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Autore: Black_Sparkle    05/05/2019    1 recensioni
Tu adori la cannella, a me non piace per niente. Però se fossero le tue labbra ad avere quel sapore... potrei anche amarla, la cannella.
Un disegno, un treno, una cicatrice a forma di mezzaluna. Pochi indizi per ricostruire quello che, per la polizia, sembrerebbe un rapimento in piena regola. Che cosa si nasconde dietro l'uomo con la cicatrice? Ma soprattutto, riuscirà Bakugou a salvare la sua amata? Impegnato in una lotta contro il tempo insieme ai suoi compagni di classe, farà di tutto per salvarla. Tutto.
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Kirishima Eijirou, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Tic, toc, tic, toc...


Parte settima-Mappa



Lo fece istintivamente, senza neanche pensarci troppo. Si ritrovò a frugare tra i cassetti della cameretta alla ricerca di quel diario bianco con gli adesivi che aveva visto così tante volte. Doveva essere lì da qualche parte..
.
Quando i ricordi del passato smisero di vorticargli nel cervello, si ritrovò a cercare con fervore il diario, come se avesse ricordato all'improvviso qualcosa di urgente che, fino a quel momento, aveva completamente rimosso. Sapeva di star commettendo qualcosa di moralmente scorretto: mai e poi mai si sarebbe permesso di violare la privacy di Touka, o meglio, di qualsiasi altra persona. Eppure...
Doveva farlo. Era consapevole di aver mentito a Suzumoto durante l'interrogatorio. Non solo, aveva celato informazioni importanti che avrebbero portato la polizia su una strada probabilmente corretta. Già, probabilmente. Non poteva essere totalmente certo dell'implicazione di quel mostro nella vicenda, ma le probabilità erano alte. Allora perché mentire? Per un attimo provò delusione per la sua persona. Si era sempre definito un uomo di un certo stampo, con una forte integrità morale, grazie alla quale aveva guadagnato il rispetto di molti uomini. Dov'era finita adesso quella morale? Si stava comportando in modo così scorretto rispetto alla sua persona! Non avrebbe dovuto mentire, non avrebbe dovuto celare informazioni, non avrebbe dovuto cercare lui stesso delle prove sul diario personale di Touka per scoprire se avesse fatto parola con qualche compagno di classe sul suo passato... Insomma, una lista di "non" che non prometteva niente di buono.
Provava pena per se stesso, ma provava a giustificarla ricordandosi il vero motivo dietro tutte quelle azioni. Proteggerla era la priorità assoluta, e gettare la sua storia in pasto ai poliziotti, senza avere uno straccio di prova... Inammissibile. Un ragionamento un po' contorto considerando i dati di fatto: la polizia non è un nemico bensì un alleato. Eppure, in cuor suo, sapeva che non era del tutto vero... La polizia avrebbe potuto peggiorare ulteriormente la situazione. Lui soltanto conosceva la vera storia, e proprio per questo doveva prima accertarsi della veridicità delle sue ipotesi... da solo. Con la polizia avrebbe risolto più avanti, adesso la sua priorità era un'altra.
Oppure sto solo cercando di giustificare la mia incoerenza con queste frasi fatte.

Al diavolo.

Prima di proseguire per la sua strada, doveva verificare di essere l'unico a conoscenza degli eventi. Se Touka si fosse confidata con qualche compagno di classe... beh, di sicuro i ragazzi sarebbero stati interrogati dalla polizia e tutte le sue bugie sarebbero state vane. Aveva bisogno di trovare un nome che confermasse il suo pensiero... Non poteva certo materializzarsi nel nulla a casa dei ragazzi e sparare domande a raffica. Non era l'approccio corretto. Se solo avesse trovato un nome nel diario a conferma di tutto ciò... avrebbe poi parlato a questa persona tranquillamente... ma doveva sbrigarsi. Il tempo non era certamente dalla sua parte.
Kobato si aspettava di trovare un solo nome. Il che sarebbe stato anche meglio per lui, avrebbe potuto negoziare più facilmente. Al di là di questo fatto, si aspettava di trovare un solo nome per il semplice fatto che fosse di per sé strano trovarne uno. Una persona come Touka non avrebbe mai raccontato nulla di così tanto personale facilmente, figuriamoci a più persone! Con una in particolare avrebbe potuto aprirsi... Non raccontare tutta la storia per filo e per segno ma per lo meno raccontare
qualcosa.

