68
Teppisti
Il
Mephistophel era riservato ai demoni quella sera. Attorno ad una grande
tavola,
sedevano e bevevano facendo un gran casino. Keros propose l'ennesimo
brindisi,
ridendo. Lucifero porse un pacchetto all'erede. Tutti parvero stupiti,
perché
solitamente venivano donate delle spade per celebrare il superamento
dell’esame
finale.
“Ho
pensato che le spade fossero un po' antiquate" ammise il sovrano,
mentre
Keros svelava una splendida pistola.
Era
nera
lucida, con decori in argento ed incastonature color del sangue.
“È
bellissima!” la ammirò il principe, rigirandola
fra le mani.
“Credo
che, se gironzolerai ancora nel mondo umano, ti sarà
più utile avere una
pistola piuttosto che una spada. Ha anche cinque proiettili. Magari
dopo vorrai
provarla…”.
“È
stupenda! Ed i decori… riprendono i disegni del mio
tatuaggio! Ti ringrazio!”.
“L'umano
sembra confuso" ridacchiò Mefistofele, indicando il
possessore dell’anima
speciale.
“Da
noi
si regalano altre cose per le laurea…” ammise Ary.
“Non
più!” lo corresse Keros “Ora sei un
demone!”.
“E
ora?”
ghignò Lucifero “Avevamo discusso di una certa
questione, prima che iniziassi a
dedicarti all'anima finale. Ricordi?”.
Il
mezzodemone arricciò il naso, perplesso. Sinceramente non
ricordava. Il re,
distratto dai cicalini emessi dall’aggeggio che lo metteva in
comunicazione con
l'Inferno, sospirò. Lilith, seduta accanto al sovrano, fece
cenno a Keros di
avvicinarsi e gli sussurrò qualcosa all'orecchio. Il
principe tornò a sedersi,
dopo essersi alzato per ascoltare la voce di Lilith che sedeva dalla
parte
opposta del tavolo.
“Ricordo
vagamente…” ammise.
“Cosa?
Siamo curiosi" si intromise Astaroth.
“Si
era
parlato di concubine" ghignò la Succubus.
“Concubine!”
scoppiò d'entusiasmo Mefistofele “Sarebbe ora! E
sarebbe una splendida idea!
Anche per il nuovo demone…”.
“Eh?”
fu
la reazione di Ary, e molti risero.
“Potremmo
organizzare un evento, per permettere al principe di scegliere e farsi
scegliere!” propose Alukah.
“E
perché
solo il principe?” gli rispose Mefistofele
“Organizziamo un evento che permetta
a tutti gli invitati di trovare quel che cercano”.
“Ma
io…”
si intromise Arikien “Credevo che i demoni non cercassero un
compagno o una
compagna. Mi è stato ripetuto più volte che sono
rare le coppie fisse"
“Di
fatti
chi parla di coppia fissa?” rise Lilith “Questi
eventi si organizzano per
creare un'alleanza ed ottenere prole il più potente e
prestigiosa possibile. Le
fanciulle faranno la fila per il principe. E lui potrà
trovare fra loro le
concubine con cui popolare le proprie stanze, procreare figli sani e
forti e
mantenere gli alleati fedeli alla famiglia reale. Capisci? È
una cosa
importante".
“Capisco…
però…”.
“Però
tu
sei ancora dentro di te un umano" storse il naso lei “Non ti
garba che il
tuo Keros si conceda altrove".
“Ma
no,
non è quello il punto. Io mi rendo conto che millenni con
sempre e solo lo
stesso partner sessuale sia una rottura. Solo che… non credo
faccia per me…”.
“Probabilmente
alcuni tuoi istinti non si sono ancora del tutto risvegliati. Non hai
mai
provato l'irrefrenabile desiderio di scoparti una demone".
“Io…”.
“O
forse
sì” ghignò Lucifero, notando un lieve
rossore sulle guance dell'anima speciale.
Ary
non
rispose. Era arrostito ed aveva distolto lo sguardo.
