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Autore: Alies    25/04/2019    1 recensioni
Dopo aver viaggiato nel tempo, Draco Malfoy si ritrova nel suo corpo da undicenne con tutti i ricordi degli scorsi diciasette anni. Usando le sue conoscenze decide di cambiare il passato. La sua prima missione: fare amicizia con Harry Potter. *Libro Primo della serie Riscritto nel Tempo*
Traduzione in italiano della fanfiction scritta da Scotland Evander
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Salve! Spero che abbiate passato delle buone vacanze di Pasqua!

Le mie sono state molto all'insegna del "poco computer"(anche perché qui dove mi trovo non ho internet), motivo per cui l'aggiornamento arriva così tardi. Ma non disperate. Il capitolo 26 arriverà regolare sabato o domenica, dipende se tornerò a casa domani o dopodomani... umm... non ho ancora deciso...

Ma ora vi lascio al capitolo, buona lettura!


Cap. 25 Alza i Tuoi Scudi


"AVETE FATTO COSA?"

L'intera Sala Comune si girò verso di loro. Draco sprofondò nella poltrona imbottita in cui era seduto. Harry era affianco a lui in una posizione simile. Dopo che Harry le disse quello che avevano fatto la notte precedente Hermione aveva tutte le ragioni di urlare.

Draco gli aveva detto di non dirglielo.

Rimanendo fedele a quanto aveva detto, Harry aveva chiesto a Draco dove fossero le Cucine. Gli Elfi Domestici erano apparsi un po' confusi dal fatto che Harry volesse più di venti chili di carne cruda, ma per via del loro modo di essere non gli chiesero niente. Gli diedero la carne e Harry e Mirtilla scesero a far visita a Medusa per darle da mangiare (Draco ne aveva fin sopra i capelli di quel serpente, grazie mille). Harry era tornato su farfugliando cose sulla sua nuova amica. Draco iniziò a riflettere sul fatto che forse Harry aveva più cose in comune con Hagrid di quanto pensasse. Aveva passato la notte in preda a degli incubi su Medusa. Quella notte era quasi morto innumerevoli volte, ma si era sempre svegliato in tempo.

Harry lo rassicurò che non doveva andare a far visita alla sua nuova amica serpente più di una volta all'anno durante la sua permanenza a Hogwarts. Medusa non aveva necessità di mangiare spesso visto che poteva andare in letargo per centinaia di anni alla volta, ma si sentiva sola.

Questa era una cosa che Harry capiva benissimo.

Hermione, tuttavia, non lo capiva e quindi: le urla.

"Hai la benché minima IDEA di quanto siano pericolosi i basilischi? UCCIDONO le PERSONE!"

"Oh? Lo fanno? Harry, lo sapevi?" chiese Draco sarcasticamente.

Harry lanciò un'occhiataccia a entrambi. "È innocua. E abbassa la voce."

Hermione era livida.

"La pozione è quasi pronta e ci serve un piano," offrì Harry velocemente, sperando di distrarla. "Da quello che ho sentito, questo tizio Voldemort è pericoloso."

Hermione sembrava combattuta. Lanciò un occhiataccia a Draco, delusa che lui non fosse riuscito a tenere in riga Harry. Draco alzò gli occhi al cielo. Non poteva controllare Il Pazzo da solo. Come Harry Potter la prima volta* fosse riuscito a non morire dopo cinque secondi dal suo ingresso a Hogwarts era semplicemente sorprendente.

Draco spinse da parte quei pensieri e si sedette bene sulla sedia.

"Harry ha ragione. Ci serve un piano. Andiamo... da un'altra parte."

La gente li stava ancora fissando curiosa. Hermione era rigida come un palo di fronte ai due ragazzi, con i pugni stretti e i capelli che sembravano più folti del normale. Sbuffò, ma raccolse le sue cose. Iniziò a borbottare sullo studiare per gli esami. Harry alzò gli occhi al cielo, ma si alzò dalla sua sedia. Draco condusse i due fino al corridoio del settimo piano dove si trovava la Stanza delle Necessità. Dopo aver pensato ad un luogo sicuro in cui parlare e aver camminato per tre volte davanti allo stesso punto per tre volte, apparve una semplice porta.

"Oh," disse Hermione, improvvisamente le era passata la rabbia. "Come facevi a saperlo?"

"Te lo spiego dentro," disse Draco guardando in giro. Aprì la porta e aspettò che gli altri due entrassero.

Dentro, la stanza prese l'aspetto di una combinazione delle Sale Comuni di Grifondoro e Serpeverde. C'erano un caminetto e tre comode sedie, una per ognuno di loro. Una verde, una blu e una rossa. Il soffitto era di vetro e rifletteva il fondale del lago, proprio come nella Sala Comune di Serpeverde, inondando la stanza di una leggera luce verde. Harry si sedette nella sedia rossa guardandosi intorno meravigliato. Hermione prese la sedia blu. Draco guardò la sedia verde chiedendosi cosa stesse cercando di dirgli la Stanza.

