Crossover
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Autore: PGV 2    11/06/2019    4 recensioni
ATTENZIONE: LEGGETE QUESTA FIC SOLO DOPO ESSERE ARRIVATI AL CAPITOLO 43 DI "THE COMMUNITY - TALES OF AN UNDERWORLD"!!!
Quarant'anni prima che Lorenzo e Danilo giungessero nella Comunità sotterranea sconvolgendo le vite di tutti i suoi abitanti, le cose erano molto diverse in questa società all'apparenza perfetta, ma in realtà contenitore delle ombre più oscure che si possano trovare...
Ripercorriamo insieme, passo dopo passo, le vicende principali che hanno coinvolto la Comunità ed i suoi abitanti partendo dal 1903 fino al 1943, anno in cui i due Grim della Superficie sono giunti sottoterra cambiando il destino dell'intero mondo per sempre!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Anime/Manga, Film, Fumetti, Giochi di Ruolo, Videogiochi
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Community!'
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Ecco a voi come promesso il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel!!!
Posso già anticiparvi che questo, a differenza degli scorsi Capitolo, sarà piuttosto tranquillo. Dopo le bombe sganciate negli scorsi Capitoli, sia normali che prequel, ho preferito fare un chap abbastanza “normale” XD ;).
Il normale è tra virgolette perché comunque sarà mostrato un po’ all’interno del chap e, soprattutto, chiuderà la sottotrama che proprio lo scorso Capitolo aveva introdotto… non dico altro, chi vuole intendere, intenda u.u XD ;).
Prima del chap però, come sempre, passo all’Angolo dei Commenti:

Eternity_Paradise0: Ehi, non mi aspettavo che anche Kenshiro generasse tutta questa esplosione di feromoni, ma che diavolo sta succedendo qui?! O_O (Te ne stupisci veramente?! N.d. Sora) (… Beh, in effetti i pervertiti ci sono dappertutto, ma qui stiamo raggiungendo livelli enormi… N.d. PGV 2) (Ripeto quanto detto da Sora, te ne stupisci veramente?! N.d. Sakura) (… No, non me ne sorprendo purtroppo… N.d. PGV 2) (Abbiamo dei pervertiti anche noi, te lo saresti dovuto aspettare… N.d. Aqua) (… Oh cavolo, qua rischio di fare la fine di Raoul… N.d. Kenshiro) (Un consiglio, scappa finché sei in tempo… N.d. Raoul) (Confermo, vattene via T_T! N.d. Mirajane) (Che esagerati che sono… N.d. Shikamaru) (Beh, non vi si può dare torto sulle parentele confuse in effetti… N.d. Tivan) (Basti pensare al legame di parentela che c’è tra questi tre!! N.d. Envy indicando Agatha, Hughes e Lucy) (Io sono felice, la mia bambina qui è molto carina proprio come la mia piccolina!! *_* N.d. Hughes) (… Beh, diciamo che è curiosa la cosa, però non mi dispiace del tutto! N.d. Lucy) (A me ciò lascia del tutto indifferente… N.d. Agatha) (Mi chiedo cosa non ti lasci indifferente alla fine… N.d. Giovanni) (Ed ora c’è pure il rischio che Xehanort sia… va beh, avete capito! N.d. Gohan) (Eh?! O_O N.d. Naruto) (Eh?! O_O N.d. Kushina) (COSA?! è_é N.d. Minato) (O_O Cavolo, è imbufalito nero… N.d. Usopp) (Meno male che Xehanort è stato cacciato insieme a Larxene e Sasuke, meno male! N.d. Franky) (Ehi idiota, guarda che qui ho la stessa età che ho in Fairy Tail, non sono più una bambina -_-‘! N.d. Cana) (In pratica sei fregato! N.d. Natsu) (Ehi, mi hai appena dato del tappo così piccolo che potrebbe assomigliare ad un fagiolino?! è_é N.d. Edward) (Fratellone, non ha mai detto niente del genere… N.d. Alphonse) (Fa sempre così, lasciamolo perdere! N.d. Winry) (Comunque sia, grazie per i complimenti! N.d. Cana) (Che bella che era la mia bambina!! *_* N.d. Gildarst) (Tu sparisci che è meglio -_-‘! N.d. Cana) (Giusto, l’ho presentato in via ufficiale. Ragazzi, ecco a voi Gildarst Clive, da oggi anche lui farà parte dell’Angolo dei Commenti! N.d. PGV 2) (Piacere di conoscervi! N.d. Gildarst) (Piacere nostro! N.d. Misty) (Ti troverai benissimo qui! N.d. Lucinda) (Soprattutto se sei uno psicopatico come la maggior parte dei presenti! N.d. Cooler) (Ehi!! N.d. Quasi Tutti) (Uff, ammetto che pure a me sarebbe piaciuto conoscere l’esito del lancio! N.d. Bulma) (Beh, come ha giustamente detto Leo l’importante è che alla fine ci siamo messi insieme! N.d. Vegeta) (Anche perché altrimenti non saremmo venuti fuori io e mio fratello! N.d. Bra) (Giusto! N.d. Trunks) (Ehi, è vero. Tu sei la mia copia spiccicata!! N.d. Shanks) (Non è vero, sei tu ad essere la mia copia! N.d. Gildarst) (Beh, tecnicamente Shanks è apparso in One Piece già nel 1997, e Fairy Tail non è così vecchio da quello che risulta. Per cui, nonostante secondo me nessuno abbia copiato nessuno, è Gildarst ad assomigliare a Shanks! N.d. PGV 2) (Evvai!! N.d. Shanks) (Uff, che noia -_-‘! N.d. Gildarst) (Alla faccia, la mia versione della fic era davvero bastarda O_O! N.d. Ichigo) (Linguaggio! N.d. Capitan America) (Basta rompere, cavolo!! N.d. Teschio Rosso) (Scusa, ma non sei preoccupato di come ti hanno reso?! N.d. Ventus) (No, alla fin fine è un mio adattamento OOC, nient’altro! N.d. Ichigo) (Stessa cosa che ho pensato io della mia versione della fic a mente fredda! N.d. Claire) (Ho dovuto ucciderlo, dopo tutto quello che mi aveva fatto era il minimo… N.d. Madara) (Beh, non posso darti torto visto com’era la mia versione della fic… N.d. Ichigo) (Fufufufufu ed hai anche preso il suo posto nel Concilio, che bravo! N.d. Doflamingo) (Benvenuto tra noi, anche se tecnicamente c’eri già nel presente… N.d. Al Mualim) (Per favore, non incalzate troppo sulla questione T_T! N.d. Naruto) (Quello psicopatico sarebbe tuo padre nella fic?! N.d. Kiba) (Che cosa curiosa ed al tempo stesso strana… N.d. Kushina) (Grrr è davvero fortunato ad essere stato cacciato al tempo dall’autore, altrimenti a quest’ora sarei già parecchio furibondo… N.d. Minato) (In teoria lo è già Maestro, ma va beh… N.d. Kakashi) (Comunque mi fa piacere che ti sia piaciuto lo scorso chap ed anche il modo in cui è stato scritto :). Ho rischiato molto facendo nascere quel legame tra Xehanort e Kushina, ma fortunatamente nessuno mi ha linciato per questo ed è già qualcosa XD ;). Spero a questo punto che anche il chap qui sotto ti piaccia come gli altri, e nel frattempo direi di chiudere qui il siparietto con i miei pg, ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2) Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti :). Sono molto contento che ti abbia soddisfatto la parte dedicata ad Ichigo e Madara ed anche il modo in cui quest’ultimo è stato manipolato, ho cercato tra l’altro di far capire come mai ha un atteggiamento freddo e distaccato tutte le volte in cui compare nella fic principale, e spero di esserci riuscito :). Anche se sotto questo punto di vista c’è altro da dire, ma sarà rivelato nei prossimi chap della fic principale ;). Ammetto che pure io non ho mai visto Bleach perché non mi ha mai particolarmente interessato, ed anche per questo mi sono preso diverse “licenze” con lui dato che almeno un rappresentante di Bleach lo volevo qui. Anche se va detto che con altre opere che adoro sono stato altrettanto pesante, basti pensare al cambiamento repentino di Claire in questa fic o… no, non posso dire altro perché altrimenti farei spoiler, dico solamente che finora non sono stato linciato per quanto fatto ad Ichigo, ed è già qualcosa in fondo XD ;). Praticamente sì, Madara è sempre stato un tipo euforico ed emotivo e, per fare una sorpresa ad Ichigo, voleva rivelargli i suoi notevoli miglioramenti quando sarebbe stato il momento tramite “sorpresa”, oppure addirittura fargli vedere un lento miglioramento… ma non poteva immaginare che questo suo comportamento avrebbe tirato fuori la vera natura di Ichigo, che così l’avrebbe distrutto a parole ed emotivamente parlando… diciamo che in questo caso la troppa esuberanza di Madara gli si è rivoltata addosso contro la sua volontà T_T. Felice inoltre di aver reso bene le motivazioni che l’hanno spinto ad unirsi al Concilio e ad odiare Kenshiro, anche se sotto posso già dirvi che c’è altro, anche se dovrete aspettare un po’ prima di vederlo nella fic principale ;). Mi fa piacere anche aver spiazzato con la scena tra Xehanort e Kushina XD c’era chi l’aveva sospettato vedendo la scena di due chap fa sempre della fic prequel, ma credo che un azione così diretta e repentina abbia lasciato a bocca aperta anche loro XD e più che ripiegare sul suolo pubblico… diciamo che entrambi hanno voluto approfittare della tempesta ormonale che avevano in quel momento a causa dell’età che avevano, e come “ogni buon adolescente eccitato che si rispetti” non hanno neanche voluto aspettare XD ;). Riguardo la parentela tra Naruto e Xehanort, possiamo dire che l’ultimo chap della fic principale ha dato una risposta definitiva al quesito: Naruto è davvero figlio di Xehanort!! Sul fatto che Kushina ha detto a Naruto che il padre non si è mai curato di loro, non dicendogli neppure chi era, e se Xehanort invece provava qualcosa per il figlio o meno posso solo dire che questo Capitolo risponderà alla maggior parte di questi quesiti, per gli altri dovrete attendere la fic principale ed anche questa prequel che arrivino entrambi ad un certo punto, potreste scoprire qualcosina in più sulla personalità di Xehanort, non dico altro u.u XD ;). Riguardo il legame di parentela tra Agatha, Hughes e Lucy ci tengo sottolineare due cose: Agatha è la nonna paterna, e di conseguenza la madre di Hughes come si evidenzierà più avanti in entrambe le fic, mentre per quanto riguarda il dubbio sul cognome di Lucy ho preferito chiarirlo subito nel chap di debutto di Maes e della ragazza, in pratica Lucy ha preso il cognome della madre dopo la sua morte ;). Considerando poi che non spiegherò questa cosa nella fic per questioni tempistiche, posso approfittare di questa recensione per rispondere al quesito sul cognome: nella Comunità tutti ereditano il cognome del padre, ma possono cambiarlo con quello della madre in qualsiasi momento, ed almeno uno dei due genitori deve essere d’accordo, motivo per cui Lucy l’ha cambiato, e Maes ha approvato, e Naruto ha preso fin da subito il cognome della madre, anche se in questo caso sto omettendo dettagli che verranno rivelati proprio nel chap qui sotto ;). Sai che l’idea non è affatto male? Potrei aggiungerle nello schema dei personaggi mettendole a parte in quanto sole citazioni, se riesco però lo faccio anche prima dell’ultimo chap, grande idea, ti ringrazio tantissimo per la proposta che mi piace moltissimo :). Infine, per quanto riguarda Zetsuen no Tempest, l’ho scoperto qualche anno fa grazie ad un amico, e devo dire che non è affatto male, anzi mi è piaciuto molto :) anche se ammetto che la prima parte dell’anime l’ho gradita molto di più della seconda, ma in questo caso sono gusti personali ;). Grazie ancora per tutto quanto e per l’idea suggerita, spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri chap della fic prequel che sono venuti prima ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Nick Nibbio: Ciao Nick!! Sono davvero molto contento che sei riuscito a tornare in pari con entrambe le fic, mi fa davvero tanto piacere la cosa e ti ringrazio tantissimo per essere riuscito a trovare il tempo sia per leggere che per commentare entrambe le fic, grazie di cuore!! :) Potremmo dire di sì, gli scorsi due chap sono serviti a mostrare per bene il personaggio di Madara e come è diventato quello che vediamo all’interno della fic principale, sono state tutta una serie di sfortune provocate dal suo maestro a trasformarlo in quella maniera ed a spingerlo ad unirsi al Concilio dei Sette ed a giurare vendetta nei confronti di Kenshiro T_T. Gli ultimi due chap hanno mostrato anche la trasformazione di Kenshiro, che ha seguito un processo esattamente opposto a quello di Madara, dato che lui prima era freddo e distaccato, ma poi ha iniziato ad aprirsi dopo i lutti prima di Madara e poi di Ichigo, anche perché per quello che era all’epoca per lui è stata una botta perdere le uniche due persone a cui teneva davvero T_T. Beh, Ichigo potremmo dire che ha fatto il passo più lungo della gamba, dato che se da un lato voleva risvegliare il lato da guerriero di Madara dall’altra non avrebbe mai voluto che lo attaccasse in quella maniera, ma in teoria non aveva neppure previsto che Madara avrebbe scoperto la verità, e di conseguenza tutto ciò che è successo il giorno della sua morte era contro le sue stesse previsioni. Stan non vede di buon occhio l’ingresso di Madara perché ha ammazzato Ichigo e teme possa fare lo stesso con gli altri, quindi potremmo dire che ha soprattutto paura per la sua vita XD invece Raichi ha paura di quello che potrebbe diventare sotto la guida di Xehanort, ed a maggior ragione direi T_T mentre infine Xehanort l’ha voluto tra i suoi ranghi perché ritiene che possa rivelarsi utile alla sua causa alla fine :). Spero che l’introduzione di L sia stata gradita, dato che questo è uno di quei inserimenti che non avevo programmato e che ho deciso di inserire solo dopo che la fic era iniziata, anche se credo di essere riuscito ad incastrare tutto per bene come vedrete nei prossimi Capitoli della fic ;). In effetti è vero, Kenshiro potrebbe avere una spinta in più rispetto a Madara proprio grazie al fatto che ha fatto il percorso opposto rispetto al suo e, anziché chiudersi come ha fatto Madara, si è invece aperto al resto del mondo :). Ed è anche grazie a questo se ha deciso di chiudere il dojo dopo la morte di Ichigo, difatti è probabile che il vecchio Kenshiro avrebbe comunque cercato di insegnare nonostante non conoscesse lo Stile di Hokuto al 100%, e certamente non avrebbe ottenuto i risultati sperati, quindi la sua è stata una grande dimostrazione di maturità :). In effetti è vero, è stata la moneta del destino dato che, qualunque sia stato il risultato finale, Vegeta e Bulma hanno deciso di mettersi insieme, ed ho scelto volutamente di omettere il risultato del lancio della moneta perché è una di quelle cose che voglio lasciare alla vostra immaginazione, sapendo come è andata a finire, con i due che alla fine si sono fidanzati, potete supporre come sia andata in entrambi i casi del lancio della moneta u.u XD ;). Ho iniziato anche a parlare del passato di Cana in questo Capitolo, essendo strettamente legato a quello di Mirajane ho voluto iniziare ad illustrarlo adesso in modo da arrivare poi in futuro a Mirajane, e confermo che il vero Gildarst avrebbe cercato di aiutare Cana più che poteva, questo però è molto diverso da quello che conosciamo, ed il barista non può fare molto purtroppo appunto perché non è qualcosa che lo riguarda T_T. Conoscendo Xehanort, fa strano sapere che c’è qualcuno con cui va così tanto d’accordo, va detto XD però in effetti è vero, Xehanort va molto d’accordo con Kushina nonostante non faccia parte del Concilio, anche perché è lei che gli sta sempre intorno essendo molto più maturo dei suoi amici, ma in questo caso per amicizia e non per altre ragioni nonostante la fine dello scorso chap possa trarre in inganno, tranquilli XD ;). Beh, è probabile che Xehanort non avrebbe problemi a nominarla membro ad honorem del Concilio, tuttavia come aveva detto all’epoca non avrebbe più accettato tra gli Illuminati gente che non ne faceva parte, ad eccezione di uno tra Kenshiro e Madara, e di conseguenza si sentirebbe ipocrita a nominarla membro del Concilio, anche se come titolo onorifico T_T. Va detto che Xehanort, per quanto possa essere freddo e calcolatore, a quell’età era comunque in piena fase ormonale essendo un adolescente, normale che a certi richiami non abbia saputo resistere e ci si sia buttato anche lui, è quasi una dimostrazione del fatto che anche lui è umano nonostante tutto XD e per quanto riguarda Naruto… beh lo scorso chap della fic principale ha risposto a questa domanda, di conseguenza sai già qual è la risposta :). Per il resto ti ringrazio ancora tantissimo per tutto quanto, ed a questo punto spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

