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Autore: GattyP    29/05/2019    3 recensioni
Quarto capitolo delle avventure di Niamh O'Neil, simpatica streghetta irlandese, ormai arrivato al suo ultimo anno ad Hogwarts (2015/2016) e, grazie alla maggiore età, forse meno impulsiva e pasticciona del solito. Compaiono nella vicenda un po' tutti i personaggi del canon (da Harry e Ginny a Victoire Weasley e Ted Lupin).
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Teddy Lupin, Victorie Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le avventure di Niamh O'Neill'
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Capitolo 4.

 

Io e Deirdre

 

 

L’espresso sferragliava veloce verso Nord. Io, Charles e i nostri amici ci aggiornavamo su quello che avevamo fatto durante l’estate e parlavano dei nostri progetti futuri. Ogni tanto veniva qualcuno a salutarci… Ad un certo punto comparve anche Ginevra, raggiante, che faceva, come prefetto, il giro di ispezione. Era infatti tornata ad Hogwarts, quell’anno e le avevano assegnato anche la carica di  prefetto di Corvonero: era la ragazza di mia sorella e c’eravamo viste tutta l’estate, fino al giorno prima. Tuttavia venne di nuovo ad abbracciarmi. Si vedeva che era molto felice… in effetti tutte le sue paure di non essere accettata erano svanite e l’affetto per mia sorella, che non doveva più nascondere, la rendeva più sicura. Ci promettemmo di uscire tutti insieme il prima possibile ad Hogsmeade, poi lei continuò nel giro di ispezione.

Poi, dopo un’altra ora, arrivammo ad Hogsmeade. Usciti, ritrovammo Ryann, Lorna e Deirdre (addormentata tranquillamente nel passeggino) che ci aspettavano in stazione. Inutile dire che subito tutti gli studenti, tutti i nostri amici e conoscenti, si catapultarono su di loro per salutarli e vedere la piccoletta. Intanto io seguivo lo sguardo James  fino a quando non incontrò Hagrid (che salutai muovendo velocemente le mani, ricevendo un grande  sorriso e un enorme cenno di saluto). Poi, tutti insieme (piccola Deirdre compresa, che ci avrebbe accompagnato a scuola), ci dirigemmo verso i carri. Qualche passo davanti a noi stavano Vic e Armand… Lì vicino c’era Teddy che subito salutò, con un certo imbarazzo Victoire. Lei si fermò e gli presentò il ragazzo. Vidi Ted stringere la mano e scambiare qualche parola. Poi i due si allontanarono e salirono sul carro ridendo e scherzando. Mi girai e vidi Teddy che ancora li fissava. Era possibile che…?  Non è che quell’anno…? Uffa, quanto era complicato l’amore! Per fortuna io avevo Charles, che mi stringeva la mano. Lo guardai e gli sussurrai: - Questa sera, nel mio ufficio… ce la fai? Rimango io con Deirdre, stasera… mi sono offerta volontaria…

- Certo… Ma se la piccola si sveglia?

- Non preoccuparti… E’ un angioletto… Dormirà fino al mattino, senza mai svegliarsi…

 

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Oh, finalmente. Mi era mancata la Sala Grande di Hogwarts! La McGranitt aveva voluto che, almeno quel giorno, andassi al tavolo degli Insegnanti. In effetti non ci stavo quasi mai, dato che di solito mangio nel tavolo dai Tassi o dalle Serpi: la mia situazione ibrida (ancora alunna in due corsi, ma insegnante in una prima, e fidanzata ufficialmente, da tre anni!, con Charles, un bravo ragazzo a cui tutti volevano bene, mi consentiva di muovermi come volevo nella Sala). Fui naturalmente sommersa dai miei ex ragazzi dell’anno precedente (ora in seconda e in terza) che già mi avevano salutato in treno o in stazione, ma ora sembravano molto contenti di rivedermi e mi chiedevano se avrei insegnato loro...

Naturalmente la piccoletta, Dairdre, non era in Sala: era stata messa nel lettino nel mio ufficio dai genitori, a cui avevo dato l’autorizzazione ad entrare quando volevano applicando un incantesimo di riconoscimento alla porta… e avevo già chiesto a Koryad (l’elfo addetto alla pulizia degli studi degli insegnanti) di dare un’occhiata alla piccola (compito che, sono sicura, avrebbe svolto in modo letterale, ponendosi ai piedi del lettino e fissando Deirdre per tutto il tempo) ed avvisarci nel caso in cui si svegliasse.