"Quindi, cos'è questa stanza?"

"La mia creazione. La stanza è chiamata Stanza delle Necessità. Diventa quello di cui una persona ha bisogno in quel momento. Hai bisogno di un bagno, sarà un bagno. Hai bisogno di un posto in cui nasconderti, diventerà un qualche luogo per nasconderti. Hai bisogno di un posto sicuro per parlare di segreti, te lo darà. Volevo un posto dove noi tre potessimo parlare senza gente che origliasse. Questo è quello che mi ha dato. Se avessimo bisogno di un posto in cui praticare degli incantesimi la Stanza avrebbe un aspetto diverso."

"E non può entrare nessuno?" chiese Harry.

"No, almeno che non sappiano esattamente cosa stiamo facendo," disse Draco. "È perfetta per discutere il piano Raptormort."

"Perché non abbiamo preparato la pozione qui?"

"Perché ci voleva troppo tempo. Una volta lasciata la stana, la pozione avrebbe tenuto attiva la stanza che abbiamo creato per lei. E chiunque avrebbe potuto capitarci. Ti stupirà sapere quante persone vanno e vengono senza saperlo. Fidati, è più sicuro nel bagno."

Hermione non sembrava convinta, ma lasciò perdere. Tirò fuori un foglio di pergamena e una piuma. Aggrottò la fronte guardandosi intorno. All'improvviso una piccolo leggio portatile apparve sul tavolino da caffè.

"Oh!" disse Hermione con un sussulto prendendo il leggio. "È geniale."

"Allora, necessitiamo di un piano," annunciò Harry ad alta voce.

"Chiaramente. La pozione deve cuocere ancora un po' visto che è ancora del colore sbagliato. Ma non verde lime."

"Quindi, cosa dovremmo fare fino a che la pozione non sarà pronta?"

"Inventarci un piano d'attacco," disse Draco. "Penso che tirare via il turbante e rivelare Voldy sia più facile dirlo che farlo. Dobbiamo trovare un modo per tirarlo via."

Hermione sospirò profondamente, la piuma grattava sulla pergamena. "Ho un brutto presentimento per questa cosa."

"Potrei usare la mia scopa. Fregare un turbante non sarà più complicato che afferrare un Boccino, no?"

Draco fissò Harry, provando ad immaginarselo volare dentro una classe senza farsi vedere.

"Non hai ricevuto un mantello che ti rende invisibile?" disse Hermione. Harry annuì. "Allora la scopa potrebbe funzionare. Voli nascosto e lo tiri via. Se c'è veramente una faccia lì, io e Draco lanceremo la pozione sulla faccia. Se no, scappiamo."

"Dovremo assicurarci che sia da solo." aggiunse Draco a bassa voce. "La pozione potrebbe richiedere dieci minuti per agire. Non mi piace l'idea che Faccia di Serpente attacchi degli studenti."

Hermione annuì. "Dovremo beccarlo quando è solo. Inizierò a tenere traccia dei suoi spostamenti e vedere se c'è uno schema. Prossimo punto: abbiamo quei dieci minuti che la pozione potrebbe richiedere prima che lo spirito venga espulso."

"Se conoscessimo degli incantesimi," iniziò a lamentarsi Harry. "Raptor non ci ha insegnato niente da usare per difenderci. Le sue lezioni sono totalmente scarse*."

Draco ripeté la parola scarse, cercando di capire cosa Harry intendesse.

"Se è posseduto da Voldemort, per forza che non vuole che tu sia in grado di difenderti," gli rispose Hermione bruscamente. Infilò la mano nella borsa e ne tirò fuori un libro. "Questo ha una lista di facili incantesimi difensivi. Non ci proteggeranno contro la magia Oscura, ma ci aiuteranno."

"Incantesimi Scudo," offrì Draco, spostandosi alle spalle di Hermione. "Abbiamo bisogno di essere in grado di creare degli scudi. Non c'è bisogno di combatterlo."

"Incanti Scudo," esalò Hermione. "Perché non ci ho pensato? Non dobbiamo combattere, solo proteggerci. Hai totalmente ragione."

"Ecco. Qui ce ne sono alcuni. Alzatevi. Sto per mandare via le sedie."

Harry saltò in piedi e Hermione fece la stessa cosa. La stanza capì cosa volesse fare Draco. Oltre allo svanire delle sedie, la stanza diventò più grande in modo da dargli più spazio di movimento. Il trio si allenò per un ora e mezza. Hermione riuscì a produrre un debole scudo (che era abbastanza resistente per una del primo anno.)

Draco ne aveva prodotto una di forza normale. Harry li aveva scioccati entrambi producendo uno scudo piuttosto forte. Ma non era durato a lungo visto che si era sorpreso e aveva lasciato cadere la bacchetta. Alla fine della sessione di allenamento Harry era tanto esausto che si lasciò cadere sul pavimento e rimase sdraiato lì.

"Abbiamo bisogni di diversi tipi di scudo," insistesse Hermione occhieggiando Harry. Draco era d'accordo.