Trovò il diario nascosto in un cassetto della scrivania. Lo soppesò tra le mani, come se potesse contenere chissà che cosa, e senza pensarci troppo, lo aprì. Sfogliò qualche pagina e si soffermò a leggerne qualcuna. C'era da aspettarselo: le pagine non erano ricolme di parole, giusto qualche breve riga per riassumere eventi significativi della giornata. Osservò la data nell'angolo destro della pagina e scelse quindi quelle relative a qualche mese precedente.
Il tempo scorreva lentamente.
Il nome che veniva menzionato più spesso nelle pagine era quello di un certo Bakugo Katsuki. Sì, il nome portò alla mente un volto. Un ragazzo particolarmente volgare e aggressivo, con i capelli biondi. Possibile che a Touka potesse piacere una persona... così? Non aveva tuttavia motivo di giudicare, non conosceva personalmente il ragazzo, lo aveva visto alla televisione in occasione del festival sportivo. Si sentiva sporco nel continuare a leggere le pagine... eppure doveva trovare di più, doveva avere la certezza che qualcun altro sapesse. Aveva quasi perso le speranze, quando un segno colorato a fondo pagina attirò la sua attenzione. In un primo momento quasi non riuscì a credere a quello che aveva appena letto. Rilesse più volte ma le parole restarono immutate.

Io e te dobbiamo parlare un po'... Bakugo Katsuki.






Guardando fuori dal finestrino del veicolo in movimento, Takamura aspettava che il capo proferisse parola sull'interrogatorio appena concluso. Come di consueto, avrebbe dato la sua opinione a riguardo dopo uno straziante silenzio. Avrebbe voluto dire qualcosa, qualsiasi cosa pur di non dover subire quel silenzio così pesante, tuttavia sapeva che il capo si stava concentrando e non voleva certo attirare la sua ira funesta su di sé. Doveva mostrarsi all'altezza delle aspettative; sebbene si fosse messo da solo, in passato, in una situazione tremenda, adesso doveva uscirne e doveva lavorare con serietà e impegno, senza battere la fiacca. Anche se certe volte la tentazione del gioco era così forte...
" Gli uomini non fanno altro che raccontare bugie. A loro stessi e agli altri. " Esordì Suzumoto, interrompendo le fantasticherie di Takamura sul gioco d'azzardo.
" In una situazione del genere, che senso ha mentire? A che gioco sta giocando quell'uomo? "
Takamura stava per rispondere quando, con la coda dell'occhio, intravide i ragazzi della UA. A giudicare dal fatto che si trovavano nei pressi della centrale, era probabile che volessero parlare con loro. Lo fece notare a Suzumoto, il quale abbassò il finestrino per richiamare la loro attenzione. Cercò poi parcheggio e li avvicinò.
" Ragazzi " li apostrofò " devo parlare con voi. Immagino siate venuti qui per questo. "
" Vorremmo dare una mano nelle ricerche, se possibile. " Disse Todoroki. Deku e Kirishima fecero un breve cenno del capo in segno di condivisione delle parole dell'amico. Uraraka stringeva i pugni mentre Bakugo aveva uno sguardo assente. Non riusciva a capacitarsi del vuoto che provava. Doveva essere a conoscenza di qualcosa... com'era possibile aver dimenticato tutto? Cosa avrebbe raccontato alla polizia ora che era giunto il momento di parlare con loro? Sapeva di poter contribuire, lo sapevano anche i suoi compagni, eppure non aveva nessuna informazione utile, come se qualcuno avesse aperto il suo cassetto dei ricordi per estrarre quelli necessari per quell'occasione. Rimuginarci sopra forse avrebbe portato a qualcosa, ma durante il tragitto non era riuscito a ricavare nulla, se non la frustrante sensazione di non essere in grado di poter dare una mano. Non si perse però d'animo, forse al momento dell'interrogatorio, i ricordi sarebbero riaffiorati tranquillamente... quel vuoto poteva essere una conseguenza delle forte emozioni provate.
Era così concentrato nei suoi pensieri che non si accorse di essere rimasto indietro. Si ridestò quando Kirishima gli colpì il braccio per portarlo alla realtà. In effetti gli altri erano già all'interno della centrale, insieme ai due poliziotti. Il momento decisivo si stava avvicinando.
Non era un grande appassionato di polizieschi, per caso gli era capitato di vedere qualche film di quel genere e si era fatto un'idea sull'argomento. Vedere un film ed essere protagonisti di un interrogatorio era tutt'altra cosa, però.
" Andiamo Bakugo " lo esortò Kirishima.
Bakugo sbuffò e lo seguì.
I ragazzi vennero condotti all'interno di una stanza semplice, dotata di un grande tavolo e una lavagnetta alla parete dove diversi nomi erano scritti accanto a determinate mansioni. La sala riunioni.
" Prendete posto a sedere " li invitò Suzumoto e, indicando Takamura aggiunse: " E porta dell'acqua per i ragazzi, per favore. "
Aspettarono il poliziotto che portò loro, come richiesto, una bottiglietta d'acqua per ciascuno, e prese posto accanto a Suzumoto.
" Ho bisogno di parlare con ciascuno di voi. In privato. Non siete sotto accusa, rilassatevi. Ho bisogno della vostra collaborazione per sapere cosa possa essere successo e visto che siete suoi compagni di classe, spero possiate dirmi qualche cosa su Touka che noi ovviamente non conosciamo. Per poter capire cosa sia successo, dobbiamo anche conoscere a fondo la ragazza, pertanto qualsiasi informazione, pensiero e punto di vista voi abbiate, non temete, siete pregati di dirci tutto. Non date nulla per scontato, anche la più inutile delle affermazioni può rivelarsi, al contrario, preziosa. " Indicò la lavagnetta. " Come potete vedere, il nostro compito è questo, interrogare chi conosce la ragazza. Parenti, amici, conoscenti. Altri miei uomini si stanno occupando dell'aspetto pratico della questione. Siamo in attesa di loro aggiornamenti. "
Seguì un silenzio imbarazzante per i ragazzi. Nessuno di loro sapeva cosa dire. Mille pensieri vorticarono nelle loro menti. Tutti si sforzavano di ricordare qualsiasi dettaglio, anche insignificante, come aveva appena chiesto il capo, per poter essere utili e fare la loro parte. Per il momento, non potevano aiutare la polizia in nessun altro modo...

