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Autore: Bebbe5    24/07/2009    3 recensioni
Dopo Goodbye, ecco un'altra songfiction su Sherlock Holmes: i pensieri del detective, in merito all'avventuriera Irene Adler, l'unica donna che l'abbia mai sconfitto.
Buona lettura
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Irene Adler, Sherlock Holmes, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti, ecco qua la mia seconda fanfiction su Sherlock Holmes.

Ringrazio Ladymorgan  che mi ha fatto scoprire la bellissima canzone che utilizzerò per questa shot, ossia Dark waltz di Hayley Westenra.

Spero che vi piaccia.

Buona lettura

 

Per l’ennesima volta ripongo la Sua fotografia nel mio cassetto. Pare quasi un insulto metterla accanto alla mia siringa ipodermica che Watson tanto disprezza. Eppure, nei meandri della mia mente,  riesco a trovare un nesso tra le due:

 

entrambe riescono o sono riuscite a stimolare il mio ingegno quasi come i miei casi più intricati.

 

Ah, se il mio Boswell conoscesse i miei pensieri, sorriderebbe di sicuro: Sherlock Holmes, il grande detective misogino, si è innamorato?! Ah, come al solito, la sua deduzione sarebbe tanto vicina, quanto lontana dalla verità. Ammetto di provare interesse per lei, ma no, non credo che si tratti di amore. Il senso di malinconia, il continuo pensare a Lei, che ora sarà nella calda terra sudamericana con suo marito, il desiderio, o meglio, la speranza di un suo ritorno, derivino più che altro dalla mia ammirazione nei suoi confronti. Perché Lei è l’unica che potrà vantarsi di avermi brillantemente sconfitto con le mie stesse identiche armi. Il volerla rivedere, ne sono convinto, corrisponde ad un profondo desiderio di rivincita, al volerle dimostrare che non sono inferiore a Lei.

 

Ah, non mi ci raccapezzo più, ho la testa piena di una nebbia che mi offusca le idee.

Afferro il mio Stradivari dalla scrivania e comincio a suonarlo, come ogni volta che ho bisogno di fare ordine nei miei pensieri.

 

La pendola ha suonato ora le tre, ma tanto Watson è abituato ai miei estri artistici notturni, così le mie mani non si fermano.

 

Le note escono una dopo l’altra dallo strumento, a formare una lenta e triste melodia, di mia improvvisazione.

Devo essermi ridotto proprio male! Come può una donna farmi quest’effetto?

Chiudo gli occhi, dopo essermi seduto sulla mia poltrona accanto al fuoco e mi lascio trasportare dalla musica. Improvvisamente, accade una cosa per me del tutto nuova: nelle mie iridi, protette dalle palpebre, compare l’immagine di Lei, i capelli rossi raccolti raffinatamente dietro la nuca, gli occhi scuri che mi fissano e la bocca schiusa in quel dolce sorriso che le ho visto spesso illuminare il volto. E’ vestita interamente in bianco, con un abito di raso che le scopre le spalle, le stringe la vita ed arriva a coprirle la punta dei piedi. Apre le braccia e mi fa cenno di avvicinarmi. Ma è un sogno questo? Mi sono forse assopito? Eppure sento ancora il dolce peso del violino sulla mia spalla e le mie mani continuano a premere le corde e a far scorrere l’archetto.

Che strano: comunque, se di sogno si tratta, non faccio certo niente di male ad assecondare, per una volta, la richiesta di una donna, tanto resterà per sempre un segreto, prigioniero delle quattro mura del mio c…..ranio.

 

Mi avvicino dunque, sorridendo a mia volta, e le afferro la mano destra con la mia sinistra, mentre serro con la destra il suo fianco sinistro. La sua mano sinistra si posa dolcemente sulla mia spalla destra e guardandoci negli occhi, lei dolcemente ed io con un’espressione che necessiterebbe di uno specchio per essere descritta, cominciamo a volteggiare sul pavimento di una stanza apparsa all’improvviso , tinta completamente di rosso, dalle pareti alle candele, poste su candelabri a più braccia, sparsi intorno a noi.