AlanKall: Ciao AlanKall! Mi fa piacere che sei riuscito a commentare questo Capitolo prima del solito, considerando poi l’importanza che ha avuto per la trama principale ne sono assolutamente contento :). Uhm nì, posso dire che la spiegazione secondo cui lo scontro è durato così poco perché Madara ha tenuto nascosto al suo maestro il suo vero potenziale è sì vera, ma solo a metà, in quanto c’è anche da considerare l’esperienza che i due si portano dietro. Difatti Ichigo aveva molta più esperienza di Madara, ed era anche molto più forte ed alla lunga avrebbe vinto lui alla fine, proprio per questo Madara, ben sapendo questa cosa, ha deciso di agire di sorpresa per evitare la sconfitta e, sfruttando il fatto che Ichigo non si aspettava quell’attacco improvviso da parte sua, gli ha messo fuori uso le braccia in modo da impedirgli di continuare a combattere. Di conseguenza potremmo dire che se la lotta è durata così poco è perché Madara stesso ha voluto così, altrimenti in un faccia a faccia avrebbe perso alla grande in quell’occasione ;). Purtroppo confermo che è bruttissimo essere traditi da qualcuno di cui ci si fidava molto e che si rispettava anche, e difatti Madara è stato distrutto moralmente da questo scoperta, diventando di conseguenza il ragazzo che abbiamo visto poi nella fic principale, anzi l’uomo dato che ormai è cresciuto XD anche se c’è ancora dell’altro da dire su di lui, e lo vedrete nei prossimi chap sia della fic principale che di quella prequel :). Proprio per questo Kenshiro ha deciso di chiudere la Scuola di Hokuto anziché di prendere l’eredità di Ichigo in consegna e di continuare ad insegnare lo Stile di Hokuto, sapeva benissimo che senza padroneggiarlo al 100% avrebbe insegnato solamente una tecnica incompleta, e non avrebbe onorato il maestro e l’ex compagno d’allenamento così come avrebbe dovuto, proprio per questo ha deciso prima di imparare la tecnica completamente, e solo allora di riaprire il dojo ed insegnare così definitivamente lo Stile di Hokuto completo :). Sì, fortunatamente Kenshiro è riuscito ad aprirsi con tutti grazie al supporto di L che all’epoca gli ha evitato di cadere in depressione, e proprio per questo alla fine è riuscito a fare amicizia… tra l’altro, vedendo come erano lui e Madara da bambini, potremmo dire che hanno subito il percorso inverso rispettivamente XD anche se purtroppo è normale, dato che sono le esperienze che viviamo nella nostra vita a determinare chi saremo T_T. Riguardo chi ha vinto il lancio della moneta tra Vegeta e Bulma dico subito che non lo rivelerò mai per lasciare un pizzico di mistero su cos’è davvero accaduto dopo il lancio, avete il mio permesso di pensare alla soluzione migliore che possa aver portato i due poi a fidanzarsi, e Vegeta a cambiare così repentinamente, perché come abbiamo visto poi Vegeta ha messo la testa a posto ed è diventato un bravo ragazzo per fortuna :). Purtroppo il Gildarst di questa fic è tutto fuorché un bravo padre, avendo visto Fairy Tail sai benissimo com’è quello originale e questo è l’esatto contrario, difatti non bada alla figlia e fa quello che vuole… almeno apparentemente, dato che c’è ancora qualcosa da dire su di lui, però almeno momentaneamente sembra non voler dare ascolto alla figlia, e se la baby-sitter si rivelerà davvero collegata alla malavita potrebbe essere una bruttissima cosa T_T (Papà, sei un disastro! N.d. Cana) (Non è colpa mia Cana, è quello della fic che è uno stronzo T_T! N.d. Gildarst) (Linguaggio! N.d. Capitan America) (Taci, Capitano!! è_é N.d. Teschio Rosso) (Beh, se quella della fic avesse il mio stesso carattere, state pure certe che me ne sarei andata via sicuramente! N.d. Cana) (Temptation Island! N.d. Cell) (… N.d. Quasi Tutti) (… Non fa ridere… N.d. Malefica) (A me sì! N.d. Ash) (Tu hai un umorismo del cavolo, non conti! N.d. Misty) (Grazie, AlanKall! N.d. Ran) (Beh, mia controparte, per il momento non possiamo lamentarci di come ci sta trattando, possiamo solo sperare che continui per questa strada… N.d. Vegeta) (Finalmente un padre decente! N.d. Trunks) (Ed anche un buon marito! N.d. Bulma) (… Io non parlo che è meglio, devo restare calmo… N.d. Vegeta) (Ma con Sanji non hai dovuto tagliargli il pipino, lui si è proprio innamorato di te! N.d. PGV 2) (E ogni secondo che passa so di avere fatto la scelta giusta!! *_* N.d. Sanji) (Anche io ormai non sbavo più, per fortuna! N.d. Goten) (Hai detto bene fratello, per fortuna… N.d. Gohan) (Uff e dai, fatemi tagliare il loro pipino, a me ed alla mia controparte… N.d. Teresa) (Yohohohohohohohoh sarei curioso di sapere come terrestri a bada uno scheletro come me! N.d. Brook) (Forse è meglio se non lo domandi proprio, fidati… N.d. Nami) (In effetti voi Kaiohshin il sesso ce l’avete, dato che ci sono pure le donne… N.d. Shiryu) (Oh mamma, quindi Kaiohshin il Sommo ce l’ha?! N.d. Kibitoshin) (E così anche tu e tutti gli altri Kaiohshin… N.d. Conan) (Quindi anche io?! N.d. Bills) (Direi proprio di sì! N.d. Whis) (La cosa sta diventando imbarazzante ed inquietante al tempo stesso, meglio interrompere qui il siparietto con i miei pg, ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Con Madara nell’organizzazione e tutto quello che succederà da questo momento in poi, posso solo dire che ne vedrete delle belle, ma proprio grosse, e questo a partire dal prossimo Capitolo soprattutto :). Ma non voglio anticipare troppo prima del tempo, di conseguenza ti ringrazio ancora tantissimo per tutto quanto e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Sayman: Ciao Sayman :). Sono molto contento che ti sia piaciuto lo scorso Capitolo, ho chiuso qualche sottotrama con lo scorso e ne ho aperte un paio che termineranno proprio all’interno di questo Capitolo, e naturalmente spero che la loro chiusura, o comunque il loro stop momentaneo dato che non si sa mai u.u XD ;), ti piaccia alla fine :). Rispondendo alle tue domande su Madara invece, dato che posso rispondere senza rischio spoiler stavolta XD ;), posso dire che se ha tenuto nascosto il suo potenziale al suo Maestro e non l’ha tirato fuori quando Ichigo l’ha insultato è per il motivo che è stato rimarcato due Capitoli fa: Madara è troppo emotivo in questa fic. Con i poteri nascosti voleva fare una sorpresa al suo Maestro mostrandogli un lento miglioramento, quasi sperando che rimanesse affascinato dalle sue capacità che a poco a poco aumentavano, e con miglioramenti immediati e quasi improvvisi temeva invece di spaventarlo, dato anche che è migliorato al punto che con un'unica mossa è riuscito a mettergli fuori uso le braccia. La sua scelta è stata dettata soprattutto dalla sua emotività, e dal fatto che si preoccupasse del giudizio del suo insegnante, anche se alla fine ha dato effetti totalmente contrari da quello che avrebbe potuto immaginare, ma in questo caso è dipeso dal fatto che Madara non conosceva la vera personalità del suo Maestro T_T. Se Madara poi non ha attaccato direttamente Ichigo oppure non gli ha mostrato la sua reale potenza quando l’ha insultato è per lo stesso motivo di prima: troppo emotivo. Quando succedono queste cose e qualcuno ti critica aspramente come ha fatto Ichigo le possibilità di reazione sono due, o la depressione o la rabbia, nel caso di Madara ha reagito con la depressione, e se è riuscito a mantenersi lucido è solo per le parole fin troppo sospette espresse da Ichigo, che gli hanno permesso di scoprire la verità e, a quel punto, reagire con rabbia. Di conseguenza potremmo dire che è una questione psicologica se Madara non l’ha attaccato in quel momento, dato che ognuno reagisce a quelle situazioni alla sua maniera, anche se comunque con una di quelle due alternative XD ;). Su Ichigo sì, è stato sciocco a non accorgersi dei miglioramenti di Madara ed a vedere con l’occhio piuttosto che con gli altri sensi, possiamo dire che ha peccato di superbia e ne ha pagato il prezzo XD ;) e sì, sfortunatamente Ichigo si è rivelato essere parecchio crudele sia con Madara che con i suoi parenti e conoscenti, poveracci T_T. In verità Madara non vuole seguire le orme del Maestro in maniera letterale, perché se così avesse voluto avrebbe cercato di reclamare la Scuola di Hokuto come sua, usando la scusa che il Maestro l’aveva scelto cinque anni prima, invece ha deciso di sostituirlo come membro del Concilio e continuare l’opera che aveva cominciato, la sua è più una questione metaforica per dimostrare al suo Maestro ed a sé stesso che non è il fallimento che Ichigo continuava a rimarcare, e poi non va dimenticato che il dojo si basa su concetti orientali, dove l’onore è tutto, basti pensare che se l’onore veniva macchiato facevano seppuku all’epoca, quindi non c’è da sorprendersi se Madara per l’onore è disposto a questo XD ;). Sfortunatamente in questa fic Gildarst è parecchio menefreghista nei confronti della figlia, non del tutto perché c’è una piccola cosa che verrà rivelata in questa o nei prossimi chap che aiuterà ad inquadrarlo meglio, però diciamo che se dovesse scegliere preferirebbe combattere e poi svagarsi così come l’avete visto, e per questo non c’è da sorprendersi se Cana lo odia T_T. Riguardo Xehanort e Kushina… sì, parrebbe proprio che l’hanno fatto XD e se Naruto è figlio di Xehanort non te lo dico, dato che l’ultimo chap principale ha dissipato questo dubbio e non mi sembra che l’hai ancora letto, ma rispondo comunque alla questione dei capelli dicendo che è tutta una questione di genetica. Se tutto fosse vero e Xehanort fosse il padre di Naruto, in questo caso si tratterebbe di Dominanza Incompleta, ossia che geneticamente parlando il risultato dell’unione di due geni, anziché dare una predominanza, crea un miscuglio tra i due, oppure più semplicemente avrebbe ereditato il colore dei capelli del nonno, che soprattutto in giovane età li aveva molto biondi, anche se con la vecchiaia si erano un po’ sbiaditi :). Tenendo poi conto che Kushina è rossa e Xehanort è bianco, se Naruto fosse figlio di quest’ultimo aveva forti probabilità sempre per fattori genetici di uscire fuori con i capelli rosa in stile Marluxia, non dico altro XD ;). Infine, Kenshiro ha deciso di chiudere la Scuola di Hokuto perché non si sente ancora pronto per insegnare uno stile che non conosce al 100%, quando avrà imparato a controllare lo Stile di Hokuto al 100% riaprirà la Scuola di Hokuto e tramanderà la tecnica alle future generazioni :). Per il resto, ti ringrazio tantissimo per tutto quanto, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ed ora ecco a voi il settimo Capitolo della fic prequel. Buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITOLO 07 – UN FIGLIO INASPETTATO!



