Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: pokepony10    18/06/2019    1 recensioni
ATTENZIONE QUESTA STORIA È IL CONTINUO DI "THE CHALLENGE"!!!
I sentimenti sono finalmente chiari, i progetti iniziano a prendere forma e i nostri sfortunati protagonisti finalmente si godono la loro vita.
Tra momenti di dolcezza e confidenze, Alexey e Bianca si ritroveranno al centro di una guerra invisibile, le punte di diamante splendono come non mai e lo scrigno che Tanato ha portato via dal Tartaro sta per scatenare sulla terra Chaos, solo il cavaliere di luce potrà salvare ciò che di buono rimane nei pentiti.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Dei, demoni e amore '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
POV Luna

Le storie di inganni e di tradimenti sono quelle maggiormente amate e preseti tra gli umani, e come biasimarli? Il coraggio di essere fedeli a se stessi è davvero difficile da trovare, soprattutto se l'istinto ti consiglia di tradire te e chi ami solo per uno scopo più grande, che nessuno capirà tranne te. 

È sulla base di questa ideologia che il pranzo organizzato da Bianca e compagnia, sarebbe stato un inizio inevitabile della distruzione dell'umanità, ma partiamo dall'inizio.

A seguito dell'organizzazione maniacale di Bianca, i tre si prepararono ad accogliere i parenti di Alexey, gente davero scortese. Lo zio aveva tradito la moglie con la sua segretaria, anzi, le sue segretarie, ogni mese la cambiava, così da non far insospettire la moglie, ma quando 5 donne incazzate bussarono alla sua porta, la zia di Alexey esplose dalla gelosia. 

Vorrei dire povera donna, povera perché dopo la scenata di gelosia al marito, l'uomo le fece fare un divertente viaggio in ospedale accompagnando il tutto dalla oramai strausata scusa delle scale. Io mi chiedo, come può una persona cadere dalle scale e non avere i lividi da nessuna parte se non in faccia? ma forse sono io che dubito troppo della bontà di un uomo di quel genere. 

Ho detto prima che avrei desiderato dire povera donna, ma non lo dirò, la zia silenziosa di Alexey ne combinava di peggiori alle spalle del marito, Sabrina, la loro dolce figliola non è altro che la figlia dell'idraulico e non del caro zietto ubriacone. Visto che l'ho nominata, Sabrina è un'altra brutta faccia che non merita nemmeno un briciolo di ammirazione, il perché lo sentì dire dalla stessa bocca di Alexey.

Quando iniziò il pranzo sembrò essere tutto sotto controllo, Trisha in cucina, Bianca a parlare ed Alexey muto come un pesce, ma non tutti i progetti vengono rispettati, Bianca non riuscì a farsi valere ed Alexey esplose rivoltandosi contro la famiglia per poi chiudersi in bagno. La scena era identica la sogno, lui in bagno, Sabrina che entrò e Bianca con la pistola in mano. -Iris! Sta per succedere! Il sogno sta per realizzarsi!- urlai io, ma lei zitta e assonnata mi zittì con un gesto
-sta tranquilla, c'è Trisha, saprà gestire la situazione-
-gestire una catastrofe simile?-
-esagerata, catastrofe mi sembra troppo, calmati su che non c'è bisogno di agitarsi- mi disse indicando la pistola di Bianca, quando la vidi sparare mi sentì sollevata nel vedere che non rimasero macchie di sangue in giro. Iris aveva ragione, Trisha aveva risolto tutto, scambiare la pistola sarebbe servito a tenere tutto sotto controllo. 

Di per se la situazione si sviluppò in maniera diversa dal solito, immaginavo che si sarebbero picchiate Sabrina e Bianca, ma la seconda ebbe l'idea geniale di torturare Sabrina con la sua stessa medicina, avere tra le sue braccia l'unico uomo che l'ignobile cugina non aveva mai avuto la possibilità di avere. Presa dal rancore a dalla rabbia, Sabrina si trascinò fuori lasciando a Bianca ed Alexey il tempo di chiarirsi.

Ho sempre pensato che in luoghi intimi come il bagno ciascuno riuscisse ad esprimere ciò che di più spaventoso ha dentro, e l'abbraccio di Bianca fu ciò che spinse Alexey a parlare. 

