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Autore: Elgul1    07/06/2019    15 recensioni
In un mondo popolato da esseri sovrumani sta alla polizia cercare di garantire una sorta d'equilibrio, ma quando è la legge ad essere braccata, chi si occupa dell'ordine? Un nemico invisibile inizia a dare la caccia ad ogni eroe che lotta per la giustizia e la polizia brancola nel buio più totale. Starà a Steve e una squadra di agenti scelti scoprire chi si nasconde dietro queste morti brutali e i motivi che guidano il killer verso un piano malvagio e ambizioso.
Genere: Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A quell'ora della sera la strada era completamente deserta se non per qualche tizio che se ne tornava a casa dopo una giornata di lavoro. Steve aumentò l'andatura dell'auto per poi svoltare a sinistra. Jennifer gli aveva risposto subito e, come Thomas aveva immaginato, si era rivelata disponibile a incontrarlo e anche subito. 
- Credevo che mi avrebbe sbattuto il telefono in faccia.- Pensò fra sè e sè lui visto quello che era successo solo poco tempo prima. Avevano deciso di trovarsi al locale poco fuori la zona di Bacel avenue dove si erano conosciuti essendo un posto anonimo e facile da raggiungere sia per lui che per lei. Stava per svoltare all'ennesimo vicolo quando, un palo della luce, cadde al suolo proprio in mezzo alla strada. 


Di gettò fermò l'auto poco prima che quello lo prendesse in pieno sul cofano. - Che cazzo sta succedendo?- Pensò confuso notando che i finestrini della macchina, così come altri pali della luce, stessero tremando come scossi da un terremoto che stava aumentando sempre di più d'intensita.


-


Qualche minuto prima


Il suv andava piuttosto veloce lungo la strada sgombra. La musica da bambini, a tutto volume, dai sedili dietro sembrava per niente irritare la donna longinea dai lunghi capelli corvini al volante. Che, con i suoi dolci occhi verdi, fissava il suo piccolo dal volto paffuto e i brillanti occhi castani mentre rideva mostrando il suo bel sorriso. 

" Dai coraggio, tra poco siamo a casa." Gli disse con fare materno la donna. Sapeva benissimo che Peter odiava essere sballonzolato da una parte all'altra visti i numerosi lavori che aveva tra le mani avendo il potere di creare forti scosse era molto richiesta in punti di costruzione per buttare giù vecchie palazzine oppure per riassestare il terreno reso difficile da impedimenti naturali e non. Data l'assenza del padre toccava a lei occuparsi di tutto e non se la sentiva di lasciarlo solo a casa oppure con una babysitter. 

Stava per svoltare verso Bacel avenue  quando una persona si piazzò davanti alla strada con uno strano ghigno sul viso illuminato dai fanali del suv. Stava per mettere la freccia per superarla ma, qualcosa, bloccò la macchina spegnendola del tutto e facendola fermare a una decina di metri di distanza da quella strana donna. Prima che potesse pensare a qualcosa da dire delle lame si fiondarono verso il parabrezza dell'auto. 

Veloce si slacciò la cintura per poi ricoprire il suo intero corpo di una strano colore azzurrino. Quando i coltelli sfondarono il vetro frappose il suo braccio per bloccarli e, impedire che colpissero il figlio sul sedile dietro. Si sentì degli strilli provenire da lì. 
" Peter sta tranquillo amore." Mormorò mentre si gettava nel mezzo per bloccare le lame con la schiena. Con rapidita sollevò il piccolo e, aprendo lo sportello al fianco, si buttò fuori. 
Veloce cominciò a correre lungo il marciapiede inseguita dalla strana donna provò a svoltare in un vicolo quando, una seconda figura, più alta della donna, sbucò dal nulla. Evaline si abbassò di scatto evitando il veloce manrovescio e, con il braccio libero, sferrò un veloce gancio a cui, l'avversario, rispose deviandolo verso lo spazio vuoto e scagliando a sua volta un altro pugno ma, prima che potesse colpirla, il terreno cominciò a muoversi in modo incontrollato e, le iridi verdi divennero all'improvviso bianche. 
" Sparisci!" Ruggì mentre, una spinta terrestre, fece ruzzolare l'aggressore all'indietro e cominciò a far suonare gli allarmi delle poche auto ferme e vibrare piano il terreno. I due si posizionarono davanti e dietro di lei con le armi in pugno e, osservando il bambino che aveva tra le braccia, Evaline capì di non avere possibilità di fuga. 