Fantacity, Comunità, 30 Marzo 1923:
Più di quattro mesi erano passati dall’uscita al Bar Zetsuen no Tempest.
La situazione di Xehanort non era cambiata così tanto a conti fatti, difatti in quei mesi era riuscito a mantenere il suo incarico alle Rocket Foundation, anche se per molti lì era chiaro che stesse puntando molto più in alto…
E non si riferivano al ruolo di Direttore, quello sapevano tutti che sarebbe toccato a Giovanni nell’esatto momento in cui Madame Boss sarebbe morta, bensì ad un posto al Palazzo Presidenziale, dove risiedeva il giovane Goku.
La natura svogliata del nero era diventata molto famosa all’interno della società, e molti vedevano nelle grandi capacità organizzative dell’albino nonché la sua notevole “abilità” di scalare le gerarchie nell’intera società come la soluzione ai loro problemi.
L’attuale Vice Presidente difatti non riusciva a reggere il peso dell’incarico che gli era stato assegnato, e sembrava sempre sul punto di mollare da un momento all’altro…
Proprio per questo molti nella Comunità, e non solo nelle Rocket Foundation, erano convinti che se il ragazzo fosse andato avanti per quella strada sarebbe riuscito a diventare il secondo in comando dell’intera società!
Ma almeno momentaneamente sembrava che al bianco non importasse molto di quel ruolo, desiderava solo scalare i ranghi dell’intera società e portare a termine il compito che si era prefissato da più dieci anni a quella parte.
A tale scopo, oltre al lavoro, aveva iniziato anche ad affinare le sue tecniche, aveva deciso di allenarsi per poter essere pronto quando sarebbe stato il momento, e proprio per ciò aveva iniziato ad addestrarsi nell’uso della spada già da dopo la sua nomina a Gran Maestro.
Il suo talento nel maneggiare quell’arma era quasi encomiabile, dato che era riuscito a diventare molto potente in davvero poco tempo, secondo molti poteva addirittura tenere testa agli ex membri della Scuola di Hokuto perché era riuscito là dove solo Ichigo era arrivato…
Creare un nuovo stile di combattimento!!
Difatti, con tanta concentrazione, il figlio di Ansem era arrivato a sfruttare il suo stile di spada per creare una tecnica che fosse in grado di tirare tre fendenti lanciandone solamente uno… uno stile meglio noto come Tecnica a Tre Spade!!
Da allora molti gli avevano suggerito di lasciar perdere la carriera lavorativa ed aprire un dojo come aveva fatto a suo tempo Kurosaki, però Xehanort aveva sempre rifiutato perché non aveva nessuna intenzione di prendere allievi…
Eccezion fatta per un unico ragazzo!!
Sì, alla fine, sotto anche diverse suppliche da parte del ragazzo che circa due anni prima, quando aveva iniziato a chiederglielo, aveva solamente diciassette anni, aveva finito per cedere alle suppliche di quel giovane.
Egli era venuto da lui un giorno di due anni prima, supplicandolo letteralmente di prenderlo come suo allievo perché il suo più grande desiderio era di diventare potente nell’uso della spada, e il figlio di Ansem era l’unico che potesse aiutarlo.
Quest’ultimo aveva rifiutato costantemente, non essendo minimamente interessato, ma così aveva finito per essere quasi stalkerato dal giovane, che non perdeva occasione per “sbucare fuori dal nulla” e fargli di nuovo la domanda, ricevendo sempre un no come risposta.
Solo tre mesi dopo l’inizio di tutto Xehanort si convinse ad addestrarlo, ma non lo fece perché si era rotto le scatole di lui, oppure perché intendeva renderlo un giorno un agente del Concilio essendo estraneo all’organizzazione…
Lo fece soprattutto perché solo allora, dopo novanta giorni di insistenze, gli chiese il vero motivo per cui voleva diventare più forte nell’arte della spada. E la risposta che arrivò dall’altra parte lo lasciò di stucco…
“Perché voglio proteggere la mia gente!”
Fu qualcosa che gli fece strabuzzare gli occhi dalla perplessità, perché non si sarebbe mai aspettato che un ragazzo di diciassette anni, cresciuto in una società come la Comunità in cui nessuno era veramente in pericolo, avrebbe potuto anche solo pensare quelle cose.
Esattamente come accaduto quattro mesi prima con Kushina, in quel caso fu l’istinto ad agire al posto suo e, nonostante la mente gli dicesse che non valeva la pena perché non faceva parte del Concilio, il suo cuore lo spinse ad accettare.
Da allora circa tre volte a settimana Xehanort addestrò il ragazzo nella Tecnica a Tre Spade, per valutare anche quanto fosse imparabile da qualcun altro che non fosse lui, ed i risultati almeno momentaneamente non erano malaccio.
Nonostante facesse molta difficoltà e si vedesse, stava imparando abbastanza velocemente e, nel giro di due anni, era arrivato ad imparare circa il 40% di ciò che andava saputo per controllare perfettamente lo stile di lotta.
Non sapeva se fosse accaduto perché lui era un bravo maestro oppure perché era l’allievo ad essere un talento naturale nella spada quasi quanto lui, fatto stava che era rapido ad imparare e questo lo avvantaggiava non poco.
Avrebbe finito di addestrarlo più velocemente del previsto.
Quel giorno i due si erano incontrati nel giardino del vecchio dojo che rappresentava la Scuola di Hokuto, essendo stata chiusa per volere di Kenshiro stesso non era più abitabile ed era il luogo migliore per addestrarsi senza rischiare di fare del male a qualcuno.
Per evitare che altri carpissero i segreti della Tecnica a Tre Spade, i due avevano deciso di entrare proprio nell’edificio, dato che essendo abbandonato non era stato neanche chiuso a chiave, e avevano cominciato l’allenamento.
Ormai stavano andando avanti da circa un paio di ore, ed essendo le 15:00 significava che avevano iniziato più o meno alle 13:00 del pomeriggio, quando Xehanort si era staccato dalle Rocket Foundation ed era più libero.
L’allievo aveva ormai diciannove anni ed aveva i capelli corti di colore verde, uno sguardo molto determinato e indossava quella che sembrava essere una divisa da allenamento senza maniche verde scura con attorno alla vita una cintura bianca e disegnate all’altezza del cuore due piccole spade rosse che si incrociavano al centro. Indossava anche delle scarpe beige con lacci color bordeaux e reggeva con entrambe le mani un paio di spade dal manico color nero pece.
In quel momento quest’ultimo era caduto a terra di sedere, perdendo anche la presa su entrambe le spade che erano così cadute a terra entrambe con un leggero tonfo, il tutto mentre il giovane ansimava toccando il suolo con entrambe le mani.
I due si stavano addestrando all’interno della hall della palestra, e Xehanort si trovava davanti a lui, con aspetto ed abiti simili a com’era quattro mesi prima, e reggeva con la mano destra la sua preziosa spada.
Era una lama molto particolare che si chiamava Densetsu No Ha, ed era ritenuta dai più come la spada più forte dell’intera Comunità, anche se era di opinione comune che lo fosse solo perché a brandirla era l’albino, che in breve tempo si stava distinguendo tra tutti i combattenti che facevano parte della società.
La spada che reggeva era di pregiata fattura, ed oltre alla lama presentava un elsa color bianco esattamente come i suoi capelli, bordata di giallo come lo erano i suoi occhi, e il fodero in cui la riponeva di solito aveva gli stessi colori. Di sicuro non erano stati scelti a caso.
In quel momento il figlio di Ansem, osservando severamente l’apprendista, gli disse “Allora? Sei già a terra dopo due sole ore di allenamento?”
“Maestro, cerchi di comprendere!” cercò di dire allora il verde osservandolo con uno sguardo quasi caritatevole “Sono due ore ininterrotte che mi alleno, un attimo di stanchezza è naturale alla fin fine!”
“Sei abituato a molto peggio, una volta ti sei allenato per cinque ore di seguito senza mai riposarti!” replicò tuttavia il ragazzo.
Così l’apprendista dovette rispondere “Però quella volta c’erano delle spiegazioni in mezzo, e potei sfruttarle per riposare. Adesso invece ho fatto due ore filate di combattimento, e non sono ancora in grado di reggerle...”
“Questo perché il tuo corpo non è allenato abbastanza!” specificò tuttavia il Gran Maestro.
Subito dopo quest’ultimo si avvicinò al ragazzo facendo un paio di passi in avanti, ed osservandolo con sguardo severo specificò “In questi due anni sei stato bravo ed hai appreso il 40% della Tecnica a Tre Spade, però se vuoi padroneggiarla al suo meglio devi migliorare anche la prestazione fisica, altrimenti non riuscirai a reggere i prossimi allenamenti!”
“Ne sono consapevole...” ammise a quel punto il ragazzo abbassando lo sguardo quasi sconsolato. Sembrava che quanto appena detto dal suo mentore fosse andato a segno, dato che era perfettamente consapevole che fisicamente parlando non era ancora un granché, e doveva ancora allenarsi parecchio se voleva sperare di rivaleggiare anche solo con il bianco.
Quest’ultimo iniziò ad osservarlo con occhi quasi severo, ma ciononostante dentro di sé non sembrava essere arrabbiato, sembrava quasi che stesse cercando di capire che cosa frullasse per la testa di quel giovane.
Forse era stato troppo severo con lui?
No, era stato anche peggiore in altre circostanze e non aveva comunque perso il suo vigore. Probabilmente in questo caso c’entrava la consapevolezza di non essere ancora fisicamente pronto per raggiungere la massima capacità dello stile di lotta che gli stava insegnando.
Nonostante a conti fatti gli importasse relativamente di quell’individuo che aveva davanti, la sua reputazione di maestro e guerriero avrebbe potuto risentirne se non fosse stato capace di apprendere la sua tecnica pienamente, e proprio per questo decise di intervenire.
Dopo aver sospirato un attimo non credendo neanche lui a quanto stava per dire, l’albino finì per domandargli “… Roronoa Zoro, ricordi le parole che mi hai detto quando ti ho chiesto perché volevi farti allenare da me?”
… Sì, colui che stava addestrando in quel momento era Roronoa Zoro, che in futuro sarebbe diventato collega di Kenshiro nonché co fondatore della nuova Scuola di Hokuto e futuro maestro di Lorenzo stesso!!
Quest’ultimo però, sorpreso dalle parole del ragazzo, gli rispose sollevando il volto abbastanza confuso “Eh? Certo che sì. Le dissi “Perché voglio proteggere la mia gente!”!”
“Esattamente!” replicò a quel punto Xehanort, che subito dopo si inginocchiò mantenendo quello destro alzato in modo da poterlo osservare negli occhi mentre continuava a parlare.
“Dopo che tu mi dicesti queste parole ti accettai come mio apprendista, e questo perché compresi che io e te non siamo poi così diversi. Entrambi vogliamo proteggere il nostro popolo, e per farlo non abbiamo alcun remore a fare del male ai nostri nemici, qualità che qui nella Comunità sono encomiabili dato che vere minacce non ci sono mai state!”
Mentre parlava, il giovane Zoro lo stava guardando con occhi quasi sorpresi, come se gli stesse facendo una confessione che si stava tenendo dentro da due anni. Ed in effetti da quanto si ricordava non gli aveva mai rivelato cosa aveva davvero pensato quel giorno che aveva accettato di addestrarlo…
Nel frattempo, il Gran Maestro stava andando avanti “È proprio per questo che tu sarai l’unico allievo che prenderò mai in vita mia, e se vali anche solo la metà di me non avrai alcun problema a recuperare il fisico e la tecnica necessaria per imparare lo stile di lotta che ti sto insegnando. Ma devi essere tu il primo a volerlo… allora, lo vuoi veramente?”
La sua era una domanda retorica più che altro, perché sapeva benissimo quale sarebbe stata la risposta che sarebbe arrivata dall’altra parte… ed in effetti il giovane Roronoa era rimasto parecchio estasiato dalle sue parole.
Per due anni interi il mentore non aveva fatto altro che addestrarlo nell’arte della spada senza quasi mai mostrare una minima emozione in quello che faceva, sembrava essere apatico e che avesse accettato di addestrarlo solo per evitare che continuasse a rompere.
Ma le parole che aveva appena pronunciato confermavano che in realtà così non era, lui sembrava davvero credere nelle sue capacità e nel fatto che sarebbe stato in grado di imparare la Tecnica a Tre Spade al 100%.
Davanti ad una tale fiducia da parte del proprio maestro, il verde finì addirittura per sorridere con la bocca spalancata mentre gli occhi quasi diventavano lucidi. Probabilmente sarebbe stato il massimo che sarebbe uscito dalla bocca del suo insegnante, ma a lui bastava ed avanzava, non avrebbe chiesto altro.
Proprio per questo finì per rispondergli “Certo che lo voglio!!” senza alcuna esitazione.
Così, sorridendo di rimando, Xehanort si rimise in piedi e, distendendo per il fianco destro il suddetto braccio che reggeva ancora la sua preziosa spada, lo intimò ad alzarsi ed a proseguire l’allenamento.
“Ed allora rimettiti in piedi. L’addestramento è solo all’inizio!!”
Il giovane non se lo fece ripetere due volte e, chiusa la bocca, annuì convinto, per poi riprendersi entrambe le spade che adoperava in battaglia e mettersi in posizione da combattimento, pronto a ricominciare l’allenamento.
La sua posa era molto semplice, dato che consisteva nel distendere entrambe le gambe ed anche le braccia per i fianchi portando leggermente in avanti il busto e reggendo con entrambe le mani le due spade che possedeva.
Queste ultime non erano quelle che avrebbe poi posseduto in futuro, sembravano più che altro delle lame d’addestramento che si era fatto consegnare dal bianco in attesa del momento in cui avrebbe ricevuto le sue spade ufficiali.
Anche il Gran Maestro non perse tempo e si mise in posizione da combattimento, e la sua consisteva nell’allargare leggermente le gambe di fianco e portare entrambe le braccia in avanti, reggendo con tutte e due le mani all’altezza della vita l’elsa della Densetsu No Ha la cui lama andava in alto fino ad arrivare parallela al volto del suo portatore.
Fu questione di pochi secondi e, appena vide che l’apprendista era pronto per proseguire, l’albino gli intimò “Forza, riprendi da dove ti eri interrotto!!”
Come desiderava, Roronoa non perse tempo e si lanciò letteralmente contro il mentore, lanciando un doppio attacco con entrambe le sue lame dopo aver unito le braccia ad X proprio davanti al suo petto molto rapidamente.
L’allenamento del giorno consisteva in un mini-combattimento simulato, in cui Zoro doveva attaccare Xehanort e cercare di sfruttare la Tecnica a Tre Spade meglio che poteva. L’insegnante non correva alcun rischio, dato che essendo molto più abile di lui in quell’arte poteva facilmente parare determinati attacchi.
E quello non fu da meno, dato che nel momento in cui il ragazzo gli fu vicino il Gran Maestro fece uno scatto in avanti e, nell’esatto istante in cui il giovane aveva iniziato a tirare l’attacco, glielo parò bloccando entrambe le spade, che erano state portare in senso verticale dopo il lancio dell’attacco, utilizzando solamente la sua.
L’effetto dell’attacco però non era stato fermato, dato che i tre fendenti vennero comunque scagliati e finirono per crepare sia il pavimento che il muro che si trovavano poco dietro all’albino, mentre quest’ultimo non subì neppure un graffio dal suo attacco.
“Niente male, ma devi metterci più impegno!” gli intimò a quel punto il figlio di Ansem. “Ora vedrà!!” sentendosi spinto dalle parole del mentore, Roronoa non perse tempo e decise di fare come gli era stato richiesto.
In un lampo cominciò ad attaccare il ragazzo tirando fendenti o affondi molto rapidi uno dietro l’altro contro il suo insegnante, utilizzando una velocità che era davvero ammirevole per qualcuno di quell’età.
Tuttavia, nonostante fosse molto rapido e Xehanort dovette ammetterlo, quest’ultimo era comunque più veloce e, con prontezza di riflessi, riuscì a parare tutti i suoi attacchi quasi con leggiadria con la sua unica spada continuando a reggerla a due mani.
Anche se riusciva senza problemi a parare gli attacchi del suo apprendista, il bianco dovette ammettere che si stava comportando davvero molto bene e che sembrava aver ritrovato una carica che prima non aveva dimostrato.
Forse le sue parole avevano davvero sortito l’effetto sperato, spingendo il suo allievo a dare il meglio di sé durante quella sessione d’addestramento… beh poco male, era in gioco la sua reputazione di guerriero, e se quanto detto era servito a smuoverlo tanto meglio per lui e per il suo orgoglio.
Nel frattempo, tentando di dargli un'ulteriore scossa, il Gran Maestro aggiunse mentre l’allievo continuava ad attaccare “Molto bene, ma devi metterci più concentrazione. Alcuni attacchi che tiri hanno solamente un doppio fendente!”
Anche se era riuscito a parare tutti gli attacchi prima che i fendenti venissero effettivamente lanciati, la sua esperienza lo stava aiutando a capire quando un attacco era portato esattamente come doveva e quando aveva invece una dose minore del “normale”.
Quanto appena detto dall’amico di Kushina sembrò sortire di nuovo l’effetto sperato, dato che al verde non andò per niente giù il fatto che alcuni attacchi non erano stati portati come sperava, e per questo iniziò a metterci ancora più foga di prima.
“AAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!” urlò addirittura mentre continuava ad attaccare il maestro a colpi di fendenti ed affondi ancora più veloci di prima.
Non era aumentata solamente la sua velocità, Xehanort poteva percepire grazie alle parate che effettuava che anche la forza d’attacco era aumentata, e con essa stranamente anche la concentrazione nonostante esternamente non sembrasse totalmente lucido.
Evidentemente dentro di sé stava mantenendo abbastanza autocontrollo da riuscire a dosare per bene la forza che gli serviva senza più sbandare con gli attacchi e rischiare di immettere meno potere del necessario nei suoi colpi.
*Ha imparato in fretta. Niente male...* fu quello che pensò il ragazzo mentre sorrideva compiaciuto e continuava a parare gli attacchi dell’apprendista.
I due continuarono così per dieci minuti abbondanti… fino a quando il campanello della Scuola di Hokuto suonò all’improvviso!!
Inutile dire che quanto accaduto finì per attirare l’attenzione di entrambi, che si voltarono immediatamente in direzione della porta osservandola uno incuriosito e l’altro severo dopo essersi fermati ed essere tornati composti.
Zoro si stava semplicemente domandando chi potesse essere, dato che in due anni nessuno era mai venuto a disturbarli dato che non aveva accennato a nessuno il luogo dove lui ed il suo maestro si stessero addestrando.
Al contrario, il bianco sembrava quasi aver capito di chi potesse trattarsi, tre mesi prima aveva accennato ad una persona il luogo in cui stava addestrando il ragazzo, e lei era l’unica a cui aveva mai rivelato questa cosa.
Non c’era alcun dubbio che si trattasse di lei, e proprio per questo continuando a guardare la porta il ragazzo si limitò a dichiarare “Zoro, tu vai di sopra e riposati un attimo. Qui ci penso io...”
L’apprendista iniziò ad osservare il suo mentore, e vide che aveva un’espressione abbastanza seria in volto. Di solito era normale che ce l’avesse, ma in questo caso se gli aveva detto di andarsene significava che probabilmente qualcosa che non andava c’era.
Proprio per questo decise di non replicare troppo alle sue parole e, assunto anche lui un atteggiamento serio, annuì convinto e si allontanò verso il fondo della stanza, per poter prendere le scale dietro la porta scorrevole e salire così al piano superiore.
Il Gran Maestro attese che il suo apprendista si fosse allontanato a sufficienza e, appena fu sparito dalla sua vista andando al piano di sopra, si avvicinò alla porta d’ingresso per vedere se i suoi sospetti erano fondati.
Ci vollero pochi secondi prima che fosse al suo capezzale ed avesse aperto la porta… scoprendo in questo modo che dall’altra parte c’era Kushina Uzumaki, esattamente come aveva supposto poco prima!!
La ragazza aveva lo stesso aspetto e gli stessi vestiti di quattro mesi prima, tuttavia non sembrava essere particolarmente contenta dato che aveva il viso rivolto verso il basso e la frangia che le copriva totalmente gli occhi.
“Kushina...” si limitò a dire inizialmente il giovane.
Pareva abbastanza demoralizzata e lo si poteva vedere chiaramente, ma detto sinceramente al figlio di Ansem importava poco o nulla. Il fatto che fosse venuta a disturbarlo durante gli allenamenti era un motivo più che sufficiente per non starla neppure a sentire.
Proprio per questo, mantenendo l’aria severa di prima, esclamò “Scusami, ma in questo momento sono impegnato con l’addestramento di Zoro, di conseguenza ti chiedo gentilmente di non disturbarmi!”
Dopo aver pronunciato queste parole fece per chiudere la porta d’ingresso… tuttavia lei, con prontezza di riflessi, usò la mano sinistra per bloccarla giusto in tempo, impedendo così all’amico di chiuderla totalmente.
Questo suo comportamento irritò abbastanza il bianco, tuttavia cercò lo stesso di non darlo a vedere provando ad essere più gentile che poteva, anche se doveva ammettere che in quella situazione gli risultava abbastanza difficile.
“Che cosa c’è? Si può sapere?” gli domandò difatti.
Dall’altra parte non arrivò nessuna risposta per alcuni secondi, fino a quando senza muoversi Kushina si limitò a rispondergli “… Dobbiamo parlare, adesso...”
“Non mi hai sentito?!” replicò tuttavia Xehanort, che non aveva alcuna intenzione di starla ad ascoltare in quell’istante “In questo momento sto addestrando. Ritorna tra un paio di ore e sarò felice di ascoltarti!”
“Adesso!!”
La risposta secca e decisa di Uzumaki lasciò parecchio attonito l’albino, perché un atteggiamento del genere da parte della rossa non l’aveva mai visto, proprio per questo finì per strabuzzare gli occhi nel sentirla parlare in quella maniera.
Lo stupore si fece ancora più grande quando la giovane sollevò finalmente lo sguardo mostrando che in quel momento era… malinconica. Non arrabbiata come si poteva supporre dal tono, bensì giù di morale, sottotono.
Questa cosa insospettì non poco il capo del Concilio dei Sette, perché la compagna di solito era molto solare ed allegra e vederla al tempo stesso arrabbiata e triste non era da tutti i giorni, anzi si poteva dire che era qualcosa di più unico che raro.
Se stava agendo in questa maniera significava che c’era qualcosa di grosso in ballo, altrimenti non l’avrebbe disturbato ulteriormente anche dopo aver ricevuto il primo rifiuto da parte del ragazzo… ma che cosa?
Beh, c’era solo un modo per scoprirlo anche se non lo gradiva per nulla in quel momento. “… D’accordo, come vuoi!”

