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Autore: biatris    05/06/2019    1 recensioni
Ne era rimasto folgorato. Ma come è possibile rimanere folgorati da qualcuno di cui non si conosce nemmeno il nome? Si chiese Sendoh...
Mito si guardò attorno. tutto aveva un'aria strana quest'anno. si chiese cosa ci fosse di strano, ma non si diede risposta. l'aria era strana...I suoi amici erano strani...
Hanamichi sapeva che qualcosa sarebbe cambiato. sperò cambiasse per il meglio...
Kaede sospirò. Le partite di allenamento prima del campionato erano sempre strane, ma questa lo era di più...Chissà cos'era tutta quell'elettricità nell'aria
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Akira Sendoh, Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa, Yohei Mito
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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MITO POV
Lo aveva baciato. Erano passati due giorni e Yohei ancora non riusciva a crederci. Sendoh lo aveva baciato. L’idolo di tutte le ragazzine del liceo Ryonan aveva baciato lui, un ragazzo e, peraltro, nemmeno troppo carino, si disse. Ok, non sapeva nemmeno se potesse considerare quello sfiorarsi un vero bacio, ma dopotutto non era nemmeno mai andato vicino ad una cosa del genere con nessuno, quindi poteva considerarlo il suo primo bacio. Sendoh si era preso il suo primo bacio.
-Yo, la smetti di farti tutte queste seghe mentali e mi dici cosa succede? – Hanamichi interruppe il flusso dei suoi pensieri.
Erano seduti nel parco dietro la scuola da quasi un’ora e ancora non aveva detto nulla. Considerato che Hanamichi aveva sacrificato le poche ore libere che avrebbe potuto passare con il suo neofidanzato per ascoltare lui, forse qualcosa glielo doveva.
-Sendoh mi ha baciato – sputò.
L’altro sorrise e Yohei si chiese infastidito cosa ci fosse da ridere.
-È davvero un problema così grande? – chiese poi Hanamichi.
Sospirò. Forse Hana aveva ragione quando diceva che pensava troppo. Forse avrebbe dovuto fare come lui e agire d’impulso per una volta.
-Era il mio primo bacio – disse.
L’altro lo fissò.
-Beh, almeno puoi dire di averlo dato a qualcuno per cui ne valesse la pena – rispose poi.
Yohei sospirò di nuovo. Era inutile, Hana non avrebbe capito. Nessuno avrebbe capito, come al solito.
-Yo, risparmiami le tue scene autocommiserative – lo distrasse il rosso – Hai passato diciassette anni della tua vita a cercare qualcuno che facesse per te ed ora che lo hai trovato, e lo sai anche tu, ora che hai qualcuno che farebbe qualunque cosa per vederti felice, cerchi scuse idiote per rifiutarlo! –
Yohei fissò Hanamichi. Da quando il suo amico era diventato così adulto? Sorrise, la volpe doveva avere effetti prodigiosi su di lui, si disse.
-Non mi autocommisero – disse però – E poi chi ti dice che Sendoh è il ragazzo per me? – chiese.
Il rosso scosse la testa.
-Senti Yo, se hai deciso per principio che è così io non riuscirò mai a farti cambiare idea, altrimenti il mio consiglio è: va’ da lui e parlaci, bacialo, fai qualunque cosa, ma fai qualcosa! – Hanamichi quasi urlava -E ora se permetti vado da Kaede, qui non ho più nulla da dirti, sta a te la scelta. –
 
SENDOH POV
Chi poteva essere a quell’ora di sera? Si disse Akira andando lentamente verso la porta di casa a cui qualcuno aveva suonato. Guardò dallo spioncino e si stupì quando vide il volto di Mito. Aprì.
-Entra – gli sorrise.
L’altro entrò. Non sembrava particolarmente contento e, Akira notò, aveva le occhiaie.
-Cosa ti porta a farmi visita a quest’ora? – chiese il ragazzo dai capelli a punta.
Non era uno a cui piaceva girare attorno ai problemi, ma con Yohei si trovava in difficoltà. Non aveva idea di come approcciare i problemi con lui, perché aveva sempre l’impressione di trovarsi davanti ad un animale selvatico che, per una piccola mossa sbagliata, avrebbe potuto fuggire da un momento all’altro.
-Io credo che…No, nulla, ho sbagliato a venire. Perdonami – disse l’altro.
Ecco, appunto. Doveva impedirgli di fuggire.
-Yohei non potrai scappare sempre – lo fermò.
L’altro lo fissò. sembrava furioso.
-Non sto scappando! – precisò.
-Ah no? E come lo definiresti allora? – lo incalzò Akira – Sei venuto qui, ti sei presentato alla mia porta e quando ti ho chiesto perché tu sia venuto sei tornato sui tuoi passi! Dimmi se questo non è fuggire! –
Yohei scosse la testa.
-Lasciamo perdere – disse solo facendo per andarsene.
Akira, però, fu più svelto di lui e gli afferrò un polso.
Forse non avrebbe dovuto farlo, pensò in seguito, ma al momento gli sembrava l’unica cosa giusta da fare. In quel modo, però, non lo vide nemmeno arrivare. Il pugno che lo colpì in mezzo allo stomaco gli tolse il fiato.
Lasciò andare le stampelle e si piegò su sé stesso cercando di respirare.
 