Bussarono alla porta.
" Capo, capo! " Entrò in scena un uomo trafelato, pallido in volto. Teneva tra le mani una spessa busta marrone. " Deve assolutamente vedere questa cosa..." indicò la busta. " Giuro che nessuno di noi l'ha più toccata, è rimasta in custodia assieme a tutti gli altri documenti. Poco fa, dopo essere tornato dalla stazione, l'ho riaperta per verificare altri dossier e... guardi qui! "
Appoggiò la busta sul tavolo, in modo che tutti potessero vedere. La presenza dei ragazzi gli era del tutto indifferente, se erano con il capo, non c'era nulla di cui lui aveva il diritto di lamentarsi. La busta conteneva un foglio accuratamente conservato in una bustina trasparente. Il poliziotto lo dispiegò e sul foglio si materializzò una specie di mappa.
" Dunque? " Domandò Suzumoto. " Perché sei così sconvolto, Miyami? "
" Questo foglio che vedete ora... è il foglio da disegno che abbiamo trovato ieri in stazione. Lo abbiamo archiviato in questa spessa busta insieme agli altri documenti, io ne sono il responsabile e giuro che nessuno ha più toccato la busta fino a poco fa. Quando l'ho aperta, non potevo credere a ciò che stavo vedendo... "
" Aspetta, aspetta. " Suzumoto prese posto a sedere. " Stai dicendo che il disegno che abbiamo trovato ieri... si è trasformato, da solo, in questo? Ma è assurdo! "
" Capo, è la verità, le giuro che nessuno ha toccato la busta e il foglio è lo stesso. Guardi, è un foglio da disegno. Solo che sono cambiati i soggetti... ora c'è una specie di mappa che non riesco a decifrare... "
" Che razza di unicità è questa? " Domandò Bakugo, perplesso. Si avvicinarono tutti per guardare da vicino il foglio... e sembrava in tutto e per tutto una mappa.
" Ma soprattutto, cosa raffigura questa mappa? " Prese parola Todoroki. " Non sembra quella della nostra città. "
" Takamura " tuonò il capo " connettiti al sistema e scannerizziamo la mappa. Dobbiamo capire di quale città si tratta. "
Takamura obbedì, ma non ottenne risultati.
" Non esiste niente del genere... " sussurrò, preparandosi alla sfuriata del capo.
" Impossibile! Riprova! "
Riprovò, i risultati non cambiarono.
" Possiamo darci un'altra occhiata? " Domandò Ochaco. " Magari ci è sfuggito qualcosa..."
La mappa venne dispiegata sul tavolo. Tutti, compresi Suzumoto, Takamura e Miyami, la scrutarono nuovamente.
Per sbaglio, Kirishima urtò il bicchiere d'acqua, e Uraraka attivò tempestivamente la sua unicità per far fluttuare il bicchiere ed evitare che il contenuto si rovesciasse sul foglio.
" Stai più attento! " lo ammonì Suzumoto. " Avresti po-
" Guardate! " Deku interruppe il capo per portare l'attenzione sulla mappa. " Il foglio è cambiato ancora!"
Ed era vero, nell'angolo del foglio, a matita, comparvero dei numeri... che man mano diminuivano, secondo dopo secondo.
" Un timer?" Domandò Uraraka. " Come ha fatto ad apparire dal nulla?"
" Non ne ho idea... ma se quel numero rappresenta davvero un timer, non abbiamo molto tempo a disposizione. " Suzumoto fece dei rapidi calcoli. " Una settimana... abbiamo tempo una settimana. " La sua voce si fece sempre più grave.
Bakugo sussultò. Una settimana... Non avevano nemmeno uno straccio di indizio!
Merda, merda, merda!
"