Fu questione di poco tempo.
Avendo notato che la donna sembrava davvero impaziente di parlargli, Xehanort decise di interrompere gli allenamenti immediatamente e di mandare a casa Zoro a riposarsi, visto che era già stanco precedentemente.
Fosse stato per lui non l’avrebbe fatto, ma aveva la sensazione che la conversazione si sarebbe potuta protrarre per le lunghe, e per non correre alcun rischio aveva deciso di smettere di addestrare il giovane per quella giornata.
Il verde se ne andò via quasi subito, notando tra l’altro l’aspetto abbastanza depresso che aveva la ragazza, ma decise di non badarci per non impicciarsi negli affari del suo mentore allontanandosi il più velocemente che poteva.
In questo modo i due rimasero da soli all’interno della hall della Scuola di Hokuto, con il Gran Maestro che stava dando le spalle alla rossa con il volto rivolto verso la porta scorrevole che dava alle scale e Uzumaki dietro di lui rivolto verso il ragazzo con alle sue spalle la porta d’uscita a diversi metri di distanza.
Era calato uno strano silenzio imbarazzante, che stava tra l’altro mettendo a disagio il bianco visto che gli aveva chiesto di parlargli urgentemente ed adesso non stava spiccicando neanche una parola.
Si poteva dire che era abbastanza irritante la cosa… proprio per questo provò ad iniziare lui la discussione, avendo capito che se non lo faceva non sarebbero arrivati da nessuna parte e sarebbero rimasti lì chissà quanto tempo.
“… Allora? Non dovevi dirmi qualcosa?...” domandò inizialmente.
Dall’altra parte ancora una volta non arrivò nessuna risposta. Kushina era lì ferma, con il volto abbassato e la frangia che le copriva gli occhi, sembrava che non avesse alcuna intenzione di parlare.
L’albino sembrava essersene accorto, e proprio per questo si voltò del tutto a guardarla e, con tono abbastanza alterato, le domandò “Allora?! Mi hai fatto interrompere l’addestramento, e sai bene quanto tengo all’allenamento mio e di quel ragazzo!!”
La situazione stava diventando davvero irritante, e se non avesse parlato entro i prossimi minuti l’avrebbe cacciata via senza alcun remore, non aveva alcun dubbio al riguardo visto che come Gran Maestro era abituato a fare molto peggio.
Fortunatamente però la ragazza sembrò finalmente intenzionata a parlare e, mantenendo il volto basso come aveva fatto fino a quel momento, cominciò a biascicare, anche se fortunatamente ad una tonalità che si poteva udire anche a debita distanza.
“… Ti ricordi quella serata al Bar Zetsuen no Tempest di quattro mesi fa?”
Xehanort sollevò subito il sopracciglio destro. Certo che se la ricordava, era stato teatro di una delle più brutte idee che avesse mai avuto, aveva agito d’istinto in quell’occasione, ma non aveva intenzione di ripetere di nuovo l’esperienza.
Però non poteva di certo dirglielo, non finché si trovava in quello stato, e proprio per questo le rispose solamente “… Naturalmente, ma che cosa c’entra questo adesso?”
Fu presto detto, dato che a quel punto Uzumaki andò avanti spiegando “… Ecco… dopo quella sera ho iniziato a sentirmi abbastanza strana, soprattutto nell’ultimo periodo in cui ho vomitato abbastanza spesso. Mi era venuto un dubbio e così ho deciso di farmi visitare… e… e...”
Sembrò non essere capace di andare avanti a parlare, ma in quell’istante non serviva che lo facesse, dato che fece un gesto, un unico e veloce gesto che bastò al ragazzo per capire a che cosa si stesse riferendo…
Si toccò rapidamente la pancia con la mano destra!!
Fu più che sufficiente quell’azione a far comprendere al bianco tutto quello che stava cercando di dirgli da quando era giunta fino a lì… e fu inutile dire che strabuzzò gli occhi a dir poco scioccato dalla notizia!!
No, non poteva essere, stava parlando sul serio?!
V-Voleva dire che quella sera aveva finito per… no, non ci credeva, cosa… cosa diavolo era capitato?! Non poteva succedere, non adesso che era ancora nel bel mezzo del suo accuratissimo piano di vendetta verso la Superficie!!
Eppure il gesto che aveva appena compiuto non lasciava alcuno spazio a dubbi, e proprio per questo a Xehanort quasi venne da svenire, dato che si toccò la fronte con la mano destra e quasi cadde all’indietro.
Fortunatamente riuscì a mantenere l’equilibrio prima di precipitare, ma lo stupore era ancora parecchio grande in lui, al punto tale che abbassò il volto mentre gli occhi tremavano letteralmente e le pupille quasi sparivano.
“C-Cos… no… non è vero...” biascicò a quel punto anche lui.
Allora Kushina, sollevando lo sguardo e mostrando che era ancora parecchio depressa per la questione, fu obbligata a confermare tutto quanto semplicemente annuendo e pronunciando poche frasi ma chiare.
“Xehanort… sto aspettando tuo figlio!!”
Ecco, la patata bollente venne sganciata dritta contro il figlio di Ansem, che rimase a dir poco attonito dal cambiamento e dal macigno che gli erano appena stati lanciati in un colpo solo da una delle poche amiche che aveva!!
Come era potuto accadere? Come aveva potuto lasciare che succedesse?! Quella sera non avrebbe mai dovuto lasciare che l’istinto ed il cuore prendessero il sopravvento sulla mente, ma era stato debole e quella era la sua punizione.
Stava pagando per un errore che aveva commesso, quello che lui riteneva essere il suo unico errore fino a quel momento, e non poteva che pagarla nel modo peggiore che fosse possibile anche solo pensare da qualcuno come lui…
Entro cinque mesi sarebbe divenuto padre!!
Ci vollero alcuni minuti prima che l’albino riuscisse a riprendersi da quella che per lui era un'orribile notizia, e di sicuro la rossa non aveva intenzione di mettergli fretta, anche lei aveva dovuto aspettare un po’ prima di metabolizzare il tutto.
Fortunatamente circa cinque minuti dopo il maestro di Zoro riuscì a pronunciare qualche altra parola, anche se era comunque piena di sgomento inizialmente, e successivamente di rabbia quasi repressa.
“Non ci posso credere… come è potuto accadere qualcosa di simile?!”
Aveva urlato l’ultima parte della frase, ma comunque con tono abbastanza contenuto per evitare che fosse troppo udibile, l’ultima cosa che voleva era che qualcuno che stesse passando fuori dal dojo in quel momento li potesse sentire.
Di tutta risposta Kushina, mantenendo il volto basso, gli rispose “Siamo stati sciocchi, Xehanort. Abbiamo pensato solo al divertimento e non alle conseguenze del nostro gesto… e ci siamo trovati in questa situazione...”
“Questo non va affatto bene!!” replicò allora Xehanort, che si stava mantenendo parecchio arrabbiato in quel momento “Non avrei mai dovuto lasciare che tu mi ingannassi. Proprio adesso che stavo finalmente scalando la gerarchia della Comunità un figlio era l’ultima cosa di cui avevo bisogno!!”
Naturalmente alla ragazza non piacquero il tono e le parole che stava usando, difatti leggermente alterata replicò “Ehi, guarda che sei tu che mi hai seguita in bagno!! Se avessi deciso diversamente io l’avrei accettato, non dare tutta la colpa a me!!”
“So bene che la colpa non è solo tua, cosa credi?!” affermò allora il bianco “È anche colpa mia, perché ho lasciato che tutto ciò accadesse, ed ora mi ritrovo incastrato in una situazione da cui non potrò più uscirne!!”
“Pensi che io lo volessi? Credi che io desiderassi un figlio?! Ho solo ventiquattro anni, ho ancora tutta la vita davanti a me, diavolo!!” replicò a quel punto Uzumaki, anche se stava iniziando ad abbassare i toni perché la rabbia stava lentamente sparendo.
“Se vogliamo parlare di età io al momento ne ho ventuno, e ciononostante sono riuscito a diventare segretario della Direttrice delle Rocket Foundation. Ti rendi conto che un figlio adesso rischia di stroncarmi la carriera? Proprio adesso che finalmente stavo riabilitando il buon nome della mia famiglia agli occhi della Comunità!!”
Diceva così perché lui era ancora fermamente convinto che Ansem avesse gettato la reputazione della sua famiglia nel baratro con le sue azioni sconsiderate, riteneva che l’essere il figlio di quello che lui definiva “l’assassino degli ideali degli Illuminati” gli avrebbe stroncato le vie.
Questo era un altro dei motivi per cui voleva dimostrare al Concilio dei Sette che poteva diventare qualcuno senza raccomandazione: se ce l’avesse fatta lui nella situazione in cui si trovava agli occhi della società, poteva riuscirci chiunque.
In verità il nome della sua famiglia aveva raggiunto i suoi picchi quando Ansem il Saggio era Presidente, e ciononostante nessuno stesse facendo favoritismi con lui dato che si stava meritando tutte le posizioni che aveva, ma lui non voleva sentire ragioni in merito.
La rossa dovette ammettere che sotto questo punto di vista era davvero testardo, non si rendeva conto che nessuno lo odiava per le azioni di suo padre, anche se poteva comprendere che forse si sentisse alla sua ombra.
Per lui era importante dimostrare di valere qualcosa senza essere conosciuto solo come il figlio di uno dei Presidenti più amati dell’intera storia della Comunità, ed un figlio proprio in quel momento, quando era ancora in giovane età, poteva rovinare tutto…
Proprio per questo la rossa aveva preso una decisione, non era stata facile dato che implicava parecchi cambiamenti nella sua vita e, soprattutto, molti sacrifici da quel momento in poi, ma aveva deciso così dopo un attenta analisi.
Erano due giorni che sapeva di essere incinta, ed in entrambe le giornate aveva voluto vagliare ogni singola possibilità su come trattare la questione, aveva persino pensato all’aborto, ma in cuor suo non se la sentiva di stroncare una vita prima ancora che nascesse.
Aveva tenuto conto anche del fatto che Xehanort non avrebbe potuto aiutarla, per via della sua posizione e della campagna che aveva deciso di attuare. Sapeva che era quasi assurda dato che si basava solo ed esclusivamente su un suo concetto.
Ma gli voleva troppo bene e non voleva distruggergli i sogni e condannarlo ad una vita di pentimenti in cui magari gliel’avrebbe fatta pagare cara ogni singolo giorno della vita sua ed anche del bambino o della bambina.
Così era arrivata ad un’unica conclusione, e decise che era arrivato il momento di dirglielo, visto e considerato che era stato il primo ad avanzare quei problemi voleva cogliere la palla al balzo ed approfittarne per dirglielo subito.
Con sguardo molto deciso, la giovane gridò “PER QUESTO HO DECISO DI CRESCERLO DA SOLA!!”
Sapeva che avrebbe dovuto trattenersi con il tono e che rischiava di farsi sentire fuori dalla struttura, ma in quel momento non ce l’aveva fatta ed aveva dovuto urlare anche per evitare di sentirlo costantemente lamentarsi.
Sembrò funzionare quella sua uscita, dato che il Gran Maestro cominciò ad osservarla con uno sguardo parecchio perplesso. Si era lamentato fino a quel momento, eppure adesso non sapeva più che cosa dire.
“… Stai dicendo sul serio?” le domandò difatti.
Lei allora abbassò il volto assumendo di nuovo un’espressione molto depressa, e decise di spiegargli tutto per filo e per segno, in modo che sapesse anche lui perché aveva preso quella decisione tutt’altro che semplice per lei.
“… Ci ho riflettuto a lungo in questi ultimi giorni, ed alla fine ho deciso di tenermi il bimbo e di crescerlo da sola, senza il tuo aiuto. Siamo entrambi ancora giovani, ma solo tu in questo momento hai un futuro davanti, io non riesco neppure a trovare un lavoro decente in questo momento. Anche se entrambi abbiamo le nostre colpe, io sono stata la prima ad agire, e per questo mi assumerò l’intera responsabilità di quanto accaduto!”
Davanti a quelle parole l’albino rimase di stucco.
Non poteva non ammettere che in cuor suo era proprio ciò che sperava dal primo momento in cui l’aveva saputo, però lei aveva sottolineato delle cose giuste mentre parlava, e ci tenne a fargliele sapere.
“… Ma… l’hai detto tu stessa, non riesci a trovare un lavoro decente. Come puoi sperare di crescere un figlio in una situazione come questa?!”
“Lo so bene, ma mi inventerò qualcosa!” rispose Kushina risollevando lo sguardo e cercando di mostrargli il sorriso più dolce che poteva in quel momento.
Stava iniziando a preoccuparsi, ed era l’ultima cosa che voleva in quel momento, così sperava che quel singolo gesto fosse sufficiente a tirarlo un po’ su di morale ed a evitare che si preoccupasse troppo per l’incolumità sua e del bambino.
“In fondo sono sempre stata inventiva come sai, riuscirò a trovare una soluzione a questo impiccio. E per il bene del tuo futuro desidero che nessuno sappia che il figlio è tuo, mi inventerò qualcosa dicendo che ero ubriaca ed ho ceduto alle avances di un tipo che neanche conoscevo o qualcosa del genere. Non dirò che è tuo figlio, per il bene tuo ed anche del bambino, affinché non si creino troppe aspettative su di lui!”
Sotto quel punto di vista aveva detto bene. Se tutti avessero saputo che il nascituro era il nipote di Ansem, egli sarebbe stato soggetto ad una forte pressione fin dalla tenera età, una pressione che gli avrebbe fatto solamente male.
Così come anche Uzumaki. Avrebbero potuto vederla come un’arrampicatrice sociale dato che Xehanort come segretario di Madame Boss stava guadagnando piuttosto bene, e la sua vita da quel momento avrebbe potuto essere un vero inferno.
Forse evitare di divulgare in giro che l’albino avesse un figlio era la soluzione migliore, però il giovane non era ancora del tutto convinto di volerla lasciare da sola ad occuparsi del piccolo, almeno non fisicamente.
L’unica cosa di cui gli importava in tutta la sua vita era la vendetta verso la Superficie, ma non poteva neanche lasciare la sua migliore amica in una situazione come quella. Secondo lui lei non aveva fatto nulla di male in quel momento, ed anche se non era un'agente del Concilio non meritava quella fine.
Proprio per questo assunse un’espressione quasi depressa e, abbassando il volto sconsolato, provò a farle l’unica proposta che gli venne in mente in quel momento “… Da questo mese lascerò metà del mio stipendio a te ed al bambino. Anche se non sarò un padre rimango comunque un essere umano, e non posso lasciarti nel precariato a crescere un figlio, ti sosterrò economicamente… almeno fino a quando non troverai un lavoro che ti permetterà di badare a te stessa ed al bambino senza il mio aiuto...”
A quell’uscita Uzumaki sgranò a dir poco gli occhi ed aprì leggermente la bocca. Quell’uscita da parte sua non se l’aspettava per nulla. Cos’era quella novità? Xehanort stava pensando a qualcun altro che non fosse sé stesso?!
Anche se era uno dei suoi migliori amici, sapeva che non riusciva a vedere oltre il suo naso, e pensare che un’iniziativa del genere fosse uscita proprio da lui le stava facendo pensare che in verità non lo conosceva così bene come credeva…
Però dovette ammettere che questo “nuovo lato” del suo carattere che aveva appena scoperto le piaceva. Credeva avrebbe accettato e basta, ed invece stava cercando di mostrare il suo altruismo nei suoi confronti provando darle un aiuto anche se piccolo.
Proprio per questo la ragazza finì per sorridere dolcemente e rispondere alla sua proposta “… D’accordo, però solo fino a quando non potrò provvedere da sola a me ed al piccolo. Va bene?”
“Sì, va bene...” fu l’unica risposta che arrivò da parte del bianco, che stava continuando a mantenere il volto abbassato e l’aria depressa.
In quel momento la rossa si accorse che l’albino, nonostante la stessa ascoltando, sembrava trovarsi in un mondo tutto suo, come se non la stesse neanche considerando nonostante avesse appena risposto alle sue parole.
Proprio per questo capì che forse era il caso di lasciarlo solo, non sembrava più nelle condizioni di poter continuare il discorso e l’ultima cosa che voleva era mettergli troppa pressione addosso, finendo così per complicare solo la situazione.
Così, assumendo un’aria quasi triste, si limitò a dire “… Allora io vado… ci vediamo...”
Dopodiché, senza neanche aspettare una replica che sapeva già non sarebbe mai arrivata, si voltò e si allontanò dalla hall della Scuola di Hokuto, uscendo dal dojo e chiudendo la porta dietro di sé in un batter d’occhio.
Xehanort rimase così da solo all’interno della struttura, al centro della palestra con il volto abbassato e i capelli che gli coprivano gli occhi, senza però riuscire a nascondere l’enorme disagio che stava provando in quel momento.
Si era lasciato distrarre, aveva commesso un errore ed adesso ne stava pagando le conseguenze. Pagare Kushina ed il suo futuro bambino era il minimo che potesse fare, sia a livello umano e sia a livello progettistico.
Se gli altri membri del Concilio avessero saputo in quel momento che aveva messo incinta Uzumaki, non ci avrebbero pensato un solo secondo ad espellerlo come Gran Maestro dell’organizzazione a causa di tutti i proclami che aveva fatto precedentemente.
Li avrebbe avvisati di quanto accaduto, quello di sicuro dato che prima o poi l’avrebbero comunque scoperto, ma con calma ed appena si sarebbe fatto una posizione anche all’interno della Comunità rendendosi così inattaccabile…
Ciò però non cambiava la gravità di quanto accaduto!!
Aveva avuto un attimo di debolezza ed era stato decisivo, non se lo sarebbe dovuto permettere, non dopo il pianto che si era lasciato scappare davanti alle ultime parole del padre poco prima di fare fuoco ed ucciderlo.
Aveva un obiettivo in mente, riportare all’antica gloria gli Illuminati e farla pagare a tutti coloro che li avevano cacciati, derisi ed uccisi barbaramente, non poteva lasciare che i sentimenti prendessero il sopravvento, doveva essere duro ed implacabile.
Aveva giurato a sé stesso che dopo quel pianto non avrebbe più avuto attimi di debolezza, ciò però era successo quattro mesi prima, ed aveva rischiato di compromettere per sempre non solo la sua carriera, ma anche la sua posizione nel Concilio.
Immediatamente iniziò a stringere i pugni ed a digrignare i denti dalla rabbia. Era stato uno sciocco, ma non doveva più lasciare che capitasse, doveva stare attento la volta successiva e, soprattutto, non basarsi mai più sul suo cuore.
La sua guida gli faceva sempre commettere qualche sciocchezza, doveva lasciare che la mente prendesse le decisioni, e da quel momento in poi avrebbe solo ascoltato il suo cervello e nessun altro… e stavolta per davvero!!
Ciò non cambiava il fatto che il danno rimaneva comunque, ed anche per questo aveva deciso di devolvere metà del suo stipendio come segretario delle Rocket Foundation a lei ed al piccolo, almeno temporaneamente parlando.
Guadagnava abbastanza al punto da permetterselo, ed in questo modo avrebbe evitato possibili ripercussioni future da parte di Kushina o di chiunque altro fosse venuto a conoscenza del fatto e che Xehanort non si era preso cura del piccolo.
Sarebbe stato un modo per rimediare allo sbaglio compiuto, e l’avere un figlio nella Comunità di sicuro non cambiava le cose per quando sarebbe stato il momento. Voleva bene alla sua migliore amica, ma ciononostante il giorno prestabilito avrebbe ucciso anche loro due.
La famiglia è un punto debole per chiunque abbia uno scopo ben preciso, e l’amore può essere una distrazione, per questo si sarebbe preso cura di loro da distanza fino a quando avrebbe potuto… per poi ucciderli quando sarebbero tornati in Superficie!!
Con questa convinzione, il ragazzo si calmò e, tornando composto, sollevò lo sguardo con l’espressione severa che aveva assunto ed osservò la porta là dove la ragazza poco prima era sparita dalla sua vista.
Questo aveva intenzione di fare… e non avrebbe cambiato idea, nonostante tutto il bene che poteva volere a lei!!

