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Autore: Alies    28/04/2019    4 recensioni
Dopo aver viaggiato nel tempo, Draco Malfoy si ritrova nel suo corpo da undicenne con tutti i ricordi degli scorsi diciasette anni. Usando le sue conoscenze decide di cambiare il passato. La sua prima missione: fare amicizia con Harry Potter. *Libro Primo della serie Riscritto nel Tempo*
Traduzione in italiano della fanfiction scritta da Scotland Evander
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Attenzione! Questo è il secondo capitolo pubblicato questa settimana a causa della Pasqua.

Disclaimer: Se lo conosci viene da "La Pietra Filosofale" di JKR e non mi appartiene.


Cap. 26 La Battaglia dei Due Volti


Hermione informò i ragazzi che Raptormort tendeva a chiudersi a chiave nella sua classe e a parlare da solo nei venerdì pomeriggio. Aveva passato settimane a pedinarlo. In verità Draco aveva pensato che l'incarico sarebbe andato a Harry, Maestro di Segretezza e Entrare Furtivamente in Posti in Cui Non Avrebbe Dovuto Essere. Chiaramente Hermione aveva nascosto le sue doti da spia.

"Davvero? Non ha niente di meglio da fare che parlare da solo?" aveva chiesto Harry, con un'espressione a metà tra il frastornato e l'allegro il pomeriggio che avevano passato a creare il loro piano seduti nella Stanza delle Necessità.

E per questo motivo, un piacevole pomeriggio primaverile, il trio si era ritrovato appostato nel deserto corridoio fuori dall'ufficio di Raptormort. Harry aveva in mano la sua scopa e Draco stava passando le dita sul piccolo disco di legno che teneva nascosto sotto i vestiti. I dischi erano fatti rozzamente, ma con ogni buona probabilità avrebbero funzionato. Dopo il Fiasco del Drago Harry era riuscito a farseli fare da Hagrid senza che egli facesse domande.

Hermione era in punta di piedi e sbirciava dal vetro sulla porta non protetta.

"È da solo. Non c'è nessun altro lì dentro. Se non fosse, ecco, Raptor… direi che sta cercando di diventare un attore e esercitandosi per un'audizione," riportò Hermione tornando coi tacchi per terra. "Parla pure in un'acuta voce sarcasticamente fredda."

Le interiora di Draco si gelarono. "Acuta? Voce? Fredda?"

"Sì."

Draco appoggiò l'orecchio alla porta e potè sentire la voce. Un brivido freddo gli passò lungo la spina dorsale fino ai piedi.

"Non ti è venuto in mente che stesse parlando con Voldemort?" chiese Harry guardando Hermione incredulo.

"Pensavo che ci credessi,*" disse Draco.

Si coprì la bocca con la mano, sconvolta. "Dovremmo dirlo a un insegnante."

Harry e Draco si scambiarono uno sguardo.

"Non funzionerebbe. Non ci crederebbero. Siamo pronti ad andare. Un attacco a sorpresa," annunciò Harry. "Ho la mia scopa e-"

"Potter! Cosa stai facendo?"

I tre si voltarono lentamente. Severus Piton stava andando verso di loro, il suo mantello fluttuava dietro di lui.

"Niente. Stavo, emm, stavo per metterla via," mentì Harry.

"Dove, Potter? Dove stavi pensando di metterla via? Sei piuttosto lontano dalla Torre di Grifondoro. Potter, stavi pensando di volare nei corridoi? Tuo padre l'ha fatto una volta," ringhiò Piton chinandosi per arrivare faccia a faccia con Harry. "Non è finita bene."

"Non stavo pensando di volare nei corridoi," annunciò Harry livido. "Stavo mettendo via la mia scopa dopo l'allenamento e Hermione e Draco volevano mostrarmi una cosa."

"Dov'è la tua divisa di Quidditch?"

"Nello spogliatoio."

"Perché l'hai lasciata lì?"

"Mi sembrava una buona idea in quel momento," offrì Harry timidamente.

Piton allungò la mano e afferrò la scopa strappandola via dalla presa di Harry. "L'ha terrò fino alla tua prossima partita."

"Ma ci serve!" urlò Hermione.

"E perché, signorina Granger, avete bisogno di questa scopa in tre?"

"Perché dobbiamo smascherare Voldemort," annunciò Hermione.

