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Autore: GattyP    05/06/2019    3 recensioni
Quarto capitolo delle avventure di Niamh O'Neil, simpatica streghetta irlandese, ormai arrivato al suo ultimo anno ad Hogwarts (2015/2016) e, grazie alla maggiore età, forse meno impulsiva e pasticciona del solito. Compaiono nella vicenda un po' tutti i personaggi del canon (da Harry e Ginny a Victoire Weasley e Ted Lupin).
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Teddy Lupin, Victorie Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le avventure di Niamh O'Neill'
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Capitolo 5.

 

Vita movimentata

 

 

Non solo le notte erano movimentate (dalla piccola Deirdre), ma anche le mie giornate erano molto intense in quei primi mesi di scuola: conducevo una schizofrenica vita da studentessa-insegnante ad Hogwarts e dovevo dividere il mio tempo tra l’insegnamento di Cura delle Creature Magiche (solo due ore a settimana… tutto sommato, rispetto al resto, “rilassanti”…) e l’impegnativo studio del settimo anno, in cui sia io sia tutti i ragazzi del mio anno avremmo dovuto sostenere gli esami del M.A.G.O.  Senza contare che dovevo vegliare su James Potter, dato che l’enigmatica profezia in qualche modo mi coinvolgeva (ed avevo poi promesso ai genitori di attivarmi immediatamente).

Come studentessa frequentavo solo Cura delle Creature Magiche ed Erbologia.

In Cura (avevo come insegnante il geniale, ma imprevedibile, Rubeus Hagrid), le cose andavano bene… anche troppo: dato che ero una sua collega (avevo, come detto, una prima), Hagrid scaricava parte del lavoro - quello più noioso, spesso - su di me… il che voleva dire lavorare per quattro durante le sue lezioni e anche dopo, dato che mi affibbiava un sacco di compiti relativi a tutti gli animali che radunava intorno alla sua abitazione: aveva abituato infatti mezza fauna della Foresta Proibita a recarsi alla sua capanna la sera per ricevere la loro quotidiana dose di cibo… e indovinate a chi delegava spesso il compito di rifocillarli?

Ogni tanto poi usciva con uno dei suoi consigli riguardanti le lezioni che avrei dovuto impostare con i ragazzetti di prima.

- No, Hagrid! Gli schiopodi non sono “simpatici ed innocui animali magici”! Non li posso far vedere ai ragazzini di prima! - gli ripetevo.

- Ma, Niamh… quelle povere creature saranno molto dispiaciute se non dedichi almeno una lezione a loro - mi diceva il mio collega - Se uno li abitua ad essere accarezzati fin da piccoli, poi crescono meglio…

- Non posso! Domani parliamo dei vermicoli! E poi passo alle coccinelle magiche… Non c’è posto nel programma per quelle bestiac… quegli animaletti…

Insomma, era rimasto sempre lo stesso: era proprio incosciente e voleva che propinassi i suoi pericolosi animali anche ai ragazzini di prima!

Per fortuna avevo Lorna e Ryann (anche loro suoi collaboratori, specialmente nelle occupazioni serali), che mi davano una mano, nel cercare di farlo ragionare, altrimenti da sola probabilmente non ce l’avrei fatta. Bastava che venissero accompagnati da Deirdre e Hagrid dimenticava i suoi insani propositi e letteralmente perdeva la testa per la piccoletta (“Ma che bella bambina! Posso portarla a vedere gli animaletti della Foresta? Ormai dovrebbero farsi vedere…”); poi tutti e quattro andavano a sfamare quelle bestiacce che Hagrid aveva radunato e che tranquillamente alimentava ogni sera. Io li guardavo un po’ preoccupata, dato che lasciare quei famelici mostri a poca distanza da una bimbetta in passeggino non è il massimo. Ma tutto andava sempre bene, per fortuna.

