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Autore: Subutai Khan    05/05/2005    7 recensioni
Non è facile. Ma qualcuno ci ha provato. Nessuno disturba i due contendenti. Ed entrambi hanno molte cose da dire.
Genere: Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sharpen your Mind Tools, di Vintersorg.

Andreas e la Materia.
Seduti, uno di fronte all'altro, in una stanza. Forse bianca, forse grigia, forse nera come la pece. Il colore delle pareti non ha alcuna importanza.
Si guardano. Senza lasciar trasparire alcuna emozione, almeno ad una superficiale analisi. Un'occhiata più approfondita, invece, direbbe che la Materia è tranquilla, imperturbabile e sicura di sé.
Entrambi si presentano nella forma che l'intelletto comune classifica come “umana”.
I loro vestiti. Le loro smorfie. La loro postura. Sono tutti elementi assolutamenti superflui in questo caso.
Ciò che conta è che sono uno di fronte all'altro.
E si guardano.
Non un rumore attraversa la stanza, se si eccettua il respiro di Andreas che comunque è calmo, lieve e cadenzato. Ovviamente la Materia non respira.

“La nostra evoluzione manifesta la nostra infinita crociata per capire il segreto della vita”.

[Man]
Our evolving existance
is the wording of our endless strife


“Ed io? Non significo davvero nulla per te? Non ti accorgi di come il mio aiuto ti permetta, di volta in volta, di porti nuove domande, e che queste domande sono il fulcro della tua esistenza?”. Una punta di malcelato sarcasmo nell'affermazione della Materia.

[Matter]
But what about my assistance?
of granting you this questions of life


“Certo che l'ho capito. Non sono scemo. E tu, invece? Lo sai, vero, che pur essendo ciò che mi ha creato esisti solo grazie a me?”. Forte orgoglio anima Andreas in questo momento. Si è sentito ferito nell'intimo dalla frase del suo interlocutore e desidera rispondere colpo su colpo.

[Man]
I'm built by you but you live only through me
a paradox that I still escape


“Ovviamente. Ma è proprio questo paradosso a permetterti di pensare e di ragionare sui grandi perché. Un piccolo indizio che mi sono permesso di disseminare qua e là nelle mie varie incarnazioni, giusto per vedere se saresti stato abbastanza sveglio da arrivarci. E direi che ci siamo”. Ora calma cristallina nella sua voce.

[Matter]
But it's by that clue that your thinking can be
the reader of my numerous shapes


“Ma questo non ha senso. Sono io che genero il desiderio di conoscenza proprio della mia specie. Non di certo tu. È in me il nervo della sete”. Ancora si infiamma, la voce del giovane Andreas. Si sente preso in giro, per l'ennesima volta. È già molto tempo che si trova in questo spazio senza tempo, ed in questo tempo senza spazio, in compagnia della Materia. E già altre volte ha provato a parlare con lei di fatti come questi, ottenendone in cambio risposte sibilline od insoddisfacenti. Ora si è finalmente esposto, inchiodandola al muro, e non le permetterà di sfuggire tanto facilmente alla sua voglia di sapere.

[Man]
But the principle of awareness stretches
in our nerves, longer than the ecavator


“Stai totalmente errando, mia giovane creatura. Non in te si cela quell'insopprimibile necessità di sapere perché esisti, da dove vieni e dove vai. Io sono il nervo che hai citato. Diciamo che mi posso considerare ciò che affina il tuo pensiero e lo indirizza verso la grande meta finale. E spesso mi prendo anche la briga di fungere da suggeritore, cercando di instradarti al meglio per quanto mi è concesso dai piani alti”. Non c'è rabbia, non c'è risentimento, non c'è traccia di accaloramento nella bella voce della Materia. Si limita ad esporre la verità, o quantomeno ciò che lei crede sia vero. In quel momento si sente molto come il vecchio saggio che, dall'alto della sua enorme esperienza, prova a mettere il discepolo sulla giusta via. Con estrema pacatezza, con un fare quasi paterno ed amorevole. In fondo la Materia ama il suo figliolo prediletto e vuole che lui riesca a completarsi il più possibile prima che la sua luce si esaurisca senza scampo.

[Matter]
I'm your sensible nerve that fetches
your views, your thoughts resonator


Il dialogo prosegue.
Vengono citati Einstein, Newton, micro e macro cosmi, nexus, Caos, Ordine, alberi della creazione, elettroni sporchi di polvere di stella, scienza, destino, dei e demoni, voragini di Nulla, crociate nella libertà della mente, aure di energia, complessità di viste cieche, analisi logiche ed illogicità senza paragoni, misteri fatti di materia oscura. E mille altre cose.
Il discorso è sfiancante per Andreas, che da fondo a tutto quello che sa. E forse a quello che non sa. La Materia, invece, appare piuttosto rilassata ed a suo agio in argomentazioni tanto ardite.
Al termine Andreas, totalmente esausto, fa un'ultima e precisa domanda al suo dirimpettaio: “A cosa è servito tutto questo? Non siamo giunti a nessuna conclusione certa”.
“Sai quanto me quanto questo sia falso. Lo ammetto, non abbiamo stabilito nulla. Ma hai solo una vaga idea di quante cose tu abbia appreso, oggi? Non ti viene il dubbio che forse l'importante non è trovare, ma cercare?”.

So sharpen your mind tools
your grammar of logics refines
and sharpens your mind tools
'cause the thinking of thinking evolves your thinking
mind tools
reasoning dug forth from inner mines
with sharpened mind tools
your awareness is kept from sinking
into sleep


Dedicato a quell'incomparabile genio di Andreas Hedlund, in arte Vintersorg.
   
 
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