“Ah,
sì?”
si stupì Keros “E che hai fatto?”.
“Nulla!”.
“E
perché?”.
“Ma…
che
razza di domanda è?!”.
“Si
tratta di Lilien, vero? È ricettiva in questo periodo e tu
la incuriosisci”.
“E
che
dovrei fare secondo te?!”.
“Scopare,
mi pare ovvio! Ti sentirai subito meglio".
“Sei
ubriaco?”.
“Un
pochino…”.
“Magari
con una demone riusciresti ad avere dei figli" suppose Lucifero
“Chissà.
Ultimamente succedono un sacco di cose strane. Tornando a
noi… che genere di
evento avevate in mente?".
“Che
ne
dite di un torneo?” propose Alukah “Di quelli come
si facevano un tempo. I
rappresentanti, e le rappresentanti, delle varie casate si mettono in
mostra
con varie prove di destrezza e combattimento. L'uso della spada,
l'utilizzo dei
propri poteri in lotte fra casati…”.
“Bello!”
sorrise Mefistofele, facendo portare un ulteriore giro di alcolici
“Io ci
sto!”.
“E
che ne
dite di un ballo?” parlò invece Lilith
“Più raffinato, più elegante. Dove
tutti
i demoni possono sfoggiare la propria beltà ed il proprio
fascino. Magari un
ballo in maschera, dove tutto si svela a poco a poco".
“Wow"
fu il commento di Astaroth.
“Perché
non entrambi?” suggerì Lucifero, con un ampio
sorriso “Solo il meglio, per il
mio erede. E così avremo modo anche di festeggiare
degnamente la nascita di
Espero e la nuova regina".
“Incorporare
l'incoronazione di Leonore a simili eventi? Sarebbe magnifico"
annuì Lilith
“Tu che cosa pensi, Keros? Cosa vorresti?”.
“Cosa
voglio? Voglio tutto!” ammise il mezzodemone “E che
tutti godano in mio onore
ed in onore del mio fratellino Espero".
La
serata
proseguì con numerosi altri drink. Alla fine, quando il
grado alcolico fu
abbastanza alto, la compagnia decise di fare una passeggiata per il
mondo
umano. L'unico non molto convinto pareva Lucifero, che continuava a
fissare ad
intermittenza l'aggeggio infernale. Ary li osservava con
curiosità. Anche se
molto diversi fra loro nei loro aspetti umani, a partire dal colore
della
pelle, erano tutti magnifici. E con accessori in pelle nera che
attiravano
decisamente l'attenzione! In particolare, Keros e Lucifero indossavano
cappotti
lunghi fin quasi alle caviglie ed alto colletto. Catene e bottoni non
mancavano, ed emettevano un rumore tintinnante quasi ipnotico.
Camminando, i
demoni ridacchiavano e si raccontavano aneddoti di varia natura. Il
Diavolo li
ignorava, accendendosi una sigaretta. Aveva affiancato Ary, che non
aveva alzato
troppo il gomito e fissava perplesso il principe, che
all’opposto era
visibilmente ubriaco.
“Quante
novità, eh?” mormorò il sovrano,
facendo sobbalzare l'umano.
“Io…
può
essere…” fu la risposta.
“Ti
vedevo silenzioso, per quello ho chiesto. Non sei obbligato a far nulla
di
particolare. Ti ci devi abituare".
“Ma…
durante l'esame non avevate detto che non ci si abitua?”.
“Non
ci
si abitua all'Inferno. Ad essere demone invece dopo un po' ci si fa
l'abitudine. Credimi".
“Oh…
Va
bene".
Lucifero
rise sotto i baffi e continuò a fumare. Poi alzò
lo sguardo, che emise una
lieve scintilla. Un gruppo di persone si stava avvicinando, nel buio
delle
strade cittadine. Mefistofele riconobbe, fra quelle persone, dei demoni
a lui
familiari e sorrise.
