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Autore: Mr Lavottino    18/06/2019    1 recensioni
Zoey è stata appena lasciata da Mike, suo ragazzo storico. A farne le spese è Gwen, sua amica, la quale riceve ogni giorno chiamate da parte sua, durante le quali lei non fa altro che piangere e lamentarsi. Così una sera decide di far uscire l'amica di casa.
Nel bel mezzo della serata, Gwen decide di lasciare la rossa da sola per provarci con un ragazzo e lei, arrabbiata, alza un po' troppo il gomito.
Per una serie di coincidenze, Zoey verrà rapita da Duncan, autore di una rapina e fuggitivo, e da quel momento la rossa diverrà ostaggio del punk.
DAL TESTO:
"Zoey non sapeva precisamente come era finita in quella situazione. Una marea di ipotesi, tutte piuttosto irrilevanti, le attraversarono la mente venendo però immediatamente accantonate da quella parte di buon senso a cui si sentiva ancora strettamente legata.
Era a lei che si affidava ogni qual volta un dubbio le sfiorava la mente. Riflettendoci con calma, e con la dovuta attenzione, riusciva sempre a trovare una soluzione che le andasse bene, eppure questa volta era diverso. Sentiva in cuor suo che, qualunque fosse stata la sua mossa, avrebbe sbagliato comunque.
Com'era cominciato tutto? Con un sbronza."
Genere: Avventura, Azione, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chris McLean, Duncan, Noah, Scott, Zoey | Coppie: Bridgette/Geoff
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Dopo circa sei ore di macchina, finalmente il camion era giunto a Nipigon, permettendo quindi ai cinque poliziotti al suo interno di scendere. La vettura era stata parcheggiata nel parcheggio di un palazzo abbandonato dove, secondo le parole di Alejandro, erano appostati tutti i membri del clan di MacLean.
- State attenti, come vedete qualcuno di sospetto potete sparargli.- disse Alejandro, estraendo la sua pistola dalla cintura. Anche gli altri fecero come lui, tranne Noah, che di esperienza con quegli arnesi non ne aveva.
- Non è un po' esagerato? Potrebbero anche esserci dei civili.- fece notare Sky, guardando l'ispanico con esitazione.
- No, chica, non ti preoccupare. Abbiamo controllato più e più volte che ad entrare fossero solamente gli scagnozzi di MacLean, quindi andiamo sul sicuro.- le sorrise, riuscendo a calmarla. La cinese aggrottò le sopracciglia ed afferrò la pistola, che tenne puntata contro il cancello della struttura.
Quel palazzo aveva quattro piani, con un piccolo giardino ed un parcheggio sotterraneo dove sarebbero dovuti esseri, secondo il latino, riuniti i criminali. La squadra di polizia era tutta attorno all'edificio, stando ben attenta alla possibilità di venire adocchiata da qualche cecchino sul palazzo, che però non sembrava esserci.
Improvvisamente un furgone uscì fuori dal parcheggio sotterraneo, venendo prontamente accerchiato dalle volanti.
- Uscite fuori con le mani in alto!- gridò uno dei poliziotti mantenendo l'arma tesa verso il veicolo. Non ebbero risposta per una decina di secondi, fino a quando due uomini di mezza età non aprirono le portiere e scesero lentamente.
- Si può sapere che succede?- domandò uno di questi. Provò a fare un passo avanti, ma gli venne prontamente intimato di non avvicinarsi ulteriormente.
- Siete in arresto con varie accuse. Se ci mettessimo ad elencarle non finiremmo più.- disse Heather, ghignando verso di lui. Quello alzò un sopracciglio, con fare stranito e quasi contrariato da quelle parole, poi, con un scatto fulmineo, estrasse una pistola dalla cintura e sparò contro la polizia che, presa alla sprovvista, rispose al fuoco dopo qualche secondo.
In pochissimi istanti quello che fino a qualche momento prima era stato un semplice parcheggiò diventò un campo di battaglia sul quale volavano proiettili alla velocità della luce e si andavano a schiantare contro le auto, usate da entrambe le fazioni come scudi, oppure nelle carni dei presenti.
Noah fece fatica addirittura a tirare fuori la pistola e, una volta estratta, non riuscì a capire dove dovesse sparare. Guardò Sky e Dawn, poste a qualche metro da lui, che con una rapidità fuori dal comune puntavano l'arma e premevano il grilletto senza alcun rimorso.
- Che cazzo... sono un detective, non un assassino!- urlò, per poi fare fuoco completamente a caso verso il camion dei mafiosi. Colpì il vetro della vettura frantumandolo in pezzi.
- Mira alle persone, non ai parabrezza!- lo riprese Heather che, nel frattempo si era armata di un mitra e stava sparando un sacco di pallottole verso l'avamposto nemico.