Dopo un po’ mi accorgo di stare ballando. Quasi, nel mondo reale (anche se, a questo punto, mi chiedo quale sia) spalanco gli occhi per lo stupore di vedermi ballerino, ma riesco a ricordarmi che tutto questo è pura immaginazione, e riprendo il controllo di me stesso.

 

Un due tre, un due tre, semplice e pura matematica, una delle mie materie preferite per la sua precisione e la sua affidabilità.

Confortato da questo pensiero, mi metto anche ad ascoltare la musica che ci accompagna e mi accorgo che è quella che sto suonando io nell’altro mondo.

Dopo qualche battuta, dopo aver osservato ogni particolare dell’ambiente che ci circonda, mi decido, non senza un po’ di imbarazzo, a riportare il mio sguardo su di Lei, giusto in tempo per vedere quel tenero sorriso schiudersi e la sua dolce voce cominciare a cantare.

 

We are the lucky ones

We shine like a thousand suns

When all of the colour runs together.

 

Siamo noi i fortunati? Come riesce a dire una cosa simile? Non può che riferirsi alle nostre carriere: siamo effettivamente due astri splendenti, in mezzo a questa massa confusa di colori. Eppure, ho il sospetto che non sia a questo che pensa, che ci sia di più.

Ho il sospetto che, dopotutto, questa volta, Watson non sarebbe poi così lontano dalla verità.

Ho il sospetto che….

No, non ci devo pensare, è già doloroso di per sé, senza che io ci aggiunga questi sciocchi pensieri da adolescente.

 

I’ll keep you company

In one glorious harmony

Waltzing with destiny forever

 

Tenermi compagnia?

Un’unica gloriosa armonia?

L’unico legame che potremo mai avere è qui, ora, in questa stanza, l’una tra le braccia dell’altro: tu hai tuo marito ed io una vita che ho scelto di sposare anni fa.

 

Legami forti, troppo forti per essere spezzati da un semplice capriccio.

Mi sforzo di pensarlo, concentro ogni cellula della mia mente, eppure, senza remore, mi concedo questo sogno, senza rimpianti né rimorsi, continuo a danzare con la tua immagine. Hai ragione a dire che il nostro destino sarà sempre un valzer: di tre passi avanziamo noi, ma l’attimo dopo avanza lui, sempre di tre passi, con la sua scia che sa di insaziabile, di indomabile, di invincibile.  

 

Dance me into the night

Underneath the full moon shining so bright

Turning me into the light.

 

E così continuo a farla danzare alla luce fioca delle candele, che è come se non esistesse, oscurato dallo splendore che la sua persona emana. Come potrebbe la luna trasformarla in una stella ancora più sfolgorante, quando lei è luminosa quanto Sirio? La mente non mi frena più dal fare questi commenti così poco appropriati a me, si è resa conto che siamo in un sogno e che, per una volta, possiamo lasciarci andare e dirci tutta la verità. Possiamo lasciarci andare ad un giudizio che finora non avevo mai espresso, men che mai con il mio Boswell, altrimenti, tra un paio d’anni, lo potrebbe mettere per iscritto.

 

Time dancers whirling past

I gaze through the looking glass

And feel that  just beyond my grasp is heaven.

Sacred geometry

Where movement is poetry

Visions of you and me forever

 

E così continuiamo a danzare, in questa stanza dell’inconscio che avrà ospitato, nel passato, tante altre persone, cui era permesso incontrarsi solo qui.

Come loro allora, sento che mi basterebbe poco per scoprire il paradiso qui, ora, avvicinando solo un po’ di più il volto. Perché è questo che Lei intende cantando, vero? E’ questo che vorrebbe dirmi.

