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Autore: inzaghina    22/04/2019    5 recensioni
La vita di Albus Severus Potter è stata già complicata dal nome affibbiatogli dai suoi illustri genitori. Dopo anni in cui ha assistito impotente alle sfide ed ai bisticci tra i suoi migliori amici, il Serpeverde ha deciso di averne abbastanza ed ha finalmente deciso di agire. Riuscirà il giovane Potter a far capire a quei due testardi che dietro a litigi e battibecchi si nasconde un legame molto più profondo?
[Storia partecipante al Fluff e / o R18 Contest, indetto da Arianna.1992 sul forum di efp.]
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuova generazione di streghe e maghi, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Storia partecipante al Fluff e / o R18 Contest, indetto da Arianna.1992 sul forum di efp


 
 
Questione di sopravvivenza
 
 
Scrutando i suoi due migliori amici fronteggiarsi nell’aula di Pozioni, Albus si chiese per l’ennesima volta quale assurdo motivo avesse spinto suo zio Ron a spronare Rose a quell’estenuante sfida continua con Scorpius. Lumacorno aveva appena terminato di complimentarsi con entrambi per l’Amortentia assolutamente perfetta che bolliva nei loro calderoni, ma questo non era abbastanza per i rivali, intenti a lanciarsi sguardi di sfida.
“La mia pozione sembra decisamente di un color madreperla più luminoso del tuo, Malfoy” borbottò Rose, spingendosi un ciuffo ribelle dietro all’orecchio.
“Eppure il vecchio Luma ha detto che sono entrambe impeccabili, Weasley. Pare che avremo lo stesso voto… ancora una volta.”
“Non potreste essere semplicemente contenti del risultato?” domandò titubante Alice, seduta alla destra di Rose. La rossa si girò verso la compagna di banco, riservandole la stessa occhiataccia che aveva rivolto a Scorpius, che ghignò divertito.
Albus roteò gli occhi, prefigurandosi altri due anni in compagnia dei due, scambiandosi uno sguardo esasperato con la secondogenita del professore di Erbologia e ricevendo una scossa di capo in risposta.
“Perché non ti allontani un po’, Malfoy? Sto cercando di capire che profumo si stia sprigionando dalle mie spirali, ma non sento altro che l’odore di bacchette di liquirizia, che ti porti sempre appresso” sbottò Rose, guardando di sbieco il Serpeverde.
Ancora una volta, le iridi smeraldine di Albus s’incontrarono con quelle nocciola chiare di Alice, che represse a fatica una risatina.
“Allontanati tu, Weasley! Nella mia pozione non percepisco altro che non sia l’odore di cioccolato al caramello di Mielandia e tu sei la sola persona che conosco a mangiarne in quantità industriali…”
Albus sgranò gli occhi, incredulo davanti alla perpetrata ottusità di due persone che erano estremamente intelligenti, ma sapevano essere limitate quando si trattava l’una dell’altro. Stava valutando un commento che potesse dare una svegliata ad entrambi, quando ebbe un’altra idea: una che avrebbe potuto dare la svolta definitiva al loro rapporto.
Doveva solo attendere il momento propizio, che si presentò quando Rose gli chiese di passarle il peperoncino in polvere, per completare il passaggio successivo della pozione.
“Ci penso io, Al” s’intromise Scorpius, avvicinandosi e porgendo con strafottenza il contenitore alla Grifondoro.
Alice impegnata a ricontrollare le istruzioni, dopo aver scoperto che la sua pozione non aveva affatto il colore corretto, si voltò verso l’amica, pronta a chiederle un consiglio per migliorare la sua mistura, quando la situazione precipitò. Scorpius ispezionava interessato il contenuto del calderone di Rose, stringendo il peperoncino nella mano destra.
“Hai intenzione di darmi il peperoncino o te ne rimarrai impalato ancora a lungo, Malfoy?”
“Che maniere, Weasley!” replicò il biondo, porgendole il recipiente ed allontanandolo da lei non appena la ragazza cercò di afferrarlo. “Come si dice?”
Rose sbuffò spazientita. “Dammelo, Malfoy!”
“Per?” le chiese nel suo miglior tono petulante.
“Per favore” soffiò, assottigliando gli occhi minacciosamente. 
“Se lo chiedi così gentilmente...” le rispose, sghignazzando.
