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Autore: poisontequila    24/07/2009    6 recensioni
Eleanor è sempre stata invisibile per tutti, ma nell'ultimo anno di Hogwarts le cose sono destinate a cambiare. Infatti Eleanor si ritrova improvvisamente immersa in un oceano di dramma e sfortuna e costretta a dover passare un sacco di tempo con Sirius Black...cosa succederà tra i due? Sirius/Oc, James/Lily, Remus/Oc
Genere: Romantico, Comico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DECISAMENTE IMBARAZZANTE





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Il sentimento di terrore affondò come una pallottola di piombo sul fondo del mio stomaco mentre percorrevo la strada verso la sala comune di Grifondoro. I colori turbinavano davanti ai miei occhi mentre tentavo invano di ordinare i pensieri caotici. Cominciavo a sentirmi fisicamente male. A metà della terza rampa di scale, la bile nello stomaco cominciò a bruciare e io sentii arrivare la nausea. Sfrecciai sugli scalini rimanenti, attenta a non inciampare e precipitare giù.

Mi fermai,  ansimavo mentre mi appoggiavo contro la parete. Chiusi gli occhi e lasciai cadere la testa contro le pietre che mi supportavano. La superficie fredda era fantasticamente fresca contro la mia pelle calda e appicicaticcia. La travolgente urgenza di ingerire i miei biscotti si calmava lentamente mentre prendevo alcuni respiri profondi e stabili.

Nel tempo che mi concedetti di fermami dal correre verso sala comune, brevi barlumi di ciò che era appena successo balenarono davanti ai miei occhi e io gemetti. Questo non stava succedendo, non a me comunque. Perchè doveva accadere a me? Ecco cosa volevo sapere. Io mi stavo facendo gli affari miei...beh, all'inizio almeno, ma hai capito, no?

Naturalmente loro dovevano conversare della loro turbolenta relazione segreta. Perchè non potevano parlare del tempo e di che paura facevano i tuoni? O di qualcosa come...come il Quidditch! Sì, sarebbe stato perfetto! Perchè non potevano discutere degli schemi più recenti e strabilianti dei migliori giocatori del campionato? Te lo dico io perchè: perchè io stavo ascoltando. Se si fosse trattato di chiunque altro, qualcuno che avrebbe ucciso per sapere qualche pettegolezzo, probabilmente i due avrebbero parlato del tempo e di quanto il prossimo esame di Incantesimi sarebbe stato difficile. Ma naturalmente, visto che avevo deciso di ignorare il mio istinto e origliare, era ovvio che dovessi venire a sapere qualcosa del genere.

Tutto quello che sapevo era che l'intera situazione mi aveva trascinata nella sola e unica cosa che avevo cercato di evitare. Cos'era, mi chiedi? Beh, sarò tanto gentile da dirtelo: Dramma. Ecco cosa ha portato tutto questo. Se c'era una cosa che disprezzavo più di tutte le altre era il dramma e io mi ero appena tuffata in un oceano di dramma.

Merlino, ero nella merda più profonda. Perchè non poteva essere qualcun'altro? Perchè doveva essere la stronza della situazione, Lucinda Matthews? Non sarebbe stato così terribile se si fosse trattato di chiunque altro, ma io sono davvero spaventata da Lucinda. Penserete che io vi prenda in giro, ma davvero mi fa paura. Beh, non terrorizzata, questo sarebbe un po' estremo, ma intimidita da lei sì. E chi non lo sarebbe? E' bellissima, ricca e incredibilmente intelligente. Per non dire insanamente popolare e la più grande stronza che abbia mai messo piede a Hogwarts.

Ecco. La mia onesta opinione su Lucina Matthews. Di solito cerco di non giudicare, ma nel suo caso, non ci posso fare niente. Lei ti guarda malissimo se pensa che non valga la pena di sprecare tempo con uno come te. Mi dispiace, ma non è il genere di persona con la quale mi piacerebbe associarmi, eppure eccomi qui, ficcata in una situazione incredibilmente difficile, nella quale io sono la marionetta che pende dai suoi fili manipolatori. E fidati di me quando dico che non è un posto dove vorresti trovarti.

Posso essere invisibile, ma non sono stupida.

Eccetto oggi. Ho esibito un lato di me piuttosto tonto prima in biblioteca.

Esalando un respiro leggero, mi spinsi con la punta delle dita, staccandomi dalla parete e ricominciai a camminare attraverso i corridoi deserti. Prima che potessi chiedermi perchè non ci fosse nessuno in giro, il mio stomaco fece una capriola fastidiosa e improvvisamente mi ricordai il perchè. Mentre tutti si trovavano nella Sala Grande, godendosi i loro piatti di cibo fumante e delizioso, io girovagavo per i corridoi umidi, tentando di liberare la testa da tutti i pensieri frenetici, sfortunatamente, senza molto successo.

