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Autore: vanessie    03/05/2019    1 recensioni
La storia sviluppa alcuni personaggi di mia invenzione presentati nella fanfiction "Sunlight's Ray".
Una vicenda ricca d'amicizia, amore e problemi della vita quotidiana con cui ogni adolescente si trova a fare i conti...narrati da una prospettiva femminile e maschile. Non mancherà un pizzico di fantasy e un richiamo ai personaggi originali della Meyer!
Per avere una migliore visione delle cose sarebbe meglio aver letto Sunlight's Ray 1-2-3, in caso contrario potete comunque avventurarvi in Following a Star!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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FOLLOWING A STAR

 

Capitolo 159

“Buoni propositi”

 

 

POV Kevin

Era tardissimo, mezzogiorno e un quarto. Mi voltai verso mia moglie e sorrisi istintivamente. Era sdraiata a pancia ingiù, con le braccia sotto al cuscino. Di sicuro aveva caldo, infatti era completamente scoperta dal lenzuolo. I capelli disordinati coprivano un pezzetto della sua schiena. Percorsi con lo sguardo il profilo del suo corpo nudo dalla pelle vellutata e abbronzata. La tremenda voglia di toccarla mi colse, ma il desiderio di lasciarla riposare dopo quella notte di passione intensa mi trattenne dal farlo. Quanto cazzo ero fortunato a poter dormire con lei? Quanto cazzo era bello toccarla, baciarla, entrare dentro di lei? Ero così innamorato di quella piccola donna che ogni suo respiro per me era vitale. Il modo in cui mi aveva dato se stessa la notte prima e più in generale in viaggio di nozze mi faceva capire ancora una volta quanto Evelyn si fidasse di me, quanto era stata capace di lasciarsi andare, superando la sua compostezza da ragazza educata e la sua voglia di controllare sempre tutto. Mi venne un’idea, un modo semplice e diretto di farle capire quanto io la adorassi, quanto io volessi essere carino e attento verso di lei. Mi alzai dal letto, infilai boxer puliti, pantaloncini e canotta. Scesi al pianterreno e andai nella strada limitrofa all’hotel a comprare dei dolci solo per lei. Scelsi una combinazione di assaggi facendomeli riporre in una scatola. Chiesi alla commessa la cortesia di racchiudere tutto in un’altra scatola più grande che celasse il contenuto della scatola più piccola e lei mi accontentò.

 

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Andai nel negozio adiacente e comprai un girasole, il suo fiore preferito, incastrandolo sopra alla chiusura del pacco. Tornai in hotel tutto soddisfatto, rimiravo i miei acquisti e pensavo che le potesse piacere quel piccolo gesto, niente di impegnativo, ma comunque un pensiero fatto con il cuore. Tornai in camera e appoggiai quel regalo sul letto. Le diedi un bacio sulla fronte. Lei si stiracchiò aprendo gli occhi lentamente. “Ma quanto hai dormito oggi!” esclamai, lei sorrise mettendosi a sedere “Ho dormito così bene…” disse mordendosi poi il labbro inferiore “Ah sì?” “Sì…stanotte credo che sia stato tutto così…perfetto” precisò. Le diedi un bacio sul naso “Ti amo” risposi “Anch’io” “Questo è per te” dissi porgendole il pacco. Evelyn prese in mano il girasole e lo annusò con aria sognante “Amore mio, ma quanto sei dolce? Che bello svegliarsi con il mio fiore preferito regalato dal mio ragazzo preferito” affermò abbracciandomi. Agitò la scatola con delicatezza e decise di alzarsi e aprirla sul divano. “Aspetta, prima mi metto qualcosa” disse prendendo dalla sedia una mia camicia a quadri blu e bianchi. La infilò arricciandosi le maniche e chiudendo solo qualche bottone. La camicia le stava lunga, arrivando sotto al sedere…era super sexy. “Cosa ci sarà dentro?” si chiese.

 

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La aprì e vide i dolci “Oh cavolo, buonissimi! Tu sei seriamente da sposare” affermò “E perché questi regali? Non dovevi” aggiunse “Solo per farti capire che ti amo e che…forse è scemo, ma dal giorno del matrimonio provo per te qualcosa di ancora più forte” confessai. Evy mi accarezzò una guancia e poggiò la testa sulla mia spalla “Se non vuoi che io impazzisca tu non devi dirmele queste cose” rispose “Dico la verità” “Sentirmi tanto speciale per te è…la cosa più favolosa della mia vita” sussurrò. Mangiammo i dolci tra un bacetto e l’altro, decidendoci ad andare in spiaggia per rilassarci. Ci sdraiammo su un unico lettino continuando ad isolarci nelle nostre effusioni innocenti. Adoravo quando si accoccolava sul mio torace, le accarezzavo la schiena e annusavo il suo buon odore dandole qualche bacio sulla testa. Non mi importava granchè del resto e delle persone intorno a noi. Rimirai la fede che portava all’anulare sinistro mentre giocavo con le sue dita. Brillava un sacco, così come la mia, vedere sulle nostre mani quegli anelli coordinati era ancora strano, ma mi piaceva. Mi concentrai sul colore rosso del suo bikini e poi sulle lunghe ciglia che contornavano i suoi occhi. Li aveva chiusi, forse era stanca o forse voleva solo proteggerli dalla luce solare.

