi blocco rendendomi conto di quello che sto per dire, butto fuori tutta l'aria dalle narici e mi mordo nervosamente le labbra, esito ancora per qualche istante prima di rassegnarmi a parlare.
"Ora... io voglio lui! Anche se sono costantemente eccitato non mi interessa andare con nessun altro."
È così! Dalla scorsa notte a Milwaukee è diventato la mia ossessione, non ho avuto nemmeno il desiderio di sfiorare Mandy o di pensare a qualcuno che non sia lui.
"Ma... è solo verso di lui o... hai spostato il tuo interesse dal genere femminile a quello maschile, cioè, voglio dire... ti senti attratto dagli uomini in generale?" Gesticola animatamente facendo agitare il fumo della sigaretta che ha in mano.
"Solo lui!"
Lip mi guarda in silenzio poi prende la caffettiera dal tavolo, si riempie la tazza di caffè e ne beve metà in una volta sola.
"Cioè, non lo so, non ci ho mai pensato prima d'ora..." Rimango assorto nei miei pensieri finché non vengo distratto da Lip che spegne il mozzicone nel posacenere.
"Al momento credo di trovare sexy Justin Timberlake... ma comunque voglio scoparmi solo Mickey." La mia affermazione, già abbastanza imbarazzante di per se, lo fa ridere e, dopo un primo momento d'esitazione, comincio a trovare la situazione tanto assurda da ritenerla quasi divertente, così sbuffo una risata anche io.
"Il sesso com'è stato? Ti è piaciuto?" Si stiracchia prima di versarsi dell'altro caffè.
         
"Fottutamente fantastico!" Non riesco a trattenermi ripensando a quella notte e Lip annuisce mentre nasconde un lieve sorriso dietro la tazza. Poi allarga le braccia indicando i libri.
"Senti Ian, ora devo tornare a studiare."
Ride di me che lo guardo scioccato con la bocca aperta per il modo in cui mi sta liquidano nel bel mezzo di un discorso tanto delicato.
"Ian, è ok... sei gay!" Dice semplicemente con un sorrisetto del cazzo.
"Sii gay!" Ribadisce dandomi un colpetto sul braccio.
"Sii gay? Questo è tutto quello che hai da dire?" Ripeto sarcasticamente ironico.
"Si, visto che devo solo studiare tutta la notte, cosa vuoi che sia, è solo un test di fisica applicata!"
"E tu saresti quello intelligente?" Lo sfotto con tono provocatorio.
"Sarò pure intelligente ma non sono un terapista. Visto che ne hai una perché non ne parli con lei?"
"Aaaah vaffanculo, Lip!" Mi sollevo facendo leva con le mani sul tavolo e mi dirigo verso le scale borbottando, finché non sento la voce di mio fratello.
"Ok, dai aspetta, torna qui."
Torno indietro, anche se sono ancora un po' stizzito, decido di dargli retta perché ho proprio bisogno di parlarne.
"Lui cosa dice di tutta questa storia?"
"Lui chi?"
"Mickey! Ne avete parlato?"
"Lui... lui, uh, non credo ne voglia parlare." In realtà è stato molto chiaro su questo punto. Parlarne con lui è fuori discussione visto che a stento mi rivolge la parola. Ho pensato che probabilmente è una buona idea per entrambi stare lontani alcuni giorni per allentare l'intensità di tutta la faccenda.
Da quando ho Mickey nella mia vita è diventato normale per me parlare con lui di tutto, ma ora, anche se siamo insieme nella stessa situazione di merda, non posso farlo perché nella merda ce l'ho trascinato io. Quindi sono più che disposto a concedere a Mickey qualche giorno per calmarsi, per vedere tutto in prospettiva e fare qualsiasi cosa senta di dover fare per poterci lasciare tutto alle spalle e andare avanti.
"E Mandy? Hai intenzione di rompere con lei?" Mi chiede dopo aver finito il suo caffè.
"No... non lo so! Pensi che dovrei farlo?"
"Tu no? Ti sei scopato suo fratello e sinceramente non mi sembri neanche un po' pentito."
La sua analisi schietta e razionale della situazione mi coglie di sorpresa e l'essere stato perso in fallo mi lascia senza parole.
"Io... io non..." 
Lip sembra accorgersi dello stato di grande difficoltà in cui mi trovo e riprende con un tono più dolce.
"Ian, potresti provare... ad aspettare che lo scompenso passi e poi scoprire se era dovuto tutto alla malattia o se vuoi stare con Mickey a prescindere da essa."
Stare con Mickey? Tipo fidanzatini?
Mio fratello dev'essere impazzito anche solo a pensarla una cosa del genere!
"Prenditi il tempo che ti serve per capire cosa vuoi veramente. Mandy, Mickey, nessuno dei due o entrambi!"
Gli lancio un'occhiataccia e lui ride mentre prosegue a parlare.
"Che c'è? È risaputo che noi Gallagher abbiamo il gene del tradimento nel nostro Dna. Se può farti stare meglio, io ho già rovinato tutto con Amanda e non ho neanche una malattia a cui dare la colpa."
"I Gallagher!" Bisbiglio rassegnato ma divertito.
"I Gallagher!" Ripete lui con la mia stessa espressione sul volto, poi con un ghigno continua.
"Che è... una specie di malattia, non ti pare?"
"Si, direi di si."
Ridiamo dei guai della nostra famiglia, come abbiamo sempre fatto. Poi mi fermo a guardarlo e gli dico ciò che ultimamente mi ritrovo a pensare sempre più spesso...
"Mi sei mancato."