Piton la guardò come se fosse matta, il suo occhio destro fremette.

"È vero. Gli tireremo giù il turbante," continuò Draco.

Harry nel frattempo cercò di nascondersi dietro Draco. Sembrava mortificato.

Gli occhi scuri di Piton scattarono tra di loro, il suo volto era una maschera vuota. Era riuscito a riprendere abbastanza velocemente il controllo sul suo occhio fremente. Draco si mosse un poco, ma mantenne la sua posizione. Forse Piton gli avrebbe creduto?

"E perché pensate che l'Oscuro Signore sia nel turbante di Raptor?"

"Puzza," annunciò Hermione.

"È brutto,*" disse Draco con scherno.

"La cicatrice di Harry gli dole ogni volta che Raptor si gira di spalle."

"È vero, Potter?"

"Sì," fu la risposta sottovoce e quasi squittita.

Senza un'ulteriore parola, Piton si avviò a grandi passi giù per il corridoio colpendo gli studenti sulla sua strada con la scopa di Harry. Draco, Hermione e Harry lo fissarono ammutoliti e a bocca aperta.

"Bene, questo intacca il Piano Geniale," offrì Draco fiaccamente.

"Non ha neanche preso sul serio quello che abbiamo detto," si lamentò Hermione.

"Forse l'ha fatto?" suggerì Draco. "Non ci ha presi in giro o chiamati zucconi."

Hermione e Harry non gli risposero. Harry si lamentò per la perdita della sua scopa mentre Hermione sbirciò nella classe, dove Raptormort stava avendo la sua settimanale conversazione con sé stesso.

"È troppo alto," si lamentò Hermione. "A meno che…"

Lanciò un'occhiata ai ragazze, poi deglutì rumorosamente.

"Banchi. Useremo i banchi."


Hermione era sicura che la cosa più stupida che avesse mai fatto fosse suggerire quello che stava per fare. Avrebbe dovuto correre dietro al Professor Piton e convincerlo a credergli. Non sembrava che gli avesse creduto. Se n'era semplicemente andato con la scopa di Harry.

E perciò lei aveva ideato il suo folle piano e ora lo stava mettendo in atti. Raddrizzando le spalle lanciò un'occhiata al punto dove Harry e Draco si trovavano, nascosti sotto il Mantello dell'Invisibilità. Non essendo in grado di vederli non poteva sapere se fossero pronti. Almeno fino a quando Draco non si schiarì la gola un poco.

Ehm. Ehm.

Lo prese come il segnale. Aprì la porta con una forte spinta.

Sbattè rumorosamente al muro.

Raptor emise un verso che nessun uomo adulto avrebbe dovuto fare.

Ignorandolo Hermione camminò a testa alta nella stanza. Guardò intorno alla stanza, che puzzava di aglio e di qualcosa che non riconosceva. Raptor stava in piedi vicino alla cattedra con la faccia pallida. Si risistemò il turbante, gli occhi erano arrossati. Il suo sguardo girava per tutta la classe.

"Oh, si-si-signorina Gangr-gr-green," balbettò verso di lei. "Co-co-cosa po-posso fa-fare per l-l-lei?"

"Ho numerose domande sulla lezione di ieri, Professore," disse Hermione ignorando il fatto che avesse sbagliato il suo nome.

Si avvicinò a grandi passi a uno dei banchi vicini alla cattedra. Aspettò un secondo che Raptor si muovesse verso di lei, ma non lo fece. Rimase nascosto dietro la cattedra. Hermione lanciò la sua borsa su di essa e iniziò a frugare nella sua collezione di pergamene. Le sue mani tremavano ed era molto più nervosa di quanto non fosse mai stata in vita sua. Ma poteva essere coraggiosa, proprio come quei Grifondoro. Il Cappello la voleva mettere a Grifondoro, ma lei aveva scelto Corvonero per accrescere la sua conoscenza e la sua mente.

In quel momento stava dubitando la sua saggezza. Nessun saggio avrebbe acconsentito a quel piano. Nessuno saggio avrebbe ideato quel piano.

Era pazza quanto Harry.

"Sto avendo dei problemi a trovare i miei appunti, signore, mi dispiace," si scusò.