Fantacity, Comunità, 02 Aprile 1923:
Poco più di un anno era passato da quella discussione al Crown Brothel.
In quel periodo Cana, che era ancora una bambina, aveva raggiunto il padre fino al night club per avvertirlo degli strani comportamenti che stava tenendo la sua baby sitter, ma il genitore non le aveva dato retta.
L’aveva presa come la classica fantasia di una bambina e l’aveva mandata via quasi di malo modo, cosa che inizialmente aveva fatto stare molto male la bruna, che era addirittura scoppiata a piangere ed aveva continuato per diversi giorni…
Ma si poteva dire che il periodo di sofferenza era durato abbastanza poco, dato che le ci vollero giusto cinque giorni per riprendersi totalmente e trasformare la disperazione in rabbia, rabbia verso Gildarst e la sua baby sitter.
Proprio per questo aveva deciso che si sarebbe occupata lei stessa di quella faccenda, e decise che per l’anno successivo avrebbe continuato a monitorare la ragazza che veniva a casa sua in quasi tutto quello che faceva, rimanendo a debita distanza.
Sapeva di non correre rischi perché fino a quando lei sarebbe stata convinta che non era un impiccio non le avrebbe neppure dato retta, e per questo passando “quasi invisibile” era riuscita a tenerla d’occhio…
E sfortunatamente la situazione si ripeteva quasi ogni giorno!!
Quando erano da soli in casa e la ragazza si trovava da sola comunicava al telefono con qualcuno circa alcuni traffici, ma stavolta non si era lasciata scappare nulla ed aveva annotato ogni giorno ciò di cui aveva parlato.
Essendo passato un anno però, ed essendo finalmente una di quelle sere in cui il genitore si trovava finalmente a casa, la castana aveva deciso di prendere in mano la situazione e di dirglielo personalmente, sperando che le desse retta stavolta.
In quel momento Clive si trovava nella sala dell’appartamento e stava bevendo una bottiglia di gin quasi alla goccia, come se fosse capace di sopportarlo senza doverlo obbligatoriamente berlo lentamente, anche se un po’ brillo sembrava esserlo già.
L’appartamento non era molto grande, circa cinquanta metri quadri, e la sala era abbastanza piccolina. Era composta da un parquet bordeaux con al centro un tappeto blu scuro circolare che copriva tutta la parte centrale della stanza con motivi floreali viola, inoltre anche il tavolo, posto proprio al centro del tappeto, era circolare e fatto di marmo bianco, circondato da sedie nere pece.
La porta d’ingresso si trovava in fondo alla stanza e, parallelamente dall’altra parte, c’era una finestra non molto larga con tende viola, al centro del muro a destra dell’ingresso c’era la porta che conduceva alla camera da letto, mentre a sinistra in fondo c’era quella che dava alla cucina e più vicino all’ingresso quella che dava al bagno.
Infine si trovavano tra le due porte del muro a destra un divano rosso, parallelamente a destra della porta che dava alle camere un televisore classico ed infine, a sinistra dell’apertura che dava ai letti, un armadio talmente alto che arrivava quasi al soffitto marrone scuro composto soprattutto da mensole chiuse che impedivano di vedere cosa ci fosse dentro.
Alberona in quel momento si trovava sotto allo stipite della porta che dava alle camere, e stava osservando abbastanza severamente il genitore che le dava le spalle senza neanche badare a lei tanto era indaffarato a bere.
Reggeva in mano un block notes dalla copertina verde, intendeva mostrarglielo in quell’istante… perché sapeva che probabilmente non avrebbe avuto altre occasioni!
Proprio per questo si avvicinò a lui, posizionandosi alla sua destra con ancora in mano il blocco, e guardandolo con un atteggiamento abbastanza serio gli disse “Papà, devo parlarti...”
“Non ora piccola, non vedi che mi sto rilassando?” fu la pronta risposta di Gildarst, con tra l’altro un sorrisino quasi perverso e le guance rosse.
Era evidente che fosse già quasi ubriaco, e naturalmente la bruna iniziò ad osservarlo ancora più severamente. Quello per lui significava divertimento? Certo che era messo davvero molto male… ma non era lì per parlare per quello.
Così, continuando a tenere un tono serio, gli rispose “Papà, devo parlarti adesso!!” quasi sottolineando l’ultima parola.
A quel punto allora l’uomo, voltandosi verso di lei con un’aria anche lui severa, le disse “Uffa, ma si può sapere cosa c’è? Per una volta che sono a casa...”
Ah, a quanto pareva quando era casa preferiva tracannare peggio di un ubriacone piuttosto che stare ad ascoltare la propria figlia? Ennesima dimostrazione di come a lui paresse non interessare nulla di lei…
Però almeno in quel momento decise di non dire nulla, avrebbe finito solo per deviare dall’argomento principale di quella discussione e non era proprio il caso, così decise di passare subito al nocciolo della questione.
“Ricordi quello che ti avevo detto più di un anno fa?” domandò allora la bambina, che era solo cresciuta leggermente d’altezza e null’altro.
Clive allora, sollevando lo sguardo al cielo abbastanza confuso, domandò “… Ehm… di che cosa stai parlando nello specifico?”
Beh, in questo caso non poteva biasimarlo, sia perché era già abbastanza brillo e sia perché nel corso dell’anno avrà avuto talmente tante discussioni che è normale che si sia dimenticato di quella nello specifico.
Così decise di rinfrescargli subito la memoria “Parlo del fatto che la mia baby-sitter è fin troppo sospetta. Ricordi ora?”
Sembrava che effettivamente se lo ricordasse, dato che quasi esasperato allargò entrambe le braccia per i fianchi, senza reggere la bottiglia di gin fortunatamente, ed esclamò “Ancora con questa storia?!”
Pareva quasi che fosse già stufo di quella questione, nonostante gliene avesse parlato una volta sola. Ma stavolta non poteva “sfuggire” come era accaduto al Crown Brothel, erano lì da soli e doveva stare ad ascoltarla.
Immediatamente Cana, continuando a tenere l’aria severa di prima, affermò “Questa volta è diverso papà. L’altra volta ero solo venuta a dirtelo, ma stavolta ho le prove che dimostrano che la baby-sitter sta nascondendo qualcosa!!”
Non sembrava essere riuscita a catturare la sua attenzione, dato che tirando giù le braccia Gildarst si voltò del tutto verso di lei, continuando però a rimanere seduto, e dichiarò continuando ad osservarla severamente parole di rimprovero.
“Senti Cana, inizialmente eri anche divertente con queste tue uscite, ma adesso stai iniziando ad esagerare. Le tue accuse sono infamanti ed anche non necessarie, la baby-sitter che ho scelto personalmente è una brava persona, e non devi lanciarle contro accuse infondate!”
“Non sono accuse infondate!!” provò a dirle Alberona stavolta quasi disperata.
Il genitore non sembrava volere sentire ragioni, e proprio per questo in quel momento sembrava quasi disperata, al punto tale che arrivò a porgergli il block notes che aveva in mano con entrambe le mani sperando che lo leggesse.
“Ecco, qui ho riportato tutto quello che ha detto al telefono la baby-sitter per questo anno. Ho ascoltato ogni singola parola, e tutte le volte sembra che stesse parlando di traf...”
La bambina non riuscì mai a terminare la frase… in quanto con uno scatto quasi fulmineo Clive dette uno schiaffo con la mano destra, dopo averla portata un attimo a sinistra, alle mani della figlia, lanciando letteralmente via il quadernetto.
Esso venne lanciato verso le camere da letto, e cadde sul pavimento sotto lo sguardo scioccato di Cana, le cui pupille avevano iniziato a sparire nell’esatto momento in cui il genitore le aveva dato quello schiaffo.
Non solo, le braccine avevano iniziato quasi a tremare e gli occhi avevano iniziato a riempirsi di lacrime, anche se fortunatamente non aveva ancora iniziato a piangere. Solo dopo qualche secondo anche le gambine iniziarono a tremare.
Cos… cos’era appena successo? Il padre… le aveva lanciato via il block notes?! Ma… ma perché? Perché l’aveva fatto?!
La risposta le arrivò praticamente subito, dato che l’uomo le disse rimproverandola “Adesso basta Cana!! Smettila di inventarti queste storie assurde, o sarò costretto a metterti in punizione. Hai capito?!”
Quello fu letteralmente un macigno che le cadde addosso dritto in testa… e sfortunatamente non in senso positivo!!
A quel punto Alberona raggiunse il punto di non ritorno e finì per scoppiare davvero a piangere… ma non per la tristezza come si poteva pensare… bensì per la rabbia, per la faccia tosta che stava dimostrando suo padre!!
Davvero le stava facendo la paternale? Lui, che era stato assente per la maggior parte di tutti gli anni della sua vita… veniva adesso a dirle che l’avrebbe punita se avesse continuato a lanciare “accuse infondate”?
Neanche aveva visto il quadernetto, come poteva parlare di accuse infondate se neppure aveva guardato una sola pagina del block notes? Stava solo dando per scontato che sua figlia mentiva, ed aveva anche il coraggio di dirle che l’avrebbe messa in punizione.
Fu quello che non riuscì più a sopportare, e per questo decise che non sarebbe più stata zitta!!
Voleva fare il padre? Bene, allora avrebbe dovuto farlo a 360 gradi, affrontando quelle che erano le sue responsabilità che aveva evitato fino a quel momento!!
“… In punizione… in punizione...” fu quello che biascicò Cana, mentre assumeva sempre più un’aria a dir poco furente, anche se continuava a piangere.
Dopo pochi secondi in cui rimase in silenzio, finì per scoppiare letteralmente ed urlare in faccia al genitore “HAI UN BEL CORAGGIO A PARLARE DI PUNIZIONI PROPRIO TU, CHE FINO A QUESTO MOMENTO TI SEI RIFIUTATO DI FARE IL PADRE!!!”
Naturalmente Gildarst non prese bene quanto aveva appena detto, proprio per questo continuando ad osservarla severamente le domandò “Che cosa intendi dire?”
Alberona però, a differenza del parente, non si stava affatto trattenendo, e proprio per questo gli riversò contro la rabbia accumulata in tutto quel tempo “CHE FINO A QUESTO MOMENTO TI SEI COMPORTATO COME SE IO NON ESISTESSI!! QUANDO AVEVO PIÙ BISOGNO DI TE NON C’ERI, QUANDO AVEVO BISOGNO DEL TUO SOSTEGNO PREFERIVI SPASSARTELA IN QUEL MALEDETTO LOCALE, E QUANDO DOVEVI DARMI UNA MANO TI INVENTAVI LA PRIMA SCUSA CHE TI VENIVA IN MENTE PER FILARTELA!! TI SEMBRA QUESTO IL COMPORTAMENTO CHE DOVREBBE TENERE UN PADRE?!”
Non parlava più con toni e parole fanciullesche perché in quell’anno in cui aveva spiato la baby-sitter era cresciuta molto mentalmente parlando ed aveva anche imparato nuovi vocaboli e nuovi termini, per questo risultava quasi più “colta” di una bambina “normale”.
In tutto questo però Clive non aveva preso per nulla bene le accuse che gli aveva appena lanciato contro la castana, proprio per questo anche lui finì per non riuscire più a trattenersi e finì per urlare anche lui come la piccola.
“E CHE COSA CREDI CHE STESSI FACENDO?! PROVVEDEVO A NOI!! CREDI CHE SIA FACILE TROVARE UN BUON LAVORO SENZA NESSUNA LAUREA? NON HO POTUTO COMPLETARE GLI STUDI, E STO CERCANDO DI RIMEDIARE DONANDOTI QUANTOMENO UNA VITA ED UNA CASA DECENTE!!”
“A ME NON IMPORTA TUTTO QUESTO!!” rivelò tuttavia Cana, che stava continuando a piangere mentre urlava “IO VOLEVO SOLO UN PADRE ACCANTO, NIENT’ALTRO!! E SE FOSSE ANCHE VERO CIÒ CHE DICI, NON PERDERESTI TEMPO ANCHE DOPO IL LAVORO CON QUELLE DONNINE!!”
“DOVRÒ PUR RILASSARMI IN QUALCHE MODO!!” gridò tuttavia Gildarst “HAI UNA VAGA IDEA DI QUANTO SIA STRESSANTE COMBATTERE NELLA GABBIA AL CROWN BROTHEL ALLA MIA ETÀ?! DIAVOLO, SI VEDE CHE RAGIONI SOLO COME UNA BAMB...”
Gildarst non riuscì mai a terminare la frase, questo perché accadde qualcosa di davvero molto strano, improvvisamente si bloccò di colpo strabuzzando gli occhi come non aveva mai fatto prima in vita sua.
Purtroppo, non c’era qualcuno o qualcosa che aveva attirato la sua attenzione, semplicemente era arrivata un’improvvisa fitta al centro del petto che l’aveva bloccato all’improvviso!!
Non solo, il respiro improvvisamente aveva iniziato a diventare più affannoso, si poteva quasi dire che ci mancava poco che gli mancasse completamente, e lo sforzo lo stava facendo sudare copiosamente.
Istintivamente iniziò a toccarsi al centro del petto con la mano sinistra, mentre apriva e chiudeva la bocca nel tentativo di respirare senza dover usare il naso, cosa che almeno momentaneamente gli stava risultando molto ardua.
Sfortunatamente non era qualcosa di nuovo per lui, sapeva perfettamente di che cosa si trattava… l’unico problema era che non si aspettava che sarebbe arrivato in quel momento, e per di più cinque volte più forte del normale!!
*… N-no, no… n-non adesso, non adesso...* pensò dentro di sé Clive mentre continuava a faticare a respirare ed addirittura a stare composto sulla sedia.
Cana non sembrava essersi accorta di niente, e difatti stava continuando a sbraitare “RAGIONO COME UNA BAMBINA?! SONO MOLTO PIÙ MATURA DI QUANTO TU SARAI MAI, MA NON TE NE SEI NEANCHE ACCORTO PERCHÉ A TE DI ME NON IMPORTA NULLA!!!”
In verità avrebbe dovuto avere sott’occhio le condizioni del genitore, ma si poteva dire che in quel momento non le interessava ciò che stava avendo, anche perché poteva anche star fingendo, non sarebbe stata la prima volta.
Voleva parlargli senza peli sulla lingua facendogli capire tutto quello che aveva sofferto nei suoi anni di vita, e non sarebbe stata di certo una “piccola fitta” a bloccarla in quello che per il momento era l’attimo più importante della sua vita.
Tuttavia poteva aver sbagliato i suoi calcoli, dato che Gildarst stava sentendo tutto fuorché “una piccola fitta”, anzi stava sentendo un dolore lancinante al centro del petto, per la precisione là dove c’erano i polmoni, che gli stavano quasi impedendo di respirare.
“C-Cana… c-chiam… l-l’amb...” l’uomo biascicò nel tentativo di farsi capire dalla figlia, il tutto anche allungando la mano destra davanti a sé per arrivare al telefono.
Esso era appeso a sinistra della porta d’ingresso ed era ad un altezza tale che anche Alberona potesse arrivarci. Naturalmente non era abbastanza vicino per poterci arrivare, il suo era più un atto disperato che altro.
Ancora una volta però la castana non sembrava voler sentire ragioni, e continuando ad urlare dichiarò “NON CAMBIARE ARGOMENTO. STO CERCANDO DI FARTI COMPORTARE DA PADRE PER UNA VOLTA, SMETTILA DI ACCAMPARE SCU...”
Anche lei in questa occasione non terminò mai la frase… perché improvvisamente il genitore cadde a terra in avanti proprio di fronte ai suoi occhi!!
Avvenne tutto in un attimo, Clive era al suolo a pancia in giù che con la mano sinistra si toccava sempre al centro del petto e con la destra tentava ancora una volta inutilmente di arrivare al telefono, stavolta però aveva addirittura quasi la bava alla bocca.
Naturalmente a quel punto la bambina comprese che non stava affatto fingendo come temeva, anzi quello era un attacco vero e proprio!!
Proprio per questo si era bloccata, era rimasta a dir poco scioccata nel vedere il genitore in quelle condizioni che arrancava e sembrava addirittura in punto di morte, al punto da strabuzzare gli occhi e far sparire completamente le pupille mentre tremava visibilmente e le lacrime si erano arrestate improvvisamente.
“P-Papà...” domandò debolmente mentre osservava il lottatore ancora a terra che si dimenava nel disperato tentativo di muoversi.
Ormai faceva davvero fatica a respirare, ma ciononostante cercò lo stesso di comunicare con la piccola nel tentativo che capisse quello che doveva fare e non si lasciasse paralizzare dal terrore del momento.
“O-osp...” sfortunatamente non riusciva a completare la parola a causa della poca voce che aveva in quel momento, e per questo sperò che il messaggio arrivasse comunque a destinazione.
Fortunatamente fu così, dato che, dopo un iniziale momento in cui Alberona rimase ancora paralizzata, capì che cosa doveva fare “… O-Ospedale… OSPEDALE!!”
Quasi sull’orlo della disperazione, la bambina si gettò a capofitto verso il telefono fisso di colore nero che avevano e, presa la cornetta, iniziò a digitare rapidamente il numero del pronto soccorso di Fantacity.
Non sapeva che cosa stesse succedendo al padre, ma se era in quelle condizioni significava che era davvero grave, e doveva muoversi se voleva sperare che sopravvivesse, non c’era un secondo da perdere assolutamente.
La discussione poteva essere rimandata, prima il padre doveva essere curato!!