Rose afferrò l’ingrediente di cui aveva bisogno, prima che Scorpius avesse lasciato andare la presa, consentendo ad Albus di agire indisturbato: una generosa dose di peperoncino finì nel calderone di Alice, emettendo un sibilo sinistro e cambiando immediatamente il colore del suo contenuto.
“Oh, per Merlino! Mi dispiace così tanto Alice!” s’affrettò a bisbigliare Rose, addolorata.
La mora scosse la testa. “Non preoccuparti, in realtà aveva già il colore sbagliato...”
“È tutta colpa tua e dei tuoi giochetti, Malfoy!” sibilò Rose, tornando a rivolgersi adirata al ragazzo.
“Se solo tu fossi stata più gentile non sarebbe successo...” si giustificò lui, facendo spallucce.
“Tu sei il più grande rompipluffe con cui io abbia mai avuto a che fare! E sono cresciuta con James e Fred, quindi è tutto dire...”
“Non credere di essere tanto meglio” dichiarò lui, incrociando il suo sguardo adirato.
Rose aprì la bocca per rispondergli per le rime, quando Albus si frappose tra i due. “Adesso basta! Questi vostri comportamenti puerili mi hanno stancato, avete rovinato la pozione di Alice perché non siete in grado di comportarvi civilmente quando siete l’uno nelle vicinanze dell’altra, senza contare che non vi accontentate nemmeno di essere i migliori in tutti i corsi che frequentate, continuando nel tentativo di battervi a vicenda. Ovviamente non pretendo che diventiate amici del cuore, ma farete in modo di convivere in modo pacifico ed entrambi darete una mano ad Alice per sistemare la sua pozione” il sussurrò di Al, percepito solamente dai tre compagni di banco, non ammetteva decisamente repliche.
“L’avrei fatto senza che tu me lo dicessi, Al” borbottò sua cugina, abbassando gli occhi, subito imitata da Scorpius.
“Non ho finito” chiarì il giovane Potter.
Gli altri tre puntarono gli sguardi interessati su di lui, spronandolo a continuare. “Per dimostrare la vostra buona volontà, farete il tifo l’una per l’altro alle prossime partite di campionato...”
“Per il resto dell’anno?” il tono di Scorpius era atterrito.
“Per il momento per le prossime due partite che vedranno coinvolte le vostre squadre, chi di voi segnerà di più nella prossima avrà il diritto di smettere di fare il tifo per l’altro, che dovrà invece farlo fino alla fine del campionato” spiegò Al, decisamente fiero di sé.
“E se dovessimo fare lo stesso numero di gol?” chiese Rose, temendo già la risposta del cugino.
“In quel caso vi trasformerete l’una nella cheerleader dell’altro e viceversa” chiarì il Serpeverde, sorridendo mellifluo.
“E chi ti dice che accetteremo le tue condizioni?” domandò la Grifondoro, inarcando scetticamente un sopracciglio.
“Perché vi conosco, Rosie” ribatté Albus, roteando gli occhi esasperato. “Voi Grifondoro non vi tirate mai indietro quando si tratta di una sfida, mi sbaglio? Siete troppo coraggiosi, troppo nobili di cuore e troppo audaci per rinunciare” spiegò, provocando le risate di Scorpius.
“Tu non pensare di essere da meno, Scorp!” lo riprese velocemente. “Sei molto astuto, ma anche dannatamente ambizioso, quindi non c’è nulla che odi più di perdere in una qualsiasi competizione… essendo il tuo capitano apprezzo molto queste tue caratteristiche, ma so anche che ti costringeranno ad accettare per tentare scoprire chi sia il migliore, almeno nel Quidditch.”
“Sapevo che doveva esserci una ragione se eri stato smistato tra le serpi, Al!” s’indignò Rose, serrando le braccia ed incrociando lo sguardo soddisfatto del cugino – conosceva troppo bene le debolezze di entrambi.
“E te ne accorgi solo ora?” la schernì Scorpius.
La rossa lo ignorò. “Accetto” sussurrò, mischiando la pozione come prescritto dalle istruzioni,  prima di concentrarsi su quella di Alice.
“Ovviamente anche io” aggiunse Scorpius, divertito dall’espressione infastidita della Weasley.
“Dovresti aiutarla anche tu, Scorp” gli rammentò Albus.
Malfoy fece una smorfia, ma si avvicinò alle due Grifondoro, collaborando con Rose e riuscendo a far tornare di un colore normale la pozione di Alice con l’aggiunta di acqua di luna e altri petali di rosa.
Percependo l’odore del lucido per manici di scope provenire dalla pozione di Scorpius, Al si congratulò con se stesso per essere riuscito a costringere i due a collaborare – scegliendo di ignorare le occhiate di fuoco che continuavano a lanciarsi a vicenda.
 