Nel tavolo dei docenti mi ero ritrovata tra Neville (sempre gentilissimo, che mi parlava di un grosso  problema riguardante il platano picchiatore che avremmo dovuto risolvere quanto prima) e Hagrid (espansivo quanto non mai, addirittura euforico… chissà cosa gli era successo? Non è che stava macchinando qualcosa?). Tra l’altro, Hagrid mi disse che la McGranitt era d’accordo nell’affidarmi la prima grifondoro-serpeverde, nel caso in cui James fosse stato smistato a grifondoro (come tutti immaginavano); mi avrebbe affidato l’altra nel caso in cui fosse stato necessario dare un’occhiata al piccolo Potter in un’altra casa… Anche loro erano a conoscenza della profezia e, mi disse, mi avrebbe dato volentieri una mano in qualunque cosa avessi avuto bisogno.

Abbiamo poi assistito allo smistamento dei piccoletti nelle varie case.  

- Cosa si prova a vedere lo smistamento dal tavolo degli insegnanti? - mi ha chiesto Neville.

E’ vero! L’anno precedente ero ancora nel tavolo dei mitici Tassi e mi avevano fatto la proposta di fare l’insegnante (supplente, per i ragazzetti di prima e seconda) solo qualche giorno dopo l’inizio della scuola.

- Beh, è interessante vedere le cose da un’altra prospettiva, Neville - gli ho detto - Questo vale un po’ per tutto, comunque… Quella dell’anno scorso è stata un’esperienza positiva … Ho compreso perché gli insegnanti si comportano in un certo modo… e anch’io ho eliminato qualche preconcetto… Insomma, sono contenta di essere qui anche quest’anno, e spero che voi tutti  mi aiuterete.

- Siamo contenti anche noi di averti tra i nostri - mi ha detto Neville - Hagrid, Vitious e la Sprite sono tuoi fan, te lo assicuro, e anche chi sembra più scorbutico, in fondo ti stima, ne sono sicuro…

Discorso che alludeva a quello stronzo di Whyte, immagino, ma secondo me non mi sopportava. Non mi aveva neanche salutato (e anch’io, ad essere sincera, avevo fatto finta di non vederlo! Lo odiavo!). Neville voleva evidentemente incoraggiarmi.

Intanto i piccoletti erano entrati tutti insieme e stavano provando ad uno ad uno il Cappello. Mi ritrovai ad applaudire tutti, ma con più calore, insegnante o non insegnante, tutti quelli che entravano nella meravigliosa casa di Tosca…

La Calosbury (la piccoletta che stringeva il gufo nello scompartimento di James Potter) venne smistata a Grifondoro; Jorge Ezer, insieme all’amico Tom McGrove a Serpeverde (immaginavo che sarebbe finita così… Serpeverde e Grifondoro sono sempre in competizione! Che palle!), mentre James Potter, indossato il Cappello tra il tifo indiavolato dei Grifoni (molto euforici, come al solito… sono un po’ troppo esuberanti per i miei gusti!), fu subito indirizzato in quella Casa, che letteralmente esplose dalla gioia. Subito dopo anche Myriam Prewett (la figlia del ragioniere, quella imparentata alla lontana con Molly Weasley) fu smistata a Grifondoro, mentre il loro amico John Ruhainiki (che già immaginavo anche lui in quella casa) fu indirizzato nella casa dei Serpenti.