- Questa è la prima volta che prendo un'arma fra le mani, non puoi aspettarti che diventi "Billy the Kid".- protestò, mentre con le mani tremanti provava a caricare la pistola.
- Allora vattene nelle retrovie, qui sei completamente inutile.- come al solito l'asiatica disse una delle sue frasi velenose, che però questa volta rese Noah decisamente più allegro e tranquillo.
- Agli ordini.- commentò con fare ironico, per poi allontanarsi di corsa dalla zona.
- Che uomo senza palle.- lo offese lei, senza nemmeno rivolgergli uno sguardo. Teneva gli occhi fissi verso gli uomini dall'altra parte della barricata e, senza un minimo rimorso, li abbatteva uno ad uno. Quelli erano gli ordini di Alejandro, lei non doveva far altro che obbedire in silenzio.
 
- Ehi, punk da strapazzo, dimmi ancora dove stiamo andando, non ci ho capito un cazzo!- la voce di Scott, aggrappato al sedile posteriore della macchina con tutte le sue forze, non venne nemmeno sentita da Duncan, troppo preso nel guidare l'auto al massimo della velocità.
- Che palle, sei proprio sordo! Ieri notte ho ricevuto una chiamata da un mio amico, dobbiamo andare in un luogo a fare un po' di casino e poi potremo finalmente mettere le mani su MacLean.- aveva già fatto quel discorso una decina di volte, ma era fin troppo vago per essere compreso.
- Dovresti provare ad essere più chiaro.- lo rimproverò Zoey. La rossa era seduta sul sedile con un'aria quasi surreale, il punk in quelle situazioni era solito vederla disperata e quasi sul punto di vomitare, eppure sembrava essere fin troppo tranquilla.
- In questo momento è in corso una sparatoria fra la polizia e gli uomini di MacLean. Il nostro scopo è quello di distrarli.- spiegò, svoltando poi con foga ad un incrocio.
- Distrarre chi?- chiese Scott, spiazzato da quelle parole.
- Un po' tutti e due.- Duncan aumentò la presa sul volante e schiacciò con foga il pedale nella speranza di arrivare il prima possibile.
- Quindi puoi dirci di preciso dove siamo diretti?- domandò la rossa, guardandolo con fare stranito.
- Beh, siamo diretti... qua!- con il dito indicò il cartello a stradale sulla loro destra, sul quale c'era scritto "Nipigon", e poi abbassò i finestrini dell'auto - Lo sentite questo rumore?- chiese, facendogli cenno di porsi dal finestrino.
- Questi sono...- iniziò Scott, venendo però anticipato.
- Spari.- concluse Zoey, senza riuscire a trattenere quel pizzico di preoccupazione che aveva in volto. Il rumore delle armi da fuoco era udibile per tutta la cittadina, che risultò essere poco più che un piccolo paesino.
- Preparatevi, adesso ci uniamo alle danze!- urlò Duncan, per svoltare a destra. Finalmente furono in grado di vedere il "campo di battaglia" dove volavano proiettili alla velocità della luce.
- Abbiamo un piano?- chiese Scott, in extremis, notando che il punk stava portando la vettura verso il centro della sparatoria senza una ragione apparente.
- Più o meno.- rispose quello, continuando a tenere lo sguardo fisso sulla strada.
- Che cosa diamine vuol dire?- protestò il rosso, urlando con tutta la voce che aveva in corpo. Aveva intuito che il moro non aveva un'idea sana in testa, di questo ne era sicuro.
- Dobbiamo lanciare queste bombe fumogene e bloccare lo scontro per un po'. Però per farlo dobbiamo andare nel bel mezzo del casino.- si accostò ad un lato del marciapiede ed iniziò a spiegare, tirando fuori da sotto i piedi un sacchetto pieno di cortine fumogene.
- E quelle da dove cazzo spuntano?- più i secondi passavano e più Scott era sicuro di star impazzendo per colpa della complicatezza della situazione.
- Ehi, sono pur sempre un ladro, ho preso diversi oggetti utili per precauzione prima di fare la rapina. Zoey, prendine una tu e un'altra dalla a Scott.- le passò la borsa, che la rossa afferrò goffamente. Estrasse le due bombe, erano rosse e con sopra dei piccoli teschi, oltre che contornate di avvisi scritti in maiuscolo dove si invitava l'utilizzatore a fare attenzione, e ne passò una a Scott, che la afferrò saldamente.
- Poi cosa dobbiamo fare?- Zoey lo guardò fisso negli occhi, aspettando un ordina da parte sua.