"Verso la biblioteca?" chiese Harry rotolando sullo stomaco.

Hermione annuì velocemente afferrando la sua borsa e affrettandosi fuori. Harry e Draco la seguirono più lentamente.

"Perché non sei stanco?"chiese Harry. "Hermione sta facendo finta di non essere stanca, ma dopo tutti gli incantesimi che abbiamo lanciato perché tu non sei esausto?"

"Non ci stavo mettendo molta energia," ammise Draco. "Tu hai usato molta della tua energia quando hai prodotto quel super scudo. Cosa hai fatto?"

"Lanciato l'incantesimo. Qualcosa... ecco, mi sembrava naturale ed è uscito fuori."

Draco annuì. "Dovremmo rimandare l'uso della pozione fino a quando non riusciremo a schermarci, però."

"Sono d'accordo. Non voglio combattere Voldemort. Ho undici anni!"


Durante le settimane seguenti, ogni momento libero che avevano lo passavano a ricercare incantesimi per proteggersi da fatture e maledizioni. Alcuni degli incantesimi erano troppo avanzati per dei primini quindi erano stati scartati da Harry. Hermione e Draco decisero che li avrebbero provati senza di lui. Draco presumeva che avrebbero dovuto proteggere Il-Mentalmente-Instabile-Che-Aveva-Paura-Dei-Conigli siccome era incline a fare qualcosa di incosciente e stupido per salvarsi.

Le settimane passarono e spuntò fuori la primavera. Raptormort continuava a balbettare e sembrava ancora più spaventato dalla sua stessa ombra, Piton continuava a sminuire Harry a ogni turno e Fuffy continuava ad abbaiare e ruggire quando si bussava alla porta.

Una notte di Aprile, poco dopo la pausa pasquale, Harry apparve nella Sala Comune e informò Draco che Hagrid aveva un uovo di drago, avendo visto l'uovo quel pomeriggio quando lo era andato a trovare. Harry non riusciva a capire come Hagrid potesse pensare che allevare un drago in una casa di legno fosse una buona idea. Draco non si sprecò a precisare che l'amore che Hagrid aveva per i draghi molto probabilmente annullava ogni buon senso che l'uomo aveva.

Draco si alzò all'istante e richiese che i gemelli scrivessero al loro fratello amante dei draghi perché Hagrid aveva un uovo di drago in suo possesso e bisognava occuparsene. I gemelli, che erano leggermente imbronciati che Draco non avesse ancora fatto lo scherzo a Raptormort, non agirono fino a quando Harry non si presentò un mattino a colazione con un messaggio con scritto che l'uovo si era schiuso. Sentendo questo i gemelli scrissero una lettera al loro fratello.

A differenza dell'altra volta il drago partì senza problemi. Nott chiaramente non aveva scoperto niente del drago, visto che nessuno aveva perso una montagna di punti o ricevuto una punizione fino alla fine dei propri giorni la notte che il drago era partito verso ovunque si trovasse il Weasley che amava i draghi. Chiedere ai gemelli era stata una buona idea. Conoscevano bene Hogwarts e avevano la prodigiosa abilità di non essere rintracciabili nei loro spostamenti.

Un giorno di inizio Maggio Hermione e Harry produssero un incantesimo Scudo molto forte e dopo non caddero. E non lasciarono cadere le bacchette.

"Hai visto?" chiese Hermione con un tono sbalordito. "È stato fantastico."

"Sì," esalò Harry.

"Allora siamo pronti?" chiese Draco con il cuore in gola. "La pozione è quasi della giusta tonalità di blu. Finalmente non è più viola."

"O verde lime," ridacchiò Hermione. Draco alzò gli occhi al cielo.

"Quindi. Abbiamo un piano?" chiese Harry.

Hermione si calmò all'istante.

Draco annuì deglutendo a vuoto. Così tante cose potevano andare male nel loro piano. Hermione aveva scritto una dettagliata spiegazione del loro piano, ma Draco sapeva che non l'avrebbero per niente seguito se non per il fatto di tirare via il turbante. Dopo aver tirato la pozione su Voldemort poteva succedere di tutto.

Nonostante Draco fosse nervoso, spaventato e volesse correre via urlando come una ragazzina, c'era da qualche parte dentro di lui un sentimento di soddisfazione. Stava facendo qualcosa, stava combattendo. Se tutto fosse andato per il meglio quando avrebbero tirato la pozione alla testa di Raptor, Voldemort se ne sarebbe andato e tutto il loro lavoro sugli incantesimi scudo non sarebbe servito.

Oh, ma chi voleva prendere in giro. Era Harry Potter. Ma certo che avrebbero avuto bisogno degli incantesimi.


*la prima volta. Nella vecchia linea temporale, nel caso qualcuno non lo ricordasse

*scarse. In inglese Harry usa lo slang UK "pants". Siccome Draco non conosce l'uso di "pants" nel suo significato slang di "scarso" o "inferiore" è molto confuso.


Prossimo capitolo: La Battaglia dei Due Volti

  
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