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Autore: Henya    03/06/2019    2 recensioni
Salve a tutti :) questo è il proseguimento della mia prima fanfiction "Never Lose Hope".
Anya , dopo essere partita con Rai per la Cina, ritorna a Tokyo dopo avere ricevuto alcune notizie dalla sua amica Hilary. Da qui ha inizio una lunga e ingarbugliata serie di eventi che, per chi già mi conosce, non saranno certo rose e fiori ^_^""
Spero possa piacervi :) Buona Lettura!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hilary, Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Rei Kon, Yuri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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*Nel capitolo precedente...


“ Devo dirti una cosa…” inizio a dire con voce titubante.
“ Fa’ che sia una buona notizia, ti prego…” dice quasi in tono di supplica, massaggiandosi gli occhi.
Beh, questo dipende dai punti di vista.
“ Sono incinta” riesco finalmente a dire in un sol soffio e immobilizzandomi improvvisamente, sotto il suo sguardo incredulo.



*** 





Sono fermo e immobile, come una statua di marmo, mentre ascolto una voce che fa eco nella mia mente.
Sono incinta. 
E l'eco si ripete, più  e più volte.
Non so quanti secondi o minuti siano passati. So solo che il tempo in questa stanza sembra essersi fermato. Ho davanti a me Eva, che mi fissa intimorita senza muovere ciglio, pendendo dalle mie labbra che adesso stanno iniziando a muoversi per cercare di dire qualcosa di sensato.
“ Cosa significa che sei incinta?”.
Beh, almeno provano a dire qualcosa di sensato.
A questa mia domanda inaspettata , muove gli occhi a destra e poi a sinistra come a voler cercare un aiuto “ Secondo te cosa vuol dire?”.
Seguono secondi di silenzio, durante i quali rifletto seriamente su come rispondere a questa domanda. 
Non ricevendo alcun feedback, decide di fornire lei la spiegazione, riformulando il concetto con parole più semplici. “Aspetto un bambino". 
Ecco la parola chiave. 
BAMBINO.
Al sentire questa parola ho sentito il cuore decelerare di un battito.
“Com'è possibile?”.
Volevo davvero dire questo? Credo che la mia lingua si sia scollegata dal cervello ormai.
Eva, a queste parole, si mostra perplessa. “Me lo stai chiedendo veramente, Kai? “. È allibita.
“No…” dico alzandomi di scatto, riuscendo finalmente a sbloccarmi dal mio stato di trans. “ È solo che… insomma….” dico, facendo un gesto della mano che vuole alludere a chissà cosa, suggerendole di aiutarmi ma lei non ci arriva e così faccio cedere pesantemente la mia mano lungo il fianco e emetto un sospiro di pesantezza, fissando un punto indefinito del pavimento.
“ Kai, io ti sto dicendo che sono incinta…” esordisce lei alzandosi “… e tu ti limiti a chiedere delle assurde spiegazioni? Vuoi che ti ricordi come si fanno i bambini?” aggiunge sarcastica.
“È solo che…”. È inutile. Non riesco a esprimere proprio un bel niente. Logoro dall'interno il labbro. 
“ È solo che…. Cosa?. Dimmi almeno qualcosa di sensato! Sei sorpreso, sei felice, sei arrabbiato. Vuoi sapere come mi sento io?” domanda osservandomi intensamente negli occhi. Solo ora vedo che sono arrossati, quasi volesse piangere. “ Beh, non me lo aspettavo. Sono andata a fare delle semplici visite di routine qualcosa non quadrava e ho fatto il test e … mi hanno detto che sono incinta di quasi quattro settimane".
“Da quattro settimane?” chiedo quasi in un sussurro. 
“Sì" mi conferma. “Cosa farai adesso?” inizia a dire soffocando un singhiozzo “ Scapperai di nuovo?” conclude alludendo a determinati eventi del passato.
Chiudo gli occhi, massaggiando con due dita la fronte e sospirando sonoramente.
“ Non dire stupidaggini…” le dico avvicinandola a me per rassicurarla.
Dopo un po' si lascia andare e mi circonda la vita per abbracciarmi più forte. 
“ Avevo paura a dirtelo per paura della tua reazione" spiega poggiando la  testa sul mio torace.
Bacio la sua chioma bionda per poi poggiarvi il mento e fissare il mio riflesso in uno specchio.
“ Tranquilla, stavolta è diverso…”.



