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Autore: Ailee_Sanders    17/06/2019    0 recensioni
"Dicono che chi pianga alla fine di questo film, si commuove perché ha avuto una perdita in famiglia" lesse lei sulla copertina del DVD "Figurati se io piangerò" dichiarò ricura e con un sorriso strafottente sulle sue labbra.
Chanyeol fece partire il film.
Raccontava la storia di certe cameriere di colore che si ribellavano ai bianchi, aiutate da una bianca, Skeeter, scrivendo un libro sulle loro storie da cameriere per la gente bianca.
Alla fine entrambi stavano piangendo.
Audrey si ritroverà in una singolare avventura conil nostro caro Chanyeol.
Buona lettura!
Completa (ma non revisionata) su Wattpad sul profilo _Ajax11_.
Genere: Romantico, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ben presto fu domenica. Si svegliarono alle otto per poter arrivare in tempo a casa di Audrey per aiutare i suoi genitori a preparare il pranzo. Lei sosteneva che Chanyeol avrebbe acquisito punti così, i suoi genitori erano sempre stati degli schiavisti dopo tutto. "A mio nonno non piacerà che arriveremo in moto" disse Audrey mettendosi il casco. "Perché?" chiese Chanyeol allarmato togliendo le mani dal manubrio. "Uno dei suoi fratelli è morto per colpa di un incidente in moto" rispose Audrey "Ma mio padre è un appassionato, quindi è okay". Chanyeol, in parte rincuorato, inforcò la moto per portarla fuori dal box. Audrey, con un abile gesto, salì e abbracciò il torso di Chanyeol. Partirono verso la periferia. Videro le case e i palazzi del centro diventare via via delle case popolari, tutte uguali, tutte tristi e tutte scritte. Poi sparirono pure quelle case per dare spazio alla zona industriale e, oltre quella, i campi fiancheggiati dai fossi. Dalla strada principale si vedevano diversi paesini i cui edifici più alti erano l'acquedotto e il campanile. A Chanyeol facevano tenerezza, erano così caratteristici. Audrey era di tutt'altro avviso. Non li poteva soffrire, lei ci moriva in quei paesini, troppo piccoli, senza niente da fare, a vivere con le stesse persone delle elementari. Non faceva per lei la vita di paese, si sentiva oppressa dalla mentalità bigotta e retrograda degli abitanti, per non parlare dell'amministrazione comunale: un vero schifo. Diede a Chanyeol le indicazioni per raggiungere la sua casa, giusto di fianco alla chiesa. Chanyeol scoprì che la "casetta" della sua coinquilina era talmente grande da far sembrare il suo appartamento un gabinetto. Per non parlare del giardino, una distesa verde che non aveva niente da invidiare ad giardino botanico, c'erano pini di diverse decine di anni, piante da frutta e una piscina. Era il paradiso. E c'era silenzio, niente clacson, niente strilli, niente musica, solo uccellini e grilli che cantavano. "È... è tutto perfetto qui" disse lui estasiato guardandosi attorno mentre smontava dalla moto "C'è silenzio e c'è anche un buon odore". "Sì, per ora" disse Audrey in tono grave "Aspetta che arrivi la scampanata dell'Ave Maria delle sette e mezza di sera e che le tre cascine mungano le mucche all'unisono, rumore assordante e fetore. Una combo pazzesca" guardò il suo coinquilino come per chiedergli 'Tu non capisci davvero un cazzo dalla vita, eh?'. Ma subito la spavalderia di Audrey si spense perché era arrivato il momento di suonare il campanello. Prese un bel respiro e pigiò. Il cancelletto si aprì con il solito scatto. Oltrepassato il vialetto piastrellato raggiunsero la porta d'ingresso. Audrey mise la mano sulla maniglia, ma fu troppo lenta e suo padre la aprì da dentro trascinandola in avanti. "Che entrata ad effetto" disse suo padre sorridendole. Lei lo abbracciò in modo così affettuoso da sbalordire sia il padre che Chanyeol. "Sta volta hai fatto veramente arrabbiare la mamma" la avvertì il padre guardandola in una maniera che Chanyeol non capì. Era un misto di compassione, dolcezza e rimprovero. Evidentemente tra apatici si capivano così. "E tu sei il coinquilino di mia figlia" a quelle parole Chanyeol sentì il gelo pervadergli il corpo. "Sì" allungò la mano per stringerla al padre di Audrey "Piacere". Il padre li fece entrare tenendoli sotto controllo, come se cercasse qualcosa che non andava, con fare inquisitorio. Audrey vide la madre in cucina che iniziava a sfaccendare per il pranzo. Raccolse tutto il suo coraggio "Ciao, mamma" disse aspettandosi che dalla schiena della madre uscisse un kraken che l'avrebbe fagocitata viva. Possibile. La madre la guardò con la coda dell'occhio e stentò un "ciao". Era veramente furente. Audrey lo capì subito. "Chanyeol, scusa se non ti faccio fare il giro della casa, ma devo preparare il pranzo" disse la madre senza nemmeno girarsi. "Non si preoccupi" rispose gentilmente lui. "Te lo faccio fare io" disse Audrey mentre lanciava a suo padre un'occhiata per dirgli di far ragionare la madre. Dopo aver visto lo spazioso salotto, la cucina con vista sul giardino, i due bagni e la camera da letto dei genitori, era arrivato il momento di vedere la camera di Audrey. Chanyeol fremeva, Audrey un po' meno. "Ora il pezzo forte" si lasciò sfuggire lui. "Solo per questo non dovrei fartela vedere" disse stizzita Audrey togliendo la mano dalla maniglia. Chanyeol sorrise mettendosi le mani in tasca con quel fare strafottente, si avvicinò all'orecchio della ragazza "Che cosa non mi farai vedere esattamente?". Audrey lo guardò dal basso seria "Sei un idiota" disse cercado di mantenete la calma ed essere superiore. Aprì infine la porta permettendo a Chanyeol di vedere una parte di lei. Il ragazzo vide dapprima un gran casino. Troppi colori e troppe cose appoggiate ovunque. Lì dentro non poteva vivere la sua coinquilina così maniaca della perfezione. La stanza era enorme, con un grande letto attaccato ad un armadio molto spazioso che occupava una parete intera. Sulla cassettiera si riconoscevano, tra le altre cose, delle scatole dal dubbio contenuto, dei vestiti impilati, occhiali da sole, nastrini e un peluche. Andando avanti c'era la scrivania ad angolo anche quella sommersa da varie carte. La libreria affianco era vuota perché i libri di scuola di Audrey erano a casa sua, quando ci pensò gli venne spontaneo sorridere. Quando si girò, per vedere la camera per intero, dando le spalle alla finestra di fianco alla scrivania, si accorse di essere capitato in un vero e proprio tempio della musica. Le pareti erano ricoperte da poster di qualsiasi band metal, rock e pop. Riusciva a distinguere gli Imagine Dragons, i Black Veil Braids e gli immancabili Queen. Poi c'erano P!nk, Dean Lewis e John Legend. E poi ancora gli FT Island, i Bigbang e Ailee. "Ottime scelte" disse Chanyeol prima di accorgersi dell'imbarazzo di Audrey. "Okay, ora possiamo andare" disse lei cercando di prendere l'uscita. Ma lui la prese per il polso "Dai, non fare così". "Non mi piace stare qui dentro" disse lei seria. "E perché?" chiese Chanyeol. "Non... non c'è stato quasi mai nessuno se non me qui dentro" disse Audrey cercando di non essere brusca "E quando ci sono stata non era mai perché passavo dei bei momenti". "Capisco" disse lui, poi le prese le mani e guardò negli occhi "Non preoccuparti comunque, io non ti giudico e non ti giudicherei mai, capito?". Lei annuì solamente guardandolo negli occhi. Non era confortata per niente. Lui era lì, nella sua camera e poteva vedere com'era veramente. Poteva vedere i peluches sul suo letto, i suoi disegni, la paccottiglia che non aveva mai avuto il coraggio di buttare e lei così imbarazzata. Voleva sotterrarsi. Ma poi, l'ultimo che avrebbe potuto interrompere quel momento imbarazzante, arrivò aprendo la porta. Con il suo passo felpato raggiunse Audrey e si buttò sui suoi piedi. "Michy!" esclamò lei abbassandosi ad accarezzare il suo gatto. Anche Chanyeol si accucciò, tentò di accarezzare Michy, ma il gatto gli soffiò e andò a nascondersi sotto al letto. "Simpatico" commentò lui che si era alzato di scatto per lo spavento. "Sapevo che non poteva durare" disse Audrey scuotendo la testa divertita guardando dove era sparito l'animale. "Cosa?" chiese curioso il ragazzo. "È la prima volta che mi mostra affetto in quel modo". "Davvero?" chiese Chanyeol stupito, era molto bravo a socializzare con gli animali, ma non gli era mai capitato di trovare un gatto così scontroso. "Deve aver preso da me" disse fiera Audrey. "Perché l'hai chiamato Michy?" chiese Chanyeol. "Mio padre non voleva un gatto e a lui piace alla follia la Formula 1, quindi l'ho chiamato come Michael Schumacher. Nella speranza che potesse accettare l'idea di convivere con un gatto" spiegò lei facendo sorridere Chanyeol. Lei pensava davvero a tutti. Sentirono il campanello suonare. Erano arrivati i nonni materni. Che gioia, pensò Audrey cercando di farsi forza. "E tuo nonno paterno non arriva?" chiese Chanyeol. "Arriverà, tanto abita nella casa oltre gli alberi" indicò un punto imprecisato oltre gli alberi del giardino che si dispiegava fuori dalla finestra. Effettivamente si vedeva qualcosa tra le fronde, un colore marroncino che però non appartenava ad un