Ok, avrei avuto la prima Grifondoro-Serpeverde e avrei controllato James con attenzione durante le lezioni. E, nelle altre ore mi avrebbero dato una mano, ne ero sicura, gli altri insegnanti o i miei amici. Seanna si era offerta di non perderlo di vista, senza che se ne accorgesse, quando era dentro la sua Casa, tutte le volte che le fosse stato possibile. Avevamo anche preparato dei braccialetti magici su cui comparivano piccole frasi: sono una mia specialità… me l’aveva insegnata Hermione… Ma ore ne dovevo portare contemporaneamente quattro (era anche un po’ scomodo, a dire il vero!): uno collegato a quello di Charles, altri rispettivamente a Rup (anche lei ne aveva una… era la ma migliore amica!), Lorna e  Seanna. E dovevo stare attenta a non fare confusione, dato che erano quasi uguali… qualche sera prima avevo mandato un messaggio “spinto” a Lorna, credendo che fosse Charles! Per fortuna aveva capito tutto e ci eravamo fatte un sacco di risate…

- Sono contenta di rivedervi tutti - disse quindi la McGranitt, rima che iniziasse il banchetto, nel suo abituale discorso - Io ed il corpo docente vi diamo il benvenuto. Spero che voi tutti possiate passare un tranquillo, sereno e proficuo anno scolastico. E, prima di dare avvio al banchetto, desidero porgere un saluto particolare alcuni ragazzi che vengono dalle scuole magiche di Beauxbatons e Durmstrang…

E qui ha cominciato a presentare quattro o cinque ragazzi che avrebbero frequentato l’anno scolastico da noi… nessun italiano quell’anno… peccato! Avevo imparato un po’ di frasi in quella lingua durante il mio ultimo soggiorno a Venezia, con Charles (“Vorrei un gelato”; “Un cappuccino, grazie”; “Buono”; “E’ veramente meraviglioso”; “Grazie”; “Prego”; “E’bellissimo”; “Facciamo l’amore”… Oddio, quest’ultima, lo specifico, l’avevo detta solo a Charles!)  e volevo fare esercizio con i nuovi alunni (a parte l’ultima frase, ovviamente!).

- Diamo il benvenuto anche a Armand Polignac, che quest’anno frequenterà, come uditore e collaboratore del prof. Whyte, il corso di Difesa.

Subito il moroso di Vic si è alzato dalla tavolata dei Grifondoro, dove si era accomodato. Tutti applaudimmo. Un po’ meno Teddy, vidi, che come caposcuola si aggirava tra i tavoli controllando che tutto fosse in ordine…

- e sono lieta di rivedere qui due nostre bravissime studentesse: Victoire Weasley, che ha brillantemente superato lo stage a Beauxbatons lo scorso anno, e Ginevra MacArthur, ritornata sempre da Beauxbatons ad Hogwarts per quest’ultimo anno scolastico. E’ la vincitrice del Torneo Tremaghi dell’anno scorso… Congratulazioni!

Applausi naturalmente rivolti alle mie amiche. Che bello! C’erano tutti gli amici e le amiche quell’anno! Prometteva di essere un anno tranquillo, sereno, indimenticabile… E quella sera io e Charles…

 

__________________________________________

 

Mi buttai sul letto, distrutta, tendendo in braccio la piccola Deirdre in versione “folle urlatrice”… Al mio fianco uno sconfortato Charles..

- Piccola, ciao, non mi riconosci più? Sono la zia… Non vuoi dormire? Non hai sonno?

No, non aveva sonno e continuava a strillare come un aquilotto…

- Aspetta, ci provo io - propose Charles.

E, presa la piccoletta in braccio, cominciò a passeggiare per la stanza canticchiando qualcosa… Erano proprio carini. E la piccola piano piano si calmò…

Dopo qualche minuto provò a rimetterla a posto.

- Beh… Si è riaddormentata! Sei stato bravissimo! - gli dissi, avvinghiandomi al suo collo.  Potevamo riprendere da dove avevamo interrotto! Gran comodità avere un letto a disposizione… e avere anche a disposizione il proprio ragazzo…

- Mi sembra un’ottima idea, professoressa O’Neil - disse Charles…

Non so perché ma mi eccitava tantissimo come pronunciava, in quelle occasioni, il mio nome…

- Dai, non perdiamo tempo! Baciami, e poi…

- Uaah! Uaah! Uaah! - sentimmo strillare dall’aquilotta nel suo lettino

- Presto, riprendila in braccio! - urlai a Charles, che, ancor più sconfortato, si mise di nuovo a passeggiare per la stanza con la piccola, canticchiando una nenia scozzese che parlava di qualcuno morto di disperazione e dolore…

- Magari ha fame! Chiamo la madre! -  dissi, mentre Charles continuava a passeggiare. Questa volta non faceva effetto: la piccolotta strillava a più non posso.

