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Autore: Angelica52    22/05/2019    0 recensioni
Francis, salvato da Ross, ne scatena la gelosia...
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo III Ross si svegliò molto prima dell’alba , si vestì in fretta, guardò con tenerezza Elizabeth che dormiva e, dopo aver lasciato un biglietto di scuse a lei e zia Agata, volò in groppa al suo cavallo e , incurante della pioggia , delle raffiche di vento , dei rami che gli sferzavano il viso si mosse alla volta di Nampara . Si sentiva libero, come un prigioniero a cui improvvisamente avessero aperto le porte del carcere o un condannato a morte che avesse ricevuto inaspettatamente la grazia : si era finalmente liberato da quel sogno che, pur sbiadendo giorno dopo giorno, gli aveva impedito di godere appieno della realtà , da quel sottile rammarico , dal pensiero inopportuno che nei momenti più cupi degli ultimi anni lo aveva tormentato : tutto ciò che gli accadeva , lo strazio per la morte di Julia, la rabbia per fallimenti, il pericolo dell’impiccagione, se la sua vita fosse andata avanti come aveva progettato forse non li avrebbe vissuti . Erano le cicatrici dei dolori del passato , profonde ed indelebili ,e la paura di nuovi dolori , del futuro imprevedibile e irrazionale che,talora, lo portavano ad “ evadere “ in un luogo che non c’è, con un simulacro che non esiste Aveva toccato , baciato ed avuto Elizabeth ; la notte precedente, lei gli si era offerta e lui l’aveva presa. . Avrebbe dovuto sentire un piacere fisico, una felicità indescrivibili e sovrumani , ma nulla di tutto ciò: fare l’amore con la Demelza era la felicità , l’appagamento dei sensi e dello spirito, della fantasia e del cuore . Elizabeth era bella come l’aveva immaginata , ma lui non l’amava : amava la sua realtà , la sua donna, suo figlio, le difficoltà, le lotte che lo facevano sentire vivo, amava le cicatrici , le “ lune” , il sorriso , la vitalità , il corpo e l’anima di sua moglie ed ora , libero da idoli e fantasmi del passato, stava tornando a casa. Mai avrebbe potuto parlare di questo a Demelza, eppure avrebbe voluto dirle “ Non è cambiata Elizabeth, amore mio, sono cambiato io, grazie a te “ “Talvolta la verità , anche se bella , va taciuta”, pensò , mentre da lontano, attraverso la pioggia, si intravedeva Nampara. ************ Demelza quella notte non aveva chiuso occhio : Ross era con Elizabeth, erano soli e nulla avrebbe impedito loro di parlarsi e amarsi, finalmente .Provava un dolore acuto e lacerante che la sfiniva : aveva perduto Ross, aveva perduto il senso della sua vita che ora sarebbe cambiata : forse le avrebbe chiesto di andar via o , per pietà, avrebbe taciuto e sarebbe rimasto lì , pensando e struggendosi per Elizabeth . Lei non gli avrebbe consentito di umiliarla così : non voleva la sua pietà e , non potendo avere il suo amore, sarebbe andata via e sarebbe sopravvissuta in qualche modo, ma avrebbe cessato di vivere. Le parole di Francis l’avevano turbata e avrebbe preferito che non avesse parlato , ma lo aveva fatto, costringendola a rispondergli che non lo amava, non lo avrebbe mai amato e non perché non lo meritasse, non perché Ross fosse migliore di lui , ma solo perché Ross era e sarebbe sempre stato per lei il primo e l’unico, nonostante i suoi limiti, i suoi tanti difetti, i suoi malumori , le sue angosce che spesso non condivideva neppure con lei , la sua facile ira, i suoi sogni e i suoi tanti errori…e soprattutto nonostante Elizabeth, aveva pensato , senza , però, dirlo . Non era perfetto Ross, come non lo era lei e Francis doveva trovare il modo di liberarsi dal senso di inadeguatezza e di inferiorità che lo aveva portato a rinunciare sempre, a stare un passo indietro rispetto a lui. La forza doveva trovarla da solo, in sé stesso , non in lei . ********** Francis non aveva chiuso occhio , quella notte : Demelza non lo avrebbe mai amato, gli aveva detto . Già , Demenza amava Ross, come Elizabeth. Il