“Vi
unite
alla festa?” esclamò il tentatore, entusiasta.
Si
stupì
di non riscontrare altrettanto entusiasmo sui volti di chi avevano
incontrato.
Scese uno strano silenzio nervoso.
“Problemi?”
si chiese Azazel.
“Diccelo
tu" fu la risposta di un demone dal corno spezzato “Ti crea
problemi avere
in famiglia un impuro mezzo umano?”.
“Che
hai
detto?!” sibilò Keros, sapendo che parlava
dell’uomo che amava.
“Hai
sentito benissimo. O essere un bastardo per metà angelo
rende sordi?”.
Il
principe, senza dare il tempo a chiunque di rispondere a quella
provocazione,
assestò un poderoso cazzotto in faccia al demone,
atterrandolo. Quel gesto,
scatenò in pochi istanti una rissa.
“Ma…
che
fate?!” spalancò le braccia Lucifero
“Siamo nel mondo umano! Piantatela!”.
Però
nessuno ascoltava, tranne Ary che non sapeva che fare.
“Non
restare lì impalato!” lo incoraggiò
Alukah “Aiutami a mettere a tacere questi
stronzi!”.
In
minoranza, il gruppetto di sovversivi tentò di darsi alla
fuga ed iniziò un
inseguimento per le strade della città.
“Tornate
qui!” minacciò Satana “Brutti coglioni!
Nel mondo umano non possiamo fare
quello che ci pare! Volete forse che arrivino gli angeli?!”.
Fra
le bestemmie,
il Diavolo tentò invano di far ragionare i suoi sudditi.
Sembravano un branco
di teppisti, che si inseguivano con coltelli e catene. Sfruttando le
proprie
capacità sovrannaturali, saltavano e scattavano da una
strada ad un’altra, da
una parete ad una terrazza. Non ci volle molto tempo prima che si
udissero le
sirene della polizia.
“Dove
andate?” gridava Keros “Scappate?! Prima insultate
e poi scappate?!
Vigliacchi!”.
Arrampicato
su un pianerottolo, vedeva da lontano colui che lo aveva deriso.
“Guarda,
papà!” ghignò, impugnando la pistola
“Guarda come uso il tuo regalo!”.
“Come
pensi di poterlo colpire da così lontano?”
sghignazzò Mefistofele, divertito.
“Io
non
sbaglio mai!”.
Il
principe sparò due colpi, che andarono a segno. Keros rise
sadicamente e si
udirono ovazioni entusiaste, mentre il colpito cadeva e moriva.
“Sei
impazzito?!” sbraitò invece Lucifero
“Nel regno mortale non possiamo fare
simili cazzate!”.
La
rissa
riprese. Le sirene della polizia si fecero sempre più vicine
e Satana iniziò
davvero ad innervosirsi. Non poteva certo ammettere che un demone si
facesse
arrestare! Specie per una rissa in stato di ebrezza! E se qualche umano
avesse
notato qualcosa di strano? Adesso eran sempre pronti con il cellulare
in mano,
per fare video e tentare di acchiappare like! Guardando in su, tentando
di
scorgere l'intero gruppo di demoni, Lucifero fu quasi investito
dall'auto della
polizia, che gli tagliò la strada. Trattenendo
un'imprecazione, non trovandola
adatta davanti ad un umano delle forze dell'ordine, se la
lasciò sfuggire quando
invece vide che a scendere dall'auto fu Mihael. In divisa da
poliziotto, lanciò
un'occhiata minacciosa al Diavolo.
“Miky?”
sibilò il demone.
“Sono
il
santo protettore delle forze armate, non lo sai? Ed ora richiama i tuoi
demoni,
se non vuoi che spari a tutti in faccia!”.
“Guarda
che ci sto provando!”.
Altri
angeli scesero dalle auto, tutti in divisa ed aspetto da umani.
“E
che
pensi di fare?” stuzzicò il Diavolo, osservando
Mihael “Arrestarci tutti?”.