 
***
 

Il primo pensiero di Rose, il mattino della partita inaugurale del campionato di Quidditch, fu la trepidazione che anticipava sempre il primo match dell’anno, peccato che fu subito seguita dal ricordo del patto stretto con suo cugino - e con Malfoy.  
La Cacciatrice scalciò indietro le coperte, urlando per la stizza.
“Tutto bene, Rose?” le domandò preoccupata Alice, dal letto accanto.
“No!” sbuffò in risposta, mettendosi un cuscino sopra la testa. “Mi sono dimenticata che devo tifare per quel… quel damerino!”
L’amica scoppiò a ridere, spalancando le tende del baldacchino di Rose e lasciandosi cadere al suo fianco. “Non farla tanto lunga, Rose!”
“Sai che non lo sopporto!”
“Non è poi così male: è intelligente, bravo nello sport, popolare ed è un Prefetto piuttosto assennato” snocciolò la Longbottom, sollevando una dopo l’altra le dita della mano sinistra.
Rose lanciò senza tante cerimonie il cuscino che le copriva il viso, per scrutare l’amica. “Ma tu da che parte stai, scusa?”
“Ovviamente dalla tua” chiarì Alice. “Dico solo che poteva andarti peggio…” concluse, alzandosi e trascinando Rose con sé verso il bagno.
 