Mi chiedevo perchè non avevo ascoltato il mio istinto nella biblioteca. Cioè, bisognerebbe dar retta ai propri istinti, visto che sono lì per guidarti, ma io stavo ancora cercando di decifrare la ragione per la quale io ignorai sfacciatamente i miei mentre camminavo lungo il corridoio scuro. Mio padre mi diceva sempre di non ignorare l'istinto, anhe se una parte della mia testa mi diceva di are qualcosa. Non chiarì mai se c'erano situazione nella vita nelle quali avrei dovuto sbarazzarmi di ogni cautela, ma qualcosa mi diceva che la mia decisione di sbarazzarmi di ogni cautela non era esattamente la scelta più saggia che potevo fare e che probabilmente era ciò che mi aveva fatta beccare.

Scossi la testa a me stessa e deci scorrere la punta delle dita sulla supeficie ruvida delle pareti per mancanza di qualcosa di meglio da fare. Ora che avevo superato la nausea non avevo una gran voglia di tornare alla sala comune, non ancora. Sebbene i corridoi non fossero il posto più idillico nel quale stare, offrivano il silenzio di cui avevo bisogno e, mentre la maggior parte degli studenti si godevano la cena nella Sala Grande, c'era una possibilità che qualcuno potesse essere nella sala comune. E io non volevo affrontarli. Non ora, comunque. Perchè poi si sarebbe dimostrato che questo non era uno dei miei strani sogni che avevo di tanto in tanto, ma che stava succedendo davvero e io non volevo affrontare tutto questo ora.

Mentre giravo l'angolo, mi scontrai con una massa ampia e calda e mi lasciai sfuggire uno strillo/squittio per niente attraente mentre  precipitavo a terra. E diversamente dagli innumerevoli film babbani che avevo visto, nessun paio di braccia forti mi salvò prima di colpire il terreno. Nessun paio di labbra incredibilmente soffici sfiorarono le mie, in un bacio accidentale leggero come una piuma. Oh no, niente del genere successe. Anche se una cosa si verificò: la forza di gravità. Caddi per terra con un tonfo cupo, l'osso sacro colpendo il pavimento di pietra un secondo prima della mia testa. Scintille bianche furono sparate davanti ai miei occhi mentre il dolore mi risalì la spina e un lamento sfuggì dalla mia bocca prima che potessi a fermarlo.

"Scusa," dissi  impacciatamente, facendo cadere di proposito un ciuffo di capelli castano scuro sui miei occhi. Mi spinsi sui gomiti con la nuca che doleva amaramente e mi preparai a raccogliermi dal suolo quando una mano pallida fu scaraventata davanti alla mia vista. Afferrai la mano offerta e le permisi di aiutarmi ad alzarmi.

"Grazie," mormorai, fissandomi le scarpe malconce come se ci fosse qualcosa di interessante, cosa che ovviamente non c'era.

"Nessun problema," una voce calda e amichevole disse.  "E' colpa mia se ci siamo scontrati, a dire il vero; non prestavo attenzione a dove andavo."

Ridacchiai e scostai il ciuffo dagli occhi, che si spalancarono alla vista di chi era in piedi di fronte a me. La mia bocca si aprì e si chiuse un po' di volte mentre cercavo di formare una frase vagamente intelligente, ma scoprii di non esserne capace.

Non succedeva tutti i giorni che qualcuno come Si-.

Oh cazzo!

La mia bocca si prosciugò mentre maledicevo silenziosamente tutti i miei antenati. Qualcuno di loro doveva essere stato maledetto e aveva passato la sua sfortuna alle generazioni successive fino a me! Tutto questo non era normale e basta! La gente non faceva esperienza di questo genere di sfortuna nel giro di solo venti minuti! Merlino, Circe, Houdini! Chiunque - anche Silente! Per favore ditemi che non mi sono appena scontrata con la sola persona che avrei dovuto evitare come la peste bubbonica!

Voglio dire, avevo fatto qualcosa che non era piaciuto al fato? Erano i biscotti che avevo rubato da piccola? Erano i commenti crudeli che avevo fatto a proposito del prof di Divinazione? Cazzo, perchè non potevo scontrarmi con chiunque dei suoi amici scemi? Beh, i suoi amici non erano sempre scemi; al contrario, erano piuttosto brillanti, eccetto per quel Minus; lui era un po' tonto...