albero. Probabilmente era la casa del nonno e dell'amata nonna defunta di Audrey. Avrebbe tanto voluto vedere quella casa. Si poteva capire molto di una persona vedendo la sua casa, come Audrey: sulla porta non c'era scritto niente, blank space, proprio come poteva sembrare da fuori se non la si conosceva bene, poi dentro era... era Audrey, semplicemente e complicatamente lei. Casinista, creativa, fantastica. "Andiamo" disse Audrey facendosi coraggio ed uscendo dalla porta seguita da Chanyeol. Non arrivò in salotto che venne travolta da sua nonna urlante. "La mia nipotina!" continuava ad urlare mentre la stritolava. Non aveva mai imparato a dire Audrey, era un nome troppo difficile per lei. "Perché non c'eri a Messa?" chiese la nonna lasciandola in pace. "Ho portato un ospite" Audrey decise che era giunto il momento di scoprire le sue carte. Chanyeol salutò i presenti timidamente. "Che bel ragazzo. È il tuo amico?" chiese la nonna sinceramente stupita dalla bellezza del ragazzo. Audrey aveva preparato Chanyeol a quell'eventuale domanda. Gli aveva detto che con 'amico' non si sapeva cosa intendesse dire sua nonna, se amico nel vero senso della parola o fosse troppo timida per dire 'fidanzato'. Anche se sua nonna timida non era mai stata. Quindi una risposta a quella domanda non esisteva veramente. Con un sì si rischiava di far credere a tutti che fossero fidanzati, mentre con un no si sarebbero tutti chiesti come mai lui fosse lì senza essere amico di Audrey. Era una gran casino. "Sì, sono suo amico" rispose prontamente Chanyeol a scanso di equivoci. Quando tutti si accinsero a sedersi al tavolo in cucina, Audrey lanciò un occhiata in direzione di Chanyeol tirando un sospiro di sollievo. Sarebbe stata una giornata lunga e faticosa. Anche il nonno paterno arrivò e Chanyeol si presentò. Era un uomo di poche parole ed imperscrutabile. Secondo quello che aveva detto Audrey, non si capiva cosa pensasse delle persone. Una volta tutti senduti, fatta eccezione per la madre e la nonna di Audrey, gli uomini cominciarono a sondare di domande la ragazza. "Stai andando bene a scuola?". "Esci con i tuoi amici?". "Il pattinaggio? Sei ad un buon livello?". "Dris, come sta?". La poverina rispondeva come se avesse imparato a memoria le risposte. "E tu, che cosa fai?" chiese il nonno materno a Chanyeol. Questa era una delle risposte pericolose. Non doveva dire che era stato un idol né tanto meno che studiava musica "Frequento la facoltà di ingegneria spaziale" mentì spudoratamente. Audrey lo sosteneva con un sorriso, voleva dire che aveva detto tutto giusto. "Non hai niente a che fare con l'arte, vero?" chiese la nonna staccandosi per un momento dai fornelli. "No, perché?" chiese Chanyeol ringraziando il suo passato da attore. "Perché la bambina ha la capacità di portarci in casa solo artisti visto che bazzica quegli ambienti" con 'bambina' si riferiva ad Audrey. Quelle persone parlavano degli artisti come se fossero cani randagi. Chanyeol era un po' indignato, ma decise di fare finta di niente. "Sì, esatto, come avete fatto a conoscervi visto che Audrey conosce solo artisti?" proferì la madre della ragazza. Audrey prese la parola prima di Chanyeol "È il cugino di una mia compagna di classe" forse lo disse troppo precipitosamente e la madre se ne accorse. "Voglio sentire la risposta di Chanyeol" disse imperiosa la donna. "È come ha detto Audrey" rispose impaurito il gigante. "E anche se studi riesci a mantenere il tuo appartamento in centro, tu e Audrey?" chiese ancora la madre piegando le labbra in un sorriso terrificante. "Arrivo da una famiglia benestante" rispose Chanyeol. La madre sospirò "Sembri un bravo ragazzo, ma questo non significa che io mi fidi abbastanza da mandare mia figlia in Corea con te" ecco, l'aveva detto. Aveva tirato fuori l'argomento prima di pranzo. "Mamma..." provò a dire Audrey. "Zitta" la fulminò la madre. "Ci sarà anche Dris" disse comunque la ragazza, era arrivato il momento di farsi valere. Il viso della madre si rilassò per un attimo "Questo non mi rassicura molto". "Quando vorresti andare in Cina?" chiese il nonno materno con aria accusatoria alzando la voce. "A Natale, e andrei in Corea non in Cina" specificò arrabbiata Audrey, non dovevano osare dirle niente, loro non capivano. "Ma il Natale si fa in famiglia" disse la nonna materna. "È quello che le ho detto anch'io" le diede man forte la madre. Audrey e Chanyeol si guardarono con un'espressione disperata. Ce l'avrebbero fatta?
   
 
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