Un paio d’ore più tardi, circondata da un gran numero dei suoi cugini e dai compagni di casa, Rose decise che non poteva, davvero, andarle peggio di così.
“Buongiorno a tutti e benvenuti alla partita inaugurale del campionato 2022-2023!” la voce amplificata di Lorcan Scamander si diffuse nello stadio gremito. “I Corvonero sfideranno oggi i secondi classificati dello scorso anno: i Serpeverde, capitanati da Albus Potter! Ed ecco le squadre che entrano in campo” continuò Lorcan, procedendo ad elencare le due formazioni.
Rose posò il mento sulla mano destra, sbuffando. “Quel pallone gonfiato sta riuscendo a rovinare una delle mie cose preferite in assoluto” si lamentò rivolgendosi nuovamente ad Alice, che le diede un colpetto affettuoso sulla spalla.
“Ce la farai” la confortò la mora.
“Si può sapere che avete da borbottare?” s’informò Dominique, sporgendosi verso le due.
“Non lo vuoi sapere, Nicky!” Rose scosse la testa, ricevendo un’occhiata indagatrice in risposta.
“I verde-argento sembrano in un ottimo stato di forma oggi; parrebbe che il Capitano Potter sia riuscito a risolvere i problemi dello scorso anno, che si dice fossero causati da una gola profonda diplomatasi nel frattempo” dichiarò Lorcan, nel suo solito tono stralunato.
“Attieniti alla cronaca, Lorcan!” lo redarguì la Preside, ottenendo un occhiolino confermativo in risposta.
Minerva McGranitt roteò gli occhi, decidendo di lasciar perdere.
“Montague evita un bolide di Corner, passando la Pluffa a Zabini, che la lancia velocemente a Malfoy e… segna! Siamo 10-0 per i Serpeverde!”
Scorpius volò fino al cugino per battergli il cinque, prima di voltarsi verso gli spalti, indugiando con lo sguardo sul punto in cui si trovava Rose – sfidandola. La ragazza scattò in piedi, battendo le mani con foga. “Complimenti! Gran gol, Malfoy!!”
James Sirius Potter si voltò sbalordito verso la sua migliore Cacciatrice, fissandola in tralice. “Ti hanno drogato il succo di zucca, Rosie?”
La Weasley continuò ad applaudire, ignorando sia la domanda del cugino che lo sguardo tronfio di Malfoy.
“Hai idea di cosa stia succedendo?” chiese James, dando una gomitata a Fred Jr., seduto al suo fianco.
Il cugino scosse la testa. “Forse Roxie ha qualche idea…” gli rispose, indicando la sorella, alcuni posti più in là.
James non ebbe occasione di chiedere altro, perché Serpeverde scelse quel momento per segnare il secondo gol della partita. Il Capitano rosso-oro si voltò verso la cugina, che stava applaudendo, anche se decisamente meno coinvolta rispetto al gol precedente.
Corvonero segnò con Davies, il suo capitano, prima che Scorpius intercettasse un passaggio tra gli altri due Cacciatori, involandosi verso gli anelli e facendo centro in quello alla sinistra del portiere. Ancora una volta, Rose scattò in piedi, effettivamente colpita dall’azione in solitaria di Malfoy. “Wow, che azione! Complimenti, Malfoy!” strillò, applaudendo ed attirando gli sguardi di tutti i suoi cugini.
“Si può sapere che succede, Rosie?” James tornò all’attacco, venendo nuovamente ignorato dalla cugina.
Dominique attese che Rose avesse preso nuovamente posto al suo fianco, scrutandola con sguardo critico. “È successo qualcosa, Rose?”
La ragazza sostenne lo sguardo della Caposcuola, prima di annuire. “Albus ci ha costretto a smetterla di stuzzicarci ed a fare il tifo l’una per l’altro alle prossime partite in cui saremo coinvolti…” sussurrò.
La bionda strabuzzò gli occhi. “Dovrete farlo per tutto l’anno?”
“Se dovessimo segnare lo stesso numero di gol, si… in alternativa sarà obbligato solo chi ne ha segnati di meno.”
“Quella serpe!” commentò Dominique, in tono ammirato.
“Non è il momento di apprezzare questo lato del carattere di Al” si risentì Rose, mentre Zabini segnava il suo primo gol e James continuava a fissarla con sguardo dubbioso.
“Poteva costringerti a fare qualcosa di molto peggio, Rose! Nostro cugino è pur sempre un Serpeverde, sanno essere piuttosto creativi…”
“Non ti ci mettere anche tu, Nicky!” borbottò Rose, prima di scattare nuovamente in piedi ad applaudire il terzo gol della partita di Scorpius. “Continua così, Malfoy!” urlò, riuscendo a sovrastare la gran parte del suo fan club.
Anche Lily e Roxie si voltarono allarmate, decidendosi a raggiungere le cugine. “Che succede, Rosie?” chiese la piccola Potter.
“Tuo fratello mi ha costretto” sibilò.
Lily scoppiò a ridere: era così tipico di Al – sperava ancora di riuscire a far andare d’accordo quei due testardi dei suoi migliori amici.
“Stai forse dicendo che ci possiamo attendere uno Scorpius Malfoy in versione fanboy alla partita contro i Tassi?” chiese conferma Roxanne.
“Quello sarebbe il piano, sì” rispose Alice, ridacchiando alla vista di Rose che si sgolava per applaudire per la quarta volta le gesta di Scorpius.
 