Ho provato a contattare Lorna via braccialetto e via patronus… Comparve ben presto il messaggio sul mio braccialetto: - Non posso venire. Whyte non vuole.

Cosa voleva dire? Che quello stronzo di Whyte (che, per Merlino ubriaco!, era direttore di Serpeverde), quel professore mezzo matto che mi aveva tormentato per cinque anni (per fortuna non frequentavo, dall’anno prima, le sue lezioni) non li faceva uscire? Mi avrebbe sentito, il giorno dopo!

Intanto la piccola continuava a mostrarsi nella sua versione “pazza urlatrice”.

- Forse ha fame… - provò Charles.

- Sicuramente hai ragione! Ci penso io! Chiamo Korjad e mi faccio portare un bel biberon di latte…

Provai a chiamare il mio gentilissimo elfo (addetto agli studi degli insegnanti), ma Korjad non  arrivò. In compenso si materializzò una grossa pergamena in cui si spiegava che era proibito disturbare gli elfi domestici dalle 23.00 alle 5.00   in quanto periodo obbligatorio di riposo previsto dall’articolo 5 della legge magica 3 luglio 2015, approvata dietro richiesta della strega di prima classe Hermione Granger, viceministro degli Interni del governo Kingsley. Ci mancava solo questa!!!!

Insomma, la nostra prima romantica notte ad Hogwarts si stava trasformando in un incubo… Per fortuna sarebbe passata un’altra settimana prima che toccasse di nuovo a me…

- Provo ad andare a prendere il latte in cucina, dagli elfi - mi disse Charles passandomi la piccola e rivestendosi velocemente.

Ok. Quella notte la piccoletta non ci avrebbe fatto dormire… immaginavo… e aveva boicottato alla grande il nostro progetto di stare insieme…

 

Ma le cose, nei giorni successivi, andarono… peggio!

Problema numero uno: mio fratello e Lorna non erano autorizzati a rimanere la notte fuori dal loro dormitorio. Me lo disse chiaramente quello stronzo di Whyte (direttore di Serpeverde), con cui litigai il giorno successivo. Aveva infatti proibito, la sera prima, a Lorna di venire da Deirdre (sono sicura che sarebbe riuscita a tranquillizzare subito la piccola, cosa che io e Charles non eravamo riusciti a fare…):

- Quei due sono troppo piccoli per girare per Hogwarts dopo le 23.00. L’idea di trasformare questo castello in un asilo infantile non è stata mia, ma la responsabilità sugli studenti della mia Casa è esclusivamente mia e i due non escono, qualsiasi cosa succeda.

- Ma non si muoveranno per Hogwarts! Uno di loro può dormire nel mio studio! Non c’è nessun pericolo! Così l’uno o l’altro starà vicino alla bambina… che, poverina, ha bisogno del suo babbo o della sua mamma… - gli dissi. Cercavo di commuoverlo, anche  se sarei volentieri passata alle maniere forti e gli avrei fatto volentieri una fattura.

- Mi dispiace… La marmocchia può rimanere a casa dei nonni e i due ragazzi possono vederla nel fine settimana… Vi consiglio di fare così… Non so come non vi sia venuta in mente una soluzione del genere e abbiate voluto trasformare il castello in un asilo per lattanti. E come abbiate convinto la McGranitt. Per me è da folli… E ringrazia che posso fare un’eccezione per il tuo fidanzato, che è maggiorenne… Il regolamento non lo esclude per i maggiorenni, ma specifica che deve essere un’eccezione e tassativamente rifiuta le camerate “miste”… Sai com’è… una volta ci tenevano a separare i ragazzi dalle ragazze… Quindi, a rigor di logica, Charles è autorizzato a rimanere fuori una notte a settimana, nel tuo studio… naturalmente se tu, O’Neil, dormirai nel tuo letto nella Casa di Tassorosso… - disse con un sorriso schifosamente sprezzante (quanto lo odiavo!) - Non vorrei che qualcuno avesse intenzione di trasformare il castello in un luogo di incontri galanti!

