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Autore: GattyP    19/06/2019    3 recensioni
Quarto capitolo delle avventure di Niamh O'Neil, simpatica streghetta irlandese, ormai arrivato al suo ultimo anno ad Hogwarts (2015/2016) e, grazie alla maggiore età, forse meno impulsiva e pasticciona del solito. Compaiono nella vicenda un po' tutti i personaggi del canon (da Harry e Ginny a Victoire Weasley e Ted Lupin).
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Teddy Lupin, Victorie Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le avventure di Niamh O'Neill'
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Capitolo 7

 

Annah, Lenny e una partita di quidditch

 

Piano piano erano quasi arrivate le feste di Natale. Con qualche novità. Victoire e Teddy si erano rappacificati e parlavano tranquillamente insieme. E Polignac, un vero signore, che non poteva non essersi accorto che il mio amico Ted nutrisse qualcosa più di un’amicizia per la sua ragazza, trattava comunque Teddy con civiltà e con una certa cordialità. Il che non voleva dire che Teddy fosse meno abbacchiato e pensieroso, ogni volta che lo incontravo. Capivo quanto fosse difficile per il mio amico quella situazione. Vic era fantastica: era bella, affascinante, brillante. Il merito non era naturalmente solo della sua antenata Veela, ma soprattutto suo, dato che era una bella e brava ragazza, sempre disposta a dare una mano a tutti. E decine di ragazzi avrebbero dato la mano destra per un appuntamento con lei… ma il suo cuore era ora impegnato dal bel francese… e immaginavo quanto questo pesasse a Teddy che, ora lo sapevo, provava per la Weasley sentimenti né fraterni né platonici. Almeno però la freddezza che c’era stata, fino a qualche settimana prima, tra lui e Victoire, era scomparsa. Ed era già qualcosa.

 

Se era stressante la vita di Teddy, non lo era stata di meno quella di mia cognata, Annah Montague, e di Lenny Mcnair. Che cercavano di stare insieme, quando possibile, per di più di nascosto. I due si piacevano, erano evidente… ma non avevano fatto ancora il primo passo (che ne so, un bacetto….). E  Annah aeva una folle paura che i suoi compagni di quidditch scoprissero che cominciava a nascere qualcosa di importante tra lei e Leonard, che era il cercatore della più accreditata squadra avversaria.

Si vedevano quasi ogni giorno in biblioteca (anche se non se l’erano detto direttamente, avevano praticamente sincronizzati gli orari di apparizione) dove, quando non c’era nessuno (o c’eravamo solo io e Charles), parlavano (sottovoce, dato che l’ambiente non era proprio adatto per lunghe chiacchierate) del più o del meno, di quidditch e animali, di piccole faccende quotidiane, di amici e professori; quando invece c’era qualcuno, la loro “relazione” consisteva solo in sfuggenti occhiate… Certo che, questi ragazzini moderni sono proprio stressanti! Io mi sarei buttata in una bella limonata e avrei risolto tutto in pochi minuti. Loro invece no, andavano con i piedi di piombo…

Teddy Lupin ogni tanto compariva (essere caposcuola comportava anche vigilare su certi luoghi di Hogwarts) ed, essendo anche capitano della squadra di Tassorosso, guardava con malcelata ostilità la presenza di Lenny nei pressi di Annah. Già sospettava subdoli piani di spionaggio.

- Mi raccomando, Annah! - gli aveva detto Teddy, una volta che Leonard si era assentato ed io ero presente in stanza  - Non fidarti di quel Macnair! Non devi parlare con lui: sicuramente è stato mandato da Johnson per conoscere le nostre tattiche. Se qualcuno di loro gira intorno a te, chiama me o gli altri in aiuto… Non importa quanto siano gentile e amichevoli, vogliono solo vincere la Coppa delle Case!... Non fidarti!

Che palle, questo quidditch! Ma Annah, poveretta, era ancora più insicura e non aveva il  coraggio di fare la prima mossa, mentre il povero Leonard continuava a gironzolarle intorno. Dovevo prendere in mano la situazione! Uffa, quanto è complicata fare l’amica/cognata/consigliere sentimentale di qualcuna!

- Venerdì è il complimese di Deirdre - le ho detto un giorno di dicembre - E’ nata quattro mesi fa! E’ ormai una signorina! Facciamo una festicciola, con una buonissima Lemon and Vanilla Curd Cake preparata da Koryad, nel mio studio, naturalmente fino al coprifuoco... Vuoi venire anche tu?