Concentrati, Ellen! Non puoi immergerti nel tuo piccolo mondo quando cazzo ti pare! Devi fare attenzione o ti beccheranno. Maledizione!

Potevo sentire i suoi occhi su di me che studiavano ogni mio movimento. Stava aspettando che io dicessi qualcosa, ovviamente, ma io tenevo le  labbra ermeticamente sigillate. Oh no, non avrei rischiato di lasciarmi sfuggire qualcosa sulla sua ragazza infedele quando le avevo appena giurato che non l'avrei detto ad anima viva e che non mi sarei mai fatta vedere con il suo ragazzo. Eppure, eccomi lì, nel bel mezzo di un corridoio, con Sirius Black che mi fissava come se la sua vita dipendesse dalle mie parole.

Come ho detto prima: oh cazzo.

"Ti conosco?" chiese Black, senza preoccuparsi di mascherare la curiosità evidente nella sua voce.

"I-io, uh...ehm," balbettai, facendo scorrere una mano attraverso i miei riccioli, era una cosa che facevo sempre quando ero nervosa.

Un sorriso con una punta di sarcasmo sollevò le sue labbra mentre faceva scorrere i suoi occhi su di me. Cosa aveva la gente da fissare costanetemente? E perchè tutti sembravano pensare di essere improvvisamente dotati del talento di Legimens? Merlino, cominciava a diventare irritante.

"Non credo," disse lui, ridacchiando piano.

Stava ridendo di me? Oh, maledetto! Black tirò la testa indietro con fare causale, i suoi ciuffi scuri si scostarono dai suoi occhi mentre io rimanevo lì, ammutolita non perchè i suoi capelli sembravano incredibilmente soffici, ma perchè aveva riso di me! "Beh, io sono-."

"So chi sei," lo interruppi, non mi importava che si presentasse.

"Oh," mormorò Black, brevemente sbigottito. Qualcosa nei suoi occhi grigi scattò e, stranamente, qualcosa che assomigliava vagamente a un cipiglio incrinò gli angoli delle sue labbra verso il basso. "Beh, ad ogni modo, io non so chi sei."

Aprii la bocca per presentarmi, anche se le mie viscere mi imploravano di non farlo. Mi ordinavano di girarmi e cominciare a correre. Girare al prossimo angolo e sfrecciare su per le scale senza fermarmi fino ad aver raggiunto la torre di Grifondoro. Ma prima che potessi espirare, Black sollevò la sua mano facendomi cenno di stare in silenzio. Aggrottai le sopracciglia per la curiosità.

"Aspetta!" disse di fretta. "Non me lo dire!"

"Ehm...perchè no?" chiesi, abbassando lo sguardo così che finì per guardare le mie scarpe rovinate e per niente interessanti. Cosa posso farci; era un tic nervoso!

"Perchè ce l'ho sulla punta della lingua, ecco perchè," rispose, come se stesse cercando di ricordare il nome di un sapore particolarmente cattivo delle Gelatine Tutti i gusti più 1 che aveva mangiato.

"Um, d'accordo."

Un sorriso di trionfo balenò brevemente attraverso le sue labbra prima che il ragazzo si portasse un dito verso il mento e cominciasse a tamburellare. Wow, non pensavo che si sarebbe concentrato tanto. La maggior parte delle persone se ne fregava di me, visto che non ero per niente interessante. E non  ero in contatto con gente che meritava la pena di essere conosciuta e non possedevo nessun talento spettacolare, anche se, sono estremamente dotata in Trasfigurazione e Rune Antiche... non per vantarmi nè niente. C'era anche il fatto che ero stata estremamente asociale nel mio primo anno a Hogwarts, l'anno cruciale nel quale si formavano le amicizie e si determinava il tuo futuro nel mondo dell'istruzione magica. Ma non è che non avevo una buona ragione per comportarmi così, perchè ce l'avevo.

"Aha! Ci sono!"

Il suono improvviso della sua voce mi spaventò a morte e i miei occhi scattarono involontariamente verso il suo viso. Il mio cuore martellava violentemente nel petto mentre aspettavo che si pronunciasse. Forse avrebbe indovinato...oh, ma chi volevo prendere in giro?

"Janine Phillips!" esclamò orgoglioso Black, gonfiando un po' il petto.


Lo sapevo; dovevo smettere di riporre tanta fede nelle persone. "Ehm....no."

"No?" ripetè incredulo.

Lentamente, scossi la mia testa. "No."

"Cavolo, l'avrei giurato," mormorò Black tra se e se, con un' aria immensamente delusa. Quando aprii la bocca per parlare ancora, lui risollevò la mano. "Aspetta! Ci arriverò!"