MITO POV
L’aveva colpito. Non se lo sarebbe mai perdonato, ma era stato più forte di lui. I suoi riflessi, allenati da centinaia di risse, avevano agito prima che lui potesse anche solo pensare. Ed ora si malediva per quegli stessi riflessi che innumerevoli volte lo avevano salvato.
Sendoh stava ancora davanti a lui, piegato in due dal dolore.
-Io, Akira, mi dispiace -balbettò.
Fece per aiutarlo. Lo afferrò per un braccio, sposto le stampelle e lo accompagnò a sedersi sul divano del salotto. Quando Sendoh fu seduto, lo fissò.
Si guardarono per un istante, poi Akira sorrise.
-Almeno sai di avere dei buoni riflessi –
Yohei si maledì ancora una volta. Come era possibile che quel ragazzo sfoggiasse quel sorriso proprio a lui dopo che lo aveva quasi spedito in ospedale?
-Mi spiace, non volevo farti del male – disse.
Akira lo fissò.
-Non si sarebbe detto – disse ironico – Da come mi hai colpito pensavo piuttosto che volessi togliermi di mezzo-
Yohei sospirò. Era inutile, doveva fare i conti con quello che provava.
-È stato un riflesso. Non ti avrei mai voluto fare del male, perdonami – disse ancora.
-Lo so – sorrise Akira, poi scosse le spalle – Non l’ho nemmeno visto arrivare! –
L’altro rise debolmente. In fondo Sendoh non doveva essere uno abituato a finire in mezzo alle risse.
-Ora pensi di dirmi perché sei qui? – chiese Akira a quel punto.
Yohei annuì. Ormai non aveva scelta.
-Perché mi hai baciato? – chiese poi.
Domanda stupida, pensò, Sendoh gli aveva detto chiaramente di essere attratto da lui.
-Hai veramente bisogno che io te lo spieghi? – disse infatti Akira.
Yohei sospirò.
-Cosa ci trovi in uno come me? – chiese quindi al giocatore.
Akira sorrise.
-Yohei, mi piace tutto di te. Il tuo aspetto fisico, il tuo carattere un po’ spigoloso, ma molto dolce, la tua testardaggine…Ho bisogno di altro? –
Yohei lo fissava. Cosa avrebbe dovuto rispondere?
-Akira, tu sei un ottimo giocatore, un bel ragazzo, hai tutta la scuola ai tuoi piedi, sei simpatico, io cosa… - Sendoh lo fermò mettendogli un dito sulle labbra.
-Yo, per piacere, basta – disse – A me piaci tu, in tutto e per tutto. Mi sono innamorato di te. –
Yohei inspirò profondamente. Akira era innamorato. E lui? Cos’era quello che sentiva per l’altro ragazzo?
-Akira io – si fermò cercando le parole – Io non so se posso darti quello che vuoi, però… -
L’altro lo fissò.
-Dammi una possibilità – gli disse.
Yohei lo fissò. Akira lo stava supplicando. Fissò quel ragazzo grande e grosso che, nonostante tutto quello che lui gli avesse fatto, lo stava supplicando di dargli una possibilità. E pensò che sì, forse ne valeva la pena. Forse Akira si era davvero guadagnato quella possibilità. Ed annuì senza dire nulla. Perché non ce ne era bisogno. Perché sapeva che lui avrebbe compreso.
E, quando Akira avvicinò le labbra alle sue per la seconda volta, fu lui a chiudere quello spazio tra di loro. E assaporò quella bocca come fosse il dolce migliore del mondo.
Si baciarono a lungo, lentamente, seduti su quel divano, divorandosi le labbra l’un l’altro.
E si separarono solo dopo diversi minuti, rimanendo comunque stretti in quell’abbraccio che nemmeno si erano resi conto di aver stretto.
  
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