Fantacity, Comunità, 13 Giugno 1923:
Alla fine l’ambulanza arrivò in tempo, e Gildarst venne portato immediatamente in ospedale.
Ci volle un po’ per fare le analisi, anche perché i medici volevano essere sicuri di aver fatto la diagnosi giusta… ma purtroppo in questo caso c’erano pochi dubbi al riguardo, era tutto vero e non potevano farci nulla…
L’uomo era stato colpito da una polmonite cronica!!
Il problema era che non era arrivata all’improvviso, era insita dentro di lui e, stando alle loro analisi, probabilmente erano diversi mesi che stava soffrendo di questa patologia ed aveva degli sbalzi come quello avuto quella sera, anche se in forma molto ridotta.
Naturalmente per avere spiegazioni dovettero rivolgersi al medico che gli aveva fatto l’analisi la prima volta mesi prima, e saltò fuori che fu il lottatore stesso a chiedere di non diffondere la notizia della sua malattia, di tenerla segreta.
Essendo un combattente non voleva che l’unica soluzione con cui riusciva a guadagnare i soldi per mantenere sé stesso e Cana gli venisse strappata perché troppo malato per sostenere un qualsiasi combattimento all’interno della gabbia del Crown Brothel.
Aveva voluto tenere duro perché lottare era l’unico modo che aveva per andare avanti, e garantire un futuro alla sua piccolina, checché ne dicesse lei sul fatto che non ci tenesse a lei quando in realtà era l’esatto contrario.
Aveva fatto più sacrifici per lei di quanti ne potesse anche solo pensare, e li stava pagando tutti da quella dannata sera.
Sfortunatamente le cure che aveva deciso di adottare in modo anonimo non erano sufficienti per garantirgli la salvezza, si poteva quasi dire che si era condannato con le sue stesse mani decidendo di tenere tutto nascosto e di non diffondere la notizia.
Difatti da quel 2 Aprile Gildarst rimase chiuso in ospedale, dato che dovevano tenerlo costantemente d’occhio e tenerlo legato a dei macchinari che praticamente respiravano per lui, dato che ormai non era più in grado di farlo da solo.
Aveva vissuto gli ultimi due mesi attaccato ad una macchina, e la povera Alberona non era potuta andare a visitarlo perché nessuno voleva che una bambina della sua età potesse vedere un genitore in quelle condizioni, era qualcosa di disumano.
Probabilmente a livello umano avrebbero potuto fare un'eccezione almeno una volta, però ritenevano che non fosse il caso. Sarebbe potuta rimanere traumatizzata a vita se avesse visto il padre sopravvivere solo grazie ad una macchina.
La cosa strana fu che, nonostante stesse soffrendo per quanto stava accadendo, la piccola non fece richiesta di andarlo a trovare!!
Preferì lasciare perdere, l’ultima volta che l’aveva visto gli aveva letteralmente urlato in faccia e non voleva che vedendola potesse rimembrare quel momento così pessimo e di conseguenza peggiorare le sue condizioni.
Decise di attendere ed accettare la decisione dei medici, fiduciosa che il genitore sarebbe guarito alla fine…
Purtroppo però fu troppo ottimista la bambina…
Quella sera, alle 19:15 precise, il telefono squillò in casa della piccola, e quest’ultima andò immediatamente a rispondere curiosa di capire di chi si trattasse, in fondo poteva essere l’ospedale che annunciava la dimissione di Clive.
Una volta risposto si accorse che effettivamente si trattava dei medici, i quali furono addirittura molto riluttanti nel momento in cui rispose Cana, insistendo affinché la baby-sitter, che era rimasta sempre con lei per due anni, andasse a rispondere al posto suo.
Ma la bruna si impuntò e pretese che parlassero con lei, in fondo stavano parlando del padre ed era giusto che fosse lei la prima a venire a conoscenza delle novità, anche perché ingenuamente credeva che fossero positive…
Sfortunatamente così non era, i dottori furono a quel punto obbligati a vuotare il sacco, e dovettero rivelarle la triste verità… Gildarst circa tre ore prima non era più riuscito a reggere, e neppure la macchina era riuscito a salvarlo…
Quasi alle 16:00 precise, l’uomo aveva esalato l’ultimo respiro!!
Alla notizia, la povera piccola strabuzzò gli occhi scioccata mentre le pupille cominciavano a sparire e la mano che reggeva il telefono iniziava a tremare, al punto che non riuscì a mantenere la presa sull’apparecchio mollandolo e lasciando che penzolasse, dato che era legato con un cavo.
In quel momento troppe sensazioni si stavano facendo largo nella sua mente, il tutto mentre dall’altra parte della cornetta si sentivano i medici parlare nel tentativo di avere una risposta da parte della castana.
Non perché temessero che le fosse successo qualcosa di grave, bensì perché avevano paura di come avrebbe potuto reagire sapendo che l’unico genitore che le era rimasto si era spento proprio poco prima.
Naturalmente Alberona non stava considerando quanto stava sentendo dal telefono, il suo sguardo era rivolto davanti a sé, anche se era perso nel vuoto e sembrava quasi che non si trovasse neppure lì in quel momento.
Troppi pensieri stavano balenando nella sua mente in quell’istante. Come aveva detto al genitore, grazie all’anno in cui aveva spiato la baby-sitter era cresciuta mentalmente parlando… eppure non sapeva come reagire ad una situazione del genere.
Una parte di sé avrebbe solo voluto sfogarsi piangendo a dirotto e buttando fuori tutto il male che stava provando in quel momento, l’altra sapeva che Gildarst era stato un padre degenere e voleva essere indifferente a quella notizia.
Purtroppo per lei poteva sforzarsi quanto voleva, ma non ce l’avrebbe mai fatta ad essere fredda e distaccata alla morte dell’unico parente che le era rimasto, ormai era da sola e non sapeva che cosa fare…
L’odio per l’uomo si stava battendo con l’amore che tutto sommato provava per lui, in fondo era comunque il suo unico parente. Anche se era un irresponsabile che non la considerava neanche di striscio tutto sommato gli voleva bene.
Tutto quello che era successo le aveva fatto crollare il mondo addosso, e dentro di sé continuava a chiedersi cosa avrebbe potuto fare, come avrebbe dovuto reagire dato che l’unica azione istintiva del suo corpo fu di rilasciare qualche leggera lacrima dagli occhi.
Erano però poche, e non si potevano dire né di gioia né di tristezza. Le erano scappate… e basta. *… E adesso… cosa faccio?* fu l’unico pensiero che le attraversò la mente allora.
Effettivamente era l’unica cosa a cui riusciva a pensare in quel momento, si trovava spaesata e la sua mente era stata svuotata di tutto ciò che conteneva, come se avesse perso tutto in un lampo dopo aver appreso la notizia.
Una situazione non facile per una bambina come lei, che si trovava nel momento peggiore della sua intera vita…
Che stava anche per peggiorare ulteriormente!!
In quello stesso istante, mentre lei si trovava vicino al telefono che non sapeva neppure che cosa fare, non molto distante da lei, esattamente vicino alla porta che dava alle camere, c’era l’altra persona in quell’appartamento insieme a lei in quel momento.
Si trattava della baby-sitter, che in quell’istante era appoggiata al muro della camera, che era una semplice stanza da letto costituita da due di essi, uno a destra ed uno a sinistra, con lenzuola completamente bianche ed un paio di armadi sul lato destro, mentre a sinistra c’era una finestra simile a quella della sala.
Sfortunatamente non si vedeva altro in quanto con la luce spenta non era ben visibile la stanza.
La ragazza invece si poteva vedere che aveva sui venticinque anni ed aveva dei capelli fucsia e lunghi legati a coda di cavallo che arrivavano fino in fondo al collo, degli occhi celesti ed indossava un top bianco, dei pantaloni da ginnastica neri e delle scarpe da tennis bianche con i lacci gialli.
Ella si stava avvolgendo la vita con il braccio destro, teneva il suddetto piede leggermente sollevato all’indietro e con la mano sinistra stava guardando qualcosa che aveva appena trovato… il block notes della bambina!!
Cana l’aveva tenuto nascosto per tutto il tempo per evitare che la giovane lo trovasse, ma purtroppo alla fine, per una mera casualità, ella era riuscito a trovarlo e, mentre Alberona riceveva l’amara notizia, aveva avuto modo di visionarne il contenuto…
Scoprendo che si trattava dei traffici che aveva portato avanti mentre si trovava in quella casa!!
Non sembrava preoccupata per la cosa a giudicare dal volto serio che aveva, era solamente… arrabbiata, incavolata con sé stessa per non essersi accorta che per un anno intero quella mocciosa l’aveva tenuta d’occhio alle sue spalle.
Si era fatta fregare, e se avesse mostrato quel quaderno a Gildarst avrebbe passato grossi guai. Si poteva dire fortunata dato che era riuscita a sentire degli strascichi del discorso che parlavano del decesso dell’uomo…
Che fortunatamente capitava al momento giusto!!
La buona sorte era dalla sua parte in quel frangente, al tempo stesso era riuscita a trovare la prova che la inchiodava ed aveva perso il suo datore di lavoro… che aveva lasciato la bruna da sola, alla sua mercé…
Immediatamente un sorrisetto maligno si disegnò sul suo volto, sapeva già come agire per farla pagare a quella mocciosetta che per poco non la incastrava con quelle prove. Era stata brava… ma non abbastanza!!
*Ragazzina, adesso scoprirai che cosa significa mettersi contro Stan Pines...*