vecchio Francis si sarebbe autocommiserato, avrebbe attribuito alla sua inettitudine e alla forza del cugino questo ennesima sconfitta , ma il nuovo Francis non poteva concedersi momenti di vittimismo, si disse con un misto di tristezza per ciò che non avrebbe mai avuto e di orgoglio per ciò che voleva essere da allora in poi; doveva imparare ad andare avanti , a prendere in mano la sua vita tentando di renderla migliore : avrebbe sempre continuato ad amare Demelza , ne era certo, ma da questo amore , da lei avrebbe da quel momento in poi tratto forza e dignità : Elizabeth era sua moglie, ormai , non l’amava , forse non sarebbe mai più riuscito ad amarla come un tempo, quando sembrava irraggiungibile , perfetta..ma era la madre di suo figlio, la padrona di Trenwith . “ Da domani , dovrò cercare di cambiare il mio piccolo mondo, con o senza Dem” . ********* Quando Elizabeth si svegliò , la pioggia era cessata e il vento si era calmato , anche se il cielo era ancora scuro. Ross non era accanto a lei “ Se ne è andato , è tornato a casa “ Lo aveva capito subito quella notte, aveva immaginato che non lo avrebbe trovato accanto , la mattina dopo. E lei ..? cosa avrebbe fatto , adesso ? tornare alla sua realtà, a quella realtà che non le piaceva, accanto ad un uomo di cui apprezzava l’ironia, l’eleganza, lo spirito mordace , ma non amava ? Aveva creduto di amare Ross e forse per molto tempo lo aveva fatto, aveva rimpianto di non averlo aspettato , di aver ceduto alla volontà altrui , di non aver saputo scegliere . Ma , dopo quella notte, aveva capito che Ross per lei, cosi come lei per lui , aveva rappresentato una fuga dalla realtà , da un presente talora frustrante e spesso doloroso . No, non lei non avrebbe mai amato davvero né capito né tollerato i suoi furori eroici , il suo idealismo, la sua povertà, la fatica fisica e psicologica di essere la sua compagna. Non era fatta per questo, non ne aveva la capacità, forse. Avevano fatto l’amore, avevano reso reale un sogno di gioventù , ma la realtà lo aveva ,se non infranto, almeno molto ridimensionato “ Signora Tabb, dia ordine di sellare il mio cavallo e dica a suo marito di scortarmi a Nampara . Sembra che la bufera sia passata …” ********* Ross era entrato di soppiatto in cucina dove Demelza, con gli occhi gonfi , stava preparando la colazione. Le si avvicinò in silenzio e le baciò il collo “ Giudas , Ross ! Sei tornato ?! “ “ E perché non avrei dovuto? Non c’era più nulla che mi trattenesse a Trenwith – rispose- Jeremy dorme ? Come sta Francis ? “ L’abbracciò stretta, mentre lei lo guardava , stupita e incredula : “ Demelza, sai che amo anche le tue lune, ma , ti prego, ora sorridimi , abbracciami : noi siamo insieme, nostro figlio è al caldo e al sicuro. Non so cosa succederà domani e non voglio chiedermelo ; so solo che oggi siamo qui, che mi sento felice della tua felicità , che risorge e rinasce sempre, nonostante tutto. Godiamo insieme di questo attimo di eternità : questo l’ ho imparato da te e quando ti sembrerà che io lo abbia dimenticato, ripetimelo ancora e ancora” Quella sera , cenarono tutti insieme a Nampara ;Ross ed Elizabeth si scambiarono frasi gentili ed educati sorrisi , Francis elogiò ( troppo , pensò Ross) la cucina di Demelza che si scherniva , un po’ in imbarazzo. Alla fine , si sedettero tutti accanto al camino : Demelza versò il rum per gli uomini e il porto per sé ed Elizabeth. C’era un bel tepore , in casa, e Ross era finalmente sereno “ Almeno per ora” pensò sorridendo fra sé Demelza . “ Mi sembra di rivivere quel lontano Natale a Trenwith, Ross, il primo Natale trascorso con voi due . Ma voglio fare qualcosa che avrei dovuto fare allora ... un brindisi “ disse Francis Alzò il bicchiere e guardando Demelza disse : “ Brindo a chi ci ha insegnato molte cose, a chi , entrata in punta di piedi tra noi , ha saputo indicarci la strada ; brindo a Demelza, una vera signora!”
   
 
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