Sono nel mio ufficio a controllare alcuni dati e grafici al computer, quando improvvisamente bussano alla porta.
“Avanti" esclamo svogliatamente.
La porta si apre e a fare capolino è la segretaria. “Le ho portato i documenti da firmare" spiega avanzando verso la scrivania e porgendomeli.
Li afferro senza degnarla di uno sguardo, ma poi qualcosa cattura la mia attenzione, il suo addome è parecchio gonfio. Sembrerebbe…
Da quanto è incinta? E perché si sta accarezzando la pancia sorridendomi.
“Sa Signor Hiwatari, è un maschietto, come voleva lei…”.
Eh?
“In che senso come volevo io?” chiedo con un tono di perplessità nel tono di voce.
“ Oh mio dio!” esclama con aria dolorante, piegandosi in due. 
Che diamine succede?
“Si sono rotte le acque!” urla isterica.
Non ho il tempo di rendermi conto di quello che sta succedendo che mi ritrovo catapultato in un altro luogo.
Sto correndo in quello che sembra il corridoio di un ospedale e inseguendo una barella con la segretaria coricata sopra, che urla di dolore.
“ Stia tranquillo, niente panico!” mi rasserena l'infermiere che spinge la barella. Sembra avere una voce molto familiare e guardandolo meglio mi rendo conto che si tratta di… Boris?? 
“Boris, sono io! Che cavolo succede?” gli rivolgo correndogli a fianco. “ Ah Kai, sei tu! Non ti avevo riconosciuto!” esclama allegramente per poi sparire dentro una sala parto, lasciandomi qui come un rincitrullito.
“ Forza! Indossi questi ed entri!” sento dire a un tratto da una voce alle mie spalle. Qualcuno mi sta togliendo la giacca e facendo indossare un camice verde e una cuffietta ai capelli.
“Anya?”. È lei, ne sono sicuro.
“ Entri dentro e mi raccomando: cerchi di non svenire!”.
Svenire?
Ecco che di nuovo non ho il tempo di realizzare che con una spinta vengo scaraventato dentro la sala parto dove, chiuse le porte mi volto nella direzione opposta e la scena che mi si presenta davanti e davvero raccapricciante: ci sono una decina o forse una ventina di letti con sopra donne urlanti in preda ai dolori del parto, assistite da dottori e infermieri.
“ Kai, si può sapere quante donne hai messo incinta??” domanda con tono rimproveratorio Yuri, apparso da non so dove con una cartella in mano e, con addosso il suo camice bianco, che gli dà un'aria alquanto spettrale.
“Cosa? Ma che dici? Io non ho messo incinta proprio nessuno" spiego contrariato.
“Kai, Kai!”. Sento invocare il mio nome e decido di avvicinarmi a uno dei lettini dove si trova Eva tutta sudata e con le gambe aperte, mentre Boris armeggia con degli affari proprio… lì. 
“ Si può sapere che diavolo stai facendo?”.
“ Sto facendo nascere tuo figlio!” spiega voltandosi verso di me  con aria seccata, quasi stesse dicendo o facendo  la cosa più ovvia del mondo.
Ma è impazzito?
“ E chi ti avrebbe dato la licenza per farlo?”.
“ Senti Kai, calmati! Non sei d'aiuto! Ti sei divertito con tutte queste donne e adesso ne paghi le conseguenze! Potrai formare una squadra di calcio con la maggior parte dei maschi!”.
“ Mi piacerebbe allenarli!” commenta Boris divertito, impegnato a maneggiare tra le gambe di mia moglie.
Osservo la scena che mi propone davanti agli occhi con aria allibita e sconcertata. Questi due stanno dando di matto o io sto dando di matto?
Improvvisamente il pianto di un bambino cattura la mia attenzione.
“ Ecco il primo erede Hiwatari… anzi il secondo dopo Hope!”  esclama euforico Boris, estraendo il bambino dall’utero come fosse uno dei suoi pezzi di ricambio di un motore d'auto. “Complimenti" si congratula porgendomelo, ma alla vista di quel neonato ancora sanguinante e sporco di placenta mi sento venir meno, la mia vista si annebbia e nel giro di pochi minuti perdo i sensi.