Albus mise fine alla partita, trovando il boccino dopo circa quaranta minuti, fissando il risultato sul 260-70; Scorpius aveva segnato sette volte.
“Se voglio evitarmi questa tortura per il resto dell’anno devo segnare almeno otto gol nella partita con i Tassi…” mugugnò Rose, scatenando le risate di Alice e delle cugine.
“Sei una grande Cacciatrice, Rosie! Ce la farai” la rassicurò James.
“Ne va della mia vita!” gli ricordò la ragazza, scendendo la scalinata al suo fianco.
“Non riesco a credere che mio fratello vi abbia fregati così” sghignazzò James, ricevendo una gomitata nelle costole della cugina.
“Ahia! Quanto sei manesca, Rosie!”
Una volta raggiunto il campo da gioco, i due si separarono, e Rose raggiunse la festante squadra verde-argento, i cui componenti maschili avevano abbandonato la parte superiore della divisa.
“Sei venuta a complimentarti di persona, Weasley? Dal campo si sentiva solo la tua voce…” ghignò il Cacciatore, raggiungendola.
“Io prendo i patti molto sul serio, Malfoy!” ribatté, cercando di evitare di fissare troppo a lungo i suoi addominali scolpiti.
“Non avevo dubbi” le rispose, passandosi una mano tra i ciuffi disordinati dei suoi capelli solitamente impeccabili.
‘Dovrebbe tenere i capelli scompigliati più spesso, visto che ovviamente non può girare a torso nudo per i corridoi.’
Quel pensiero inaspettato le fece strabuzzare gli occhi, sentendo le guance andare a fuoco.
“Ti piace quello che vedi, Weasley?” le domandò, sorridendole impudente.
“Ti sei bevuto il cervello, Malfoy?” contrattaccò svelta, evitando di soffermarsi a riflettere su una simile domanda.
Lui fece spallucce. “Certo che era bizzarro sentirti fare il tifo, non chiamandomi per nome…”
“In effetti è stato strano…”
“Forse sarebbe il caso che io ti chiamassi per nome tra un mese” chiosò il ragazzo, sorridendole – un sorriso sincero che illuminò anche gli occhi metallici del giovane e che costrinse Rose ad ammettere quanto fosse affascinante.
“Magari potremmo farlo a partire da oggi” si ritrovò a proporre, maledicendosi per la fretta con cui aveva parlato.
“Direi che si può fare, Rose” rispose, inarcando le sopracciglia chiarissime.
“Direi di sì, Scorpius” gli rispose, prima di voltargli le spalle.
“Farò del mio meglio, quando dovrò tifare per te, Rose!” le urlò, mentre si allontanava.
La Grifondoro si voltò verso di lui, con i raggi del sole che creavano sfumature seducenti tra i suoi riccioli ramati, strizzandogli l’occhio. “Non vedo l’ora, Scorpius!”
‘Oh… vale lo stesso per me, Rosie!’
 
