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Autore: Mimi18    24/07/2009    10 recensioni
La prima volta che la vide fu al suo terzo anno, quando Astoria si era seduta con aria spaurita sullo sgabello di legno di fronte a tutta la Sala Grande ed aveva osservato con il naso arricciato per il disgusto il rovinato cappello parlante, che la McGranitt le aveva poggiato sbrigativa sul capo.
Quel giorno aveva acconciato i lunghi capelli biondo sporco in due treccine alte. Solo in seguito avrebbe scoperto che era stata Daphne a pettinarla, quella mattina, in occasione del suo primo giorno di scuola.
L’avrebbe scoperto solo quando, correndo con un sorriso di sollievo verso il tavolo dei Serpeverde, gli si sarebbe seduta accanto, arrossendo sotto lo sguardo incuriosito che lui le rivolgeva e balbettando sconclusionata le risposte alle domande che gli altri membri della casa le porgevano.
(Draco e Astoria)
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ho notato che ci sono davvero pochissime FF su Sasuke Uchiha e Ino Yamanaka

Astoria Greengrass

8. Tutto ciò che c’è da dire

 

Astoria lasciò che i capelli ormai divenuti biondi cadessero sulle spalle; osservò con criticità le onde di quei fili sottili, arricciando le labbra ad ogni minuscolo difetto, inesistente ad occhi esterni.

Il ciarlare delle compagne di stanza la infastidiva esageratamente; massaggiava le tempie in segni evidenti ma nessuna di loro vi faceva caso.

Le porgevano domande su ragazzi che lei mai aveva visto per i corridoi di quel castello, urlando come delle oche quando Astoria esprimeva un parere non consono a ciò che loro pensavano.

Chiuse gli occhi verde bottiglia per un secondo, cercando di allontanare quel baccano da sé.

Sentiva il sapore di torta di mele ancora nella sua bocca, così come si sentiva soffocare a causa della camicia bianca troppo stretta al petto: sua madre l’avrebbe visto come un segno positivo, pensò scettica; avrebbe detto che stava diventando più femminile e che finalmente non si sarebbe imbarazzata nei negozi di vestiti in sua presenza.

Un ghigno le deformò il volto pallido, mentre il ricordo di mesi prima ancora le balenava nella mente ogni qual volta cercava di chiudersi dal mondo esterno.

Il suo cuore, debole e spezzato, batteva come un pazzo al ricordo delle labbra sottili di Draco ad un millimetro dalle proprie.

Un sussulto la coglieva inaspettata, quando il profumo di lui le tornava alla mente, le inebriava i sensi come se fosse lì di fronte a lei e non solamente il fantasma di un ricordo ormai quasi sbiadito.

Non si erano più rivolti la parola da quel giorno.

Draco Malfoy era diventato solamente un oggetto dei desideri da osservare da lontano ed in silenzio, che non le rivolgeva più occhiate ormai da mesi, che non la provocava più con battute maliziose che le coloravano le guance di un adorabile color carminio.

«Astoria, potresti prestarmi i tuoi appunti di Storia della Magia?», domandò interrompendo il flusso dei suoi pensieri Tracey Davies, un fiocco argento e verde nei capelli a bloccare le ciocche ribelli.

La giovane Greengrass sbatté un attimo le palpebre interdetta, prima di annuire stanca e leggermente seccata in direzione dell’unica amica che aveva in quel covo di serpi giulive.

Indossò le graziose e costose ciabattine verdi ai piedi, annodandosi poi la camicia da notte il più saldamente possibile: non poteva sapere chi avrebbe incontrato, in quel piccolo viaggio notturno fino alla Sala Comune.

Scese le scale a chiocciola con passo leggero, udendo il vociare ovattato proveniente dai dormitori maschili ed il rintocco dell’unico orologio presente in tutto il sotterraneo.

Le undici e trentaquattro minuti.

Una volta raggiunta la Sala Comune arricciò il naso: un disordine tale che a sua madre sarebbe venuta una sincope al solo vederla.

Con malignità pensò che non sarebbe stato male avere una macchina fotografica, in quel momento.

Scotendo il capo leggermente divertita, si concentrò alla ricerca dei maledetti appunti.

Trotterellò fino alla scrivania più nascosta a cui era solita studiare, frugò frenetica tra le decine di pergamene e, con un grido di vittoria, estrasse un foglio dall’aria sciupata e pieno di scritte discontinue e disordinate.

«Che cosa ci fai qui a quest’ora?»

S’immobilizzò sul posto come se qualcuno l’avesse colpita con un Petrificus Totalus, mentre brividi di emozione le salivano lungo la schiena.

Gli occhi verdi pizzicarono per un momento, pieni di lacrime di gioia.