Ma se il contributo di Ryann e Lorna era fondamentale  per tenere a bada Hagrid, c’era una cosa nel loro comportamento che mi preoccupava. I due avevano una voglia matta, in quell’anno, di fare una spedizione nella Foresta Proibita alla ricerca del “magico volatile di Merlino”, il pharomachrus higlandensis, una specie di pappagallo magico le cui piume sono particolarmente indicate… per fare i compiti! Il mondo magico è molto strampalato, delle volte, ma le penne del pharomachrus sono proprio bizzarre! Basta inserirle all’interno di un libro e quelle assorbono tutta la cultura del libro stesso, che poi possono riversare in qualsiasi compito venga assegnato: insomma, senza studiare, si può prendere un’O in qualsiasi disciplina… basta lasciarsi guidare dalla penna che utilizzerà al meglio le conoscenze che ha assorbito! Inoltre, essendo uccelli antichissimi, presenti sulla Terra ben prima della comparsa dell’uomo (almeno secondo Rolf Scamander, che ha dedicato a loro un bell’articolo), la loro magia è di una tipologia che può essere individuata solo con enorme difficoltà e con grandi spese da appositi e complessi magisensori: per questo ne è tassativamente proibito esportazione e commercio, non solo dai centauri (che le utilizzano in svariati modi, anche per le loro micidiali frecce), ma anche dalla severa legislazione magica inglese.

Peccato che si possa utilizzare con un solo libro, altrimenti, avrei preso tutti O nei vari compiti scritti!… Io infatti ne avevo una, che mi aveva regalato, anni prima, proprio Belit e, una volta scopertone l’uso (il mio ragazzo aveva trovato le indicazioni su un vecchio libro in biblioteca), l’avevo conservata come una reliquia, anche se ogni tanto mi era saltata in mente l’idea di utilizzarla e fare un figurone… ad esempio in Storia della Magia, materia che generalmente mi addormentava (quanto la rimpiangevo ora: se l’avessi potuta seguire, che belle dormite mi sarei potuta fare, dato che ero distrutta per le nottate con Deirdre!). Comunque negli anni passati avevo resistito (“meglio lasciarla per un’occasione migliore”) e così, con le sole mie forze, ero riuscito ad arrivare all’ultimo anno e non avevo ancora utilizzato la mia preziosa penna…

Purtroppo ne avevo parlato con Ryann e Lorna, che erano impazziti all’idea di mettere su un’impresa di import-export di penne magiche di pharomachrus, che all’estero erano richiestissime: erano convinti che avrebbero potuto fare una montagna di soldi! Il che magari era anche vero, ma rischiavano due anni di prigione ad Azkaban… se fossero sfuggiti ai centauri, che, generalmente, si divertivano ad infliggere pene draconiane a chiunque trovassero a commettere atti illegali nella loro foresta!. Per fortuna quei due sciagurati avevano avuto la pessima idea di parlarne con Hagrid, che, oltre ad avvisarmi, in quell’occasione (stranissimo, conoscendolo), mi aveva dato una mano, proibendo tassativamente agli sconsiderati miei parenti di inoltrarsi nella Foresta: - Gli studenti non possono entrare. Ci sono troppi animali pericolosi. E poi i centauri non vogliono che si prendano quelle penne! I nidi di pharomachrus si trovano solo nel loro territorio. E hanno trasformato in una specie di portaspilli l’ultimo disgraziato che ha provato a sottrarglieli, infilzandogli non so quante frecce magiche nel fondoschiena... E’ ancora al San Mungo e la faccenda è successa tre anni fa… Non leggete i giornali?

I due sembravano aver desistito, ma dovevo tenerli d’occhio. Non mi fidavo di loro! E facevo bene: una sera, mentre mi davano una mano con gli animali di Hagrid e mi trovavo, dentro un capanno, a sfamare una nidiata di pollastri magici tibetani, ho sentiti mio fratello sussurrare fuori della porta (non si erano accorti che ero lì dentro): - Si possono ottenere anche seicento galeoni per ogni penna!