Si stava agitando così la parte successiva sarebbe stata più facile. Aveva bisogno di fare un sacco di rumore in modo da distrarre Raptor per quando Draco e Harry sarebbero saliti sul banco. Sperava che anche dopo tutto il rumore che aveva fatto, che Raptor rimanesse dov'era in modo che i ragazzi potessero prenderlo. Non si era mosso da quando era entrata. Fintantoché rimaneva lì, Draco poteva afferrare il turbante, Harry poteva facilmente lanciare la pozione al retro della sua testa.

Hermione poteva nascondersi.

Hermione emise un verso frustrato e riuscì a far rovesciare la scrivania quando qualcosa si incastrò nella sua borsa.

"OH!" strillò, cadendo in ginocchio per raccogliere tutto quello che le era caduto dalla borsa.

Tutto accadde in un momento.

La sua borsa sparse il suo contenuto sul pavimento, le boccette d'inchiostro rotolavano in tutte le direzioni, la pergamena volava giù verso il pavimento mentre la bacchetta le sfuggiva di mano.

"Co-"

Raptor non finì mai la frase. Sentì un rumore che somigliava a uno strillo acuto e Harry urlò qualcosa che somigliava vagamente a "vatican cameos!*" Draco cadde per terra con tonfo.

"COSA STAI FACENDO?" ruggì una voce che non aveva mai sentito prima. "Ah, Harry Potter."

Hermione incespicò lontano dalla sua borsa cercando un posto dove nascondersi.

"Cosa mi hai lanciato addosso?"

"Acqua puzzolente," rispose Harry.

"Padrone, padrone, mi dispiace!" pregò Raptor.

"Zitto," sibilò l'altra voce. "Perché hai urlavo 'vatican cameos'?"

"Prima cosa che mi è venuta in mente."

"Sei serio?"

Hermione rovesciò uno dei banchi e lo usò come scudo, stringendo in mano la sua bacchetta. Sbirciò in alto e trovò Raptor dare le spalle a Harry. Harry era in piedi sulla cattedra con in mano la fiala vuota. Appariva spaventato e un po' pallido, eppure completamente calmo.

"Be, stavo pensando di urlare 'Per Narnia', ma non è venuto fuori," disse Harry, tenendo i suoi occhi verdi sul retro della testa di Raptor.

Hermione cercò Draco. Era a terra, sollevato sui gomiti, e il suo viso era invaso da un miscuglio di terrore e divertimento. Hermione capiva il divertimento, ma il terrore non riusciva veramente a comprenderlo. Draco aveva fronteggiato un basilisco, aveva fatto una pozione complicata e gli aveva insegnato gli incantesimi scudo, ma era terrorizzato da uno spirito parlante.

Hermione non credeva veramente che ci fosse Voldemort nel retro della testa di Raptor. Credeva sì che Raptor fosse posseduto da qualcosa di malvagio, ma il mago più oscuro di tutti i tempi?

No.

"Harry Potter," esalò l'altra voce. "Cosa hai fatto?"

Ora la voce sembrava oltraggiata. All'improvviso Harry divenne un po' spaventato eppure non si mosse. Pianto fermamente i piedi sulla cattedra e si preparò a un attacco con la bacchetta di fronte a sé.

"Ti ho tirato addosso dell'acqua puzzolente," gli ricordò Harry, con la voce spezzata verso la fine. La sua faccia sbiancò, ma i suoi occhi rimasero bloccati verso qualsiasi cosa ci fosse nel retro della testa di Raptor.

"Cosa ha fatto padrone?" chiese Raptor ansiosamente. "Ditemelo per favore!"

"Ho bisogno di più sangue di unicorno. Ora!"

Raptor iniziò ad avanzare. Senza pensare Hermione fece una cosa assurda. Usò la sua bacchetta per chiudere a chiave la porta.

Aveva appena chiuso sé stessa e i suoi due migliori amici in una stanza con un uomo posseduto da-

Vedere per la prima volta la cosa nella nuca di Raptor la fece stare male. Avrebbe urlato, ma si trovò incapace di emettere alcun suono. Lo sguardo nel volto sul retro della testa di Raptor era omicida. La maggior parte dello spazio dove si sarebbe dovuta trovare la testa di Raptor era una faccia. Era il volto più brutto e il più terribile che Hermione avesse mai visto. Era bianco gesso con occhi rossi come rubini e niente naso. C'erano delle fessure dove si avrebbero dovuto essere le narici.