-bhe ciò che è successo tra me e Sabrina credo tu lo possa immaginare- iniziò Alexey col volto poggiato sul petto di Bianca
-le persone immaginano tante cose, ma nessuno può saperne più di chi l'ha vissuto sulla propria pelle- rispose cliccando il cerchio rosso sul registratore del cellulare
-bhe qualche anno fa io vivevo coi miei parenti paterni. Dopo la morte di mio padre io mi sono trasferito da loro e condividevo la stanza con Sabrina, almeno la condividevo quando lei era in città e non in giro per lavoro. Un giorno lei tornò leggermente brilla a casa, credo almeno che fosse brilla e iniziò a farneticare cose che riguardavano un ragazzo che l'aveva l'asciata e poi all'improvviso mentre o la consolavo, lei mi baciò. Io cercai di respingerla, ma lei era più forte e iniziò a cercare da me le attenzioni che il suo ragazzo le dava all'epoca…- iniziò lui con gli occhi pieni di lacrime
-non vorrei sembrare un po’ sfacciata, ma potrei di preciso sapere cosa ti ha fatto?-
-mi baciò e poi mi bloccò sul divano col suo peso, iniziò a spogliarmi con una violenza che non avevo ancora visto e poi mise mano nel mio intimo…-
-e…- cercò Bianca di estrapolare altri dettagli
-e.. E…- iniziò lui pietrificandosi, sapevo che Bianca stava tirando troppo la corda, ma non potevo agire
-Alexey, dimmelo e potrò aiutarti- 
-non riesco… non trovo le parole giuste per descrivere una cosa semplice come quella, ma così spaventosa secondo il mio ricordo, è come se ora tu avessi una quattordicina di anni ed io ti prendessi e ti mettessi mano dove non vuoi, come ti sentiresti?-
-altamente oltraggiata…-
-bhe è come mi sento io, ogni secondo che lei mi guarda io mi sento oltraggiato, prima nel corpo e poi nella mente-
-e bhe… posso aiutarti io in qualche modo?- chiese Bianca sculettando un po’ mentre era sulle sue gambe
-cosa cerchi di fare?-
-di capire se posso aiutarti nell'unico modo che conosco…- disse lei togliendosi il reggiseno
-cioè?- chiese lui diventando timido
-bhe l'eccitazione è una meccanica spontanea, Sabrina ha detto che hai difficoltà a rimanere in uno stato, non ad entrarci- disse Bianca cercando in tutti i modi di aizzare il desiderio di alexey che la osservò piuttosto confuso.

-non per qualcosa Bianca, ma al momento non ci sono reazioni, scusa, ma è piuttosto imbarazzante la cosa- disse lui 
-o forse sono io che non sono abbastanza…- disse vestendosi per poi andare alla porta
-hey che fai?- chiese Alexey prendendola per il polso
-bhe io non sono il tipo di ragazza che può emozionare un ragazzo, non ho il fisico, ne l'esperienza, quindi ti lascio ad una vera bomba sexy, non hai idea di quanto Trisha sia bella sotto quei vestiti- disse Bianca mostrando una foto ad Alexey di Trisha in intimo. 

Credevo anche io che un demone come lei fosse la scelta più giusta, ma a volte il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce, così disse Pascal almeno. Vidi Alexey prendere Bianca per il polso e fare no con la testa -perché non vuoi il suo aiuto? Lei è più esperta e sono certa che terrà per se le tue informazioni- disse Bianca
-lei non mi vuole ed io non voglio lei. C'è qualcosa che tu stai trascurando, qui non si parla solo di una meccanica fisica ed ormonale, stai trascurando i sentimenti, Trisha è perdutamente innamorata di tanato, nonostante lui sia un mostro, non puoi obbligare lei a fare qualcosa che ti sei proposta tu di fare. Io ti ho chiesto aiuto, il come, lo stai decidendo tu, quindi se sei sicura dell'efficacia di qualcosa, falla, ma qui dentro non potrà entrare nessuno se non tu- disse il ragazzo serio
-bhe io ci ho provato, ma niente…-
-non è esattamente vero…- iniziò il ragazzo imbarazzato. Erano così ingenui, presi dalla situazione che non si resero conto che solo a qualche metro fuori la porta qualcosa di terribile stava accadendo.

POV Alexey

Lascia a Bianca la possibilità di provare ad aiutarmi, ma i suoi metodi forse erano troppo diretti, per aiutarmi forse sarebbe dovuto accadere tutt'altro. Dopo qualche minuto di tentativo Bianca si preparò per andarsene, mi infastidì tanto, ma non potevo certo dirglielo. Mi mise davanti una foto di Trisha sperando che ameno con lei avrei reagito, ma fu inutile. Bianca era davvero stupida a volte, credeva di poter risolvere tutto in maniera distaccata, di considerare le persone macchine senza emozioni, paure e preferenze, pensava di conoscere le linee generali dei due sessi e di poter risolvere le cose in maniera generale, ma si sbagliava. -che stupida, come può pensare di aiutarmi facendomi mettere mano addosso da una come Trisha?- pensai rifiutando la proposta di Bianca, io tenevo conto di ben altro che solo il corpo e la finalità delle cose, io pensavo ai sentimenti e ai desideri delle persone coinvolte, se voleva aiutarmi doveva farlo lei, non altri. In fondo volevo che fosse lei l'unica ad aiutarmi, Trisha era bella, ma se dovevo scegliere a chi permettere di spaccare le barrire che mi ero creato, quella persona doveva essere la stessa che mi faceva battere il cuore all'impazzata, per la quale io avrei dato via tutto, doveva essere bianca anche a costo di fare una figura orribile.