Orfanotrofio Yuei, Fantacity, Comunità, 01 Agosto 1923:
La morte di Gildarst portò soltanto guai alla povera Cana da quel momento in poi.
Sfortunatamente, come già accennato, non le era rimasto più nessuno al mondo dopo la scomparsa del padre, e per questo si era iniziato un procedimento legale per decidere a chi andasse affidata la piccola.
L’ultima cosa che volevano tutti era di spedirla in un orfanotrofio dopo tutto quello che aveva dovuto passare, il problema era che senza un parente vivo non c’era nessuno a cui poteva essere affidata la bruna.
Nessuno aveva inoltre le capacità economiche per poterla adottare davvero, e chi poteva non si stava interessando a sufficienza alla questione. Bulma stessa avrebbe voluto prenderla con sé, se solo in quel periodo avesse disposto delle liquidità e del consenso dei genitori ancora vivi che erano ancora proprietari di Villa Brief.
Insomma, per più di un mese e mezzo abbondante si cercò qualcuno a cui affidare Alberona, ma purtroppo nessuno poteva permetterselo, e di conseguenza furono obbligati a rivolgersi all’unica persona con cui aveva avuto un legame negli ultimi anni…
La baby-sitter stessa!!
Fu l’ultima spiaggia in quanto, essendo solo una ragazza, non volevano accollarle un simile peso, tuttavia arrivati a quel punto non ebbero alternative se non provare a chiedere a lei, per evitare di spedirla in un orfanotrofio…
L’unico problema era che tutti quanti, nessuno escluso, ignoravano che fino a quel momento era stato tutto un piano della criminalità organizzata di Stan Pines!!
L’uomo, avvertito dalla sua subordinata che la bambina aveva scoperto tutti i traffici che aveva orchestrato all’interno dell’appartamento, aveva deciso di agire in modo tale che non rappresentasse un pericolo per la sua organizzazione.
A tale scopo, aveva fatto di tutto per evitare che Cana venisse effettivamente affidata a qualcuno, e tramite il Comandante della Polizia, che già all’epoca era un subordinato del Concilio dei Sette, aveva falsificato alcuni documenti.
In questo modo la piccola risultava essere un soggetto fin troppo “vivace” e “pericoloso”, e fu anche questo a scagionare chiunque ad occuparsi di lei. I soldi mancavano, e quelle dichiarazioni scritte furono il cosiddetto colpo di grazia.
A nulla erano valsi i tentativi della figlia di Clive di convincere tutti che non era vero niente, però riuscirono a far passare quelle dichiarazioni come parole del genitore stesso quando era ancora in vita, e per questo tutti ci credettero.
Fu inutile dire che quella scoperta fu davvero il colpo di grazia per la bambina, che a quel punto comprese che il padre per davvero non le voleva bene ed avrebbe preferito non averla, e si pentì addirittura di essersi rattristata un pochino alla notizia della sua morte.
A causa di tutto ciò, la baby-sitter fu l’ultima spiaggia a cui si riferirono… ma servì effettivamente a qualcosa?
Sfortunatamente no, dato che lei stessa confermò quanto scritto nei documenti sottolineando Alberona come troppo pericolosa come bambina per poterci convivere 24 ore su 24. Sosteneva che già badare a lei qualche ora al giorno era una tortura, e non intendeva ripetere la stessa esperienza per il resto della sua vita.
A quel punto la castana si sentì ancora più sconvolta, ma non perché aveva dichiarato quelle parole, anzi sapendo chi era non desiderava andare a casa con lei… bensì perché le bastò ciò per capire che lei sapeva!!
La sparizione del suo quadernetto le aveva già acceso una lampadina, e le dichiarazioni finali della fucsia furono la prova definitiva che il block notes era finito in mano sua, e che per questo aveva rifiutato la sua adozione.
Nella sua mente, ancora abbastanza ingenua rispetto a quanto credesse lei, ignorò totalmente che lei e Stan stavano dietro anche ai rifiuti, anche se indirettamente, e di conseguenza pensò che quella fosse la sua unica vendetta.
Parlare fu inutile, ormai il danno era stato fatto e, con il rifiuto anche dell’ultima persona, tutti furono obbligati a prendere la decisione che non avrebbero mai voluto prendere… trasferirla in un orfanotrofio!!
Quello fu il giorno designato per il trasferimento definitivo nella sua nuova casa… beh almeno temporaneamente, dato che speravano tutti che prima o poi avrebbe comunque trovato qualcuno che si sarebbe preso cura di lei.
Verso le 12:00 la bambina era già arrivata nei pressi della struttura e, con un’aria parecchio depressa, aveva appena varcato la soglia di quella che sarebbe divenuta la sua abitazione da quel momento in poi.
Già, perché credeva fermamente che, a causa di suo padre, nessuno l’avrebbe mai voluta ed avrebbe dovuto passare lì il resto della sua vita… naturalmente desiderava che così non fosse, ma quante speranze c’erano?
Nessuno l’aveva voluta a causa delle parole orribili con cui l’aveva descritta Gildarst, come se lui potesse effettivamente sapere come era davvero, la discussione avuta prima che avesse avuto l’attacco era la più lunga che avevano da anni praticamente.
Comunque fosse, la bambina entrò in quel momento dentro la struttura portando con sé un piccolo zainetto verde sulla spalla dentro cui aveva messo i suoi effetti personali, ed una volta all’interno poté vedere com’era.
All’esterno l’edificio, che si trovava sul lato nord-ovest della città di Fantacity, era molto semplice, sembrava quasi una struttura simile alla Basilica di San Alman, quasi a voler sottolineare che fosse una sorta di “seguace spirituale” dello spiritismo, la religione della Comunità che aveva la sua sede proprio lì.
L’unica differenza era il colore, dato che risaltava in un bordeaux molto chiaro, l’interno invece non poteva essere più diverso rispetto alla chiesa dove risiedevano la Grande Sacerdotessa ed i suoi cavalieri.
Nonostante le apparenze l’Orfanotrofio Yuei era organizzato all’interno come se fosse un abitazione normale, dato che presentava talmente tanti muri che le stanze all’interno non erano più grandi di dieci metri quadri.
Una volta dentro difatti, vide davanti a sé solo un lungo corridoio dalle pareti, il soffitto ed il pavimento marroni che conduceva fino in fondo all’edificio, con diverse porte sia a destra che a sinistra che conducevano in altre camere dell’orfanotrofio.
L’unica eccezione di “diverso” che si trovava lì dentro era una scala, posta proprio a circa quindici metri a destra rispetto all’ingresso, che conduceva al piano di sopra con i suoi gradini neri ed il tappeto rosso al centro.
La prima impressione che ebbe la ragazzina dell’ambiente che la circondava fu che fosse… spoglio, molto povero, dava quasi la sensazione di un posto lugubre in cui vivere e dove lasciare dei bambini…
Ma in fondo di cosa si stupiva? Si trattava di un orfanotrofio, era già tanto se avessero il necessario per continuare a vivere dato che non destinavano molti fondi a strutture del genere purtroppo.
Proprio in quel momento venne raggiunta da una donna, che sembrava essere la direttrice dello Yuei, che pareva avere sui quarantatré anni e vestiva con una maglietta senza maniche rosso scuro, dei pantaloni neri pece e delle scarpe dello stesso colore dei pantaloni. Aveva inoltre dei lunghi capelli castano chiari e degli occhi verdi.
Lei, sorridendole dolcemente, le disse “Tu devi essere Cana Alberona, giusto? Benvenuta nell’Orfanotrofio Yuei!”
La bambina, osservandola abbastanza stranita e depressa mentre scendeva le scale e si avvicinava a lei, rimase per alcuni secondi in silenzio a guardarla, prima di abbassare la testa sconsolata e rispondere con un semplice “… Sì, sono io!”
La direttrice arrivò al suo capezzale molto velocemente e, comprendendo che la piccola era davvero giù di morale, fuorviò quello che stava pensando la bambina credendo che stesse male per la tragica perdita di due mesi prima.
Proprio per questo, inginocchiandosi in modo da poterla vedere in faccia, cercò di sollevarle il volto usando la mano destra per tirarle leggermente su il mento e provò a risollevarla di morale per quello che poteva.
“So che sei ancora sconvolta per la morte di tuo padre, posso solo immaginare il dolore che stai provando adesso. Ma non ti devi preoccupare, anche se sei una monella so per certo che questo lutto ti aiuterà molto, e comunque noi non badiamo a queste cose. I bambini vanno sempre aiutati, sempre!”
… Monella, quindi anche lei credeva alla storia che era una piccola molto difficile, andava proprio bene, di male in peggio…
Se non altro stava cercando di essere gentile con lei, anche se aveva travisato completamente il motivo per cui era depressa in quella maniera, e stava cercando di farle capire che lei era la benvenuta lì da loro, qualunque fosse il suo comportamento.
Proprio per questo cercò anche lei di essere più cordiale che poteva, e abbozzando un sorriso molto forzato le rispose “La ringrazio molto, Signora!”
“Questo è lo spirito giusto!!” le rispose contenta la donna, anche se specificò subito dopo “Comunque non c’è bisogno di formalità come queste, in fondo siamo un po’ come una famiglia qui!”
*… Certo, una famiglia...* quella sola parola fece deprimere ulteriormente la castana, che però cercò di non darlo a vedere mantenendo il falso sorriso.
Famiglia… ciò che le era mancato per tutta la vita, ed era stato proprio a causa di questo se ora si trovava in quella situazione. Nessuno che la voleva e per questo finita in un luogo che non le piaceva dove nessuno le voleva davvero bene.
Era davvero rimasta fregata alla grande…
Nel frattempo, la direttrice, indicandole le scale che si trovavano dietro di lei dopo essersi spostata sul fianco sinistro, le disse mantenendo il sorriso “Per il momento sistemati nella tua camera, è l’ultima in fondo a destra. Quando l’avrai fatto scendi giù che ti presento gli altri!”
“… D’accordo...” fu l’unica risposta che uscì dalla bocca della ragazzina.
Dopodiché, senza dire altro, Cana si avviò diretta e spedita verso le scale, imboccandole senza pensarci due volte ed iniziando a salirle mantenendo un volto basso ed un passo svelto nonostante fosse davvero giù di morale in quel momento.
Aveva cercato di essere più gentile possibile con quella donna che comunque stava provando ad essere disponibile con lei, ma ciononostante non riusciva a mascherare la sua depressione dovuta agli ultimi mesi.
Erano bastati circa novanta giorni per distruggerle la vita completamente.
Il padre che oltre a non crederle la etichetta come pericolosa facendo sì che nessuno la voglia adottare, la baby-sitter affiliata alla criminalità che si è vendicata di lei rifiutandosi di adottarla, ed ora il trasferimento in quel luogo che, per quanto possa nascondersi dietro a bei sorrisi, non riusciva a nascondere la sua natura tetra.
Era un orfanotrofio, un luogo dove i bambini che non avevano nessuno venivano mandati in attesa di essere adottati da qualcuno. Se ti andava bene te ne andavi dopo alcuni mesi, in caso contrario dovevi imparare a cavartela da solo per il resto della tua vita.
Era davvero una bruttissima situazione quella in cui era capitata, e non sapeva neppure come uscirne in quel momento. L’unica cosa che poteva fare almeno per il momento era buon viso a cattivo gioco nella speranza di trovare una soluzione.
Sempre che esistesse una soluzione…

Villa Brief, Fantacity, Comunità, 04 Agosto 1924:
Poco più di un anno era passato da quando Cana era stata trasferita all’Orfanotrofio Yuei.
Da quello che si sentiva in giro la piccola non se la stava passando tanto bene, in un paio di occasioni l’istituto aveva cercato di farla adottare o di mandarla in una casa famiglia, ma era sempre stata rispedita indietro.
Tutto ciò stava deprimendo sempre di più la povera bruna, però non era la sola davvero disperata per la situazione che si era creata attorno a lei…
Anche una certa donna, che un anno prima avrebbe tanto desiderata portarla in casa sua per evitarle quel triste destino, non era molto contenta di sapere che la bambina stava attraversando un brutto periodo.
La povera Bulma, che ormai aveva ventisei anni e ciononostante non era invecchiata più di tanto grazie al tenore di vita che aveva, in quel momento era seduta su una sedia della sala da pranzo con l’atteggiamento basso.
Indossava gli stessi vestiti di sempre ed in quel momento era seduta sulla sedia più vicina allo stipite che dava alla hall della villa, rivolta verso sinistra e di conseguenza verso il muro più vicino a lei.
In verità però non lo stava osservando, continuava a tenere lo sguardo basso ed un aria molto depressa, ansimando di tanto in tanto mentre rifletteva su tutto quello che era successo ad Alberona nell’ultimo anno.
Non lo stava facendo per caso, riteneva che se non era riuscita a fare nulla per salvare lei… non avrebbe potuto prendersi cura del bambino che portava in grembo!!
Sì, Brief era incinta, ormai da cinque mesi, e si stava toccando con la mano destra la pancia proprio in quel momento mentre rifletteva sulla sorte che era toccata alla figlia di Gildarst da dopo la morte del padre.
Avrebbe voluto fare qualcosa all’epoca, ma non aveva potuto perché non era ancora proprietaria di quell’edificio a causa dei suoi genitori, e questi ultimi le avevano imposto di lasciare stare quella bambina, perché non erano fatti che la riguardavano.
Tutto ciò la stava facendo stare ancora più male, perché il suo desiderio più grande era aiutare le persone ed evitare che ci fosse del malcontento tra la gente della Comunità. Riteneva che le persone felici fossero la chiave per vivere una vita serena, per questo detestava il malessere e desiderava sempre fare qualcosa.
Purtroppo in quel caso non aveva potuto fare nulla, ma si era ripromessa che sarebbe stata l’ultima volta in cui si sarebbe sentita impotente. Avrebbe fatto di tutto per proteggere le persone da quel momento in poi, costi quel che costi!!
Ciononostante, anche se ormai aveva degli ideali ben saldi in mente, non poteva fare a meno di continuare ad essere triste, e proprio per questo continuava a tenere il volto basso e lo sguardo depresso a voler essere riduttivi.
Di tutto questo se ne era accorto Vegeta, il quale aveva ormai ventitré anni, indossava gli stessi abiti di sempre e stava osservando la fidanzata dalla hall della villa con un espressione mista tra lo sorpreso ed il preoccupato.
Si era presa davvero a cuore la sorte di Cana, ancora di più da quando aveva scoperto che portava loro figlio in grembo, e considerato che era di pochi giorni fa la notizia che fosse stata rispedita alla Yuei per l’ennesima volta poteva capire perché era in quelle condizioni.
Sfortunatamente aveva cercato di tirarla su di morale più volte, ma non c’era mai riuscito e in un modo o nell’altro l’azzurra aveva sempre finito per pensare alla castana ed alla speranza che avesse un futuro migliore…
Proprio per questo aveva deciso che era arrivato il momento di smetterla di aspettare!!
Stava pensando da un bel po’ a quel passo, non sapeva ancora se erano pronti o meno, ma arrivati a quel punto riteneva che fosse la cosa migliore per Bulma, l’avrebbe tirata su di morale se avesse risposto affermativamente a quella domanda.
Forse sarebbe potuto sembrare inopportuno in quell’istante, ma riteneva che fosse necessario anche per aiutare psicologicamente la ragazza che si stava abbattendo sempre di più di morale, che ormai era sotto i piedi.
Così, prendendosi coraggio con un bel respiro, raggiunse la sua fidanzata nella sala da pranzo e, affiancandosi alla sua sinistra, le domandò “… È tutto a posto, Bulma?”
“Non c’è bisogno di chiedere, puoi immaginarlo...” fu l’unica uscita che ebbe la giovane al suo quesito.
Cavolo, era davvero con il morale sottoterra in quell’istante, di solito era una grande chiacchierona quando era di buon’umore. Meno parlava, meno si sentiva in vena di condividere con gli altri e meno felice era.
Non aveva neanche finito di parlare, dato che proseguì sostenendo “Hai saputo di Cana, no? Un’altra famiglia l’ha rifiutata, è la seconda in un anno. Se solo avessi potuto aiutarla dopo la morte di suo padre...”
“Tu non ci puoi fare niente!” provò a convincerla il nero “Gildarst ha riservato parole molto dure per lei, e questo non ha aiutato l’opinione delle famiglie a cui è stata affidata. Al minimo errore la rispediscono subito alla Yuei senza che lei possa fare nulla...”
“Se noi l’avessimo potuta prendere non sarebbe successo nulla!” proseguì Bulma “Io so com’è la piccola Cana, non farebbe del male ad una mosca e non è neppure così dispettosa come diceva suo padre. Con noi sarebbe stata felice...”
Oh no, ecco che ricominciava.
Quando iniziava a dire quelle ultime cinque parole, significava che stava per partire una specie di monologo in cui Brief si dava la colpa di quanto avvenuto ad Alberona, e terminava tutto con un allontanamento della ragazza che preferiva ritornare a casa o, se c’era già, in camera sua.
Ma in questo caso non poteva permetterlo considerando ciò che voleva fare, e così cercò di convincerla che sarebbe comunque andato tutto bene, quantomeno per tirarla su di morale temporaneamente.
“Il fatto che non sia qui con noi, non significa che non possa essere felice!” iniziò difatti Vegeta. Naturalmente quelle sue parole attirarono l’attenzione dell’azzurra, che sollevò lo sguardo per osservarlo e gli domandò “Cosa intendi dire?”
Il nero si sentiva un po’ a disagio. Un tempo non si sarebbe neppure sognato di dire quelle parole tanto era arrogante ed orgoglioso, ma ormai era cambiato e non aveva alcun remore ad accettare il lato più tenero ed emotivo del suo carattere.
Così, sorridendo dolcemente, esclamò “Tu stessa continui a ripetere che tutti siamo destinati alla felicità, dobbiamo solo avere pazienza. La stessa cosa vale per Cana, anche lei come te e come me un giorno troverà qualcuno che le vorrà bene e riuscirà ad uscire da questa brutta situazione in cui si trova. Dobbiamo solo avere fiducia ed aspettare, in fondo sei stata tu a convincermi che tutti saremo felici prima o poi, o te lo sei dimenticato?”
Subito dopo, anche per tirarla un po’ su di morale, fece un sorrisetto quasi borioso e concluse il suo discorso asserendo “Oppure vuoi fare l’ipocrita? Non sarebbe da te, carina!”
Non l’aveva detto con ferocia, anzi era un modo per provare a tirarla su di morale e sperare che scoppiasse anche a ridere, le avrebbe fatto solo bene in quella situazione ed avrebbe anche aperto le porte a quello che doveva dirle.
Fortunatamente sembrò funzionare il suo piano, dato che a quel punto Bulma, vedendo il ragazzo cercare di fare il duro, non riuscì a resistere e scoppiò a ridere ponendo davanti alla bocca la mano sinistra.
Si vedeva che era davvero cambiato, la sua compagnia doveva averlo influenzato in maniera positiva. Si stava preoccupando sia di lei che di Cana e non si stava neppure vergognando di dimostrarlo, a differenza di come avrebbe fatto in passato.
Questo era davvero un suo lato ammirevole, tra l’altro le altre volte non la interrompeva mai quando parlava ci Alberona, stavolta invece aveva avuto coraggio ed aveva provato a tirarla un po’ su comportandosi da vero fidanzato.
Doveva ammettere di essere rimasta piacevolmente sorpresa, e di questo doveva davvero ringraziarlo.
Proprio per questo, dopo aver finito di ridere circa trenta secondi dopo, gli rispose “Lascia perdere quel tono duro. Ormai non ti s'addice più!”
Quelle parole stavano a dimostrare che si era tranquillizzata fortunatamente, e di questo Vegeta era contento… peccato solo che quella puntualizzazione da parte sua lo imbarazzò leggermente, al punto da fargli diventare le guance rosse.
Così, tornando composto con le braccia conserte, egli voltò la faccia verso destra e dichiarò “Questo non è vero. So ancora essere un duro se lo voglio!”
“Certo, come dici tu!” rispose Brief senza smettere di ridere.
Wow, era davvero riuscito a farla ridere per quasi un minuto abbondante, una cosa che non le riusciva da un po’ dato che, anche se era di buon’umore, non ce la faceva comunque ad essere troppo contenta.
Ora invece era diverso, e di questo gli era sicuramente molto grata.
Dall’altro lato anche Vegeta era contento di vederla così felice dopo tanto tempo… e per questo ebbe l’ulteriore conferma che era arrivato il momento. Doveva dirglielo adesso che ne aveva l’occasione ed era anche dell’umore giusto.
Ci aveva pensato bene, e dopo averci riflettuto un po’ si riteneva finalmente pronto per quel grande passo, anche grazie al fatto che sarebbe diventato padre quattro mesi dopo… poteva solo sperare che anche l’azzurra lo fosse…
Ma non poteva di certo saperlo rimanendo lì fermo, proprio per questo, tirando un grosso sospiro per darsi la carica, pose la mano destra dentro la suddetta tasca ed iniziò ad osservare quasi severamente l’azzurra che aveva davanti a sé.
“Ascolta Bulma...” esordì subito il giovane.
Vedendo che aveva assunto all’improvviso un tono serio, la ragazza lo osservò incuriosita e gli domandò “Ehm… sì, Vegeta?” non capiva come mai avesse avuto un cambio così repentino…
Egli, senza perdere tempo, si posizionò esattamente di fronte a lei, in modo da averla sempre seduta sulla sedia ma comunque di fronte e poterla così osservare negli occhi mentre parlava. Le successive frasi potevano cambiare la loro vita, per questo voleva osservarla mentre le diceva.
Così, osservandola molto attentamente negli occhi, attese circa tre secondi prima di proseguire “… Sai, questi ultimi dieci anni in cui siamo stati fidanzati sono stati i migliori di tutta la mia vita. Ogni momento che ho passato con te è stato paradisiaco, e nel momento in cui mi hai detto che stavamo per diventare genitori ho visto il coronamento di un sogno. Per questo voglio andare fino in fondo...”
In verità bastavano quelle poche e semplici parole per capire fin dove voleva andare a parare il ragazzo, e proprio per questo Bulma stava già cominciando a non credere alle sue orecchie, al punto da sgranare letteralmente gli occhi.
*N-Non starà...* iniziò a pensare la ragazza.
Abbassando il volto, chiudendo gli occhi e sorridendo dolcemente, Vegeta proseguì “Ammetto che inizialmente non avrei mai pensato di chiederlo proprio a te, ma da quando ci frequentiamo la questione è cambiata… ed ho capito che se c’è un unica persona che voglio che partorisca il mio erede e con cui voglio passare il resto della mia vita… quella sei tu!”
A quel punto sembrava fin troppo evidente quello che stava per chiederle, e proprio per questo l’azzurra portò entrambi i pugni davanti alla bocca non riuscendo a credere a quanto stesse per accadere.
*N-Non ci credo. S-Sta veramente per chiedermelo...*
Finalmente il ragazzo, con un movimento al tempo stesso lento e veloce, tirò fuori dalla tasca destra adoperando la suddetta mano quella che sembrava essere una piccola confezione nera, che aprì di getto con un semplice movimento delle dita…
Rivelando al suo interno un anello dorato con un diamante trasparente incastonatovi sopra!!
Alla sua vista, la giovane non riuscì a credere ai suoi occhi, al punto che strabuzzò ancora di più gli occhi e cercò di convincersi che quello non fosse un sogno e che stesse accadendo tutto per davvero… e fortunatamente era così!!
Vegeta concluse finalmente la sua dichiarazione in quel momento, porgendole la scatoletta con dentro l’anello senza però inginocchiarsi “Con lo stipendio che ho mi sono potuto permettere solo questo, ma spero sia sufficiente a dimostrarti quanto tengo a te… Bulma Brief… vorresti tu spos...”
“MA CERTO CHE LO VOGLIO!!”
Neanche gli fece finire la frase che gli saltò letteralmente addosso avvolgendolo in un abbraccio tempestivo con quasi le lacrime agli occhi tanto era felice. Non avrebbe potuto desiderare niente di meglio in quel momento.
“Certo che voglio sposarti, lurido idiota!!” incalzò poi l’azzurra, nonostante la palese gioia, quasi a voler dire che per quanto le riguardava ci aveva messo anche troppo.
In tutto quello naturalmente il ragazzo rimase spiazzato, in quanto non l’aveva neppure fatto finire di parlare. E dire che ci aveva pensato a lungo alle parole esatto da pronunciare, anche se alla fine aveva improvvisato e si vedeva.
“… Ma… non mi hai neanche fatto finire...” disse allora quasi perplesso.
Lei però, continuando ad avvolgerlo in un caldo abbraccio attorno al collo con la testa poggiata sulla sua spalla destra, allargò ancora di più il sorriso ed esclamò semplicemente “Non c’era bisogno di parlare, credimi. Il gesto è stato più che sufficiente… amore mio!”
Quelle due ultime parole sembrarono sortire l’effetto sperato, dato che il nero si dimenticò del momento leggermente imbarazzante che aveva appena attraversato e finì anche lui per sorridere felicemente.
Aveva accettato, non avrebbe potuto chiedere di meglio, e proprio per questo finì per avvolgere la mano sinistra attorno alla vita della ragazza, abbracciandola in quella maniera quasi a voler sancire definitivamente il legame che li univa.
La sua risposta era stata sì… non desiderava sapere altro!!