Mi sveglio di soprassalto, tutto sudato.
Mi osservo in giro per verificare che sia tutto finito: sono nel mio letto, nella mia stanza e accanto a me dorme Eva. Riesco a riconoscere ogni oggetto di questa stanza e non vedo o sento donne urlanti e non vi è traccia di Boris in camice verde con cordoni ombelicali in mano.
Era solo… un incubo.
uno degli incubi peggiori che la mia mente abbia mai partor…. Fatto.
Mi sento ancora male e nauseato, come se avessi assistito veramente a tutto. Mi sembra ancora di sentir l’odore di alcol etilico tipico da ospedale.
Perché ho iniziato a fare questi sogni?
Beh, anche se ieri sera, quando Eva mi ha dato la notizia, mi sono mostrato calmo e tranquillo, in realtà avrei voluto urlare e fumare quattordici sigarette di fila e ingurgitare tre litri di vodka. Cosa che probabilmente farò più tardi in ufficio. 
Un altro bambino? 
Devo ancora dire a Hope di essere suo padre che già se ne presenta un altro che stavolta vedrò nascere. Spero non dalle mani da orco di Boris, sinceramente.
Vorrei che questo fosse un incubo nell'incubo, penso tra me e me, massaggiandomi  le palpebre per riprendermi dal trauma.








Sono di nuovo in ufficio, e stavolta nella realtà, almeno credo. Sto rispondendo a delle email al computer, anche se mi è difficile concentrarmi stamane. Dopo quel terribile incubo non sono riuscito a chiudere occhio per paura di assistere ad altri parti. E non faccio altro che occhio  che pensare e ripensare al fatto che Eva sia incinta. Non abbiamo mai parlato di avere figli e non mi aspettavo che arrivasse così in fretta, a meno di un anno dal matrimonio. Stamattina sono andato via presto per paura di incontrarla. Ok, è stupido dire una cosa del genere ma… non so cosa dirle e non volevo riaffrontare la questione, non mi sento pronto. 
E il fatto che stavolta io non possa scappare, beh, mi fa entrare nel panico.
Ma perché voglio scapppare?
Mentre sono perso in questi pensieri, bussano alla porta e mi prende un sussulto. È la segretaria. Di nuovo? No, Kai, questa è la realtà. 
“ Questi sono le pratiche che mi ha detto di preparare ieri!” dice con tono cordiale, porgendomele.
Le afferro con l'aria di chi ha la sensazione di avere vissuto già questa scena. E non so perché ma adesso sto fissando la sua pancia.
“ Inoltre c'è la Signorina Sarizawa che chiede di vederla” aggiunge.
Sembra avere la pancia piatta, non è incinta…
“ La… faccio entrare?” chiede cercando preoccupata la mia intenzione.
“ Ehm… sì “ rispondo infine ritornando alla realtà. 
Devo essere impazzito oggi, penso tra me e me grattandomi una tempia, mentre la segretaria invita Anya a entrare. Che cosa vuole lei adesso?
“ Hiwatari! Io credo che dobbiamo parlare" esordisce sedendosi di fronte a me.
“ E di cosa?”. Non sarai incinta anche tu? Penso stupidamente.
“ Di Hope e dell'asilo,  che tu hai deciso di cambiare!” asserisce agguerrita.
“ Non cambio idea" spiego brevemente, con quel  fare di superficialità che la manda in bestia.
“ Kai, tu non hai idea di quello che stai facendo?”.
“ Oh sì,  invece" rispondo fingendomi indaffarato al computer.
“ No, invece! Vuoi prendere decisioni così importanti, tra parentesi senza consultarmi, ma non hai avuto ancora tempo di dirle che sei suo padre!” proferisce tutto d'un fiato.
Colpito, Kai! Ci risiamo con questa storia: ha capito dove farmi cadere.
“ Sto trovando il momento giusto!” dico, mentendo, anche se in un certo senso è la verità.
“ Sì e quando? Quando pioveranno soldi dal cielo?”. Mio Dio, che ridere. “ Non sai neanche come si fa il padre e già vuoi decidere il destino di tua figlia!”.
“ Beh, il destino mi sta dando l'occasione di diventare padre di nuovo" intervengo con questa frase senza pensare.
“ Cioè? “  chiede interrogativa, osservandomi di traverso.
Cazzo.
“ Cioè che… “ . Ma perché glielo sto dicendo? Prendo un profondo respiro. “ Eva è… incinta" confesso infine lasciandola a bocca aperta, letteralmente.
Seguono una serie infinita di secondi, durante i quali io mi limito a girare i pollici e lei sembra avere perso tutta la rabbia con cui era entrata qualche minuto prima.
“ Wow…” . È la sola cosa che riesce a proferire.
“ Già,  wow…” ripeto, grattandomi con un dito la fronte, in segno di imbarazzo generale.
Cazzo, diventerò padre per la seconda volta. Ecco che mi sto sentendo di nuovo male al solo pensiero.