- Quando vi do il segnale buttate fuori le bombe dai finestrini più vicini a voi. Zoey tu gettala addosso agli uomini di MacLean, invece tu Scott verso la polizia. Tutto chiaro?- i due fecero un segno di assenso con la testa, dopodiché il punk ripartì e, alla velocità della luce, si gettò nel bel mezzo della mischia - Tenete la testa giù!- urlò, afferrando la rossa per la schiena e spingendola verso il basso.
Dopo nemmeno un secondo i proiettili iniziarono ad arrivare verso di loro, frantumando completamente i vetri del veicolo. I tre tennero le teste basse, in attesa del momento giusto per poter agire. Duncan contò fino a dieci, tempo nel quale tutti smisero di sparare per cercare di capire cosa stesse accadendo, ed urlò con tutto il fiato che aveva in corpo.
- Adesso!- i due stapparono le bombe e le lanciarono ai due lati della zona, poi lui premette l'acceleratore e, con la speranza che le gomme non fossero state danneggiate dai colpi subiti, tirò dritto cercando di allontanarsi il più possibile.
Dovette entrare in un giardino di proprietà privata ed abbattere una decina di recinzioni, fortunatamente in legno, fino a quando non giunse in tangenziale, dove imboccò la strada per arrivare nel luogo in cui si era dato incontro con il suo "complice".
- Oh, Gesù, me la sono fatta addosso.- disse Scott, appoggiando la testa contro il sedile. Sentiva il vento entrare dai finestrini rotti ed aveva anche qualche piccolo taglio, provocato dai vetri andati in frantumi, sulle braccia. Pensò che forse andare in giro in canottiera non era poi la scelta più saggia, ma in quel momento era già fin troppo contento di essere vivo per pensare ai dettagli.
- Ce l'abbiamo fatta!- urlò Zoey, in preda all'euforia più totale. Portò i suoi occhi verso Duncan e sorrise come non aveva mai fatto dopo la rimpallata subito da parte del punk. Il moro si sentì contento di vederla sorridere di nuovo, dato che l'aria in quella macchina si era fatta fin troppo pesante da quando la rossa aveva smesso di parlare.
- Sì, siamo stati grandi.- questa volta a gridare fu Duncan che, senza smettere di guidare, alzò un pugno verso il cielo in segno di vittoria, dopodiché si passò la mano fra i capelli e riprese a guidare con un'espressione soddisfatta in volto.
- Adesso dove siamo diretti?- Scott porse quella domanda, più che lecita, e Duncan capì che era giunto il momento di parlargli apertamente di cosa stesse accadendo, dopotutto ormai il piano che aveva messo in atto era quasi sicuramente riuscito.
- Beh, stiamo andando da MacLean.- tagliò corto, godendosi le espressioni stranite dei due.
 
Alejandro era vicino ad una crisi nervosa. La situazione aveva preso una piega decisamente inaspettata. Per prima cosa aveva perso di vista MacLean, che a quanto pare era riuscito a fuggire approfittando delle bombe fumogene che erano state lanciate da quella macchina, inoltre erano spariti sia Noah che Dawn e ciò non poteva portare a nulla di buono.
- Li avete trovati?- domandò a Sky, mordendosi le labbra con foga.
- No, di loro non c'è traccia. Per di più è sparito anche il nostro camion.- disse la mora. Dopo quelle parole l'ispanico sorrise.
- Non è stata una scelta molto intelligente da parte loro.- si diresse verso un'auto della polizia e fece scendere il poliziotto che vi era sopra lanciandolo fuori dalla vettura.
- Che cosa intende dire?- replicò Sky, che nel frattempo stava aiutando l'agente a rialzarsi.
- Se vogliono fottermi qualcosa devono farlo bene, altrimenti poi finiscono nei casini.- si prese un attimo di pausa per controllare il touch screen della vettura - Heather, Sky, Topher, svelti. Salite e dite alla scorta di seguirci, dobbiamo trovare MacLean.- ordinò, per poi mettersi al posto dell'autista. Accanto a lui fece sedere l'asiatica, che venne incaricata di tenere d'occhio l'auto scomparsa.
- Sono diretti verso Toronto.- disse Scarlett, facendogli cenno di prendere l'autostrada.
- Toronto? Bene, se ci sbrigheremo li raggiungeremo in poco tempo.- pensò ad alta voce Alejandro, mentre guidava alla massima velocità che quell'auto gli consentiva.
 
 
ANGOLO AUTORE:
Beh, eccomi qua. Questo è stato il capitolo più difficile da scrivere. Ben sette mesi di blocco poi, fortunatamente, sono riuscito a concludere questa storia.
Le cose si fanno scottanti, Alejandro fa la sua mossa, ma anche Duncan e gli altri fanno la loro.
Chissà come finirà, lo scopriremo solo vivendo!
   
 
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