Stavolta però lascio vincere la razionalità e mi trattengo: il momento è troppo bello, troppo sublime per essere rovinato da un’azione puramente umana.

Preferisco che resti così nella mia memoria: io e lei che danziamo in questo regno dove la sacralità della geometria, mischiata all’inconsistenza, alla purezza degli sguardi e dei pensieri, potrebbe ispirare molti poeti ceno volte meglio di Calliope apparsa ad Omero.

Così voglio ricordarmelo, così voglio che sia le visioni di noi due nella mia mente per sempre.

 

Dance me into the night

Underneath the full moon shining so bright

Let the dark waltz begin

Oh let me wheel let me spin

Let it take me again

Turning me into the light  

 

Continuiamo a danzare, sempre alla pallida luce delle candele. E qui mi confondo: mi ha appena chiesto di cominciare il valzer oscuro, di lasciarla volteggiare e girare, di lasciarla prendere dalla musica…

Ma non abbiamo forse danzato finora?

Di colpo la ragione mi diventa chiara nella mente: intende dire che il tempo del sogno è concluso, che il valzer di luce termina e che dobbiamo ritornare nel nostro mondo di ombre, dove dovremo attendere finché non torneremo ad essere luce e a rincontrarci qui, nel nostro mondo.

Un ultimo acuto mi segnala la fine delle danze e, a malincuore, la guardo un’ultima volta e, senza poter resistere, le accarezzo una guancia.

Poi mi decido ed apro gli occhi.

 

Eccomi qui, sulla mia poltrona davanti al fuoco al 221/b di Baker Street, a concludere questa melodia. Per l’ultima volta il mio archetto sfiora le corde e, con un movimento fluido, termino il brano. Chissà se riuscirò a ricomporlo.

Fisso il fuoco, sempre tenendo in mano lo strumento.

Improvvisamente, un sospiro mi distoglie dai miei pensieri:

volto di scatto la testa e là, dietro la porta semi-aperta, vedo la figura della nostra padrona di casa, la signora Hudson, che mi guarda sorridendo.

Non appena si accorge che mi sono accorta della sua presenza entra e fa una breve riverenza:

 

“Mi scusi signor Holmes” dice “ma non ho potuto fare a meno di venire ad ascoltare da più vicino: era una melodia così bella, così struggente, così..”

 

“La ringrazio signora” la interrompo, forse un po’ bruscamente, benedicendo la penombra della stanza che nasconde il rossore sulle mie guance. Ebbene sì, sono sempre stato un uomo sensibile ai complimenti, lo ammetto, ma sfido chiunque a non esserlo.

“C’è altro?” aggiungo poi, sempre con il mio tono rude.

 

“No signore, mi ritiro.” Risponde con un sorrisetto malizioso che mi inquieta alquanto.

Poco prima di richiudere la porta, si gira e dice:

 

“La signora Adler è proprio fortunata ad averla conquistata sa?”  e ghignando chiude la porta.

 

Impallidisco immediatamente e, come un razzo, mi precipito verso la porta saltando il divano e aprendola:

 

“Signora?!” la richiamo.

 

Lei è già a metà scala, si ferma e mi chiede:

 

“Sì signore?” con quel sorrisetto ancora stampato sulla faccia.

 

“Non una parola con Watson.” Mi ritrovo a supplicarla.

 

Il suo sorriso si fa più ampio, prima che mi possa rispondere:

 

“L’avevo già messo in conto. Buonanotte signor Holmes e… sogni d’oro.”e si ritira in camera sua.

 

Resto paralizzato, sulla soglia del salotto, ancora stupito per lo scambio appena avvenuto. Eh, pare proprio che stare con me aiuti le persone a sviluppare l’ingegno:

e allora perché Watson continua ad essere un testone e a non capire i miei metodi?

Ridacchio a quel pensiero: povero il mio Boswell, ce la mette tutta per riuscirci, avvicinandosi spesso alla verità, ma non ha ancora appreso bene la mia lezione:

quando si sono scartate tutte le ipotesi, ciò che rimane, benché impossibile, deve essere la verità.

