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Autore: New_Born    22/07/2009    1 recensioni
Storia d'amore tra un vampiro e una cacciatrice. Blackout riscritta sotto il punto di vista di William.
Genere: Sovrannaturale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cap.5 "Per pietà o qualcos'altro, però l'hai fatto!"
Dissi fiero. Un punto per me. Lei intanto mi fissò sconvolta, sicuramente si stava chiedendo che aveva fatto.
Subito deviò l'argomento, mettendomi in imbarazzo. Era scaltra la ragazza!
"Allora, William. Dimmi qualcosa di te."
Mi sorrise maliziosa mentre la fissavo sorpreso e preoccupato. Sorpreso perché mi aveva chiamato per nome e preoccupato perché non avevo mai raccontato la mia storia a nessuno.
Mi sedetti sul suo letto con le braccia incrociate.
"Da dove posso incominciare?"
Chiesi come se niente fosse. Ma non era così semplice. Odiavo ricordare, ma non lo volevo ammettere.
"Magari inizia col dirmi quanti anni hai!"
"21"
La fissai come se la risposta fosse ovvia.
"Da quanto tempo hai 21 anni?"
Domandò mentre si mangiucchiava le unghie. Diventai serio tutto d'un colpo. E inizia a fissare il pavimento sotto i miei piedi fradici.
Passò qualche minuto mentre cercavo di prendere coraggio e usare un tono adeguato.
Alzai la testa e iniziai a parlare.
"Da tanto tempo ormai. Io sono nato nel 1915. Vivevo in un villaggio non molto lontano da Edimburgo, eravamo una grande famiglia.
Avevo tre sorelle e quattro fratelli, io ero il più piccolo.
Mia madre era una donna allegra e felice, aveva dei lunghi capelli castani, e dei grandi occhi blu.
Ricordo ancora il suo profumo delizioso."
Mio padre invece era un contadino, era severo e distaccato, mi diceva sempre che non avrei concluso niente nella vita.
Bè, sai, io ero uno di quei ragazzi che non pensava alle cose serie, io volevo e voglio godermi la vita.
Stavo sempre alle feste del villaggio a divertirmi con gli amici.
E' stato proprio in una di quelle feste che vidi per la prima volta Rose.
Rimasi impressionato da cosi tanta bellezza, aveva la pelle chiarissima e candida, i suoi occhi erano verdi, bellissimi, e i capelli lucenti e lisci erano rossi.
Tutti naturalmente le facevano la corte, ma lei fu incantata da me, dal mio modo di fare e di esprimermi.
Ero lusingato di questo, solo ora dico che era una cosa sbagliata che lei mi volesse.
Mi chiamò, io tutto pomposo, davanti ai miei amici invidiosi, mi avvicinai, aveva un profumo splendido.
Mi portò ai confini della foresta lei voleva immergersi nel verde, voleva entrare, ma io, fifone com'ero, mi rifiutai, allora restammo al confine.
Si avvicinò a me e iniziò a baciarmi, ero al settimo cielo. Poi scese al collo, io non vedevo quel che faceva, ma un bruciore estremo mi fece guardare.
Stava li, con i suoi denti infilzati nel mio collo, succhiava via il mio sangue, la mia vita.
Cercai di scrostarla, ma lei non si mosse, sembrava un macigno. Il dolore era forte al tal punto che svenni.
Mi risvegliai dopo un giorno a casa mia, nel mio letto. Ero stordito, non capivo, non ricordavo niente, ma il dolore non si era placato.
I miei fratelli erano molto premurosi insieme a mia madre  e alle mie sorelle, persino mio padre era preoccupato della mia salute.
Col passare del tempo, la sete incominciava a svegliarsi dentro di me, andando e aumentando,
così decisi di scappare, di fuggire, lontano dai miei familiari, lontano dalle persone più care.
Da quel giorno non li rividi più. Credimi se ti dico che ogni giorno loro sono il mio pensiero fisso, mi mancano in ogni momento della giornata."
Una lacrima colò dal mio occhio scivolando nelle mie labbra. Mi mancava la mia famiglia. Mi mancava soprattutto mia madre.
Non le dissi tutto, saltai una parte molto importante della mia vita, ma anche una parte molto dolorosa.
Charlie mi fissava sconvolta e sussurrando mi disse:
"Mi...mi dispiace."
Feci un mezzo sorriso.
"Bè, non fa niente. Tu hai passato di peggio, voglio dire, vedere tua madre morire..."
Si voltò verso la finestra a fissare il temporale. Forse non avrei dovuto dirglielo.
Mi alzai, stare seduto non mi piaceva, e inizia ad analizzare la stanza. Mi avvicinai ad una mensola piena di cd. Iniziai ad analizzarli facendo scivolare le dita.
"Mmm, ramones, clash, sex pistols, korn, led zeppelin...ha gusto la ragazza" pensai sorpreso.
"Vedo che ti piace la musica Rock"
"Già, mi fa sfogare!"
sisi, mi piaceva proprio la ragazzina (non)depressa.
"Piace anche a me. Fantastica!"
"Si, lo avevo notato che ascoltavi quel genere di musica!"
La fissai pensieroso, ma anche un po' preoccupato. Sa leggere la mente?
"Da cosa..."
"Dal tuo abbigliamento. Giubbotto in pelle nero, jeans strappati, scarpe di tela nere. Non ci vuole tutta questa intuizione poi!"
Mi fissai com'ero vestito e sorrisi.

ringrazio:
Magdalena: ma si, perdoniamoli tutto, porello XD
Cleo92: Eggià ci è riuscito! Spero che ti piaccia! ^^
  
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