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Capitolo 160

“Un luogo speciale”

POV Evelyn

Era la nostra ultima giornata in Messico, la mattina dopo saremo partiti per la terza tappa di cui non sapevo nulla. Kevin aveva insistito tanto per scegliere da solo dove portarmi, diceva che era un luogo speciale e che portarmi lì per lui significava tanto. Mi ero fidata come al solito ed ero curiosissima di scoprire dove saremo andati. La giornata ovviamente la passammo in spiaggia, dove giocammo a pallone, prendemmo il sole e facemmo lunghe nuotate. Ci spostammo all’ombra nelle ore centrali del primo pomeriggio, quando i raggi solari scottavano davvero. Mi ero abbronzata un sacco, ma la mia pelle delicata non era abituata a tutto quel contatto con il sole. In Irlanda non era mai tanto caldo come lì. “Ordiniamo due drink analcolici alla frutta da gustarci in spiaggia!” esclamò mio marito, acconsentii e lo lasciai andare a prenderli. Quando tornò ce li bevemmo con gusto, erano dissetanti e le vitamine della frutta si sentivano eccome. “Dio quanto sei bella!” esclamò sistemandomi un ciuffetto ribelle che era ricaduto sui miei occhi, gli sorrisi e lo abbracciai, baciandogli la pelle della spalla. “Non so come farò a lasciarti sola quando dovrò tornare al lavoro…proprio non ce la faccio a staccarmi da te” aggiunse “Vale lo stesso per me, tutto questo isolamento è stato meraviglioso. Penso che sia la migliore vacanza che abbiamo mai fatto” “Voglio che sia così per sempre” bisbigliò. Gli strinsi ancor di più le spalle e mi lasciai sollevare dalla sabbia, cingendo le gambe intorno ai suoi fianchi.

“Sai che quando sono partito per Dublino, tanti anni fa, pensavo: sì che bello, farò un’esperienza nuova, frequenterò l’università, ma dall’altro lato avevo anche tanta nostalgia di lasciare la mia famiglia e gli amici. Se ci ripenso adesso, a distanza di 12 anni, mi viene da sorridere, perché in fondo mi rendo conto che Dublino è la sola città in cui voglio vivere, è casa mia ormai e penso che sia così solo perché ci sei tu” disse “Beh anch’io non potrei mai vivere in un luogo in cui non ci sei…” risposi. Ci sorridemmo e ci baciammo. “Non vedo l’ora di domani per vedere cosa dirai della tappa misteriosa. Sono certo che la adorerai!” esclamò “A me basta essere con te, è l’unica cosa che voglio” affermai.

Decidemmo di finire quella giornata partecipando ad una serata in spiaggia con altri clienti dell’hotel. Il personale aveva allestito un ricco buffet e la serata era animata con giochi e balli di gruppo. Il sole non era ancora tramontato, il paesaggio era stupendo. Togliemmo cappelli e occhiali da sole, riponendoli nella mia borsa e infilammo gli abiti sopra ai costumi. Provammo i balli di gruppo, seguendo le mosse dell’animatore, ci divertimmo un sacco, tanti signori mi chiedevano di ballare con loro e tante signore chiedevano la stessa cosa a Kevin. Quando ci riunimmo restai seduta sulle gambe di Kevin a mangiare la frutta. Qualcuno gli mandò un messaggio. Prese il telefono e lo lesse, rispondendo mentre sorrideva. Tornò a guardarmi ed io finsi di non essere curiosa ma in realtà lo ero eccome. Iniziarono una serie di messaggi e di sue risposte infinite, che alimentarono le mie curiosità. Gli accarezzai il viso, facendogli staccare gli occhi dallo schermo “Quanto sei impegnato stasera” affermai “Ora smetto” “Che c’è? L’amante è gelosa perché sei qui con me da due settimane e non sei potuto andare da lei?” domandai, facendolo sorridere “Ehhhh…cerca di capirla…è naturale che sia gelosa di te” rispose per scherzare “Sono io che dovrei essere gelosa di lei in realtà” “Perché? Legalmente sei tu la mia sposa” “Non voglio spartirti con altre” risposi in tono serio.