*** 




Parcheggio l'auto nel vialetto del giardino e, dopo avere preso la valigetta da lavoro, mi avvio a entrare in casa, scandendo stancamente i miei passi.
Mi sento distrutto, oggi in ospedale non ho avuto un attimo di pace. Ho dovuto sostituire persino un collega, visitando anche i suoi pazienti, quasi tutti di una certa età e quasi tutti… scorbutici. Mi sono pure sentito dire da un'anziana signora che dovrei sorridere di più ai pazienti, un'altra si era innamorata del colore dei miei occhi e credo anche che si sia innamorata di me, visto che viene ogni giorno con la  scusa di farsi misurare la pressione ripetendo continuamente che è rimasta vedova ma le piacerebbe stare con un ragazzo più giovane, magari un bel dottore… come me.
Sì,  certo, come no.
Inserisco la chiave nella serratura e apro la porta: finalmente a casa.
Poggio le mie cose sul mobile dell'ingresso e dopo avere tolto la giacca, mi dirigo in salotto da dove sento chiaccherare mia moglia.
“ Ciao Anya!” sta parlando con Anya.
“ Ciao Yuri, come stai?”.
“ Insomma, in questo momento vorrei solo dormire" spiego brevemente, scoccando un bacio in fronte a mia moglie, per poi sedermi stancamente su una poltrona accanto a loro e servendomi una tazza di tè. “ Potete continuare a parlare…” commento sarcastico, dopo avere notato che si sono come ammutolite dopo il mio arrivo.
“ È che stavamo parlando di una notizia… boom! Che ci ha lasciato senza parole…” afferma mia moglie mimando il gesto di un'esplosione.
“ Notizia boom?”  chiedo divertito, concentrato a soffiare sul tè bollente.
“ Sì,  così boom da rimanerci secchi!” aggiunge Anya, che avvolta da un'aria misteriosa si scambia uno sguardo complice con mia moglie.
Mi stanno facendo incuriosire queste due. Che sarà mai?  Ecco che mi accingo a dare un sorso al mio, credo ormai tiepido tè,  ma…
“ Eva è incinta!”. Queste parole mi fanno sputare letteralmente il tè che avevo in bocca.
“ Te lo avevo detto che era boom!” ribadisce Hilary, asciugando con un tovagliolino gli schizzi di acqua sul tavolino.
E giustamente me lo dicono mentre sto bevendo.
“ Cosa significa che Eva è incinta? Oh cazzo, Kai come l'ha presa?” chiedo alle presenti, seriamente preoccupato. 
“ Beh…” sento dire ad Hilary che con uno sguardo incita l'amica a continuare il discorso.
“ Sembrava… tranquillo".
Tranquillo?
Kai Hiwatari scopre che la sua oramai moglie è incinta ed è … tranquillo?
“ Ragazzi, adesso io devo andare…” annuncia Anya alzandosi e mettendosi la borsa in spalla “ mi raccomando: io non vi ho detto niente!”.
E se ne va accompagnata da Hilary, mentre io rimango seduto qui a rimuginare su quanto mi è stato appena riferito. Se io non sconvolto non penso che Kai sia così tranquillo. Lo conosco bene. 
Prendo immediatamente il cellulare dalla tasca. Dov'è quello stupido gruppo creato da Boris? Ah eccolo.
Il mio dito clicca sulla chat di gruppo creato da Boris molti anni fa e che da allora non ha cambiato nome “пусси охотник” ( ovvero cacciatori di fi*a). Un nome molto squallido e che fa riferimento a una parte della mia vita di cui non vado molto fiero. 