Avvenne tutto quasi in un lampo.
Dopo che comunicarono ai genitori di Bulma la loro intenzione di sposarsi, la ragazza fece sì che i suoi parenti organizzassero tutto il più velocemente possibile. Desiderava essere già sposata quando il bambino sarebbe nato.
Fortunatamente le liquidità non mancavano alla sua famiglia, e si offrirono di pagare tutto senza alcun problema. Bastarono solo due mesi ed il tutto era già organizzato, la cerimonia si svolse regolarmente come pianificato.
Il matrimonio avvenne all’interno della Basilica di San Alman, svolta dalla Grande Sacerdotessa stessa, e Goku fu il testimone di nozze di Brief… su insistenza della ragazza, dato che il nero per poco non partiva per un altro dei suoi viaggi.
Tutto andò senza alcun problema, compresa la cena di nozze ed i festeggiamenti successivi, e nel giro di un paio di giorni Vegeta si trasferì a Villa Brief, dove i genitori di sua moglie l’avevano accolto essendo ormai membro della famiglia.
Con il loro legame ormai saldato, due mesi dopo Bulma dette alla luce un bambino maschio all’Evangelion Hospital, dopo due ore di travaglio.
Il suo nome?
Trunks.


Quattro mesi dopo la serata al Bar Zetsuen no Tempest, Kushina si è resa conto di aspettare il figlio di Xehanort e, per non metterlo in una brutta situazione, ha deciso di occuparsi da sola del piccolo, accettando comunque i soldi che le avrebbe fornito il bianco mensilmente. Anche la povera Cana però non se l’è passata bene, dato che la sua vita è stata rovinata dalla morte del padre e la spedizione all’Orfanotrofio Yuei, mentre Bulma e Vegeta sembrano aver coronato il loro sogno d’amore… ma per quanto ancora potrà andare avanti questo loro periodo d’oro?

PERSONAGGI APPARSI:

Roronoa Zoro Ragazzo da “One Piece”



Vi è piaciuto questo settimo Capitolo della fic prequel?
Come vi avevo già detto, questo Capitolo è stato tranquillo e, a parte un paio di rivelazioni piuttosto importanti, non ha mostrato molto di particolarmente grosso, anche se ha gettato le basi per il prossimo chap u.u XD ;).
Questo Capitolo, a parte un Roronoa Zoro ragazzo, non ha presentato nessuno di davvero nuovo, e proprio per questo la lista rimane invariata come vedete qui sotto:

1) Mondo Reale:
- Lorenzo Ferraro (21 Anni);
- Danilo Ferraro (16 Anni);
- Jaqueline Fontaine (19 Anni, Deceduta);
- Boyce Lee (21 Anni, Deceduto);
- Leopold Jackson (47 Anni, Deceduto).

2) Dragon Ball:
- Bulma Brief (46 Anni, Deceduta);
- Dr. Raichi (70 Anni);
- Bra (6 Anni);
- Trunks (19 Anni);
- Vegeta (42 Anni, Deceduto);
- Freezer (?? Anni);
- Son Goku (45 Anni).

3) Fullmetal Alchemist:
- Winry Rockbell (16 Anni);
- Maes Hughes (39 Anni);
- Envy (30 Anni);
- Alex Louise Armstrong (40 Anni);
- Roy Mustang (35 Anni);
- Riza Hawkeye (33 Anni).

4) Naruto:
- Naruto Uzumaki (20 Anni);
- Kushina Uzumaki (44 Anni, Deceduta);
- Maito Gai (50 Anni);
- Rock Lee (22 Anni);
- Hinata Hyuga (20 Anni);
- Madara Uchiha (40 Anni);
- Itachi Uchiha (24 Anni).

5) Kingdom Hearts:
- Xigbar (47 Anni);
- Xehanort (41 Anni);
- Marluxia (40 Anni);
- Ansem (50 Anni, Deceduto).

6) One Piece:
- Nami (21 Anni);
- Franky (48 Anni);
- Roronoa Zoro (39 Anni);
- Donquijote Doflamingo (49 Anni).

7) Frozen – il Regno di Ghiaccio:
- Hans (29 Anni);
- Anna (17 Anni);
- Elsa (19 Anni).

8) Code Geass:
- Kallen Kozuki (19 Anni);
- Lelouch Lamperouge (19 Anni);
- Charlez Lamperouge (68 Anni, Deceduto);
- Nunnally Lamperouge (16 Anni),

9) Pokémon:
- Agatha (68 Anni);
- Giovanni (45 Anni);
- Madame Boss (50 Anni, Deceduta).

10) Universo Marvel:
- Steve Rogers / Capitan America (25 Anni);
- Johan Schmidt / Teschio Rosso (32 Anni).

11) Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco:
- Shun di Andromeda (26 Anni)-;
- Seiya di Pegasus (26 Anni);
- Shiryu il Dragone (26 Anni);
- Saori Kido (28 Anni).

12) Fairy Tail:
- Lucy Heartfilia (17 Anni);
- Natsu Dragneel (17 Anni);
- Mirajane Strauss (30 Anni);
- Cana Alberona (24 Anni);
- Elfman Strauss (?? Anni, Solo Nominato, Deceduto);
- Erza Scarlett (21 Anni);
- Gildarts Clive (38 Anni, Deceduto).

13) Beyblade:
- Takao Kinomiya (13 Anni);
- Kai Hiwatari (13 Anni);
- Rei Kon (13 Anni);
- Max Mizuhara (13 Anni);
- Professor Kappa (13 Anni);
- Hilary Tachibana (13 Anni).

14) Medaka Box:
- Medaka Kurokami (18 Anni).

15) Highschool DxD:
- Issei Hyoudou (16 Anni).

16) Assassin’s Creed:
- Al Mualim (63 Anni);
- Altaïr Ibn-La'Ahad (32 Anni);
- Ezio Auditore (42 Anni).

17) Yu-Gi-Oh:
- Marik Ishtar (34 Anni);
- Yugi Muto (17 Anni);
- Ryou Bakura (36 Anni).

18) Claymore:
- Teresa (38 Anni);
- Claire (31 Anni).

19) Attacco dei Giganti:
- Eren Jaeger (14 Anni);
- Mikasa Ackermann (15 Anni).

20) Hokuto no Ken:
- Kenshiro (40 Anni);
- Raoul (41 Anni).

21) Kodocha:
- Rossana Smith (14 Anni);
- Heric Akito / Donquijote Homing (15 Anni).

22) Black Butler:
- Sebastian Michaelis (56 Anni).

23) Shingeki no Bahamut:
- Favaro Leone (45 Anni);
- Nina Drango (16 Anni).

24) Detective Conan:
- Shinichi Kudo (20 Anni);
- Heiji Hattori (20 Anni);
- Ran Mouri (20 Anni);
- Kazuha Toyama (20 Anni).

25) Pandora Hearts:
- Alice (15 Anni).

26) Le Cinque Leggende:
- Jack Frost (22 Anni).

27) Bleach:
- Ichigo Kurosaki (45 Anni, Deceduto).

28) Gravity Falls:
- Stan Pines (80 Anni, Deceduto).

29) Assassination Classroom:
- Irina Jelavic (46 Anni, Deceduta).

30) Death Note:
- L (36 Anni, Deceduto).

31) Bioshock:
- Frank Fontaine (36 Anni, Solo Nominato, Deceduto).

Da adesso in poi la lista subirà davvero pochissimi cambiamenti, questo posso anticiparvelo, ma non è ancora la lista dei personaggi definitiva. Attendete e vedrete ;).
La parte più importante del chap è stata quasi sicuramente la rivelazione che il maestro di Zoro, nonché l’inventore della Tecnica a Tre Spade e miglior spadaccino della Comunità, è proprio Xehanort… e questo significa che sono cavoli amari per il Prescelto chiunque esso sia XD ;).
La parte di sottotrama che ho chiuso definitivamente con questo Capitolo è quella di Cana, dato che ora sapete perché ha girato continuamente case-famiglia fino a quando non ha iniziato a provvedere a sé stessa… ed ora sapete perché odia il padre e la sua vita T_T.
Piccola cosa: in verità la direttrice dell'Orfanotrofio Yuei ha un nome, ma non sapevo ancora se citarlo adesso o meno, così ho preferito lasciare perdere il nome almeno stavolta e dirlo la prossima volta che comparirà ;).
Infine, come ultima cosa davvero importante, abbiamo avuto un forte parallelismo in questo chap: quello tra le coppie Xehanort-Kushina e Vegeta-Bulma.
Entrambe hanno reagito alla gravidanza inaspettata in maniera diversa, dato che i primi hanno deciso di insabbiare tutto, facendolo passare per una sveltina e il padre come un bastardo che ha abbandonato la famiglia, e i secondi invece hanno scelto di sposarsi e dare una famiglia al loro piccolo.
Praticamente potremmo dire che ho mostrato alcune delle situazioni che si possono palesare in questi casi, anche se ce ne sono altre anche peggiori… ma non le tratterò qui, tranquilli u.u XD ;).
Un ultimo avviso e poi chiudo qui, promesso XD ;).
Dal 28 Giugno fino all’8 Luglio compresi sarò via per le vacanze estive, che purtroppo quest’anno devo anticipare per motivi lavorativi anziché piazzarle ad Agosto come al solito T_T e di conseguenza non avrò il tempo materiale per scrivere il nuovo chap della fic prequel entro il 9 Luglio.
Proprio per questo, posticiperò l’uscita del prossimo chap di questa storia di una settimana, e quindi l’ottavo Capitolo arriverà il 16 Luglio e non il 9 come avrebbe dovuto essere. Cercherò di portarmi avanti prima della partenza, così non ci saranno ulteriori ritardi ;).
Per il resto, vi ringrazio ancora tantissimo per tutto il vostro supporto, ed a questo punto ci risentiamo martedì 16 Luglio per il nuovo Capitolo della Fan Fiction Prequel per un Capitolo a dir poco ESSENZIALE per la trama principale della fic!! :)
   
 
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