Dato che ne era entusiasta, le ho chiesto allora se mi volesse dare una mano a preparare i festoni, nel pomeriggio (sì, lo so, ci potrebbero pensare Koryad, ma dovevo trovare una scusa! E poi un po’ di sana attività manuale fa sempre bene! I festoni saranno un po’ sgangherati, ma c’è più partecipazione!). Lei naturalmente è stata contenta dell’invito e subito si è dichiarata dispostissima ad aiutarmi. E naturalmente non gli ho detto che, nel frattempo, Charles (che era della partita), aveva fatto la stessa richiesta a Lenny…

Insomma, quella sera, nel mio studio, si sono ritrovati i due ragazzi. Sono rimasti sorpresi dal trovarsi insieme (Annah è diventata tutta rossa), poi, dopo qualche imbarazzo iniziale, abbiamo cominciato a lavorare... Dopo una mezzoretta è arrivato il patronus di Rup, che chiamava me e Charles subito nella Casa di Serpeverde… Naturalmente faceva parte del mio (scopertamente patetico) piano per lasciarli soli…

Beh, dovrebbe aver funzionato! Siamo stati fuori quasi un’oretta e, quando siamo tornati li abbiamo trovati vicinissimi, ancora intenti a fare festoni, ma felici e un po’ imbarazzati dalla nostra apparizione. Annah è diventata rossa un’altra volta. Poi ci siamo lasciati (stava per scattare il coprifuoco) e, prima di andare, mia cognata ha  avuto il tempo di dirmi un veloce “Grazie, Niamh”. Ok, piano piano le cose sembravano andare per il verso giusto…

 

Dopo le vacanze di Natale (oh, che bello… quanto dormite avevo fatto!), eravamo tutti tornati a scuola ed avevamo riprese le normali attività.  Ancora, per quanto riguardava James Potter… “nulla” di rilevante! Mi ero quasi convinta che la profezia della Cooman fosse una di quelle sue abituali stupidaggini, e solo il fatto che avevo dato la mia parola ad Harry e Ginny mi spingeva ancora ad osservare con insistenza ogni piccolo particolare, o ogni cambiamento, nella vita di James. Noia assoluta!

Avevo anche organizzato un discreto servizio di spionaggio, che coinvolgeva un po’ tutti i miei amici o i professori, che tenevano d’occhio, a sua insaputa, il figlio di Harry e mi  informavano su ogni novità. Così ormai sapevo a menadito dove andava (a lezione, in biblioteca, a vedere gli allenamenti di quidditch, a passeggiare in giardino con gli amici o con la Prewett…) e cosa faceva. Sembrava anche che, con quell’Ezer, ora si ignorassero… o almeno non avevo avuto altre informazioni di litigi scoperti tra i due (che, comunque, non si sopportavano: si vedeva lontano un miglio). Durante le mie lezioni, comunque, i due stavano tranquilli (le mie punizioni consistenti nel pulire, senza magia, la stalla degli ippogrifi, avevano evidentemente funzionato!) e non si azzuffavano per un nonnulla, come facevano all’inizio. 

Nel frattempo molte cose si erano sistemate.  Il Platano Picchiatore, in primo luogo, che era stato ridotto, dalla pozione che Fidippa ci aveva consigliato di preparare, ad un pollone alto due rami con dei piccoli rami che vanamente sferzavano l’aria introno…. Era quasi patetico! La McGranitt mi aveva elogiato davanti a tutti e Neville era molto soddisfatto. Per qualche decennio il problema era stato risolto.

Ma la cosa più sorprendente era che io, che sono veramente geniale (modestia a parte), ero riuscita, durante le vacanze di Natale, a pensare ad un metodo infallibile per tranquillizzare Deirdre, che ora mi lasciava dormire! Funzionava! Sono un genio!!! Qual era la soluzione: Polisucco! Ne avevo la scorta nel cassetto. Lei piangeva e voleva essere tranquillizzata… Chi meglio della sua mamma? (poverina, aveva anche ragione! Quel mostro di Whyte non le permetteva di uscire di notte!). Allora io, quando lei si svegliava, mi prendevo la fialetta di Polisucco che avevo bella e preparata (ne avevo una decina nel cassetto!),  aggiungevo un capello di Lorna (me ne ero fatta dare una scorta) e mi trasformavo in sua madre, la prendevo in braccio, la portavo nel mio letto e la piccola si addormentava, tranquilla e felice, quasi subito… Io poi la mettevo nel suo lettino e tornavo a dormire.  Funzionava! E anch’io potevo dormire. Sono o non sono una strega geniale?

