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Autore: FragileGuerriera    08/06/2019    8 recensioni
Quasi trent'anni dopo la battaglia con Galaxia Haruka e Michiru non sopportano la presenza l'una dell'altra, al punto da mettere in crisi il sogno della loro principessa Usagi: fondare l'Earth Kingdom. Ma come può un amore, più volte sopravvissuto alla morte stessa, cessare da un giorno all'altro? Soprattutto, è davvero finito il profondo sentimento che ha legato le due guerriere dai tempi delle medie per tanti anni?
NUOVA VERSIONE con finale (e i capitoli relativi) alternativo.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena, Nuovo personaggio | Coppie: Endymion/Serenity, Haruka/Michiru
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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Buongiorno, non sono nuova di EFP e questa non è la mia prima fanfiction. O meglio: la è, ma non la versione che vi state accingendo a leggere o di cui state leggendo questa presentazione.

Questa è la nuova versione della fanfiction che ho pubblicato sette anni fa. Rivista, corretta, ampliata, per certi versi “maturata” (vien da se': cresce l'autrice, cambia il modo di vedere gli avvenimenti di una storia) e... con finale alternativo ;-)

Per motivi riservati mi sono bruciata la mentore della prima versione e per motivi meno riservati pure la prima sostenitrice perciò vi lascio alla lettura sperando che questo capitolo di introduzione possa incuriosirvi e spingervi a proseguire la lettura in futuro.


*** *** ***


-Grazie per avermi chiamata!

-Figurati, lo sai che appena posso mi fa piacere chiamarti.

-Buona giornata!

-A te buona notte... Ah, mamma, mamma! - urlò nel telefono per evitare che mettese giù il telefono.

-Dimmi.

-Mi son scordata di dirti che Usagi vorrebbe che ci riunissimo tutte per decidere se proseguire con le nostre vite attuali oppure no...

-Ah, quindi c'è un'altra specie di riunione?

-Sì...

-Ci sarà anche lei?

-Non so...

-Beh, fra quanto vorrebbero riunirsi?

-Fra due o tre mesi, appena ci si può vedere tutte quante.

-Uhm, giusto! Vedremo dai. Adesso vado a dormire.

-Mamma...

-Sì?

-Il papà deve essere ancora importante come quando stavate insieme se ti preoccupa tanto l'idea di rivederla.

-No, che dici? E' meglio che ci lasciamo, sennò perdete la prenotazione al ristorante - tagliò corto.

-Come se parlassimo di una persona puntuale!- rispose ridendo provocando una leggera risatina dall'altra parte della linea. -Buona notte.- disse infine Hotaru prima di agganciare il telefono.

"Il papà... A volte continua a dirlo senza nemmeno accorgersene. Tutta colpa mia e delle mie illusioni adolescenziali... Credevo sarebbe stato per sempre..."

La sua mente dispettosa ancora una volta aprì rapidamente il cassetto della memoria in cui era conservato quel ricordo, remoto ormai.

Una telefonata amara dall'appartamento in cui alloggiava in quel periodo.

Una pena quel pianto trattenuto a fatica al telefono.

Infine quelle parole pronunciate con tono freddo: - Mi dispiace... Credimi... Mi spiace, ma ora c'è lei nella mia vita...-

Quando mise giù il telefono le fu inevitabile piangere. Come si poteva scordare improvvisamente una persona con cui si era cresciuti insieme per quattordici anni? E gli anni vissuti al fianco di Haruka erano stati i più importanti della sua vita.

Ogni tanto ci pensava ancora sebbene fossero passati degli anni da allora.

-Amore, ti ho lasciato del colluttorio in bagno per gli sciacqui.

-Grazie- rispose Michiru sorridendo mestamente, mentre si infilava il pigiama.