Faccia da Serpente. Proprio come ogni tanto Draco aveva chiamato Voldemort.

Sussultò.

"L'altra," esalò il volto. "Uccidila."

Hermione si spostò prima che Raptor potesse girarsi. Spostò il banco tra sé e Raptor appena in tempo per bloccare un raggio di luce verde che volò verso di lei. Harry urlò oltraggiato. Scagliò un incantesimo e qualcosa esplose. Lei strisciò sul pavimento cercando un altro banco dietro al quale nascondersi.

"Protego, Occulovisio, Pianto Duri," urlò Draco in rapida successione.

Hermione sentì lo scudo formarsi intorno a lei come una bolla. Detriti volarono verso di lei e rimbalzarono sullo scudo. Sentì Harry urlare delle parole a caso, Draco lanciare incantesimi e Faccia di Serpente urlare insulti e ordini, il più comune era, "Non Uccidere Potter!"

Non erano ancora passati dieci minuti? Qualcosa doveva essere andata male con la pozione.

All'improvviso il silenzio cadde sulla classe. Hermione non si azzardò a sbirciare per vedere cosa stesse succedendo. Si rannicchiò vicino al banco caduto.

"Ah, Harry Potter. Ci incontriamo di nuovo," esalò la stridula e fredda voce. "Chi hai portato con te oggi? Credo che ci sia un Malfoy lì. Ah, sì, è un Malfoy di Grifondoro. Che… strano."

Harry non replicò e neppure Draco lo fece.

"Dov'è l'altra? La ragazza?"

"I-I-Io non lo so, padrone. È sparita."

"Non importa. Vedi cosa sono diventato, Harry? A malapena un'ombra di me stesso, vapore. Costretto a condividere il corpo di un altro… dover sempre dipendere da qualcuno," sputò fuori la fredda voce stridula.

Hermione rimase dove si trovava, meravigliata che nessuno potesse vederla. Non poteva essere così ben nascosta. Sbirciò fuori dal banco rovesciato per vedere Draco incosciente sul pavimento con del sangue che gli colava dalla testa. Harry era bloccato dalla lavagna, impossibilitato a muoversi. Aveva un'espressione assassina sul volto, i suoi occhi verdi erano pieni di ostilità.

"Il sangue di unicorno mi ha rinvigorito in questi mesi, ma una volta che avrò l'Elisir di Lunga Vita, potrò crearmi un nuovo corpo. Sarò potente, forte, impetuoso e imbattibile. Sarebbe meraviglioso vero, Potter? Ora, penso che ti porterò con me mentre andiamo a prendere la Pietra."

"Padrone?"

Sì, credo che avremo bisogno del ragazzo. Prendilo.

"NO!"

"Non c'è bisogno che tu muoia, Harry. Io stimo il coraggio. Non mi aspetto niente di meno da te. I tuoi genitori erano molto coraggiosi. Ho ucciso tuo padre per primo, ma ha combattuto bene, molto coraggioso. Non era necessario che tua madre morisse, stava cercando di proteggerti. Se non vieni con me, andrai incontro allo stesso destino dei tuoi genitori. Noi non vogliamo che avvenga, vero?"

"NO!" urlò di nuovo Harry. "Non mi unirò mai a te. Sei malvagio. Sei un assassino!"

"Non sono malvagio, Harry. Non esistono cose come il bene o il male, solo il potere. Il mondo è diviso tra coloro che sono troppo deboli per cercare il potere e i potenti, Harry. Non il male o il bene, oscurità o luce."

Harry non rispose.

"Afferra il ragazzo. Tutto questo rumore avrà allertato Silente. Dobbiamo muoverci veloci."

Raptor si girò verso Harry e allungò le braccia. Oh, perché un insegnanti non li aveva ancora sentiti? Hermione pensò velocemente, cercando di ricordare un incantesimo da lanciargli contro. Tutto quello che riusciva a ricordare era l'incantesimo di levitazione.

Una banco!

"Wingardium Leviosa!" strillò, facendo levitare un banco e tirandolo a Raptor.

Il banco si schiantò su Faccia di Serpente che sibilò rumorosamente. Questo fece schiantare Raptor contro la lavagna e Harry che stava cercando di afferrare. Raptor urlò di doloro nello stesso momento di Harry.