Per fortuna Charles mi bloccò in tempo e mi portò via, perché avevo in mente una serie di epiteti irriferibili che, detto tra noi, quello stronzo si meritava tutti! Non so come ho fatto a non lanciargli una maledizione senza perdono! Era proprio stronzo! Mi toglieva anche la possibilità di stare un po’ insieme al mio moroso!

Lo lasciai che continuava a blaterare:  - Il regolamento è molto chiaro e i tuoi fratelli rischiano la sospensione se si allontanano dal Dormitorio. Sono troppo piccoli per girare di notte per Hogwarts!

Che ipocrita! Come se non sapesse quanti  ragazzetti si spostavano, di nascosto, per il castello, nonostante il coprifuoco! Quanto era ottuso! Ed era proprio cattivo!

Purtroppo, però, secondo il regolamento, aveva ragione. Il direttore di ogni Casa era responsabile dei ragazzi a lui affidati e nessuno di questi poteva vagare nei corridoi di Hogwarts, o assentarsi dalla sua Casa dopo le 11.00. Tutta colpa di un vecchio regolamento (risaliva al 1731!), che per fortuna faceva una specie di eccezione per i maggiorenni (e io e Charles ora lo eravamo, anche secondo la legge inglese). Ma quel regolamentaccio non parlava di bambini e loro mamme separate per cavilli burocratici ad Hogwarts! Io avrei fatto almeno un’integrazione! Provai a parlarne alla McGranitt, ma mi disse chiaramente che non poteva fare niente… al massimo lei avrebbe chiuso un occhio, ma senza l’approvazione di Whyte i due non potevano uscire la sera dalla loro Casa.

Problema numero due: come detto, in base ad una recentissima legge, promossa (tanto per cambiare) da Hermione Granger (a cui voglio un sacco di bene… ma quella volta poteva stare zitta!), gli elfi domestici avevano diritti al riposo assoluto dalle undici di sera alle cinque di mattina, come era scritto nella pergamena apparsa nella cameretta la prima notte che avevo passato ad Hogwarts.… Sarebbe stato un lasso di tempo sufficiente, secondo gli esperti del Ministero, per permettere a quelle gentilissime creature di riposarsi dopo il lavoro (neanche troppo intenso, ultimamente! Neanche diciotto ore al giorno!). Insomma, dalle undici e fino all’alba non potevano essere chiamati dai loro padroni! Una nuova legge magica… ma aveva fatto la legge contro di me? Insomma,  la conclusione qual era? Che mi sarei dovuto sorbire quel tesoruccio di Deirdre tutte le notti o quasi… E’ vero… mi potevano dare il cambio Charles, Seanna e Ginevra… ma era stato difficile già convincere la Dingley e Vitious (i responsabili di Grifondoro e di Corvonero) a lasciarle libere una notte a settimana… In definitiva, nessuno mi contestava la possibilità di passare anche tutte le notti nel mio studio (ero pur sempre una professoressa, oltreché una studentessa, per altro, e lo studio mi era stato assegnato a mia completa discrezione), ma non era facile trovare il sostituto… e così, in definitiva, mi ritrovavo a dover restare almeno tre notti a settimana con la piccoletta, naturalmente da sola! Deirdre è adorabile, e le voglio tanto bene! Ci mancherebbe, è la mia adorata bellissima nipotina! Ma come sarei riuscita a sopportare tutte quelle nottate quasi in bianco? Sembrava programmata per svegliarsi verso mezzanotte, quando era con me, e strillare per ore e ore…

E non potevo neanche lamentarmi troppo: Ryann e Lorna mi facevano anche pena. Specialmente Lorna, che “ friggeva” non potendo stare con la figlioletta. E mi toccava anche tranquillizzarla, spiegandole che non c’era, per me, assolutamente nessun problema. E così Deirdre era spesso sulle mie spalle… e su quelle di Blacky, che mi dava volentieri una mano. Il mio corvus, saggiamente, dormiva durante il giorno e, al posto di andarsene, durante la notte, a vagabondare per la campagna scozzese, adesso rimaneva vicino a noi due e mi dava sostegno morale… Solo quello, perché lui è un corvus e non può ninnare la piccolotta. Mi faceva però piacere che mi facesse compagnia…

 

A mercoledì! Buona settimana. S.

   
 
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