- Seicento! Ma è fantastico… - confermava Lorna - Con quattro o cinque penne possiamo comprare il cottage nel Devonshire, quello vicino ai miei… E a primavera, nella stagione della muta, si trovano moltissime di quelle penne… un piccolo viaggetto e ci sistemiamo per tutta la vita…

Subito sono saltata fuori, spaventandoli a morte (non si aspettavano che fossi lì e avessi sentito) e, tra l’altro, anche facendo svegliare la piccola Deirdre, che dormiva tranquillamente nel suo magico passeggino. Non dico quello che poi ho detto loro…. e devono ringraziare Deirdre (che non deve sentire certe parole) se mi sono censurata! Si potrà essere più incoscienti? I centauri  non sono tipi con cui si possa scherzare! E’ possibile che debba essere sempre la più responsabile della famiglia?

                                     

Anche in Erbologia le cose erano piuttosto complicate: oltre al “normale” esame dell’anno finale (il cui argomento più semplice era quello di memorizzare migliaia di nomi di piante magiche, con tutte le loro proprietà e caratteristiche), il fatto che ero una “collega” mi dava un surplus di attenzioni da parte di Neville (bravissima persona e amico di famiglia, ma mi sovrastimava!).

Ero riuscito a stento ad evitare di aiutarlo in un suo complesso progetto di  censimento di piante, arbusti ed essenze magiche presenti nel parco di Hogwarts (aveva intenzione di farne poi una pubblicazione… l’ultima era del 1748!), che mi avrebbe costretto (se avessi accettato) a passare i successivi dodici mesi a perlustrare ogni angolo del Parco ad inventariare ogni piccolo stelo d’erba esistente. Non ero riuscito però ad  evitare che mi affibbiasse il compito di pensare  a come  sistemare il  famoso (e pericoloso) Platano Picchiatore… Infatti la pianta era enormemente cresciuta nell’ultimo decennio (alcuni suoi rami toccavano - e rompevano continuamente - le finestre di Hogwarts) e l’anno prima alcuni ragazzini con la mania di esploratori erano stati aggrediti (e avevano passato un paio di mesi al San Mungo) proprio dalla pianta, che ora con i suoi mostruosi rami copriva una parte consistente del lato ovest del parco.

- Vedi, Niamh, se ti viene in mente qualcosa… la McGranitt mi sta facendo pressioni: alcuni vorrebbero eliminarla, ma è una pianta rara e protetta dal mondo magico. Né è possibile bloccarla con la magia, lo sai… Non so come fare, sinceramente… Ti affido il compito...

In realtà mi sopravvalutava. Neanch’io aveva idea come “addomesticare” quella pianta-mostro. Magari, pianta rara o no, si sarebbe potuto darle una bella tagliata… oppure… darle fuoco? Quella piantaccia proprio non mi piaceva!

Paradossalmente mi rilassavo nelle lezioni come insegnante nella mia prima.  Come mi avevano detto, avevo avuto la classe Grifondoro-Serpeverde e i ragazzini erano attenti, diligenti, studiosi. Avevo fatto le prime lezioni utilizzando il mio Blacky (che stava diventando un grande attore e dosava i suoi interventi con un’ottima scelta dei tempi… i corvus glacialis sono fantastici! Non so cosa farei senza il mio Blacky!) e qualche altro simpatico innocuo animaletto che i miei amici centauri (Fidippa e i suoi puledri) continuavano a portarmi. I centauri sono di poche parole e non troppo espansivi, ma capivo che i tre mi volevano bene e il fatto che venissero a trovarmi e a parlare, mi rendeva straordinariamente autorevole agli occhi dei miei ragazzini.  Poi, dopo qualche lezione avrei introdotto lo studio dei vermicoli, di alcuni innocui insetti magici e di qualche simpatica pianta della Foresta (non del Platano, il cui problema dovevo assolutamente cercare di risolvere: non faceva altro che cercare di attaccare i passanti!)