 
***
 
L’ultimo weekend di novembre Grifondoro avrebbe sfidato Tassorosso e James Sirius Potter aveva intenzione di fare meglio del suo fratellino, facendo in modo che la sua squadra schiacciare i giallo-neri senza alcuna pietà.
“Sapete quello che dovete fare, ragazzi! Ci siamo allenati benissimo e c’è anche una giornata perfetta per volare… schiantiamo i Tassi e superiamo le Serpi in classifica” disse, camminando avanti e indietro, riservando sorrisi incoraggianti a tutti loro.
Pochi minuti dopo Rose si stava involando verso la porta avversaria, con la pluffa ricevuta da Olivia Wood stretta tra le braccia. Segnò il terzo gol della partita e raggiunse Liv, per festeggiare con lei, prima di scuotere la testa, sentendo la voce di Scorpius magicamente amplificata. “Vai così, Rosie! Sei grande!” stava urlando il giovane Malfoy, attirando più di uno sguardo indispettito.
“Questo tifoso inaspettato mi sconcerta abbastanza” commentò Fred, passando accanto alla cugina per colpire un bolide, che le si stava avvicinando troppo.
“Pensa solo a scacciare i bolidi, Freddie!” ribatté, intercettando la Pluffa e passandola a Lily.
Fred le strizzò l’occhio, lasciandola di nuovo sola con i suoi pensieri e con la sfida da vincere assolutamente.
La partita andava avanti da una mezz’ora - e Grifondoro conduceva per 130-20 - quando Rose, Lily ed Olivia, procedendo in formazione compatta, s’avvicinarono alla porta avversaria, protette dalle mazze di Fred e Alexander Thomas. La giovane Wood ricevette la pluffa da Lily, passandola poi a Rose, che andò a segno, centrando l’anello alla sinistra del portiere giallo-nero. Quello era il suo settimo centro, pensò con soddisfazione, vedendosi già proiettata verso la libertà di non essere obbligata a tifare per Malfoy - per Scorpius - nei mesi successivi. 
“Sei grande, Rosie!” urlò il Serpeverde, esponendo un cartello, incantato per illuminarsi di verde-argento, che recitava: Dimostra di essere la migliore, Rose! 
La ragazza, che si stava già pregustando l’ottavo gol, roteò gli occhi esasperata alla vista di quel cartello nei colori degli avversari - non facendo caso alla picchiata del cugino.
“James Sirius Potter ha avvistato il boccino d’oro, signore e signori!” esclamò in quel momento Lorcan, attirando gli sguardi di tutti i presenti sul Cercatore dei Grifondoro. Pochi attimi dopo, il primogenito del Salvatore del mondo magico stringeva tra le dita il boccino dorato, consegnando una vittoria schiacciante alla sua squadra.  
“Potter ha acciuffato il boccino, signore e signori! Grifondoro vince 290-20, portandosi anche in testa alla classifica del campionato!” dichiarò il commentatore, scatenando le grida di giubilo della platea rosso-oro.
Rose si unì ai festeggiamenti della squadra, facendo del suo meglio per reprimere la delusione di non essere riuscita a battere Scorpius nemmeno nel Quidditch.
 
“Pare che sarai la mia personalissima cheerleader per il resto dell’anno, Rosie!” ghignò Scorpius, raggiungendola qualche minuto dopo.
“Se non erro vale lo stesso per te, Scorpius” rispose, assottigliando gli occhi cerulei e sostenendo il suo sguardo.
Lui fece spallucce. “Poteva andarmi peggio” borbottò infine, risalendo, con studiata lentezza, il suo corpo fasciato dalla divisa con lo sguardo.
“Ti piace quello che vedi?” Rose fece eco alle parole pronunciate da lui il mese precedente.
“Oh si…” la spiazzò il ragazzo, puntando le iridi brucianti di ardore nelle sue. “Non hai idea di quanto” aggiunse poi, lasciandola senza parole.
Rose rimase interdetta, sentendosi messa a nudo davanti a lui. Prima che avesse la possibilità di dargli una qualsiasi risposta, i suoi cugini la trascinarono via, per festeggiare la vittoria con il resto della squadra.
 