-


Steve era confuso e anche parecchio. Dato che le scosse, non accennavano a diminuire e la strada era bloccata dai pali caduti aveva deciso di incamminarsi a piedi notando che, gli smottamenti, stavano aumentando via via che si dirigeva verso l'incrocio qualcosa gli diceva di proseguire il suo istinto gli stava dando il segnale che, andando avanti, avrebbe avuto una qualche risposta. Dalle case, dei dintorni, cominciò a vedere persone scendere in tutta fretta alcuni anche in pigiama presi dal panico.

 " Qualcuno ha chiamato i soccorsi?" Domandò un uomo urlando seguito dietro di se dalla numerosa famiglia. 
" Sto provando ma non risponde nessuno!" Gli replicò una vicina sulla settantina e con dei grossi bigodini in testa.
 " Deve essere saltato qualche cavo per forza è impossibile non avere segnale!" Esclamò un altro con il cellulare in mano e che, senza successo, cercava di mettersi in contatto con le forze dell'ordine. 
Mentre osservava tutta quella scena Steve rimase in silenzio ad ascoltare. - Segnale che non funziona e scosse di terremoto che vanno e vengono... la cosa è abbastanza strana a meno che.- Riflettè per poi avere un flash. Quel bastardo era lì!
 " Restate calmi." Disse a un tratto sicuro della cosa che aveva pensato e trovandosi vari occhi spauriti diretti verso di lui.
 " Come facciamo a restare calmi se questo terremoto non accena a diminuire?!" Sbraitò il primo che aveva parlato rivolto a lui. 
" Io vengo da laggiù..." Indicò la strada dove, in lontananza, si vedeva la sua auto. " In quella direzione le scosse erano molto più attenuate dev'essere opera di un super qua vicino." Cominciò a dire lui sicuro.
"E perché mai un super dovrebbe creare una cosa simile?" Domandò un'altra persona nella folla che si era radunata attorno a lui. 
" Forse ha bisogno d'aiuto e sta cercando di richiamare l'attenzione e, a causa delle scosse, i segnali saranno disturbati. Dirigetevi di là e chiamate i soccorsi in fretta!" Replicò mentre si tastò il fianco alla ricerca della fondina che per sua fortuna si era portato dietro. 
" Ma chi sei per darci tutte queste direttive?" Domandò un uomo distogliendolo dai suoi pensieri.
 Lui alzò lo sguardo. " Mi chiamo Steve Britss e sono un'ex agente di polizia. Adesso fate come vi ho detto non abbiamo più tempo." Gli annunciò per poi correre verso la zona dello scontro sperando, in cuor suo, di arrivare in tempo.  





Evaline annaspava vistosamente usare i suoi poteri in contemporanea, proteggere Peter e cercare di non provocare troppi danni in quella zona abitata era estenuante per lei anche se era un classe III. 

Sentì un nuovo sibilo e, come aveva fatto qualche istante fa, sollevò una gigantesca porzione di terreno che intercettò i pugnali che si andarono a conficcare nel cemento della strada. Dei passi dietro di lei la fecero voltare rapidamente e, con la pelle color ebano, prese in pieno braccio destro il pugnale di Justice che si frantumo in una marea di pezzi senza lasciargli nemmeno un graffio. L'assassino, stupito, riuscì a stento a evitare un calcio in pieno petto della donna che, subito allontano il terreno davanti a se spedendo così l'assassino a distanza. 

" Sei mia bellezza!" Gridò con foga Knife uscendo dall'angolo e lanciando altri pugnali. Evaline rimase mutata e, le lame, andarono a colpirla in pieno senza farle subire danni troppo gravi se non qualche taglio sulla sua t-shirt rossa. 
 " Ti nascondi come una vera codarda sai..." Le disse con disprezzo l'altra donna gettandosi su di lei con altri coltelli che le vorticavano attorno. 
" Ha parlato quella che fa attacchi a sorpresa mettendo in pericolo un povero bambino!" Sbottò la mora rispondendo e andandogli incontro per poi, con la mano diventata scura, prenderla in pieno petto e gettandola contro il cofano di un'auto che iniziò a suonare all'impazzata. 
" Chi siete e cosa volete da me?" Domandò Evaline col fiatone cercando così di recuperare un'po d'energie tentava di stare attenta a quei due sperando, in cuor suo, di riuscire a trovare una scappatoia o almeno un'aiuto da qualcuno con tutto il caos che stava succedendo si stava meravigliando che nessuno stesse correndo lì. 