Unico problema come insegnante era quello di tenere lontani James Potter (e la sua amica Myriam Prewett) dai serpeverde Jorge Ezer e Tom McGrove. I quattro non si sopportavano e non perdevano occasione di punzecchiarsi e farsi piccoli dispettucci (com’erano infantili!), come mettere avvincini sui capelli di Myriam o bruciacchiare i vestiti di Ezer… Erano insopportabili, a volte, tant’è che, dopo aver cercato di persuaderli con buoni consigli ad avere un comportamento più collaborativo, ero passata alle maniere forti, e avevo iniziato ad affibbiare una serie di punizioni (che tra l’altro mi alleggerivano il lavoro pomeridiano, dato che Hagrid mi aveva dato di nuovo il compito di sfamare tutta la tribù di animali che dalla Foresta Proibita venivano a casa sua sul far della sera per ricevere un’abbondante razione di cibo…). Penso di essere una Tasso con sfumature Serpeverde (dipenderà dal mio moroso? oppure da un mio antenato, famoso mago oscuro?), dato che affibbiavo ad Ezer e Potter i lavori più schifosi (ad esempio raccogliere la cacca di ippogrifo o pulire le gabbie di tutti gli animali) senza uso della magia, ma solo con degli attrezzi babbani come carriole e vanghe… I due quindi sarebbero dovuti diventare amici, prima o poi, pensavo (almeno per solidarietà contro “il sistema”, rappresentato questa volta da me). Ma in realtà non mi sembrava che si sopportassero: al limite collaboravano per finire velocemente la punizione e ritornavano a guardarsi in cagnesco subito dopo.

- Perché non si possono vedere Ezer e Potter? - ho chiesto una volta a Myriam Prewett (anche lei in punizione, ma mi aiutava a ordinare i raccoglitori nel mio ufficio e, contemporaneamente, parlottava con la piccola Deirdre, per la quale aveva una gran simpatia… quella bambina piaceva a tutti! (Forse perché non l’avevano conosciuta in veste di insonne urlatrice?)

- Non lo so di preciso - mi ha detto la ragazza -  Penso che ce l’abbia con Potter perché ha arrestato il padre, qualche anno fa, per contrabbando di oggetti oscuri… Lui vive con la madre e un paio di fratelli, ma hanno anche difficoltà economiche… E pensa che colpa di tutte le sue difficoltà sia Harry Potter… e non coglie occasione di criticare James, come se volesse vendicare il padre…

Infantile, ho pensato. Harry era il capo del Dipartimento Auror e aveva fatto solo il suo dovere. In realtà Harry era anche il “salvatore del mondo magico” (aveva ucciso quel mago malvagio, quel Voldemort, molti anni prima), ma questo evidentemente a quel ragazzino non importava, se non per prender in giro James… In effetti, essendo spagnolo, probabilmente la sua famiglia non aveva vissuto sulla sua pelle le difficoltà di quel periodo e non capiva quanto era stato importante il suo ruolo, in quell’occasione… Insomma, dal suo punto di vista disprezzava Harry e la sua famiglia, e per questo era odioso nei confronti di James.

- Ma devo anche dire - mi ha aggiunto la Prewett - ad onor del vero, che James gli risponde pan per focaccia e non gliene fa passare una… Un paio di volte anch’io l’ho ripreso, perché mi sembrava molto offensivo. I due non si sopportano, veramente…

Naturalmente ho parlato con James e mi ha promesso che avrebbe cercato di migliorare, cosa che poi non riusciva a fare, perché l’altro continuava a rompergli le scatole e ad insultarlo (magari sottovoce, per paura che io lo sentissi)… Ok, forse non era niente di grave… Semplice antipatia tra studenti. Anche io, qualche anno prima, odiavo cordialmente Charles, Kyle e anche Rup, che ora erano il mio moroso e i miei migliori amici…

Intanto attendevo di capire cosa fosse lo “scontro con il nulla” che doveva dare il via a tutti gli avvenimenti che mi avrebbero visto coinvolta.  Ma non succedeva… nulla! Meglio così!

 

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Ero invece preoccupata per Teddy, che mi sembrava molto nervoso, ultimamente.