 

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“Ti va allora se stasera facciamo una passeggiata fuori dall’hotel?” proposi “Sì, avevi detto passeggiata e shopping ieri!” “Ok, passeggiata e shopping” risposi. Evy aprì gli occhi, poggiando il mento sul mio petto per guardarmi “Voglio comprare un pareo di quelli che vanno di moda qui” “Va bene” “E voglio andare a letto presto stasera, sono distrutta” aggiunse “Eri tu quella che voleva fare l’amore per tutta la notte” la presi in giro. Mi fece la linguaccia “Non fare la parte di quello riposato, signor tengo gli occhiali da sole per nascondere la stanchezza!” esclamò “Il bello è che ieri mi dicevi: non ti addormentare e poi sei crollata prima di me, risvegliandoti anche dopo di me” “Che posso farci! Devo appagare i tuoi desideri” mi rispose “Sì infatti, i miei desideri, e i tuoi dove li mettiamo? Guarda che sei una moglie impegnativa” scherzai “Impegnativa? Io? Ma se ti lascio fare quello che vuoi, quando vuoi e come vuoi!” “Non mi sto lamentando, dico solo che ultimamente hai pretese…faticose da appagare” “Kevin! Non dire scemenze” disse mettendosi a ridere. Risi anch’io e le presi la testa tra le mani per baciarla. “Camminiamo sulla spiaggia?” le proposi “Camminare? Al massimo posso sforzarmi giusto per arrivare sull’amaca e sdraiarmi!” “Uhhh che grande sforzo! Devo andare a ricercare le due signore con cui parlavi ieri in spiaggia, le gemelle, e dir loro che non sono io quello vecchio tra noi due. Sembri un’ottantenne oggi” la presi in giro. Evelyn si mise seduta aprendo la bocca teatralmente e fingendo di essersela presa “Un’ottantenne??? Scemo, sei proprio scemo” rispose. Mi alzai in piedi evitando che mi colpisse sul braccio “Dai dimostrami che hai solo 27 anni” la sfidai, lei si alzò e mi venne incontro.

 

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Cominciai a correre sulla spiaggia mentre mi inseguiva. Facemmo sollevare molta acqua correndo lungo la riva dell’oceano, ridevamo e ogni tanto mi giravo per farmi quasi raggiungere. Ad un certo punto mi fermai e la avvolsi tra le mie braccia, la sollevai e la portai dentro al mare, facendole fare un tuffo a sua insaputa. Riemerse sorridendo, si avvicinò e iniziammo a far finta di fare la lotta per spingerci a vicenda sotto l’acqua. Era divertente, continuammo per un bel po’. “Se provi di nuovo a dirmi che sono vecchia vedi!” esclamò quando la avvicinai a me per baciarla. Sorrisi e le baciai la punta del naso “Facciamo qualche buon proposito per quando torneremo a Dublino?” le chiesi “Sì…vediamo…saremo una coppia di neosposi e anche se saremo impegnati con il lavoro, vorrei che tutte le sere e i weekend in cui non lavori mi facessi le coccole!” disse “Ok, posso farlo. Potremo anche fare qualche piccola vacanza nel weekend, due giorni per staccare e stare soli” aggiunsi “Mi va, certo che mi va” rispose. “Qualche volta però mi piacerebbe anche prendermi un pomeriggio o una serata per guardare le partite con gli amici, me lo permetterai?” le chiesi “Sì, anche a me ogni tanto piacerebbe continuare ad uscire con le amiche per un pomeriggio di shopping o una serata al cinema a vedere qualche film romantico” “Mi sta bene” risposi. Uscimmo dall’acqua e tornammo in spiaggia. Raggiungemmo l’amaca e Evy ci si sdraiò, le scattai qualche foto ricordo, sarebbe stato bello riguardare quegli scatti a distanza di anni o decenni, riportando alla mente quei giorni favolosi della luna di miele.

 

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Mi sdraiai al suo fianco, ci perdemmo l’uno negli occhi dell’altra e continuammo ad immaginare il nostro futuro come marito e moglie. “Kevin e quando…non sarò più così?” mi domandò riferendosi alla sua natura umana. Lei sarebbe cresciuta a poco a poco, il suo aspetto sarebbe mutato, ma non mi importava affatto “Ti amerò sempre e comunque lo sai, ne abbiamo già parlato” conclusi. Non mi piaceva affrontare quell’argomento. Evy si sollevò appena, accarezzandomi i capelli “Non voglio litigare…so che non vuoi parlarne, scusa” sussurrò e poi aggiunse “Non sei pronto a parlarne, lo capisco…” “Voglio solo che la nostra sia una relazione come le altre, mi porto dietro il peso di una natura soprannaturale dalla nascita e invece vorrei soltanto vivere come chiunque altro” spiegai. Lei mi diede un bacio e la conversazione finì lì. Come promesso la serata del quarto giorno a Cancún la trascorremmo a fare una passeggiata fuori dal Resort. Girammo tra le principali vie cittadine, lasciai che si fermasse a guardare le vetrine e comprammo qualcosa in alcuni negozi.

 

NOTE:

Buongiorno! Kevin decide di fare un gesto dolce e romantico, risvegliando sua moglie con una scatola di dolci e un girasole. Lo fa perchè sa di essere molto innamorato e perchè probabilmente è un modo di dirle grazie per come sia riuscita a lasciarsi andare del tutto da quando sono sposati. Lei apprezza, come darle torto! La giornata prosegue con chiacchiere varie, buoni propositi per quando vivranno la loro quotidianità a Dublino, infine Evy pone la domanda sul come gestiranno in futuro il fatto che lui sia un essere soprannaturale e lei no...ma Kevin non è pronto ad affrontarlo, deve elaborare la cosa, sicuramente ci torneranno su. Dal prossimo capitolo scopriremo la terza e ultima tappa...che è ancora un mistero! A presto,

Vanessie

   
 
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