" Inutile dire a chi morirà cosa vogliamo..." Disse Justice con tra le mani dei nuovi coltelli. 
" Esatto?!" Esclamò Knife con i vestiti rotti in più punti e una lunga ferita sulla testa da cui usciva un rivolo di sangue. " Non solo mi hai distrutto questa maglia che mi è costata un occhio..." Cominciò a dire dando sfogo ai suoi pieni poteri e facendo tremare i resti della macchina che aveva colpito. " Ma mi hai anche fatto male sorella sai?" Le disse infine sollevando il metallo attorno a se col suo potere a mezz'aria.
 " Se volete lottare..." Disse a denti stretti rivestendo completamente il suo corpo di diamante. " Allora fatevi sotto." Concluse scagliando su di loro un gigantesco ammasso di cemento. 
Justice saltò evitando l'attacco e correndo verso di lei. Knife creò una barriera con il metallo raccolto cercando di arginare la massa che si stava dirigendo verso di lei.
 " Non credi di stare esagerando?" Le gridò mentre, a fatica, riusciva a bloccare l'assalto. Il dislivello fra loro si stava facendo sentire sempre di più anche se era un classe II la  differenza abissale si stava rivelando dura da gestire. 
" Vedi di tenerla occupata!" Sentì nella sua auricolare da Justice che, con agilità, si faceva largo in mezzo ai detriti come nulla fosse. 
" La fai facile tu!" Ruggì lei muovendo la mano destra e scagliando alcuni pugnali verso il classe III.  Evaline gridò di rimando con del sangue che le scendeva dal naso i suoi poteri geocinetici avevano bisogno di concentrazione per essere usati al meglio e la stava perdendo con tutto quello stress. Il terreno attorno a lei si sollevò come un onda schiantandosi contro le armi in volo spedendole da ogni parte alcune palazzine iniziarono a tremare e, le luci delle case, iniziarono ad accendersi. 

" Ci stiamo facendo troppa pubblicità." Urlò Justice arrivato di fronte alla donna sferrando un gancio velocissimo diretto al viso di Evaline che evitò il pugno con semplicità scostando la testa e contrattacco di rimando con un sinistro diretto verso il muso del suo aggressore. 
" Meglio. Così ti arresteranno tu e quella pazza." Replicò convinta. Justice bloccò l'attacco con difficoltà quella donna era forte molto più di quanto credesse. Eseguì un calcio alto che colpì in pieno il volto della mora mandandola all'indietro di qualche passo. 
- A quanto pare non riesce a creare scosse, spostare terreno e restare in forma diamantina contemporamente.- Capì mentre stava per ricevere il contrattacco di Evaline che, a un certo punto, fu presa in pieno da alcuni pezzi di metallo che la spedirono al di la della strada.
  " Beccata?!" Urlò euforica Knife con il fiatone per lo sforzo. 
" Aspetta a cantare vittoria..." La rimproverò Justice arrivando accanto a lei all'improvviso. " E' un classe III non morirà così facilmente ma la stiamo sfiancando a breve sarà finita." Gli annunciò serio. Era una situazione di stress assurda per la loro avversaria proteggere se stessa, il bambino e cercare di non danneggiare troppo l'ambiente circostante tutto questo serviva a cercare di trattenere al massimo il suo potenziale molto più alto e pericoloso. 

Evaline uscì colma di abrasioni lungo tutto il corpo e barcollando. - La forma non è arrivata in tempo dannazione.- Pensò mentre riprendeva fiato e, quei due, continuavano a osservarla stando a debita distanza stava per attaccare quando sentì un pianto e delle manine che gli cinsero la gamba. Si abbassò trovando, sotto di lei, gli occhi spauriti di Peter che scuoteva la testa. " Peter andrà tutto bene, la mamma ti proteggerà da quei tizi cattivi." Gli promise la donna chinandosi e stringendolo a se con forza non avrebbe permesso a quei due  di far del male a lui mai e poi mai. Si staccò da lui con decisione e un'espressione dura. " Sta dietro la mamma e non ti muovere per nessun motivo." Gli disse seria in viso mentre stava per attacare quando, un pugnale, volò al di la di lei e prese in pieno il petto del bambino.