Lui mi guardò pensieroso e poi mi fece un sorriso “Stai scherzando vero? Sai che non c’è nessun’altra” disse “Beh non so se c’è qualcun'altra o meno…non mi consideri da almeno mezz’ora” “Ma dai Evy, stavo solo parlando con Nicole, ti pare che possa mai fare un gesto tanto stupido quando tu hai accettato di sposarmi?” domandò per rassicurarmi. Smisi quella recita da finta gelosa e gli diedi un bacio sulle labbra. Infilò le dita tra i miei capelli e mi baciò a lungo, prendendo e riprendendo la mia lingua. Non facemmo troppo tardi, la mattina dopo dovevamo partire, quindi salutammo tutte le persone che avevamo conosciuto al Resort e andammo a riposarci.  

POV Kevin

I bagagli erano pronti, dopo la colazione prendemmo il taxi fino all’aeroporto e facemmo tutte le pratiche per imbarcarci sul volo diretto a Rio de Janeiro, in Brasile. Ci avviammo al gate e salimmo a bordo. “Il Brasile quindi!” esclamò Evelyn avendo finalmente scoperto dove ci saremo diretti “Beh…non è quello che immagini” risposi “Non visitiamo Rio?” “Non proprio” affermai. Lei alzò le sopracciglia, facendo una smorfia dubbiosa “Immagino che lo scoprirò presto, anche se ti dico già che non pensavo che andassimo ancora più a sud del Messico” affermò. Il volo non fu troppo lungo, avemmo comunque il tempo di rilassarci, di mangiare gli snack offerti dalla compagnia aerea e di parlare. Mi piaceva l’idea di concludere il nostro viaggio di nozze in quel posto speciale per me e la mia famiglia. Era come creare un legame tra passato e presente. Inoltre era un posto davvero significativo e portarci Evelyn era la dimostrazione del fatto che lei per me fosse davvero importante. L’aereo toccò terra, scendemmo e andammo mano nella mano a riprendere i nostri bagagli. “Dai piantala con questi segreti, mi dici dove andiamo?” mi domandò “No” “Ma sono super curiosa” “Intanto direi di andare fuori dall’aeroporto e pranzare in un locale brasiliano” proposi. Prendemmo ancora un taxi chiedendogli di portarci in centro, in un luogo da cui poi sarebbe stato più semplice raggiungere la costa. Entrammo in un ristorante carino e ci fermammo a mangiare.

Evelyn chiamò i suoi genitori nell’attesa e dalle sue frasi capii che aveva avvertito qualcosa di strano nella voce di sua madre. Aspettai che avesse finito la telefonata e chiesi spiegazioni. “Che è successo?” “Non lo so Kevin…mamma aveva una voce un po’ strana, ma mi ha assicurato che va tutto bene e che aveva quella voce solo perché si era messa a letto e si era risvegliata con la mia telefonata” rispose dando un sorso alla sua bibita. Le accarezzai la mano poggiata sul tavolo e lei mi sorrise “Stai bene quindi?” “Sì tesoro tutto bene” rispose.

NOTE:

Buongiorno a tutte! Anche i giorni in Messico sono terminati, inizia a sorgere un pochino di malinconia, dovuta al fatto che stia quasi per iniziare la terza tappa di questo viaggio di nozze, l'ultima, dopo dovranno ricominciare con le loro vite. Scopriamo intanto che l'aereo li ha portati in Brasile, ma Kevin spiega che la meta non è Rio de Janeiro...penso che abbiate delle idee adesso, anche se lui resta ancora misterioso! Il capitolo si chiude con una chiamata dai genitori di Evelyn, lei capta qualcosa di strano, è solo una sensazione, ma la madre la rassicura e quindi Evelyn si tranquillizza. Vi aspetto venerdì!

Vanessie