Come ho già detto, Victoire Weasley (= Vic) è una ragazza bellissima, per un ottavo Veela, che, dopo aver svolto lo “stage” a Beauxbatons negli ultimi mesi dell’anno precedente e dopo un lungo soggiorno in Francia durante i mesi estivi, era tornata ad Hogswarth e non da sola… Al mattino, immancabilmente, a colazione, il suo bel fidanzato francese l’aspettava fuori dalla Casa di Grifondoro e la accompagnava in Sala Grande dove i due “tubavano” per una mezzoretta, sotto gli occhi, sempre meno neutri di Ted… Il povero Teddy Lupin, da bravo Capoclasse, si aggirava tra i tavoli a controllare che tutto fosse a posto; poi, talvolta, veniva a parlare con me (soprattutto quando Charles non era ancora sceso) e lanciava sguardi sempre più preoccupanti alla coppietta.

- Tutto bene, Teddy? - gli dicevo.

- Certo… - e poi - Quei due sembra che si divertano… Non so cosa ci trovi in quel francese…

Beh, non ci voleva molto a capire che Teddy… era geloso!

Dopo la colazione i due si separavano: Polignac andava nell’aula di Difesa dove lo aspettava il prof. White, che lo stimava molto (il che era un punto a suo sfavore, dato che detesto quell’uomo), mentre Victoire doveva frequentare le lezioni in svariate materie. Inutile dire che, essendo un bel ragazzo, il francese aveva infranto non so quanti cuori di studentesse. Ma lui non vedeva che Victoire, con cui stava sempre e che riempiva di mille attenzioni. E con cui ogni tanto si imboscava nei posti più disparati.... E purtroppo, in questi luoghi appartati, non so come, ogni tanto si imbattevano proprio in Ted, che si mostrava abbastanza infastidito…. e non mi sembrava per il suo atteggiamento “fraterno”, come lui aveva definito il suo rapporto con Victoire fino a qualche mese prima. Insomma, Teddy aveva ripreso i comportamenti “eccessivamente confidenziali” di Vic, in modo sempre più marcato. E una volta, all’ennesimo rimprovero (a cui aveva avuto la bella idea di aggiungere la sottrazione di alcuni punti per Grifondoro per “comportamento non consono”: si stavano baciando!), Vic era andata in escandescenza e gli aveva detto chiaro e tondo di farsi i fatti suoi. Il che poi subito era circolato ad Hogwarts e mi era stato subito riferito… (non è possibile fare qualcosa ad Hogwarts senza che lo sappiano tutti nel giro di qualche ora?).

Insomma le cose per Teddy non andavano troppo bene… e a me dispiaceva che avessero litigato, dato che sono tutti e due miei amici… Avrei dovuto riappacificarli?

In realtà, poi, me l’ha chiesto proprio Ted. Ero nel mio ufficio, uno dei giorni successivo, quando ho sentito bussare.

- Scusami Niamh… Forse non volevo disturbarti, ma avrei bisogno di parlarti - mi ha detto un imbarazzato Teddy.

- Vieni, dentro, dai. - E poi - Aspettami un secondo. Arrivo subito.

Sono andato un attimo a darmi una sistemata ai capelli (comodissima la magia, in questi casi: si riesce ad asciugarli all’istante, mentre i poveri babbani devono impazzire con strani macchinari rumorosi che generano l’aria calda), dato che mi ero appena fatta una doccia, e sono tornato nel salottino.

Teddy stava accarezzando Blacky che, tutto contento, zampettava allegramente sul suo trespolo.

- Gli piaci - gli ho detto. E poi: - Dai, sputa il rospo. Che succede?

Volevo bene a Teddy… Era mio amico ed era un ragazzo molto buono. Ero stata dispiaciuta che avesse rotto i rapporti con Victoire (fino all’anno precedente erano almeno buoni amici, anche se Vic era da sempre innamorata di lui e lui fingeva di non accorgersene).

- Sto male, Niamh! - mi ha detto.

- … Per Victoire? - gli ho suggerito.

Mi ha fatto un breve cenno del capo.