Al mio rifiuto Bianca si sedette per terra e rimase in silenzio a fissarmi -cosa guardi?- chiesi
-guardo il tuo pantalone sperando in un qualche movimento-
-rendi la cosa più imbarazzante, è possibile che tu non abbia la minima idea di che effetto fai quando non dai conto ai sentimenti degli altri?-
-bhe dubito cambi particolarmente, se io mi girassi dall'altro lato tu non avresti sicuramente delle reazioni- rispose cacciando dal mobile del bagno una bottiglietta di liquore
-a proposito di alcool, tu non bevi più- dissi togliendole la bottiglia di mano 
-hey! È mia-
-bhe se devi stare con me tu non bevi, non ti fa bene-
-il nostro è solo un esperimento, non una relazione vera propria quindi dammi quella bottiglia-
-bhe puoi sperimentare l'astinenza insieme alla relazione e poi… per te forse non sarà qualcosa di serio, ma per me lo è- le dissi posando la bottiglia
-io non volevo dire che non è seria per me… mi dispiace…- disse lei sospirando 
-non sembrava- risposi, ma bianca non mi asciò il tempo di dire nulla, mi prese e mi baciò
-io voglio che tutto ciò funzioni, credimi…- disse
-anche io… ma non so quanto tu voglia sperimentare di una relazione, tanto quanto non so io quanto possa farti sperimentare…- dissi abbassando la testa
-tutto… basta che sia con te- rispose lei prendedomi una mano per poi portarsela sul fianco -io non sarò più diretta, sapevo che a molti piaceva, ma forse con te è il caso di andare con calma, voglio aspettare che tu ti senta pronto, ma sappi che io sarò qui ad aspettarti- disse Bianca baciandomi di nuovo. 

Il suo calore era avvolgente, e le sue mani delicate, nonostante io non potessi esprimere al meglio quanto lei fosse bella, potevo dimostrarlo lasciandomi un po’ andare. Le alzai la gonna del vestito e le poggia le mani sulla schiena, sentire sotto mano il suo calore e la sua morbidezza era qualcosa di piacevole e lei sembrava leggera tra le mie braccia, completamente abbandonata ad ogni mio movimento. Se facevo un passo di lato lei mi seguiva immersa nei miei occhi, era davvero diversa da ciò che mostrava fuori da quella stanza, più dolce.

Non so di preciso cosa mi sia preso ma mi sono sentito così a mio agio che le ho tolto quel dannato vestito di dosso e l'ho stretta a me -cosa fai?- mi chiese
-nulla, volevo risentire come era abbracciarti sentendo direttamente il calore della tua pelle, è bellissimo sai?- le dissi
-mi sento… bene con te… pensi sia normale?- mi chiese
-se tu ti senti normale allora lo è…-
-io mi sento… vera-
-allora tutto questo è vero… non un semplice esperimento- le dissi stringendola a me, mai mi sarei spettato che quel timido sorriso si sarebbe trasformato in lacrime sul mio petto. 

-Bianca hey… tutto bne?-
-fin troppo…-
-allora perché piangi?-
-perché non mi aspettavo di trovare qualcuno così dolce con me…-
-tutti meritano amore, anche chi non crede di meritarlo- dissi accarezzandole la testa. Era delicata come una bambina, ma allo stesso tempo aveva il suo fascino quell'innocenza che esprimeva con i suoi occhioni pieni di lacrime
-n… non mi guardare… non sono bella quando piango…-
-bhe… a me non interessa- dissi baciandola, il sapore dolce delle sue labbra si mischiò con il salato delle sue lacrime, ma era piacevole, per me e per lei. Che sia stata quella vicinanza o il fato che eravamo entrambi nella versione più vera di entrambi, ma dopo averla baciata non riuscì a fermarmi dal riempirla di baci ovunque, sulle guance rosse, sul collo chiarissimo e sul petto ferito. Reagiva in modo dolce e sorpreso, più lei reagiva e più io continuavo, ci misi un po’ a capire che quella Bianca che mi stringeva a se era una Bianca che aveva smesso di piangere da un po’.

-Perché mi guardi così?- chiesi vedendola con la punta della lingua che faceva capolino dalle labbra
-b… bhe è piacevole… molto- disse tirandomi a se. Non aveva perso la sua forza, tanto che mi fece scivolare, le caddi addosso riuscendo però a non schiacciarla. Mi resi conto che c'era parecchia acqua per terra, ma Bianca non gli diede peso, mi tirò sopra di se e mi baciò presa dall'emozione -come mai tutta questa energia?-
-si chiama desiderio… se tu stuzzichi qualcuno dovresti aspettarti che quel qualcuno agisca così…- disse dandomi anche lei un bacio sul collo.

Era una sensazione bellissima, sentire il respiro affannato di bainca sulla mia pelle era qualcosa di meraviglioso, ma quella meraviglia si spezzò nel modo più brusco che io abbia mai conosciuto, con due potenti e spaventosi colpi di sparo.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: pokepony10