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Autore: Utrem    13/05/2019    1 recensioni
Merope decide di partorire all'Ospedale di San Mungo.
Cosa cambierà? O meglio, cosa non cambierà?
Scopriamolo attraverso un romanzo di formazione con protagonista Laurie Langton, Prefetto di Corvonero nel 1944, quando di Prefetti ne nominavano ancora tre per Casa e non sei. Grindelwald ha appena finito di attraversare l'Europa e la Gran Bretagna sente l'eco dei suoi discorsi: così riferisce il suo amico Cecil. A questi complotti però Laurie preferisce di gran lunga trascorrere tempo spensierato insieme a Lucille Dean, ovvero Lucy, la sua ragazza e, perché no? Studiare. Tom Riddle è diventato Caposcuola, ovviamente; insieme ad Allie, pedante e perfezionista oltre ogni dire, strappando il posto, secondo molti, proprio a Lucy.
Intanto, Merope, che è stata licenziata dall'Ospedale quello stesso maggio, ha fatto domanda per lavorare come Custode della Scuola, approfittando del posto vacante. Vivrà l'anno intero a Hogwarts, la scuola che non ha mai frequentato, molto vicina al figlio, che non è mai riuscita ad educare. Forse?
DISCLAIMER: nel corso della storia sceglierò a mia discrezione di adottare o non adottare dettagli, sottotrame o dati contenuti nei film della saga di "Animali Fantastici".
Genere: Avventura, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Merope Gaunt, Nuovo personaggio, Tom O. Riddle
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Nessun contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'La sua scelta '
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Tutti dormivano, quando Tom prese Magick Moste Evile e lo buttò nel focolare.
Con un colpo ravvivò il fuoco, per fare prima e meglio.
Un attimo, ed era rimasta solo cenere.
Si buttò davanti per prenderne delle manciate a mani nude e spargerle meglio.
Vide, ancora intatto, un cartoccio: la lettera H.
Allora, un nuovo spasimo: cercò di recuperare gli altri, rimetterli insieme come poteva. Niente.
Si guardò le mani gonfie e scottate, ma non volle curarle.
Uscì dalla Sala Comune, dai Sotterranei, e iniziò a vagare alla ricerca di nuove risposte.
Un solo posto in quella scuola gli era utile.
Corse sino al Settimo Piano nel corridoio a sinistra: fece avanti e indietro tre volte, pensando a ciò che voleva, e apparve la Stanza delle Necessità.
Si gettò dentro, e fu subito immobilizzato.
Era apparso uno specchio.
Ebram stava per brame: il riflesso stava prendendo forma.
Non riusciva a respirare.
Non si sentiva più cosciente dall'attesa, quando vide.
Vide tutto quello che non voleva vedere. Quello che voleva vedere.
Perse l'equilibrio: cadde a terra in ginocchio.
S'abbatté contro lo specchio, guardando da un'altra parte.
Poi, decise di curare una mano. Questo per poter usare la bacchetta.
Si rialzò in piedi, si tirò indietro e si scagliò contro lo Specchio con tutto sé stesso.
Una volta. Rimase intatto: c'erano molte protezioni.
Due volte.
Tre: un pezzo s'era frantumato, ma il riflesso si vedeva ancora.
Riprese fiato e la quarta volta bombardò l'intera stanza: si crepò il pavimento, cadde l'intonaco, ma soprattutto lo specchio si ruppe in mille pezzi: sotto, però, con suo sgomento, c'era un altro strato.
Al quinto colpo fece cadere a terra le fiaccole e annerì le pareti: tutti gli strati rimanenti si ruppero. Rimase in piedi la cornice ornata vuota, e il nome.
La pietrificò e la ridusse in miliardi di pezzi.


 
   
 
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