Cosa ci facciamo ancora seduti? Muoviamo il culo e facciamo qualcosa! " Battè i pugni sul tavolo e, nella foga, fece cadere per terra la sedia su cui era seduto.
" Calmati Bakugo... Agitarsi non serve a niente..." Cercò di tranquillizzarlo Kirishima, anche se, come l'amico, era sconvolto dal fatto che dovessero lottare contro il tempo per poter salvare l'amica. La situazione stava degenerando.
" Calmarmi?! Starai scherzando! Questo è il primo giorno e non possiamo permetterci di sprecarlo tenendo i nostri culi incollati alla sedia! Dobbiamo agire! "
" Ragazzo, siamo tutti sconvolti! Un conto alla rovescia non porta mai niente di buono " intervenne Suzumoto. " E hai perfettamente ragione. Non ce ne staremo incollati alle sedie e ci metteremo subito all'opera. Organizzerò nuove squadre di ricerca, lavoreremo anche di notte. " Si avvicinò a Bakugo, mettendogli una mano sulla spalla, che il ragazzo prontamente scansò con fastidio. " Devo organizzare immediatamente le squadre, e ho bisogno della collaborazione di tutti. Radunerò gli uomini incaricati del caso, in modo tale che possano darci una mano nell'identificazione della mappa. Purtroppo, senza aver decifrato questa, non possiamo fare assolutamente niente. Piuttosto che gironzolare a casaccio per la città, spremiamoci tutti quanti le meningi e troviamo un modo per decifrarla. Solamente dopo averla decifrata, entreremo in azione. "
Bakugo raccolse la sedia da terra e tornò a sedersi. Se la situazione non fosse migliorata, sarebbe impazzito. Era ovvio che prima di poter fare qualcosa dovevano decifrare l'unico indizio a loro disposizione... ma cazzo, era così nervoso! Una settimana... cosa sarebbe successo se non fossero riusciti a salvare Touka entro quel lasso di tempo? Non voleva nemmeno pensare all'ipotesi tanto orrenda che si era materializzata nel cervello... E contro chi stavano lottando? Se fossero riusciti a salvarla in tempo, cosa avrebbe loro garantito di poterla effettivamente salvare? E se tutto ciò non era altro che una trappola?
Cazzo, cazzo, cazzo!
Sebbene non lo avrebbe mai ammesso a voce alta, Kirishima aveva ragione: doveva calmarsi e pensare razionalmente a cosa fare. Il suo guardo cadde sul bicchiere che Kirishima aveva quasi fatto cadere. Nella stanza si erano riunite altre persone, Suzumoto stava spiegando loro come si era evoluta la situazione.
Un momento... Quando Uraraka ha attivato la sua unicità per non far cadere il bicchiere, Deku ci ha fatto notare il numero comparso all'improvviso...
" Uraraka, attiva la tua unicità. "
" Eh? P- perché? " Lo fissò incredula.
" Fallo e basta! Forse questo foglio reagisce alle unicità. Quando prima hai attivato il tuo quirk, è comparso quel numero. Forse, riattivandolo di nuovo, comparirà qualcos'altro di utile. "
I poliziotti si interruppero vedendo la ragazza attivare la propria unicità.
" Cosa posso far fluttuare? Un altro bicchiere? "
" Prova con il mio " disse Deku. Fece per rovesciarlo come aveva fatto Kirishima. Uraraka attivò la propria unicità e tutti si avvicinarono al foglio per vedere cosa fosse cambiato... niente.
" Mi spiace..." si scusò Uraraka.
" Ci provo io " Bakugo si prestò ad attivare la propria unicità. " Forse non è successo nulla perché hai già utilizzato la tua unicità. "