Mi tappai la bocca e annuii con la testa. Se voleva sprecare il suo tempo prezioso provando a immaginare quale forsse il mio nome, era libero di farlo. Ma ora che era distratto avevo la possibilità di allontanarmi. Non sarei rimasta lì più a lungo correndo il rischio di farmi beccare da Lucinda, visto che lei non sembrava mai troppo lontana dal suo  ragazzo prezioso, anche se lo stava tradendo come una piccola...

"Hyacinthine Hubert!" disse ad alta voce Black, prima di scuotere la testa tra se e se. Hmm, forse cominciava a capire che non avrebbe indovinato.

Cosa stai facendo, Ellen! Questa è la tua possibilità di scappare! Sparire dalla sua vista prima che registri in memoria la tua faccia! Datti una mossa, razza di pigra, prima che lui recuperi il senso e ti chieda il nome.

Sembrava che la mia coscienza avesse ragione e, mentre mi ritiravo indietro lentamente, scoprii che dopo alcuni piccoli passi, i miei piedi si rifiutavano di muoversi. Era come se si fossero appiccicati al suolo. O era così o era il mio cervello che si rifiutava di cooperare. Forse era stato il ruzzolone per terra che aveva incasinato i nervi nelle mie gambe. Cioè, avevo colpito l'osso sacro piuttosto forte.

BRIGGS! MUOVI IL CULO, ORA!

Giusto. Dovevo concentrarmi. Non potevo continuare ad attardarmi, a meno che non volevo essere presa...ancora... per la seconda volta nel giro di un giorno. E sicuramente non volevo. Con un leggero sbuffo di irritazione per il fatto che i miei piedi non ascoltavano i messaggi frenetici che il cervello gli inviava, mi guardai attorno in cerca di una via di fuga.

Black era in piedi  nel bel mezzo della via di fuga più veloce, quindi non potevo andare da quella parte. Quindi da che altra parte potevo andare? Immaginavo che avrei potuto prendere il passaggio dietro la tepezzeria che conduceva al settimo piano...SI'! Ecco la strada. Dovevo solo portarmi dietro l'angolo senza che Black se ne accorgesse o che diventasse sospettoso e curioso di sapere dove andavo, non che gli sarebbe importato o qualcosa del genere, e poi correre a più non posso e scivolare dietro la tapezzeria senza essere notata. Oh certo, sarebbe stato impossibile.

Ma per mia grande fortuna, Black era distratto nel provare a scoprire chi diavolo ero. Feci del mio meglio per costringere i miei piedi e camminare all'indietro finchè la mia schiena colpì leggermente la parete. Premendo la schiena contro la pietra, scivolai lentamente verso l'angolo della parete, che non era per niente lontano. Infatti, tutto quello che dovevo fare era angolare la gamba in modo piuttosto innaturale e poi avevo la via libera.

Andiamo, Briggs; puoi farcela. Non è così difficile. Tutto quello che devi fare è muovere quelle cazzo di gambe! Solo un po' e poi potrai trottare per il corridoio a qualsiasi velocità tu desideri.

Giusto, più facile a dirsi che a farsi. Lanciando una veloce occhiata a Black per assicurarmi che fosse ancora distratto - e lo era - mi mordicchiai l'interno della guancia mentre giravo l'angolo con la gamba, sentendomi trionfante per il lungo tempo di due secondi solo per il fatto di aver avuto successo facendo qualcosa che normalmente non sarei stata in grado di fare.

Ma come facevo a sapre che qualcuno stava girnado l'angolo nell'esatto momento nel quale decisi di allungare la gamba, che finì per calciare quel qualcuno! NON ERO UNA LEGIMENS TALENTUOSA, PER LA BARBA DI MERLINO!

Una breve esclamazione come cazzo fu seguita a ruota dal tonfo rumoroso di quello che poteva solo essere qualcuno che cadeva dentro un armatura di metallo,  provando ad aggrapparsi a essa per evitare di cadere e poi portando l'armatura giù con se nel tentativo fallito di salvare il proprio culo dallo sbattere forte sul pavimento di pietra.

Black incontrò i miei occhi, ma invece di indossare un'espressione di shock, come la mia, lui portava una smorfia e i suoi occhi grigi stavano scintillando. Del perchè, non ne avevo assolutamente idea, ma scintillavano. Quindi lasciamo stare. Ma invece di rimanere in piedi come pietrificato come facevo io, Black voltò l'angolo per vedere chi era caduto per colpa del mio stramaledetto piede.

