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Autore: Dida77    21/05/2019    1 recensioni
"I ricordi piombavano addosso senza preavviso, smossi da un odore, un suono o un'immagine, proprio come adesso, davanti alla vetrina di una gioielleria..." (tratto dal Capitolo 1)
Raccolta di flashfic Stucky di una singola frase,
nate da una challenge del gruppo Facebook "till the end of the line - Steven Rogers / Bucky Barnes - Stucky".
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hamburger (Steve)
Quando Steve tornò da fare la spesa due ore più tardi, trovò Bucky nella stessa identica posizione in cui lo aveva lasciato, seduto sul divano con le braccia intorno alle gambe, il mento appoggiato sulle ginocchia e lo sguardo fisso davanti a sé, "Preparo qualcosa da mangiare, Bucky" si limitó a dire tristemente, domandandosi quanto avrebbe dovuto aspettare per riavere indietro il suo miglior amico; quindici minuti più tardi Bucky venne strappato dai suoi pensieri da uno strano odore di briciato che richiamò improvvisamente ricordi di un'epoca lontana e felice; "Steve, " chiamò con un sorriso sghembo sul volto che raggiunse, finalmente gli occhi, per la prima volta dopo tanti anni "quegli hamburger non sono dell'Hydra, non ti hanno fatto niente di male sai... non importa torturarli; forza spostati, faccio io, tu lava l'insalata, lo sai che è quello il tuo compito; mi domando come tu sia riuscito a sopravvivere tutti questi anni senza di me".

Madre (Steve)
Sarah era ritornata a casa, e adesso passava le giornate nel suo letto, in attesa di poter riposare per sempre; le uniche forze che le restavano le usava per il suo Steve, per guardarlo, per sorridergli, per accarezzarlo; "Steve, chiama Bucky ho bisogno di parlargli da sola" disse un pomeriggio e Bucky arrivò di corsa, entrò in camera con gli occhi bassi e il cuore che batteva con un tamburo, stette solo con lei tutta la sera, Steve rimase seduto in cucina da solo vergognandosi perché geloso di quei momenti tanto preziosi che Bucky stava passando accanto a sua madre; quando uscì dalla camera aveva gli occhi rossi, "Cosa voleva Buck?" chiese Steve in un sussurro "L'ho salutata Steve e le ho promesso che sarei stato con te e che ti avrei protetto fino alla fine di tutto".

Offerta (Bucky)
Avrebbe offerto volentieri la sua vita per tenerlo al sicuro, per saperlo felice, lo aveva fatto settant'anni prima e lo avrebbe rifatto volentieri anche  adesso, sempre insieme fino alla fine di tutto; ma adesso non sarebbe bastato offrire la sua vita per saperlo felice, adesso avrebbe dovuto lasciarlo andare e questo era maledettamente più difficile.

Cellulare (Bucky)
Si rigirò il suo nuovo cellulare tra le mani senza saper bene cosa farne, guardando Steve con aria interrogativa "E io che cosa dovrei farci con questo?" - "Serve per telefonare, zuccone; così se ti prende il panico e hai bisogno di chiamarmi, puoi farlo in qualsiasi momento, ho già memorizzato il numero nella rubrica, basta che premi 1"; Bucky iniziò a guardare l'oggetto con aria interessata, questa cosa del poter chiamare Steve in qualsiasi momento era come una coperta calda che lo faceva sentire al sicuro, era come averlo sempre lì accanto sé; in fondo quella nuova vita, quel nuovo tempo non erano poi così male.

Salvezza (Steve)
Il sapore del sangue in bocca gli fece capire che l'ultimo pugno era andato bene a segno, non il dolore, quello non lo sentiva, lo avrebbe sentito dopo; si sforzava di tenere la guardia alta, come Bucky aveva provato a insegnargli tante volte, ma non era sufficente per parare la scarica di colpi che arrivava da tutte le parti: pugni, calci, perfino sputi; sarebbe stato lì a prenderle per tutto il giorno se fosse stato necessario, ma il suo corpo lo stava tradendo come sempre e la testa stava iniziando a girare; poi, quando ormai non riusciva più a stare in piedi, la solita voce in fondo al vicolo, la salvezza, "Ehi stronzi, prendetevela con uno della vostra stazza!"
   
 
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