Il corpo di Peter si accasciò al suolo col coltello che sporgeva dalla ferita sull'addome. Un gridò strozzato uscì dalla bocca della madre mentre, veloce, si precipitò da lui presa dal panico. 
" No, Peter no!" Gridò con quanto fiato aveva in gola tolto il coltello cercò di tamponare quella ferita ma, la lama era entrata troppo in profondita e il sangue sgorgava a fiumi. Gli occhietti del bambino cominciarono a chiudersi osservò la mamma un'ultima volta incapace di dire nulla e poi si spense. 
Evaline era senza parole con le mani sporche del sangue di suo figlio che tremevano in preda a degli spasmi di disperazione e rabbia.
 
" Era l'ora ero stufa di sentire quel lattante frignare." Gridò Knife a un certo punto facendosi sentire da lei. " Un essere inutile che sa solo piangere non serve a questo mondo patetico..." Continuò a dire sputando a terra.

 Evaline sentì qualcosa spezzarsi dentro di lei e qualcos altro prendere il soppravento come mai era successo prima d'ora. Ringhiò sommessa mentre le iridi cambiarono colore tornando bianche e le lacrime continuavano a cadere incessanti dai suoi occhi. Le mani si mossero facendo tremare ancora di più il terreno circostante e con esso anche le case che iniziarono a tremare ancora di più tra le grida dei civili terrorizzati e un continuò cadere di intonaco e pezzi di muro e lo spaccarsi della strada in una vera e propria voragine. 
" Merda." Sbottò Justice era successo l'irreparabile e lo sapeva. " Ti rendi conto di cosa cazzo hai appena fatto?!" Ruggì furioso verso la donna che si stava rimettendo in piedi per via dell'onda d'urto appena avvenuta. " Si, ho reso le cose più divertenti." Disse togliendosi la polvere di dosso e iniziando a ridere. 
" No, stupida imbecille." Replicò lui ancora più arrabbiato e sollevandola da terra con uno strattone. " Hai fatto incazzare un livello III adesso siamo nei casini!" Ruggì a pieni polmoni mollando la presa e girandosi verso la forza della natura che si stava per scatenare contro di loro e tutti coloro che abitavano quella parte della città.


-


Il terreno sotto i piedi di Steve cominciò a cedere e, attorno a lui, le poche palazzine iniziarono a tremolare sempre di più. - Merda.- Pensò mentre, con un salto, superò una piccola incrinatura che si stava sempre più allargando. 
- La situazione non finirà bene per niente.- Riflettè svoltando in un vicolo stretto per evitare alcuni pezzi di intonaco che cadevano da alcuni edifici lungo la strada. Afferrò il telefono provando a chiamare ma niente, la linea era saltata del tutto prego che, quei tizi, avessero seguito il suo consiglio. 
- Se fossi in lui da che parte fuggirei senza essere visto?- Pensò fra sè e sè. Le strade erano molto trafficate e, prediligendo le fogne, di sicuro avrebbe seguito una via simile come le altre volte che aveva colpito. Fu in quel momento che ebbe un intuizione e, mettendo la mano sulla fondina per prendere la pistola, si diresse verso il luogo in cui quello stronzo si sarebbe diretto se quel super non lo avesse ucciso.


-


Justice si buttò d'impeto verso la super nonostante la distruzione che lo circondava. Con un salto gli si porto davanti cercando il colpo pulito Evaline scanso la pugnalata spostando la testa per poi colpire il killer con un calcio all'altezza dello stomaco e distanziarlo di una dozzina di metri. 
" Non ti perdonerò..." Bofonchiò iniziando a camminare verso di lui. " Non ti perdonerò!" Ruggì mentre pezzi di cemento si spostarono investendolo in pieno e sommergendolo. 
" Ehi io sono qui!" Sentì dire da Knife che, senza problemi si gettò su di lei sbucando dalle sue spalle. Evaline si girò e, la bloccò a mezz'aria come nulla fosse tenendola sollevata da terra con una mano sola. Knife pugnalò il braccio della donna che non subì alcun danno ma anzi strinse ancora di più la presa per soffocarla. Le scosse sembravano essersi acquietate mentre, un continuò gridare andava da una parte all'altra della zona visto gli edifici crollati e le persone al suolo colpite dai detriti. Le iridi bianche di Evaline sembrarono riprendere il classico colore verde mentre teneva sospesa Knife.