Io: Ragazzi, stasera birra a casa di Boris!

Qualche secondo dopo…

Kai: perché proprio stasera?

Io: Non sono di turno stanotte.

Kai: ok

Boris: perché proprio casa mia, scusate???


Arriva la sera e verso le dieci raggiungo l'appartamento di Boris. Busso e attendo qualche istante.
“ Organizzi tu la serata e arrivi pure in ritardo…” puntualizza Boris, dopo aver aperto la porta.
“ Kai è arrivato?” chiedo mostrando la cassa di birre che ho portato e che lui afferra invitandomi a seguirlo.
“Hiwatari" . Risponde al saluto con un cenno del capo, intento ad aspirare la sua sigaretta e a giudicare dal numero di mozzoni di sigarette spente nel posacenere, deve essere la quarantesima.
Ok, non è  poi così tranquillo…






*** 




Amica - Allora, come l'ha presa?” -  mi chiede una delle mie amiche in chat.

Io - Non so. Stranamente bene, ma…- 

Eva sta scrivendo….

Amica - Ma cosa?

Eva sta scrivendo…

Io – non so, non sembra preso più di tanto. È il solito Kai apatico. Non mi aspettavo chissà quale grido di gioia ma… mostrarsi almeno interessato a come sto o parlarne. 

Amica – in effetti…

Io – considera che stamattina quando mi sono alzata lui era già andato via e non ci siamo visti per tutto il giorno. Ho mandato io un messaggio giusto per sapere come stava e mi ha risposto con un semplice “a lavoro". 

Amica – un messaggio davvero profondo…

Io – e ci siamo visti di sfuggita prima di cena. Ha fatto una doccia ed è uscito dicendomi che andava a da Boris. È normale un atteggiamento del genere secondo te?

Amica – sembra quasi che ti stia evitando!

Io – È quello che penso anch'io e non mi sembra un comportamento corretto. 

Amica – neanche a me…

Io – appena torna a casa ci penso io…

*** 



“ Io passo" afferma Boris dopo avere osservato le sue carte.
“ Tu Kai?” chiedo al musone grigio.
“ Mi hai dato delle carte di merda" commenta acido, osservando attentamente le sue carte. Sta per prenderne una con la stessa mano con cui regge tra due dita la diciannovemillesima sigaretta, ma poi, dopo aver dato una rapida occhiata alle carte Scoperte sul tavolo,  ritira la mano ripensandoci. “ Passo anch'io”, conclude poi.
“ Beh, mi dispiace per voi ragazzi, ma anche stavolta ho vinto io!” annuncio trionfante, mostrando le mie carte.
“ Fanculo Ivanov, mischi le carte a favore tuo!” mi accusa scocciato Boris, stappandosi una birra. 
“ Questione di fortuna…” commento sarcastico, riprendendo tutte le carte dal tavolino. “ Boris… hai novità da raccontare?” chiedo investigativo mescolando le carte.
“ Nah, solita vita di merda…” confessa facendo spallucce.
“ E tu, Kai? Novità? “ domando al diretto interessato, assumendo un'aria più investigativa.
Lui si limita a fissarmi e dopo un breve momento di riflessione dice “ sai qualcosa, vero?”.
Wow. Non è stato difficile riuscire ad arrivare al punto.
“ Qualcosa?” commenta Boris curioso.
“ Può darsi!” rispondo con aria vaga, invitandolo a tagliare il mazzo. 
“ Che cosa?” continua a dire la voce fuori campo di Boris, che viene totalmente ignorato.
“ Le voci corrono velocemente…” aggiunge con tono serio Kai, dividendo a metà il mazzo.
“ Sì.  Come l'hai presa, stavolta?” domando con fare pungente.
“ Come vuoi che l'abbia presa…” risponde, spegnendo la sigaretta con sguardo perso nel vuoto.
“ Si può sapere di che cazzo state parlando??” chiede Boris, stavolta seriamente alterato.
“ Vuoi proprio saperlo?” dico, osservando Kai e invitandolo a fare il grande annuncio. Tuttavia, il suo sguardo perso nel vuoto mi suggerisce di assumermi io questo compito.
“ Eva è incinta!” dichiaro sotto lo sguardo perplesso di Boris, che non perde tempo a dare una risposta.
“ Che cosa significa??” .
a questa domanda Kai lo fissa come a dire – sei stupido o cosa?- 
“ Aspetta un bambino, idiota!”. Questa frase l'ha proferita proprio Kai.
“Un… bambino? Oh cazzo! Ma… ma…. Un altro? Diamine ma cosa siete tu e Yuri?? Vi riproducete come conigli!”. È questo è lo stupido commento di Boris.
 Decido di ignorare quanto ha appena detto e mi concentro sul mio obiettivo: Kai, che si sta accendendo un'altra sigaretta.
“ Kai, ascolta. Eva come l'ha presa?”.



