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Autore: pokepony10    04/05/2019    1 recensioni
ATTENZIONE QUESTA STORIA È IL CONTINUO DI "THE CHALLENGE"!!!
I sentimenti sono finalmente chiari, i progetti iniziano a prendere forma e i nostri sfortunati protagonisti finalmente si godono la loro vita.
Tra momenti di dolcezza e confidenze, Alexey e Bianca si ritroveranno al centro di una guerra invisibile, le punte di diamante splendono come non mai e lo scrigno che Tanato ha portato via dal Tartaro sta per scatenare sulla terra Chaos, solo il cavaliere di luce potrà salvare ciò che di buono rimane nei pentiti.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Dei, demoni e amore '
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POV Alexey
 
I suoi occhioni neri si chiusero all'improvviso mentre l'alcool ebbe la meglio sul suo corpo oramai a pezzi. -Bianca…- pensai prendendola in braccio, non era nemmeno pesante quanto immaginassi, anzi era magra, tanto da sentire qualche suo osso sotto mano. La portai in bagno e mettendola sdraiata in vasca le tolsi i vestiti oramai rovinati e la lasciai in intimo. Gli abiti che potevo riparare li misi da parte, ma quelli a pezzi li gettai. Bianca rimase senza sensi nella vasca, io aprì l'acqua tiepida e lasciai che scorresse sulle sue ferite. Con la torcia del telefono iniziai a guardare nelle ferite, mentre con una pinzetta iniziai a cercare i frammenti di vetro che potevano essere rimasti nella pelle. Ero pronto a medicare tutto, ma una luce rossa le partì dal petto ed avvolgendo il resto del corpo rigenerò lentamente le ferite -i suoi poteri… vero- dissi accarezzandole la pelle che si richiudeva. Era liscia e morbida, probabilmente non mi era mai capitato di poterla toccare così direttamente. L'acqua che le scorreva addosso e il suo calore mi fecero sentire così attratto da lei che non ho resistito -tanto basta non dirle nulla… occhio non vede cuore non duole…- pensai salendo di più con le mani. Lei non mi permetteva mai di avvicinarmi alei, o forse avevo troppa paura per prendere iniziativa, ma ora lei era lì e non poteva dire nulla. Con le mani le accarezzai il volto mentre lasciai scorrere l'acqua per pulire le tracce di sangue -sei così bella…- dissi accarezzandole la testa per poi notare del sangue tra le mani -ti sei ferita anche qui?- chiesi passando l'acqua con del sapone tra i suoi capelli. Con il rosso del sangue anche del colore più scuro l'asciò i suoi capelli. Forse fu perché mi incuriosì, ma continuai a strofinare delicatamente fino a non vedere più colore nell'acqua.
 
 
Nonostante l'avessi mossa lei non aprì gli occhi. La presi in braccio e nonostante fosse tutta bagnata la misi sulle mie gambe per poi passare un asciugamano addosso. Per le parti più intime e l'intino usai il phon assicurandomi di non lasciarla umida per evitare un raffreddore. Da sotto al suo cuscino presi il pigiama e quando glielo misi addosso la lasciai riposare a letto.
 
Rimasi a fissarla tutto il tempo, non riuscivo a credere quando fosse bello accarezzare la sue pelle o passare le mani tra i suoi capelli -devo farcela… devo andare oltre le mie stupide paure- pensai guardandola riposare. Rimasi seduto accanto a lei per molto tempo, probabbilmente mi ero addormentato sulla sedia. Quando aprì gli occhi lei si stava agitando e dopo un po’ la vidi guardarmi. Confusa lei si alzò ed andò in bagno. Vedere i suoi capelli schiariti, quasi un castano molto scuro devono averla spaventata, per non parlare del pigiama, ma con un po’ di sforzo riuscì a calmarla. La strinsi a me baciandola, nella mia mente risuonava solo ciò che aveva detto in stazione, sentirla dire che mi ama è la cosa migliore che mi sia mai capitata. Sentire il calore del suo corpo e le sue labbra mentre la baciavo mi diedero un pizzico di coraggio in più rispetto a quello che solitamente avevo poi all'improvviso il panico.
 