«Non...sono affari tuoi, Malfoy»

Astoria si congratulò con sé stessa per non aver fatto tremare la sua voce in alcun modo.

Tuttavia, si diede della sciocca per non essere scappata subito quando il biondo con due ampie falcate le si avvicinò, bloccandola contro il muro dipinto di nero con le braccia.

Tentò inutilmente di sgusciare via, le mani che premevano sul petto del re delle serpi.

«Mi stai evitando da mesi, Astoria», sussurrò al suo orecchio, il naso che sfiorava la guancia ormai imporporata della giovane.

Aprì e chiuse la bocca nel tentativo di emulare una frase di senso compiuto, mentre le mani di Draco andavano a sfiorarle con delicatezza il fianco magro.

«Odio chi mi tiene all’oscuro di qualcosa, sai?»

Lei deglutì rumorosamente, osservando di sottecchi le labbra stese in un ghigno del ragazzo.

Chiuse gli occhi, prendendo fiato.

«Pansy ce l’ha con me. Pensa che potrei rovinare il vostro rapporto, sempre ammesso che ne abbiate uno», gracchiò allora con perfidia, spingendolo via, gli occhi ridotti a fessure per non far cadere gocce salate dispettose.

Forse fu perché fu colto di sorpresa dall’inaspettata forza della giovane, o forse fu per la frase appena pronunciata, ma Draco ricadde sulla sedia in pelle dietro di sé, trascinando la ragazza per un braccio e facendola sedere sulle sue ginocchia.

Con un gesto secco, la obbligò a guardarlo negli occhi grigi.

Astoria pregò che lui non sentisse il battito impazzito del suo cuore.

«Io e Pansy non abbiamo un rapporto, a meno che pomiciare indichi un fidanzamento. Ma ciò che mi chiedo è perché le è saltato in mente che proprio tu avresti potuto rovinare ciò che non esiste», brontolò sovrappensiero il giovane; la ragazza pensò che si sarebbe addirittura grattato il mento con un dito, se avesse avuto le mani libere e non intorno ai suoi fianchi.

Con gli occhi più attenti del mondo si beò di quell’istante, osservando con attenzione il profilo aristocratico del ragazzo, immaginando di poter accarezzare con una mano le guance lattee e lisce come quelle di un bimbo appena nato.

Seguì la linea del collo, fino ad arrivare al petto lasciato scoperto dalla camicia bianca sbottonata in modo sbarazzino; sorrise imbarazzata, trovandolo ancora più bello.

«Che hai da ridere?», chiese seccato il biondo facendola saltare sulle sue ginocchia.

Lei scosse il capo, arrivando ad un centimetro dalla bocca di Draco, che si azzittì.

Di colpo sembrò che il vociare degli studenti ed il fruscio proveniente da una finestra aperta fosse scomparso, in modo da lasciare solamente i loro respiri in quella stanza.

Forse fu a causa di un incantesimo, oppure di un folletto che sorvolava sulla sua testa, oppure solamente degli ormoni sballati che Astoria si ritrovava in quell’istante.

Si sporse maggiormente verso di lui, baciandolo.

Un bacio casto, appena uno sfioramento di labbra. Draco non ebbe nemmeno il tempo di assaporare appieno quel momento; riuscì solamente a gustare un qualcosa di dolce, che gli fece leccare avidamente le labbra.

«Pansy ha semplicemente capito questo, Malfoy», chiosò allora la giovane Greengrass, prima di alzarsi e scappare nella sua stanza, le gote arrossate e lo stomaco contratto per l’emozione.

 

A quel bacio non ne seguì un altro.

Ci furono solamente sguardi imbarazzati di Astoria, nascosta dietro una colonna, silenzi carichi di tensioni ed allusioni poco esatte di Tracey.

Passò un anno da quel giorno. Un anno senza mai sfiorare Draco, senza mai parlare con lui, senza poterlo amare senza condizioni.

Solo sogni. Sogni in cui Draco rivedeva e risentiva le labbra a forma di cuore della giovane.

 

N/a

Ta-dan! Sono tornata! ;)

Chiedo scusa per il ritardo. Sapete, tra esami, nipotino e ispirazione in vacanza non ho potuto fare granché.

Però sono felice di aver finito il quarto anno di Draco. Finalmente inizia la vera storia, dopo questo bacio.

Il prossimo capitolo sarà l’unico riguardante il quinto anno. Poi si passerà al momento che...beh, credo tutti aspettiamo dall’inizio di questa raccolta!

Ringrazio di cuore tutte le persone che hanno recensito, aggiunto la Fic ai preferiti, alle seguite e solamente letto.

Spero seguirete ancora questa storia.

Ci si vede verso il cinque agosto. Prima sarò al mare. ;)

Cà.

 

   
 
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