In diciotto anni aveva avuto solo tre relazioni. La storia più lunga era di sei anni. Non era neanche la metà del tempo con cui era stata con Haruka. Le sue storie più importanti furono la prima e l'ultima, eppure in nessuno dei due casi ebbe un rapporto così profondo da poterlo chiamare "legame matrimoniale". Con Haruka invece dopo un anno che stavano insieme già si consideravano sposate e l'arrivo di Hotaru nella loro vita era il simbolo di quella unione profonda. Lei l'aveva fin scambiato per un segno di redenzione da parte di Dio... "Che nostalgia...". Appoggiò il bicchiere usato per gli sciacqui e sospirò prima di spegnere la luce del bagno ed avviarsi in camera. Pensarci ancora era inutile. Era andata così: tutto era andato contro ogni aspettattiva che aveva quando lei, Haruka, Hotaru e Setsuna erano ancora una famiglia felice. Nulla avrebbe potuto farla tornare indietro nel tempo così come nulla avrebbe potuto cambiare le dure parole di Haruka che l'avevano allontanata per sempre da lei.

Andò a letto, le diede il bacio della buona notte e si girò dall'altra parte.


*** *** ***


A Tokyo, il giorno seguente, Haruka si stava preparando la cioccolata mattutina. Dopo una vita fatta di rimbalzi da una nazione all'altra aveva imparato ad apprezzare la veloce colazione occidentale e, pur tenendo alla sua linea perfetta, quando era a casa la Domenica si concedeva sempre una bella cioccolata calda da bere seduta nella sua confortevole cucina.

-Buongiorno, father!- esordì entrando in cucina Hotaru.

-Buongiorno... Tomoe- le rispose di rimando, impassibile, mentre versava la cioccolata nella tazza.

-Uffa, lo sai che non voglio essere chiamata per cognome!

-E tu sai che l'hai già un padre e che non sono io!- Dopo una brevissima pausa aggiunse: -Ho sentito che eri già sveglia e ti ho preparato del caffè, vuoi?

-Grazie.- Rispose sorridendo. Poi riprendendo il discorso -Ma sì dai, è in senso affettivo.

- Allora chiamami Haruka.

- Spero non fosse una vera battuta, altrimenti il tuo voto all'umorismo è zero, pa-pà.- mentre si sedeva di fronte alla bionda.

-Bene, allora io continuo a chiamarti Tomoe.

-Lo vado a trovare oggi- cambiò in parte il discorso.

-Ah... Va bene...

- Gelosa?

- Ahahah.

"Questa sarebbe la sua risposta?" si domandò perplessa Hotaru -Grazie, per avermi tenuta a casa con te.- appoggiò la tazza vuota nel piattino prima di portare il tutto verso la lavastoviglie.

-E' stato un piacere passare la serata con te come ai vecchi tempi! - sorrise, mentre la vide alzarsi.

-Ciao, Haruka- le disse tornando in cucina cinque minuti dopo e dandole un bacio sulla guancia.

-Fai attenzione in macchina!

-Haruka, proprio tu sei qui a raccomandarmi di andare piano?

-Sai, io sono stata un pilota, ho più esperienza di...- si interruppe poi ricordando che Hotaru non era più una bambina- Ma sì, credo che tu abbia ragione!

Si sorrisero complici e poi Hotaru uscì di casa. Le venne un breve moto di nostalgia che la portò a pensare ancora una volta alla sua vita. "Ormai Hotaru è grande e ha la sua vita, mentre io ancora non me la sento di chiedere a Mizuki di venire a vivere qui. E' da una vita che lo desidera ed io non rimarrei più sola, però non me la sento... Ogni volta che la vedrei mi verrebbe in mente quando vivevo con lei..." Da quando si era lasciata con Michiru, Haruka non aveva più voluto convivere con nessuno. Inizialmente diceva sempre a tutti che era per Hotaru che soffriva già abbastanza per la separazione tra lei e Michiru e il doverla vedere insieme alla sua nuova compagna.

Ma era veramente quello il motivo?

  
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