 
***
 
Le parole di Scorpius – e lo sguardo bramoso che le aveva riservato mentre le pronunciava – tormentarono Rose per il resto della settimana. Una settimana in cui, la solitamente coscienziosa studentessa, lasciò spazio alla sua controfigura noncurante, che si ritrovò distratta durante numerose lezioni, perdendosi al ricordo del luccichio lussurioso che aveva scorto negli occhi argentei del Serpeverde.
Dopo averlo evitato accuratamente per tutta la settimana, Rose s’imbatté in Scorpius al termine del consueto incontro settimanale tra Prefetti e Capiscuola, quando lui le tese un’imboscata, trascinandola nell’aula in disuso accanto a quella in cui avevano appena partecipato alla riunione.
“Mi stai forse evitando, Weasley?” domandò a bruciapelo, dopo aver chiuso la porta.
“E perché mai dovrei farlo, Malfoy? Comunque, non ci chiamavamo per nome ora?!” ribatté, inarcando un sopracciglio.
“Non ti ha insegnato nessuno che non si risponde ad una domanda con un’altra domanda?”
Le guance della ragazza andarono a fuoco, mentre il battito del suo cuore accelerava sensibilmente - possibile che quel ragazzo riuscisse a provocarle simili reazioni solamente con le parole?
“Quindi?” la incalzò invadendo il suo spazio personale. “Mi stai evitando?” sussurrò talmente piano che faticò a sentirlo.
“No che non ti evito” ebbe la forza di rispondere, tentando di tenere un tono misurato.
“Strano, avrei giurato di averti visto fuggire da ogni lezione questa settimana…”
“Solo perché avevo molto da studiare” si giustificò, tentando d’ignorare il suo profumo che aggrediva i suoi sensi, annebbiandole il cervello.
“Bugia! Non ti ho mai vista in biblioteca.”
“Che c’è, ora mi controlli come uno stalker?”
Scorpius scosse la testa. “Volevo solo concludere il nostro discorso di sabato…”
“Credevo che fosse concluso” dichiarò lei.
“Io non ho pensato ad altro” le mormorò all’orecchio.
“A che gioco stai giocando?” soffiò la rossa in risposta, ringraziando la penombra della stanza, che stava mascherando il rossore del suo viso e del collo.
“A nessun gioco, Rosie” le disse, lasciando che le loro iridi s’incontrassero.
Rose deglutì rumorosamente, sostenendo lo sguardo del ragazzo. “Cosa stai cercando di dirmi?”
“Mi piaci e molto, Rose Weasley” enunciò con lentezza, senza mai smettere di fissarla.
“Credevo che non mi sopportassi” protestò debolmente.
Scorpius scosse la testa con veemenza. “Ho provato ogni cosa per evitare di pensare a te, mi sono impegnato per cercare di batterti nelle varie materie, così come nello sport e diventando Prefetto, ma ci equivaliamo e, più il tempo passava, e più mi rendevo conto che tu eri l’unica con cui adoravo perfino bisticciare… sei testarda, vuoi sempre vincere e esigi l’ultima parola, ma al tempo stesso sei comprensiva, altruista e non disdegni mai di aiutare i più piccoli… in poche parole sei assolutamente perfetta e mi sono innamorato di te, Rose” le disse, inchiodandola sul posto con quello sguardo metallico.
“Tu mi ami?”
Scorpius annuì. “Non so nemmeno quando me ne sono reso conto, ma so che non riesco più a fingere che non sia così…”
“Chi sei tu e che ne hai fatto di Scorpius Malfoy?”
“Questo sono io” la rassicurò.
“E dove nascondevi questo tuo lato così buono, dolce e romantico?”
“Sai, il modo più sicuro di sembrare grande e buono, forte e dolce è ancora quello di esserlo, ma io non ho interesse che tutta la scuola venga a conoscenza di questa parte del mio carattere…”
“M’interessa solo sapere come mi consideri tu” chiarì, sfiorandole la guancia con la punta dell’indici e del medio della mano destra.
Quel lieve tocco fu tutto quello che servì per spingere la Grifondoro oltre il limite, che chiuse la distanza che li separava, affondando le mani tra i suoi capelli ed attirando il ragazzo a sé. Le bocche s’incontrarono in un bacio famelico ed appassionato, frutto di anni di tensioni, che culminarono in una danza appassionata tra le lingue, volta ad ottenere la supremazia di un bacio agognato tanto a lungo. Rose percepì il sapore della liquirizia sulle labbra del ragazzo, che a sua volta rimase inebriato dal sapore dolce e caramellato della bocca di lei. Quando la necessità d’ossigeno si fece pressante, Scorpius liberò le labbra di Rose con riluttanza, tuffandosi sul suo collo candido, baciando e mordendo ogni centimetro lasciato visibile dalla divisa scolastica. Un gemito sfuggì dalle labbra tumide di Rose, le cui mani si fecero strada sotto la giacca di Scorpius, ansiosa di entrare in contatto con la pelle calda di lui, insinuandosi sotto il tessuto inamidato della camicia. Quando le dita della Grifondoro sfiorarono finalmente il basso ventre del Serpeverde, il ragazzo si lasciò andare ad un suono più simile ad un ringhio che ad altro, prima di baciarla nuovamente, spingendola contro la porta chiusa.
Rose ridiscese lentamente il corpo di Scorpius, raggiungendo la cintura e lambendo l’erezione pulsante del ragazzo. Lui la sollevò senza sforzo, ansioso di farle sentire quanto davvero la desiderasse e beandosi del gemito che sfuggì nuovamente dalle sue labbra. Scorpius fece aderire i loro corpi, toccando ogni centimetro del corpo di Rose, infiammandone ogni centimetro.
“Non hai nemmeno la vaga idea di quanto io ti desideri, Rose Weasley…” le soffiò all’orecchio, eccitandola ancora di più.
“Anch’io” ebbe la forza di sussurrare in risposta.
“Però non possiamo continuare ora” aggiunse, baciandole lentamente le labbra.
“E perché?” si lamentò lei.
“Perché voglio che la nostra prima volta sia speciale” le disse in tono ovvio.
“E, comunque, io ho confessato di amarti, ma tu non mi hai nemmeno risposto…”
Rose ridacchiò piano. “Ti amo anch’io, sciocchino. Direi che avevo reso tutto abbastanza evidente…”
“Ah si?”
“Io non sono una di quelle oche che va con chiunque… e di certo non mi metto a pomiciare nelle aule dopo il coprifuoco con il primo che passa!”
“Sarà il nostro piccolo segreto…” la rassicurò, baciandola sulla punta del naso. “Sabato prossimo vieni a Hogsmeade con me?” domandò poi.
“Certo! Sei pronto ad infrangere i cuori di tutto il tuo fan club?”
“Non me ne è mai importato nulla di loro…”
 