- Non mi piace con quell’insulso francese… Ha qualcosa di strano, qualcosa di losco…

Oddio, io l’avevo visto tante volte e mi era sembrato un ragazzo gradevolissimo, gentile, simpatico e innamorato di Victoire. Un po’ rigido, forse, il che mi lasciava un attimino perplessa, ma non insulso (anzi, aveva stile), né strano, né losco…

- Sì… forse hai ragione a pensarlo… Sono geloso - ha continuato Ted -  Penso continuamente a Vic, a quello che mi ha detto, dagli anni passati ad oggi… a come mi sono comportato… a quanto sono stato cieco… e mi accorgo di essere stato…

- … un idiota - gli completai la frase. Lui assentì.

- Credo di aver capito quant’è importante… ma ora lei… e quel francese…

Non riusciva neanche a pronunciare il nome! Era proprio cotto!

- Beh, vedi, Ted… Ora Victoire ha trovato qualcuno che le vuol bene e a me sembra che sia un bravo ragazzo… - gli ho detto (meglio mettere le cose in chiaro e non dargli false illusioni). E poi:  - Scusami, ma erano anni che ti vedeva in un altro modo, che ti voleva bene non in modo fraterno, e, poveretta, ha cercato di fartelo capire in tante occasioni… e ho cercato anch’io, non so se ti ricordi…

- Lo so, ho sbagliato - mi ha detto Teddy, tristissimo - So di aver sbagliato, non sentivo il desiderio di modificare la mia comoda realtà… Lei era una specie di cuginetta gentile, affettuosa, simpatica, e non volevo pensarla diversamente, forse, oppure sono cambiato, in questi mesi… Comunqu, vederla abbracciata a quel francese… vederla baciare quel maledetto francese… mi ha letteralmente sconvolto… Sì, lo so, che non ho il diritto di riprenderla… ma vorrei tornare almeno suo amico… mi evita…. forse mi odia…

- No, sicuramente non ti odia. Ma forse l’hai delusa… con qualche atteggiamento da “caposcuola perfetto”… non so se ti ricordi… non è che sei entrato nelle sue grazie…

- Potresti parlarle? - mi ha chiesto - Vorrei tanto incontrarla e spiegarmi… non la infastidirò… ma vorrei tornare suo amico… e poi vada come vada… anche se la vuol continuare con quell’insulso francese… posso anche  capirla…

- Certo, Teddy! - gli dissi - Vedrai che riesco a convincerla a parlare con te. E tornerete amici come prima. Ma di Armand Polignac lei è innamorata: non parlare male di lui con Vic… se posso darti un consiglio!

- Promesso. Grazie, Niamh, per tutto… - mi ha detto, triste

Poi mi ha dato un bacio sulla fronte se n’è andato, abbacchiato.

Ok, avrei dovuto organizzare un incontro in un luogo neutro, anche per non suscitare i pettegolezzi di Hogwarts che, per queste cose, è come un piccolo paese, dove tutti si fanno gli affari di tutti… Uffa, quant’è complicata la vita sentimentale ad Hogwarts! Io, per fortuna, avevo Charles e avevo superato questa fase!

 

 

Ok, ora smetto di complicare le cose e comincio a sciogliere, uno dopo l’altro tutti i fili narrativi. Forse ho esagerato. Provo a riassumerli:

1) profezia riguardante James Potter (in cui è in qualche modo coinvolta anche Niamh)

2) simpatia tra Annah Montague  e Lenny McNair (contrastata dall’ambiente del quidditch che ruota loro intorno)

3) reciproca antipatia tra James Potter e Jorge Ezer

4) relazione Victoire-Armand Polignac (e gelosia di Teddy)

5) interesse per penne di volatile magico scozzese (e possibile intervento di quei due sciagurati di Ryann e Lorna)

6) attività di insegnamento di Niamh (e interazione con gli altri insegnanti, in primis il perfido Whyte)

7) facile piccolo compito assegnato a Niamh da Paciock: “sistemare” il platano picchiatore

8) gestione della piccola Deirdre.

Alla prossima (mercoledì). S.

   
 
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