 

Velocemente passò anche gennaio e si avvicinava San Valentino, dopo il quale si sarebbe stata la partita-clou dell’anno: Grifondoro-Tassorosso.

Le due squadre erano le favorite, in quell’anno: Grifondoro aveva umiliato Serpeverde (310 a 10), dimostrando una grande superiorità in tutti i ruoli: cacciatori fenomenali, battitori eccezionali, un portiere impareggiabile, ma, soprattutto, uno straordinario cercatore. Si trattava naturalmente di Leonard Macnair, figlio della famosissima giocatrice Alicia Spinnet e, soprattutto, legato da un affetto sempre più importante a mia cognata, Annah Montague.

I due continuavano a vedersi di nascosto. La cosa sembrava stare un po’ stretta a Lenny (che avrebbe voluto, immagino, che tutto si svolgesse alla luce del sole, dato che non c’era niente di male, anzi), ma, a quanto avevamo capito sia io sia Charles, Annah non voleva che i suoi compagni di squadra pensassero qualcosa di subdolo dietro questa relazione. In effetti i miei amici Tassi (e Teddy Lupin in particolare) erano un po’ paranoici, fissati per i complotti (erano alcuni anni che non vincevano la Coppa delle Case e ci tenevano particolarmente) e vedevano come il fumo negli occhi i giocatori della squadra avversaria, tra cui Leonard (che era effettivamente molto bravo). Pensare che la propria cercatrice fosse la fidanzata del cercatore avversario era una cosa che lasciava intravvedere foschi piani per destabilizzare mentalmente e affettivamente una promettente giocatrice dei Tassi e, al solo parlarne, sarebbero impazziti (e avrebbero, con le loro critiche, destabilizzato la povera Annah).

Per fortuna ci stavamo avvicinando alla partita-clou, Tassorosso-Grifondoro, dopo la quale i nostri due “colombi” avrebbero potuto stare un po’ più tranquilli (e avrebbero scandalizzato sicuramente di meno i loro compagni di squadra se si fosse venuto a sapere della loro reciproca simpatia).  La squadra dei Tassi si era già sbarazzata facilmente dei ragazzi di Corvonero, a Novembre (vincendo 200 a 50) e aveva agilmente superato anche Serpeverde (240 a 80), con grande dispiacere di Kyle e Rup che vedevano la loro squadra infilare una delle peggiori serie di prestazioni degli ultimi anni. Insomma ora Tassorosso guidava la classifica con 440 punti contro 310 (ma aveva effettuato una partita in più) e le due squadre si dovevano scontrare… La tensione era altissima, gli allenamenti delle due squadre segreti, gli sfottò tra i tifosi continui, e questo faceva passare in secondo piano San Valentino.

Sapevo (ed ero una delle poche a saperlo) che tra mia “cognata” Annah e Lenny Macnair, il suo avversario nella prossima partita continuava la forte simpatia… si vedevano in biblioteca, si vedevano qualche volta nel mio studio (dove venivano a prendere il the… ah, questi inglesi!), si vedevano ogni tanto, la sera, intorno alla capanna di Hagrid, dato che entrambi ci aiutavano a sfamare l’orda famelica di strani animali magici che Hagrid aveva quasi addomesticato e che venivano a trovarci verso il tramonto…: parlavano tutte le volte che era possibile, si scambiavano tanti sguardi più eloquenti di tante parole e, forse (almeno io lo speravo) ogni tanto si appartavano in qualche angolino per scambiarsi qualche bacetto (sempre che nessuno li vedesse!).  Insomma, la cosa stava diventando seria. Io ero contenta, dato che volevo bene ad Annah e stimavo molto Lenny, che era un ragazzo attivo, ma anche serio, responsabile, molto maturo per la sua età e, cosa che non dispiaceva, molto carino.

Solo che la loro “relazione” (ancora tutta da sviluppare) si stava ora scontrando con la tensione legata all’imminente partita! Entrambe le squadre ponevano mille attenzioni alla segretezza degli allenamenti: Teddy (l’allenatore dei Tassi) aveva voluta che gli allenamenti si svolgessero alle 3.00 di notte per non permettere a nessun Grifondoro di studiare le tattiche di gioco; Johnson (l’allenatore dei Grifoni) aveva addirittura posto una squadra di suoi compagni di casa intorno al campo da gioco, quando la sua squadra si allenava, con il compito di confondere e lanciare fatture orcovolante ai non grifondoro. Insomma, sapere che il cercatore di una delle due squadre se la intendeva con il cercatore dell’altra avrebbe fatto rizzare i capelli in testa, per l’orrore, a metà scuola.

