“Susie, quello è cioccolato!”, urlò Lancer, sovraeccitato. “Anche i cattivi lo mangiano, vero?”.
Susie pensò che, indipendentemente dall’alimentazione, Lancer non sarebbe mai stato un vero cattivo. Tirò un sospiro, trattenendo un ghigno perfido per non spaventarlo. “Se ne mangi troppo può far male… però sì, anche i cattivi mangiano il cioccolato.”
Lancer saltellò per un po’, emozionato; nel Mondo Oscuro il cibo non era facile da trovare. Tuttavia, in quel periodo diventava più fattibile raccogliere quello dagli alberi poiché sostituiva le solite caramelle.
Susie sbuffò. “Se continui a comportarti così non farai mai paura!”.
L’altro tremò, nei suoi pochi centimetri d’altezza e nel suo aspetto bluastro e frammentato in pixel.
“I super cattivi hanno bisogno di cibo, per essere più malvagi!”.
Non era una scusa troppo plausibile, ma Susie decise che iniziava a voler troppo bene a Lancer per proibirgli di acconsentire ai suoi bisogni un po’ infantili. Annuì, pensando che potevano fare una pausa e che per quel giorno avevano pianificato già abbastanza cattiverie e potevano godersi una sosta.

Due ore dopo, svuotati tutti gli alberi di cioccolato del Mondo Oscuro, Lancer iniziò a lamentarsi.
“Susie, possiamo fermarci? Credo di aver mangiato troppo…”, brontolò.
Susie sollevò gli occhi al cielo scuro, sbuffando. “Ti avevo detto che ne stavi divorando una quantità eccessiva, accidenti”.
“Lo so, lo so… ma ora mi fa male tutto. Non possiamo sconfiggere gli altri, così.”
“Maledetto scansafatiche! E tu dovresti essere un personaggio cattivo?! Ma quale razza di diabolico frigna così per del cioccolato?”.
Lancer singhiozzò, trattenendosi l’addome scosso dai crampi. Un corpicino così piccolo non poteva certo contenere tutto quello zucchero.
“La prossima volta ti ascolterò, Susie”, si lamentò.
Susie tornò a fissare il cielo scuro sulla sua testa, sospirando. “D’accordo, prendiamoci una pausa”, disse, e si accomodò sul terreno con una mappa blu sulle gambe, per lavorare al progetto anche se l’altro era troppo scosso dai dolori per dargli una mano.
Lo sentì lamentarsi per un bel po’, in seguito, e alla fine non riuscendo a concentrarsi mollò i fogli pieni di schemi e andò ad abbracciarlo.
“Va meglio adesso?”
“Ma i cattivi non dovrebbero abbracciarsi.”
“Beh, noi siamo la Gang dello Spasso. Noi possiamo. E tu devi riprenderti, dobbiamo andare a spaccare culi." 




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Una storiella molto - troppo - leggera per i miei gusti, scritta per l'attività del Giardino. Ultimamente ho giocato Deltarune e ho shippato troppo loro due, sono così carini insieme che non potevo non scriverci nulla. Non datele troppa importanza, è una storia semplicissima, scritta in cinque minuti, giusto per rispettare il promt che, a proposito, è: X ha mangiato troppo cioccolato e si sente male. Tutto perché non ha ascoltato Y... e ora tocca a lui prendersene cura. 

[La fan-art l'ho trovata su internet e non conosco l'autore.]