Incespicando per nascondersi di nuovo, Hermione di mosse lentamente verso dove stava Draco. Scagliò di nuovo lo stesso incantesimo e fece levitare la cattedra verso di lei mentre correva verso Draco. Fece sbattere la cattedra per terra appena lo raggiunse, nello stesso momento Harry saltò in piedi con uno sguardo che le disse che lui stava per fare qualcosa di veramente stupido.

"Oh, fa che non sia morto, fa che non sia morto," mormorò cercando un battito nel collo di Draco. Ne trovò uno velocemente. Era forte. Gli spostò indietro i capelli e notò che aveva un taglio in fronte, proprio all'attaccatura dei capelli. Non conosceva nessun incantesimo di guarigione che si sentisse fiduciosa di usare su Draco, quindi si strappò un pezzo della veste e la premette sul profondo taglio.

"Padrone, fa male! Non lo posso afferrare!" Raptor stava urlando.

"Prendilo! Prendilo!"

"Le mie mani, padrone!"

"Allora UCCIDILO!"

Hermione girò su se stessa e si alzò in piedi senza pensarci due volte.

"Pietrificus Totalus!" strillò Hermione.

L'incantesimo partì dalla sua bacchetta e colpì Raptor nello stesso momento in cui Harry si era lanciato sull'uomo. I due finirono a suolo e Harry urlò mentre teneva entrambe le mani sul volto dell'uomo. Hermione sussultò quando vide cosa Harry stava facendo. Poteva sentire l'odore di carne bruciata. La faccia di Raptor si stava riempiendo di vesciche. Le sue mani ne erano già piene. Harry, tuttavia, non ne era uscito senza danni. Le sue mani erano altrettanto piene di vesciche.

"Harry! Basta!"

Saltò oltre la cattedra e tirò Harry via da Raptor quando il suo corpo ruppe l'incantesimo. Hermione strinse forte Harry chiedendosi cosa stesse per fare l'uomo, ma tutto quello che accadde fu che lui pianse di dolore portando le mani alla testa. In quel momento ci fu un ruggito che veniva da qualche parte dietro a Raptor.

"Sta funzionando! Giù!" Urlò Hermione tirando Harry verso il pavimento.

Ci furono un forte 'crash' e un 'bang'*. Raptor stava ancora urlando e Faccia di Serpente stava sibilando indignato mentre veniva spinto fuori dal corpo di Raptor. Hermione alzò lo sguardo parzialmente coperto dai suoi capelli e vide una nebbia levarsi dal corpo di Raptor. La nebbia si sollevò assumendo la forma di un grande serpente. Era biancastro, con gli occhi rossi e strisciò fuori dalla testa di Raptor mentre Raptor diventava molto pallido. Hermione non era sicura se l'uomo stesse urlando o no- non le arrivava nessun suono alle orecchie.

Strinse la mano di Harry molto forte mentre la porta si apriva di colpo e Piton, Silente e la Professoressa McGranitt si fiondavano dentro. Hermione non gli prestò molta attenzione, Silente mosse la sua bacchetta e lanciò uno scudo per coprire Harry e Hermione mentre quel vaporoso serpente si lanciava verso di loro. Sibilò arrabbiato, poi fuggì dalla finestra.

"Harry, sarebbe troppo brutto se svenissi?" chiese Hermione, a malapena capace di sentirsi.

"No."

E lei svenne.


*ci credessi. Nel senso che credesse che Draco e Harry dicevano il vero, non che credesse che Raptor era posseduto.

*brutto. Il turbante.

*vatican cameos. Non conosco il corrispettivo in italiano. Pare che venga da "Il Mastino dei Baskerville" di Conan Doyle, dove Sherlock Holmes ne accenna. Dico "pare" perché per verificarlo di persona ci vorrebbe troppo tempo non avendo il mio possesso il libro. Secondo voci di internet è stato usato anche nel telefilm "Sherlock" della BBC col significato di "tutti a terra!".

*'crash' e 'bang'. Onomatopee che non avevo voglia di tradurre. In futuro potreste trovarne di nuovo. Io vi ho avvisati.


Prossimo capitolo: Nel Frattempo a Londra…

N/T Ci siamo quasi! *risata malefica*

  
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