Sentii Black ridere con quella sua risata come di cane e mi chiesi vagamente chi fosse caduto. Ancora una volta, la mia curiosità vinse e io sporsi la testa oltre l'angolo. Il mio stomaco precipitò.
 
Per l'amore di Circe, di tutte le persone, dovevo proprio ammazzare il migliore amico di Black, James cazzo Potter! Brillante, questo è proprio quello di cui avevo bisogno. Anche se Potter poteva non essere serio come la peste bubbonica, era come un virus intestinale, qualcosa che volevi evitare a tutti i costi. Solo che sul virus intestinale è che sembra seguirti ovunque tu vada .

"Diamine, Ramoso," disse Black mentre allungava una mano verso Potter, più o meno come aveva fatto con me quando ero caduta sulla schiena. "Stai bene?"

"Sì," rispose Potter mentre aggiustava i suoi occhiali e se li sistemava sulla punta del naso, lisciando le pieghe nei vestiti. "Sono tutto intero."

"Cos'è successo?" investigò Black.

"Sono inciampato su un piede."

"Ramoso sei sicuro di non aver sbatutto la testa quando sei caduto, perchè sembra che ti stia immaginando le cose," disse Black con una breve risata. "Non c'era un anima in mezzo al corridoio. Non può essere, a meno che non  mi sia cresciuto un altro arto e io non  me ne sia accorto e tu ci sia inciampato sopra."

"Potrebbe succedere, sai," fece notare Potter. "Un viscido Serpeverde potrebbe averti colpito da dietro con un incantesimo o qualcosa."

"Vero," mormorò tra sè e sè Black prima di scuotere la testa, "ma sono tutti a cena." Lanciò un'occhiata alle sue spalle. "Inoltre, non vedo Snivellus da nessuna parte."

Potter rise e i due cominciarono a camminare verso di me. Io feci retromarcia allontanandomi dalla parete e cominciai a camminare all'indietro verso la fine del corridoio. Loro girarono l'angolo.

Io li fissai.

Loro mi fissarono.

"Io, ehm...devo finire il mio tema di Erbologia della magia -- uh, cioè, ehm, il mio tema di Storia della Magia." Balbettai, con il calore che invadeva le mie gote. Oh Merlino, per favore non ora! "Quindi... già...ciao."

E con questo mi girai e cominciai a correre verso la fine del corridoio, sfrecciando su quattro rampe di scale in tempo record.

Quando raggiunsi il ritratto della Signora Grassa, avevo esaurito il fiato e riuscì solo a sussurrare la parola d'ordine. Lei scosse la testa in disapprovazione e mormorò tra sè e sè qualcosa sull'insolenza e la mancanza di rispetto della gioventù odierna. Ero sollevata di scopire che la sala comune era deserta e corsi attraverso il tappeto, quasi inciampando quando la punta delle mie scarpe colpì una delle pieghe. Zoppicai su per le scale che conducevano al dormitorio delle ragazze del settimo anno. Usai le spalle per aprire la porta e mi tolsi la borsa, lanciandola nel baule posizionato ai piedi del mio letto, che era il più vicino alla porta visto che nessuno voleva quel letto in caso ci fosse stato un attacco. Beh, se ci fosse stato un incendio e nessuna fosse stata in grado di trovare la bacchetta sappiano tutti chi si sarebbe salvato la vita e chi no. Scuotendo la testa mi tolsi la divisa e la lanciai al suolo . Chiusi la porta con un calcio e, prendendo un respiro profondo, sprofondai nel mio letto già disfatto.

Si potrebbe pensare che con tante cose per la testa, una persona non sarebbe stata in grado di dormire. Ma per me era il contrario. Afferrai il mio cuscino, lo stropicciai un po' e ficcai un braccio sotto per supporto. Le mie palpebre erano già pesanti per il sonno e quando riuscii a liberare i piedi dalle scarpe ero già mezzo addormentata. E dopo due minuti venivo trascinata nel regno dei sogni, dove un frappè gigante che assomigliava al professor Lumacorno mi dava la caccia con una forchetta.





Fine del secondo capitolo. Fatemi sapere se vi piace o se cambiereste qualcosa, sono aperta a qualsiasi commento :)

Morgana92: grazie davvero! spero che continuerà a interessarti e tranquilla che posterò in fretta perchè ne ho già scritto una buona parte, credo che saranno 25 capitoli più o meno!


Hellfire:  anche io sono più o meno invisibile, infatti mi sono basata su di me  per il carattere, portando all'estremo molte cose ovviamente. Ellen è meravigliosamente imperfetta, chi l'ha detto che bisogna sempre essere fantastici. Comunque grazie, sono molto contenta del  tuo commento :)
  
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