“Ti
ho
già detto che vi sparo. Sparo a tutti! E adesso ordina a
tutti di riestrare
all'Inferno!”.
“Ed
io ti
ho già detto che ci sto provando! Ma non mi
ascoltano!”.
“Bugiardo.
Io e te non possiamo volere la stessa cosa!”.
“Fottiti,
Mihael!”.
Lucifero
sbraitò contro i demoni, nel tentativo vano di riportarli
all'ordine. Li
minacciò più volte, ed udì qualcuno
ridacchiare.
“Keros,
prega di non essere tu quello che ride. Perché se no a casa
vedi che ti
faccio…” ringhiò.
Percependo
che molti si erano radunati sopra al tetto di un alto edificio, il
sovrano si
arrampicò lungo una scala antincendio che circondava lo
stabile. Odiava fare le
cose alla maniera umana, senza poter usare le ali o i propri poteri!
Mihael
diede ordine ai suoi sottoposti di sorvegliare ogni uscita, per non
lasciare
vie di fuga ai demoni. Poi rincorse il Diavolo, che nel frattempo era
giunto in
cima a quella specie di grattacielo. Lì i suoi sudditi
ancora si azzuffavano.
Molti sanguinavano, ricoperti di graffi, tagli ed alcuni fori di
proiettile.
Uno era sicuramente morto, steso a terra a faccia in giù.
Pioveva.
“Avete
finito di fare gli stronzi?” ringhiò il re
“Finitela immediatamente! Avete
richiamato gli angeli!”
“È
quello
che facciamo di solito!” si udì in risposta
“Hai per caso paura?”.
“Gli
angeli non sentono il dolore, coglioni! Noi sì! E sanno come
farci molto male! Hanno
le pistole!”.
“Da
quando sei un vigliacco?”.
“Ma
voi
avete idea di quel che può succedere?! Obbedite!”.
“Oh!
Qualcuno qui ha paura dell'ira di Dio" rise qualcuno.
Lucifero,
rosso in viso per la rabbia, stese chi rideva con un singolo calcio.
“Obbedisci,
scarafaggio!” tuonò il Diavolo e si udì
uno sparo.
Era
Mihael, che richiamava all'ordine ed al silenzio.
“Tornate
immediatamente all'Inferno!” furono le parole, ben scandite,
dell'Arcangelo.
“Torna
a
casa, angioletto!” biascicò, ubriaco, Azazel.
“Taci,
testa di minchia!” lo zittì Satana “Ed
obbedite!”.
“Da
quando prendi ordini dai piumati?! Ma quanto male siamo
messi?!” lo derise uno
degli aggressori.
“Vedrai
poi agli Inferi come sarai messo tu, dopo che ti avrò dato
una ripassata!”.
La
discussione si fece sempre più accesa, fra demoni che si
rifiutavano di
obbedire ad un re che parlava come un arcangelo e angeli che ripetevano
a
rotazione sempre le stesse frasi.
“Smettila
di darmi ragione!” mormorò Mihael, rivolto a
Lucifero “Tu sei mio nemico!”.
“Ti
ci
metti pure tu adesso?!” sibilò il Diavolo.
“Tu
sei
mio nemico! Noi dobbiamo combattere fra noi! Torna ad essere il mio
nemico!”.
“Ma
che
vai blaterando?!”.
“Io
ho
bisogno di un nemico! Non ha senso la nostra esistenza, in caso
contrario".
Stanco
di
discutere, Satana tentò di trascinare qualche demone con
sé. Infuriato, urlò di
nuovo a tutti i suoi sottoposti. Poi un lampo ed un tuono fortissimi
fecero
tremare l'intero edificio. Keros dapprima rise, ancora sotto l'effetto
dell'alcol. Poi si accorse che un fulmine aveva colpito in pieno
Lucifero…
Rieccomi!
Scusate se non sono costante con gli
aggiornamenti, ma riesco a ritagliarmi sempre meno tempo con la bimba!
A presto…