***  



Ecco il dottorino in azione. Avrei dovuto sospettare che questa serata era stata pianificata per uno scopo ben preciso.
“ Bene, suppongo…”.
“ Supponi? Kai, ne avete parlato? Lo volete entrambi? Siete contenti?” sussegue a domandare con fare insistente.
“ No, non lo so, ok? Non so che diamine… fare o dire! Io non ero pronto, non sono pronto" dico tutto d'un fiato per poi calmarmi.
“ Ok, l'aria si sta surriscaldando e le birre stanno per terminare. Vado a comprarne altre giù all'angolo della strada…” dice Boris andandosene, probabilmente perché non vuole assistere a questa discussione.
“ Ti rendi conto che stavolta sarà diverso, vero?”.
Già.
“ Kai, ascolta è normale avere paura. Io stesso ne ho avuto e ne ho ancora. Sono cresciuto senza una famiglia e sapere di essere responsabile di una vita così piccola mi spaventa., ma non sono solo, perché c'è Hilary con me e Dio solo sa quanto la amo e a volte a causa del mio carattere un po' freddo mi sembra di non dimostrarglielo abbastanza…”.
Sono dichiarazioni molto forti queste, Ivanov.
Ammetto che rimango pietrificato di fronte a queste parole, non l'ho mai visto ammettere dei sentimenti del genere.
“… quindi, se anche tu provi questo per Eva, ti verrà naturale tutto il resto. Allora?”.
Stupido Ivanov e stupidi suoi discorsi…






Sono appena rientrato a casa, le luci sono tutte spente, d'altronde è molto tardi, è quasi l'una di notte. Sono andato via prima e ho lasciato quei due finire le ultime birre.
Tolgo la giacca e decido di  avviarmi al piano di sopra, ma passando davanti alla porta del salotto, scorgo qualcuno dormire sul divano. Dopo avere aguzzato la vista nell'oscurità della notte, mi rendo conto che si tratta di Eva. 
Che ci fa sul divano?
Mi avvicino e la osservo mentre dorme rannicchiata. Odio ammetterlo ma Yuri ha ragione.
Decido di prenderla in braccio cercando di non scuoterla troppo per svegliarla, anche se risulta parecchio difficile.
“ Kai, sei tornato…” farfuglia con voce impastata dal sonno.
“ Sì…” bisbiglio, avviandomi a salire le scale.
“ Ti aspettavo"  mormora a bassa voce come parlando nel sonno.
La porta della camera è per fortuna aperta, dunque entro e la adagio sul letto coprendola con le lenzuola.
“ Kai, dobbiamo parlare…” farfuglia, continuando a tenere gli occhi chiusi e sistemandosi meglio la testa sul cuscino.
“ Parleremo domani” sussurro, scoccandole un bacio sulla fronte.
Mi soffermo a fissarla per un attimo, pensando e ripensando alle parole di Yuri.
Stavolta sarà tutto diverso, è vero e non ricommetterò gli stessi errori.
“ Kai, ti amo…” le sento dire nel sonno, lasciandomi di sasso.
Poi sorrido stizzito tra me e me scuotendo leggermente la testa.
Parla tanto pure quando dorme…







Ciao a tuttiiiii!
Eccomi a distanza di breve tempo con questo aggiornamento! Mi sento felice quando scrivo un nuovo capitolo, non so perché xD
Bene. Ho deciso di incentrare questo capitolo su Kai e i suoi pensieri. Insomma, l'arrivo di un nuovo Hiwatari non è facile da digerire per lui.
Cosa ne pensate? Ringrazio di cuore chi ha commentato il precedente capitolo e anche chi legge solamente.
Ditemi cosa ne pensate! 
A presto un bacione  :*




 
   
 
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