Una piccola esplosione portò un altro segno sul foglio.
" Bravissimo Kacchan! " Deku indicò il segno apparso sul foglio e chiamò Suzumoto e gli altri poliziotti. " Guardate qua... "
Questa volta era apparsa una bussola. Un disegno di una bussola il cui ago girava senza tregua.
" Quindi se attiviamo il nostro quirk riusciamo a sbloccare qualche pezzo della mappa? " Kirishima indurì il braccio. " Vediamo che succede! "
" Non è uscito niente... forse dipende dal tipo di quirk. " Sentenziò Uraraka. Un po' deluso, Kirishima si fece da parte.
" Credo che nemmeno il mio quirk porterà a qualcosa " disse Deku. " Ma vale la pena fare un tentativo. " Attivò la propria unicità, ma non successe nulla.
" Come immaginavo... " Si rivolse a Todoroki. " Il tuo quirk vale doppio, prova ad usare prima il ghiaccio e poi le fiamme, vediamo cosa succede! "
Il ghiaccio di Todoroki si espanse sul tavolo e venne poi sciolto dalle sue fiamme. Sul foglio apparvero due nuovi segni.
Il primo era il segno di una mezzaluna. Un chiaro riferimento all'uomo del treno.
Fu il segno che apparve subito dopo ad attirare l'attenzione di tutti. Un puntino luminoso apparve in un punto preciso della mappa, e l'ago della bussola smise di girare all'impazzata.
Restarono tutti con il fiato sospeso. Gli uomini del corpo di polizia erano privi di unicità, pertanto non si unirono ai ragazzi. Dovevano risolvere ancora un interrogativo. Quella mappa che luogo rappresentava esattamente?
" Ragazzi, ottimo lavoro, sono sbalordito. " Intervenne Suzumoto. " Bakugo, hai avuto un intuito eccellente. "
" Capo, vorrei provare nuovamente a scannerizzare la mappa. " Disse Takamura. " Forse adesso otterremo qualche risultato." Si avvicinarono tutti al monitor del computer, il fiato corto e il cuore che batteva all'impazzata.
Sullo schermo erano comparsi cinque risultati.
Cinque laboratori.
" Ne conosco due. " Affermò Takamura. " Sono nella nostra città. Gli altri tre non ho idea di dove siano. "
" Andiamo immediatamente in questi due luoghi. Ci divideremo in squadre. " Squadrò i ragazzi.
" Due di voi vorranno con me e Takamura, gli altri tre andranno con l'agente Miyami e gli altri. Abbiamo bisogno del vostro quirk, perciò scegliete voi come dividervi. Vi aspettiamo fuori. Intanto prendete queste. " Diede loro delle ricetrasmittenti. " Comunicheremo con queste. "
Gli uomini lasciarono frettolosamente la stanza, lasciando indietro i ragazzi.
" Come ci dividiamo? " Domandò Deku.
" Non abbiamo tempo per decidere troppo a lungo " rispose seccamente Bakugo. " Il mio quirk si abbina a quello di Kirishima, perciò vado con lui. Tu, il bastardo e faccia tonda andate con quell'altro tizio pallido. "
Non aspettò nemmeno un cenno affermativo dei compagni e si diresse verso l' uscita.
Non c'era tempo da perdere, la corsa contro il tempo era iniziata.






Angolo dell'autrice

Ed eccoci giunti al settimo capitolo! Ringrazio ancora chi ha inserito questa
storia tra le preferite e le seguite, e chi ha dedicato il suo tempo
per leggerla... grazie di cuore. Spero vi stia piacendo. ^^
D'ora in avanti, le cose si faranno più movimentate, ci
saranno ancora tante sorprese e tanti misteri da svelare!
Un bacio,
Black_ Sparkle
















   
 
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