 

Rientro nel salotto e mi fermo ancora per qualche istante davanti alle fiamme ardenti del camino, nella speranza di scorgere ancora qualche stralcio del mio sogno nelle fiamme. Dopo qualche minuto rinuncio, rimetto a posto il mio violino, prendo la candela e mi dirigo verso la mia camera da letto.

Entrato, mi metto sotto le coperte e spengo la candela, per ripiombare definitivamente in questo valzer oscuro che è la nostra vita.

 

FINE

 

 

Ecco qua. Come spero avrete intuito, qui si parla del rapporto tra Holmes e la bella avventuriera Irene Adler. Ci tengo a fare qualche precisazione:

1)     la shot è ambientata nel periodo post-Scandalo di Boemia, episodio di Sherlock Holmes che consiglio vivamente a tutti, sia in formato cartaceo che in celluloide (vi consiglio l’episodio televisivo con Jeremy Brett nei panni del detective).

2)     Irene Adler è un contralto nel libro. “Dark Waltz” è cantata da un soprano, ma tanto la shot è ambientata nel mondo dei sogni, quindi tutto può accadere no?

Bene, credo di avervi detto tutto.

Prima di concludere devo ringraziare coloro che hanno letto e recensito l’altra songfiction che ho intitolato Goodbye e, in particolare:

 

LadyMorgan : Grazie per la recensione che mi hai lasciato, non pensavo che avresti letto quella songfiction, mi hai davvero sorpresa.

Per quanto riguarda l’inferiorità di Watson, ne avevamo già discusso quel giorno in montagna. Holmes non ritiene il suo amico inferiore, anzi, ne ha una grandissima stima. Il fatto che non lo metta al corrente del suo piano, deriva da due ragioni fondamentali:

1)     Quando Holmes scappa, sa benissimo che uno dei più fedeli seguaci di Moriarty, che Watson incontrerà nel romanzo che segna il ritorno di Holmes, “La casa vuota”, l’ha visto fuggire dopo aver ucciso il suo capo. Caso vuole che, questo seguace, sia uno dei più abili tiratori, noto per il numero di prede conquistate nella caccia alla tigre in India. Sa anche che, se si facesse sentire, Watson rischierebbe la vita, dal momento che il colonnello Moran (il seguace di Moriarty), potrebbe sparargli per vendetta.

2)     Holmes non lascia scritto della sua fuga a Watson perché sa che il suo Boswell è un uomo molto emotivo e che non riuscirebbe a mantenere a lungo il segreto della sua sopravvivenza e questo, come ti ho già spiegato, potrebbe rivelarsi fatale per Watson.

 

Ti chiedo dunque di non giudicare Holmes troppo in fretta, perché, leggendo tutti i suoi racconti, si nota che ogni volta che si sente veramente in pericolo, che sente di aver bisogno di qualcuno, chiede aiuto, prima che ad ogni altro, a Watson. Più di una volta, aggiungo, dice: “Sarei perduto senza il mio Boswell.”

Se questa non è ammirazione…..

Grazie per i commenti, mi hanno fatto veramente piacere e grazie per avermi dato l’opportunità di discutere di una delle amicizie più grandi della letteratura.

 

TheGuide: Grazie per i complimenti, sono lusingata che tu consideri la mia storia perfetta. Se ti piace l’inglese, voglio consigliarti alcune storie su Sherlock Holmes dal sito internazionale fanfiction.net.:”Walking in the darkness” e “No greater love”.  In alternativa, se avrai un po’ di pazienza, tra un po’ mi metterò a tradurle io, perché me ne sono veramente innamorata e, più di una volta, mi sono sorpresa a piangere leggendole.

Grazie ancora.

 

Beh, spero che anche questa vi sia piaciuta. Fatemelo sapere ok?

Baci

Bebbe5

 

 

  
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