 " Hai ucciso mio figlio..." Mormorò fredda e piena di rabbia mentre l'assassina cercava di divincolarsi. " Sei un mostro che non merita di vivere, sei solo feccia..." Disse ancora stringendo la presa sul collo nel tentativo di soffocarla. " Farti rinchiudere sarebbe una cosa di poco conto. Ti ucciderò io qui ed ora." Aggiunse stringendo i denti e aumentando la presa mentre, i piedi di Knife facevano su e giù e le mani cercavano di opporsi a quella morsa d'acciaio. Mentre il corpo di Knife sembrò afflosciarsi un qualcosa impatto sullo sterno scoperto della donna trafiggendola in pieno. Justice piombo di nuovo su di lei e, cogliendola impreparata, afferrò l'elsa del pugnale e lo conficcò ancora più in profondita all'altezza del cuore. " Mai distrarsi..." Mormorò a mo di avvertimento e con un ciuffo di capelli e sangue che usciva dalla maschera danneggiata.

La super strisciava a terra tastandosi la ferita al petto da cui il sangue continuava a fioccare. Davanti a se vide il corpo senza vita del figlio e dei singhiozzi uscivano dalla sua bocca. Non appena fu a pochi metri dal piccolo. Vide un'ombra scura dietro di se. Non si voltò ma ando a stringere la mano senza più forza del fanciullo. 
" Mi spiace..." Disse Justice amareggiato cercando, nell'astuccio, la siringa. " Non sarebbe dovuta finire così..." Continuò a dire serio con la voce. " Avevo progettato di coglierti impreparata e ucciderti. Il bambino si sarebbe salvato ne ero più che convinto..." Ammise mentre, chinandosi, prelevava il sangue dal braccio sinistro della donna. " Hai fatto del tuo meglio per proteggerlo te lo riconosco..." Rimise nell'astuccio la siringa ormai piena. " La sola cosa che posso fare per rendere giustizia è porre fine subito alle tue sofferenze così da farti ricongiungere con lui..." Aggiunse estraendo un nuovo coltello dalla cintola. " Spero che, nella morte, tu possa trovare la pace." Disse brevemente prima di affondare di nuovo la lama ponendo così fine alla vita di Evaline la cui mano destra era unita a quella di Peter. Una volta riposto il coltello sollevò senza sforzo l'esile figura di Knife e, mentre le grida e le sirene suonavano all'impazzata si dileguò con uno strano sguardo sul viso colmo di rabbia e rammarico anche stavolta non aveva mantenuto la sua promessa.


-


Mentre percorreva il vicolo Justice sentì una specie di sguardo su di se e si bloccò con sulle spalle il corpo privo di sensi di Katrin.
 " Alla fine ti ho trovato..." Mormorò una voce nell'ombra dal vicolo in cui aveva previsto di fuggire e con un leggero affanno forse per la corsa fatta. Posò il corpo della donna a terra mentre, l uomo, uscì dall'ombra illuminato dalla luce dei lampioni vicini. 
" Chi sei?" Domandò serio in viso voltandosi verso l uomo dai corti capelli castani. Lui puntò la pistola che aveva nella mano destra contro di lui. " Mi chiamo Steve Britss e adesso ti dichiaro in arresto." Annunciò senza alcun timore.









ANGOLO DELL'AUTORE: Lo so cosa penserete che sono un infame per aver chiuso il capitolo così sul più bello ma sapete come sono adoro tenervi con la suspence. Vi posso già dire che, il capitolo successivo, è quasi ultimato.
Ero restio a metterlo online sia perché non mi sentivo sicuro sulle scene mostrate sia perché mi sembra che manchi l'azione in se e per se.
Grazie a chi legge e commenta e a presto :) 


   
 
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