 

Finalmente si avvicinava il giorno di questa benedetta partita. Era stato un incubo, nelle settimane precedenti, con le due squadre pronte a sfottersi da un momento all’altro e a mostrarsi sicuri che avrebbero dato il meglio di sé in quella che sembrava ormai “la partita della vita”. Da giorni tutti i giocatori andavano in giro in gruppo, o scortati dai compagni (avevano paura che gli avversari lanciassero qualche maledizione per ostacolare la piena forma dei giocatori), il che rendeva praticamente impossibile ad Annah e Lenny di avvicinarsi. Il che aveva messo di nuovo in gioco la sottoscritta, che aveva dovuto consegnare (era San Valentino) a Leonard un regalino che gli aveva fatto Annah e a mia cognata quello di Lenny.

- Stiamo bene insieme… - mi disse Leonard - Non vedo l’ora che tutto sia finito e che possiamo vederci alla luce del sole…

 - Vedrai, arriverà presto - lo confortai.

- A me non importa quello che pensano i nostri compagni - aggiunse - Ma Annah la pensa diversamente e rispetto la sua scelta…

Era proprio un ragazzo in gamba. In gamba e molto gentile. Mia cognata aveva avuto fortuna. Ma anche lui perché, a parte una certa insicurezza (che magari, con l’aiuto di Lenny, poteva essere superata), mia cognata era una ragazza bella e dolcissima, una bravissima e bellissima persona. Li vedevo bene insieme! Uffa, questa partita! Quando sarebbe finita?

Finalmente arrivò il 7 marzo 2016, giorno della partita! Io ero stata praticamente costretta dalla McGranitt ad andare nella tribuna dei professori (uffa, che barba queste occasioni!) e non potevo pertanto fare il tifo sfegatato che volevo: dovevo contenermi! Ma ero eccitatissima! Un po’ per la mia squadra, un po’ per Annah che, comunque, sembrava serena, malgrado la responsabilità legata al suo ruolo.

Dalla tribuna degli insegnanti, pertanto, vidi le due squadre entrare e, dopo che i capitani si erano date le mani in segno di reciproca stima e fair-play (che ipocriti! avrebbero eliminato l’avversario in men che non si dica!), la partita finalmente ebbe inizio!

Subito fu avvincentissima, con continui capovolgimenti di fronte e un super-lavoro per i battitori delle due squadre, abilissimi e precisissimi nel cercare di centrare gli avversari con i bolidi… Certo che essere centrati da una palla di più di mezzo chilo, in ferro, lanciata ad un a certa velocità, non doveva essere particolarmente piacevole! I nostri battitori, i gemelli Spinnet, erano sbalorditivi, delle proprie forze umane. Comunque anche Arrison e Green, i battitori di Grifondoro, erano in gamba.

Anche negli altri ruoli (portieri e cacciatori) Tassorosso era leggermente superiore a Grifondoro, il che lasciava sperare in un esito positivo della partita. Ed erano praticamente equivalenti, per abilità e bravura, i due cercatori, cioè i nostri Leonard Macnair e Annah Montague…

Ormai la partita era iniziata da una mezzora buona e la stavamo guidando 80 a 30, quando, improvvisamente, i due cercatori si gettarono sul boccino, improvvisamente apparso in un angolo del campo di quidditch.

Se non che, mentre i due si precipitavano verso il boccino, per prenderlo, fianco a fianco, sforzandosi di superarsi a vicenda, i nostri due battitori, Adrian e George Spinnet, lanciarono due bolidi perfettamente calibrati in direzione di Leonard Macnair. I colpi erano difficilissimi, dato che ad un passo c’era la nostra cercatrice, Annah, ma loro erano superlativi e riuscirono a calcolare, al millimetro praticamente, il punto esatto in cui le due palle avrebbero intercettato Leonard.

Lui le vide troppo tardi, con la coda dell’occhio… riuscì ad evitarne uno, ma l’altro lo colpì in pieno, nel fianco, sbalzandolo dalla scopa… Lo vedemmo precipitare verso terra, mentre ormai Annah era ad un passo dal boccino e dalla vittoria…

Quello che avvenne dopo, lasciò tutti a bocca aperta. Senza pensarci, Annah lasciò fuggire il boccino e punto velocemente in basso, intercettando Leonard che stava precipitando verso terra, dove sarebbe probabilmente caduto malamente… Certo, c’era Vitious pronto a fare un incantesimo rallentante in prossimità del terreno, e il terreno era stato trattato con magia elasticizzante per non provocare troppi danni nell’impatto, ma Annah non ragionò affatto e… riuscì a intercettare Lenny prima della caduta (era ferito abbastanza seriamente da quel dannato bolide). Poi lo depose a terra, mentre l’apposita squadra di emergenza era pronto a portarlo in Infermeria.

