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Autore: milla4    17/06/2019    1 recensioni
Raccolta di simboli, di immagini legate ad un animale e alle parole che esso si porta dietro.
Storia partecipante al "contest del Simbolismo", indetto da Arianna.1992 sul forum di efp
Genere: Angst, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Le storie di Un Mondo'
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Lungo matrimonio. Le anime del mondo








Si diceva che davanti a quel fiore selvatico si fossero sposate centinaia di coppie e che la maggior parte avessero poi vissuto un lungo e felice matrimonio. Era abbarbicato sopra un piccolo ammasso roccioso posto all’estremo confine della città, sopra lo strapiombo. Era un papavero, più precisamente un Papaverum alpinum, così aveva detto Mary Anne, la fioraia del luogo.

Janice e Oscar erano gli ultimi di Lusse ad essersi sposati davanti quel fiore; ventitré anni lei, ventisette lui,  erano due dipendenti del locale stazione radio, come ogni abitante della città non si erano mai allontanati da essa: nessun college avrebbe mai avuto un abitante di Lusse tra i suoi studenti né di dipendenti o di manager vi sarebbero stati nel resto del mondo. Tutta la città era in commovente frenesia per quell’ evento straordinario, due suoi abitanti avrebbero formato una famiglia. Mary Anne aveva pensato agli addobbi floreali, Kris avrebbe organizzato il ricevimento nel suo magazzino, rimesso a nuovo per l’occasione. Ogni cittadino avrebbe contribuito per la riuscita di quel matrimonio e i due sposi novelli ripagarono l’aiuto vivendo una vita lunga e ricca d’amore. Poi la morte li prese con sé.

Jeremy era un dipendente delle poste locali quando all’età di quarantuno anni si sposò con Mary Anne. Il fiore aveva creato un’altra unione felice, il resto della città li applaudiva, figuranti di un amore ancestrale e unico, che durava da quattro secoli. Jonas e Charlotte furono tra i primi coloni a raggiungere le Americhe, i primi a conoscere i colori, gli odori e l’atrocità che i bianchi europei avevano commesso meno due secoli prima. Avevano soltanto diciotto anni quando decisero di sposarsi e lo fecero proprio con il fiore a fare da testimone al loro amore. Da lì il loro tormento cominciò; morirono a pochi anni distanza l’uno dall’altra e subito si ritrovarono in altri corpi, in altre vite, l’unica cosa certa era che non potevano far altro che amarsi. Subito si riconobbero: erano entrati nei corpi del sindaco del paese e nella cameriera del dottore.
Non riuscirono a capire nulla, erano soltanto attirati l’uno dall’altra, con una forza mai provata prima, quella fu solo la prima di una lunga e tormentata sequela di reincarnazioni. Le loro anime si spostarono di corpo in corpo, ogni abitante fu posseduto da quell’irrefrenabile amore, mentre gli altri assistevano inconsapevoli alla maledizione che imperava su tutti loro. Il mondo andava avanti e così nellla città entravano elettrodomestici e televisioni ma, ad ogni morte un corpo veniva posseduto, senza potersi chiedere il perché di tutto ciò; quel fiore era un varco il dolore di un popolo distrutto dall’avidità a cui rimaneva soltanto un piccolo fiore per vendicarsi.

Avrebbero vissuto mille e più volte in diverse persone, in nuove e vecchie combinazioni sempre con quell’impulso maledetto di amarsi, senza nessun’altro che loro due e un’intera orde di persone che li aveva ospitati in quei secoli e che li avrebbero condotti al loro patibolo d’amore a cui essi stessi desiderano ardentemente andare. Insieme.










 
Note: 21. Gru: lungo matrimonio
 
   
 
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