Sono steso a letto al buio da un'ora, mi costringo a tenere gli occhi chiusi e conto le dannate pecore, ma proprio non riesco a prendere sonno. Penso a Mickey, chissà se anche lui in questo momento è sveglio a pensare a quello che è successo. 
La mia malattia a volte mi spinge a fare delle grandi cazzate, ma la sua scusa qual'è? 
Io l'ho baciato per primo ma lui era eccitato quanto me, lo ha detto lui stesso: 'quale gay di vent'anni, o qualunque sia l'età di Mickey, non è costantemente eccitato?!'
Possibile che per lui sono stato solo una scopata occasionale? È davvero il tipo che si scoperebbe il ragazzo della sorella solo per il divertimento di una notte? 
Per come lo conosco io lo escluderei nel modo più assoluto!
Ma forse mi sbaglio...
Da quello che ha detto subito dopo essere stati insieme, Mickey mi è sembrato intenzionato a volerlo rifare ancora.
E quindi qual era esattamente il suo piano? 
Intraprendere una storia clandestina di incontri occasionali? Tipo scopare se non c'è nessun altro disponibile, quando siamo annoiati o se capita di avere casa libera?
E questo cosa ci renderebbe?
Degli scopamici del cazzo!?
Che stronzata!
È il mio migliore amico, non una dannata bambola gonfiabile!
Ma a quanto pare a lui non importa, sarebbe stato disposto a rinunciare alla nostra amicizia e a perdermi come suo migliore, forse unico, amico per guadagnare un cazzo in culo una volta ogni tanto, giusto per divertirsi un po'.
Ok, so bene che è esattamente quello che ho fatto anche io... ho fottuto la mia relazione con Mandy e l'amicizia con Mickey in un colpo solo! Ma la mia situazione è completamente diversa... io sono bipolare! Non è una semplice scusa, è un dato di fatto! So di usarla spesso come giustificazione per le mie azioni avventate o quando faccio qualcosa che neppure io stesso riesco a capire e di solito il bipolarismo ne è davvero la causa. L'ho fatto anche la notte scorsa, ho dato la colpa alla malattia per essere andato a letto con Mickey, ma a ripensarci ora non ne sono più tanto sicuro e mi sento tremendamente confuso a riguardo.
Non so se il mio fottuto cervello mi sta prendendo per il culo facendomi provare le sensazioni più incredibili della mia vita per poi strapparmele via facendomi rendere conto che si tratta solo di manie folli o se possa essere qualcos'altro, che non riesco a capire solo perché magari è qualcosa che ancora non conosco.
Comunque... anche se non so qual era il piano di Mickey so di sicuro quale non lo era, certamente non aveva in mente di dirlo a Mandy e poi fare coppia fissa noi due, come in una stupida commedia romantica.
Porca troia, sembra impensabile anche a me.
Stare con Mickey? Essere una coppia?
Se c'è qualcosa di davvero folle è credere che una cosa simile possa mai accadere. Non sono così stupido da pensare che lui provi qualcosa per me, ma se per un secondo mi fosse concesso di dimenticare che si tratta di Mickey fottuto Milkovich e di pensare che non sia del tutto impossibile direi che...
Sembrava davvero che anche lui volesse stare con me.
So cosa ha provato con me.
Quello non puoi mica fingerlo. 
Sarebbe così assurdo credere che quello che è successo tra di noi non è stato solo sesso?
Ripenso a quello che ha detto Lip, non che sia stato molto, ma potrebbe avere ragione... devo parlare con Mickey! È l'unico modo per avere delle risposte. 
Salto giù dal letto e infilo un paio di jeans e una canotta al volo prima di tornare al piano di sotto dove trovo ancora Lip seduto al tavolo a studiare.
"Vado a parlare con Mickey." Dico uscendo da casa senza perdere altro tempo. Una volta chiusa la porta mi ritrovo costretto a tornare di corsa dentro, guadagnandomi uno sguardo confuso ma divertito da mio fratello.
"Prima devo fare una doccia!"
Lip annuisce con decisione dopo aver dato uno sguardo al rigonfiamento del cavallo dei miei pantaloni.

Mi precipito in strada in piena notte, punto dritto verso casa Milkovich deciso a chiarire le cose con Mickey. Non so ancora cosa gli dirò, se parlare di quello che è successo, chiedergli cosa ha significato per lui, spiegargli tutto sulla mia malattia oppure limitarmi semplicemente a scusarmi.
In ogni caso ho bisogno di parlare con lui... rivoglio con me il mio migliore amico!
Salgo i gradini del portico e senza pensarci troppo sono dentro. Fortunatamente non chiudono mai a chiave. Chi sarebbe così pazzo da entrare?
Apro lentamente la porta della sua stanza che cigola come al solito. Mickey è disteso prono sul letto, la spalla è nuda mentre per metà è coperto da un lenzuolo che accarezza perfettamente le curve del suo corpo e sotto sembra non indossare nulla. Lo trovo fottutamente bello!
         
Quando all'improvviso si gira a pancia in su rimanendo scoperto quasi completamente, tutti i miei buoni propositi di parlare con lui volano fuori dalla finestra.
Credo che il fatto di trovarmi continuamente in certe situazioni è un chiaro segno che qualche sorta di essere supremo ce l'ha con me, perché vengo messo sempre alla prova e, porca puttana, soccombo ogni dannata volta.


   
 
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