Nel  frattempo tutti erano sbalorditi: Annah aveva volontariamente permesso al boccino d’oro di allontanarsi, non pensando alla squadra, ma ad un giocatore avversario, che non era, per giunta, in pericolo di vita…  lo stadio era ammutolito. Una cosa del genere nessuno se la sarebbe aspettata. Si era volontariamente fermata ad aiutare un avversario! Avrebbe potuto vincere la partita! E avremmo praticamente vinto il campionato!

Annah, quando ha visto che Leonard stava bene (relativamente… il bolide lo ha centrato ed è stato portato subito in infermeria, ma almeno aveva ripreso conoscenza), mentre tutti la stavano guardando (silenzio assoluto, intanto), è risalita sulla scopa, ha fatto un giro sul campo e, tra il  silenzio di tutti, ha semplicemente detto (con la voce incrinata dall’emozione): - Voglio bene a Leonard Macnair. Gli voglio molto bene… Mi importa più di lui che del quidditch… tra lui e la squadra, scelgo lui… mi dispiace…

Ok. Molto coraggiosa: Annah era timida, molto timida, e ora sbandierava i suoi sentimenti a tutti. Ci voleva del fegato per fare quello che aveva fatto: rinunciare alla vittoria della sua squadra nella più importante partita del campionato e sbandierarlo davanti a tutti, Tassorosso delusi compresi, che l’avrebbero considerato una specie di tradimento…

Ma… chi se ne fregava del quidditch, ho pensato, e, mentre tutti erano rimasti, per un attimo, in silenzio, pensando a come dovevano comportarsi, io ho cominciato ad applaudire freneticamente! E, per un attimo, ero la sola a battere le mani! Poi, quasi subito, si sono aggiunti tanti altri… Charles, Kyle, Rup e tutti gli amici (per fortuna ne avevo diversi). E tutti i professori… E, dopo qualche secondo, tutto lo stadio uscì in un boato di approvazione! Compresi i Tassi (quanto è bella la nostra Casa! I grifoni, secondo me, non l’avrebbero fatto!) che si erano visti sfuggire la vittoria, ma che avevano capito che tra gli affetti e il successo, beh… sono più importanti i primi…

Annah mi ha guardato, quasi piangendo per la tensione e la gioia… mi ha sorriso e ha pronunciato, a fior di labbra un ringraziamento rivolto a me…  e poi se ne è tornata nel campo, tra i suoi compagni di squadra, che le hanno fatto le feste e l’hanno abbracciata… Compreso un commosso Teddy…. Naturalmente la partita è stata poi ripresa con il sostituto di Macnair (aveva rotto cinque o sei costole e non poteva riprendere) e con quello di Tassorosso, Wilson (Annah era corsa in infermeria, accanto a Lenny). E Wilson, per pura fortuna, ha preso, dopo una decina di minuti, quel maledetto boccino: così la nostra squadra ha vinto (fortunosamente), alla fine, quella partita.

Così siamo diventati praticamente irraggiungibili e abbiamo vinto (finalmente) il Torneo delle Case. Secondo si è classificato Grifondoro, trascinati nell’ultima partita, quella contro Corvonero, da un guarito, superlativo Leonard Macnair. In tribuna, a tifare per Lenny, c’era ora Annah, che finalmente aveva deciso di lasciare tutte le esitazioni alle spalle. Era chiaramente innamorata del bel Macnair… ed era ricambiata, si vedeva benissimo.

Insomma, la conclusione di quelle partite è stata che mia cognata ha trovato un bravo ragazzo, a cui vuole bene e che le vuole bene. Il quidditch, ve lo posso assicurare, è solo un gioco… sono altre le cose importanti nella vita!

 

Ho utilizzato il personaggio di Leonard Macnair (come quelli del padre Bastiana e della sorella Maya, che  ogni tanto compaiono nelle mie storie) per gentile concessione di AdhoMu (autrice di storie meravigliose, che invito tutti a leggere), che naturalmente ringrazio. Dalla prossima puntata (che pubblico sabato 22!) gli eventi cominciano a precipitare, in vista del finale (sono rimasti solo tre capitoli!). A sabato!. S.

   
 
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