-cosa fai?- le chiesi vedendo con la coda dell'occhio che si stava sbottonando il piggiama
-v… vorrei farti vedere una cosa-
-n… non c'è bisogno, davvero non preoccupartene- dissi allontanandomi per poi inciampare sul letto
-ma io lo voglio fare…-
-io ti assicuro che non ho bisogno di vedere nulla- dissi vedendo che si toglieva la parte di sopra del pigiama
-t.. Ti prego…- iniziò lei avvicinandosi a me
-ti prego io, non fare nulla-
-io pensavo mi volessi conoscere meglio…-
-ti posso conoscere anche solo parlando-
-io ho bisogno che tu veda…-
-ne hai proprio bisogno?- chiesi rosso in volto mentre lei iniziò ad abbassare il reggiseno. Solo in quel istante mi resi conto di quanto lei ne sentisse il bisogno.
 
-cosa sono quei segni Bianca?- chiesi avvicinando la mano al suo petto
-è ciò che volevo che tu guardassi…- disse togliendo il reggiseno. Rimasi sconvolto dalla vista -cazzo Bianca sei stupida o cosa? Che persona sana di mente si incide sul petto?- dissi vedendo le cicatrici che aveva
-ti prego… non odiarmi anche tu… basto io…- iniziò stringendosi il petto
-come potrei mai odiarti? Vieni qui- dissi stringendola a me -dimmi che hai qualcosa per queste cicatrici…-
-si… una crema…-
-valla a prendere- dissi lasciandola andare. Dopo un po’ tornò da me con un tubo di pomata -eccola- disse porgendomela
-bhe mettitela, e visto che ci sei… potresti anche coprirti? È imbarazzante il fatto che non riesca a fare altro che guardare quei segni, poi sembra che faccio altro e mi cacci di nuovo da casa- dissi dandole i vestiti
-m… mi farebbe piacere se fossi tu a… a metterla… -
-e perché?-
-sembra che tu riesca ad essere più dolce di me con il mio corpo…- disse con i lacrimoni
-va bene, se ci tieni…- dissi prendendo la pomata e mettendone un po’ sulla mano -ferma che la metto giusto giusto sui segni così non mi dai dei calci tra i denti- dissi passando la crema sulle cicatrici. Bianca non parlava, mi osservava con gli occhi sognanti -cosa pensi?- le chiesi togliendo le mani, ma lei mi fermo baciandomi -mi piace… n.. Non è che potresti continuare?- chiese sprofondando col volto sul mio petto.
 
POV Bianca
 
Non avrei mai davvero immaginato di riuscire a mostrare a qualcuno le ferite che mi porto dietro, cicatrici cosi profonde che ogni volta che le vedo sento di nuovo il male che mi sono procurata. Tutti hanno un momento buio, tutti cedono alle proprie paure quando non c'è nessuno capace di prenderci per mano e trascinarci in salvo.
 
Tolte le mani dal pigiama mostrai con un certo imbarazzo ad Alexey le cicatrici e con mia sorpresa lui mi richiamò, e in fondo mi piacque saper che almeno lui ci teneva a me, forse e anche per questo che gli chiesi di mettermi la pomata.
 
Le sue mani calde che percorrevano le ferite,  i suoi occhi concentrati e arrabbiati per un gesto simile, le sue guance rosse, il tutto mi fece desiderare che quel momento non finisse mai. -p… potresti continuare?- chiesi imbarazzata
-cioè?-
-b… bhe e piacevole… in fin dei conti e una parte sensibile…-
-e io che dovrei fare?- chiese imbarazzato
-lasciati semplicemente andare…-risposi baciandolo, in un primo momento si irrigidì per poi sciogliersi quando lo gli accarezzai una mano
-n.. Non lamentarti se non me la cavo ok?- disse imbarazzato
-si impara con l'esperienza- risposi dandogli un bacio sul collo. Forse mi sono lasciata andare un po’ troppo perche dopo poco mi ritrovai seduta si di lui mentre lui rimase steso sul letto a lasciarsi baciare -p… posso?- chiese avvicinando la mano alla spalla
-finalmente prendi iniziativa- dissi avvicinando la sua mano al mio petto.
 
Senti come un fuoco invadermi, le sue mani calde neutralizzavano il fresco della stanza, e non avrei mai immaginato che senza nessuna esperienza sarebbe stato davvero in grado di infiammare il mio desiderio.
 
Sarei rimasta per tanto con lui a stuzzicarlo, ma un dannato telefono iniziò a squillare imperterrito.  -R... Rispondi dai-
-no, sono riuscita a cacciare del coraggio, non mi tiro piu indietro-
-e se fosse importante? Vedi almeno chi è-
-sei proprio insistente…- dissi prendendo il telefono
-chi è?- chiese Alexey
-Rossella-
-mia zia ?-
-già…- risposi accettando la chiamata.
 
   
 
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