 
***
 
Dopo aver ordinato le loro burrobirre il sabato successivo, Rose si voltò verso il cugino, posando il mento sulla mano sinistra.
“So che è stata colpa tua se nel calderone di Alice è finito tutto quel peperoncino!”
Al sorrise sornione. “Vuoi davvero avercela con me?” le chiese, alludendo alla sua mano, intrecciata a quella di Scorpius.
“No, ma vorrei solo sapere perché lo hai fatto.”
“Non vi sopportavo più! Era diventata una questione di sopravvivenza…” ridacchiò, strizzandole l’occhio.
 

 

Note dell'autrice:
Appena ho letto del contest ho subito pensato che avrei voluto scrivere di loro e di uno dei modi in cui avrebbe potuto nascere il loro rapporto. Avrei voluto avere qwualche giorno in più per rivedere meglio la storia, ma sono abbastanza soddisfatta sia dell'utilizzo dei due prompt (
Prompt fluff: #10 Farsi il tifo a vicenda ad una qualche manifestazione sportiva e Prompt R18: #14 Rischio di essere scoperti) che della citazione: “Il modo più sicuro di sembrare grande e buono, forte e dolce è ancora quello di esserlo.” 
Spero tanto che la storia vi sia piaciuta e che abbiate trovato i personaggi credibili, io mi sono divertita un sacco con il povero Albus! XD


 
   
 
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