Film > Balto
Segui la storia  |       
Autore: MattySan    19/06/2019    0 recensioni
Dopo alcuni mesi dallo scoppio dell'epidemia, a Nome è arrivata l'estate ed è tornata la tranquillità, ma la cittadina viene sconvolta da un efferato omicidio.
Un giovane ispettore, chiamato per risolvere quello che si presenta inizialmente come un caso semplice, indagherà sulla vicenda, potendo contare anche sull'aiuto di Balto e degli altri cani.
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Balto, Nuovo personaggio, Steele
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nome, Alaska, 14 Giugno 1925
 
Un piccolo aereo giunse dal sud dell’Alaska ed atterrò a Nome proprio quella mattina, erano passati tre giorni da quel cruento delitto, tuttavia le voci si erano allargate sempre di più e la piccola cittadina si era riversata in una sorta di paranoia collettiva, col sospetto che ci fosse in giro un serial killer e che fosse proprio camuffato tra gli apparentemente normali e tranquilli cittadini.
Dall’aereo scese un ragazzo visibilmente agitato che si diresse subito verso gli agenti di polizia che lo stavano aspettando, ai quali strinse la mano.
Il signor Miller lo squadrò da capo a piedi, era calvo, indossava un completo e un lungo impermeabile neri, con la camicia bianca e la cravatta blu, ma soprattutto aveva ai piedi delle scarpe sempre nere del tutto inadatte al clima del luogo, aveva uno sguardo penetrante ma allo stesso tempo mostrava una espressione del tutto assente e scocciata.
“Benvenuto a Nome, signor…?”.
“Cooper, ispettore Greg Cooper, molto piacere” rispose il ragazzo che stava ancora stringendo la mano nervosamente.
“Come mai è così agitato?”.
“Era la prima volta che prendevo l’aereo, soffro di vertigini e non sono stato per niente a mio agio durante il viaggio, non mi ero mai spinto così oltre” concluse lui, iniziando a lanciare occhiate dappertutto e guardando la gente che si era riunita a fissare incuriosita il nuovo arrivato.
Cooper e Miller si misero in cammino verso il centro cittadino, Miller avrebbe voluto far fare un veloce giro del posto per mostrarlo a Cooper, ma quest’ultimo visibilmente scocciato di esser lì decise di non perdere tempo e si diressero subito sulla scena del crimine.
Intanto, i cani del posto fissavano Cooper con aria perplessa ma curiosa, Nikki si avvicinò al cane del telegrafista per saperne di più.
“Giù ad Anchorage dicono che Cooper sia uno dei più giovani ispettori del distretto di polizia locale, tuttavia ne parlano bene, ha risolto già alcuni casi anche se non molto complessi ma a me sinceramente non sembra tutto questo granché” commentò sarcasticamente il cane.
“Già, si vede lontano un miglio che detesta questo posto, non vede l’ora di andarsene via evidentemente non è abituato a stare in posti remoti come il nostro” commentò Nikki.
“L’importante è che scopra chi ha ucciso il povero Form, era benvoluto da tutti qui a Nome e mi dispiace immensamente per la fine orrenda che ha fatto” disse Star mentre una lacrima gli rigava il volto.
“Zitti! Voglio sentire!” disse Kaltag mentre si dirigeva verso la finestra della casetta.
Molti cani erano radunati fuori dalla scena del crimine, osservavano tutti Cooper che entrava nella casetta e ispezionava con molta attenzione la stanza, adesso non sembrava più scocciato ma era preso una grande concentrazione.
“Poveraccio, che brutta fine…” commentò mentre analizzava i resti, prestando particolare attenzione ai pezzi di arti che erano sparsi ancora per la stanza.
“Quest’uomo è stato preso ad accettate” disse mentre osservava un arto staccato dal resto del corpo.
“Ma ne è sicuro?” chiese Miller.
“Eccome, i tagli effettuati sul corpo sono netti, non penso che l’assassino abbia usato un coltello o simili per smembrarlo, adesso la domanda è capire dov’è l’arma del delitto e chiunque sia stato ha veramente una mira eccellente” concluse Cooper mentre usciva dalla casetta.
“Ponete sotto sequestro l’abitazione e non fate avvicinare nessuno, mi serve un elenco dei nomi di tutte le persone che erano a contatto o conoscevano strettamente Jonas Form, dopo dovrò interrogarli per saperne di più e mi raccomando fate tracciare il perimetro per la perlustrazione dobbiamo trovare l’arma del delitto, siamo intesi?” disse Cooper mentre frugava in tasca ed estrasse un portasigarette.
“Va bene ma non credo che sarà possibile perlustrare per un ampio raggio, siamo solo pochi agenti alla stazione di polizia e non possiamo lasciarla incustodita”.
“Cosa? Questa si che è una bella rottura!” esclamò Cooper mentre si accendeva la sigaretta con Miller che lo guardava esterrefatto.
Si voltò poi di scatto verso Miller.
“Mi occuperò io delle ricerche, non credo che debba essere così lontano quest’arma ma lei intanto pensi solo a procurarmi questa lista, è tutto” concluse Cooper mentre si avviava verso la via centrale, lasciando Miller indietro senza che potesse aggiungere parola.
Anche i cani dietro di lui che avevano seguito l’intera conversazione erano straniti.
“Ma questo da dove è uscito?” si chiesero tutti all’unisono.
Cooper fece un giro per le vie del centro, la neve era quasi sciolta ma ne rimanevano ancora molti residui e le scarpe che indossava non lo stavano certo proteggendo molto, il fatto è che non si era nemmeno preso la premura di adoperarsi per il clima di Nome, e in poco tempo le scarpe si bagnarono e il freddo gli invase i piedi.
“Ma questi come cazzo vivono?” pensò Cooper mentre fumava la sigaretta e osservava tutto intorno a lui come se si trovasse su un altro pianeta, effettivamente quel posto così remoto non apparteneva ai suoi gusti.
Si fermò e si appoggiò al muro di un negozio.
“Ad Anchorage ma anche in altre città ho visto casi peggiori, questi appena vedono un corpo a pezzi vanno nel panico più totale! Bah!” pensò ancora Cooper mentre finiva la sigaretta e la gettò dentro la neve fresca che doveva ancora sciogliersi.
Si diresse verso l’affittacamere locale.
“Sembra che non ci siano alberghi qui, questi non hanno nemmeno la stazione ferroviaria, ad Anchorage non c'erano aerei disponibili in quel momento, mi è toccato prendere il treno fino a Nenana e da lì arrivare qua con quel piccolo aereo perché questo posto non ha nessun altro collegamento! Ma chi me l’ha fatto fare? Non potevano mandarci qualcun altro?” sbuffò Cooper mentre entrava nell’edificio.
Tutte le camere erano occupate, Cooper si rivolse allora al negozio vicino, il quale gli indicò una casa che si era liberata da poco e dopo aver parlato con il proprietario riguardo il suo soggiorno a Nome, il ragazzo si diresse verso l’abitazione.
Era piccola ma c’era tutto, Cooper decise di accontentarsi e dopo aver sistemato le sue cose, si diresse a fare un altro giro per la città ed eventualmente anche a comprare un nuovo paio di scarpe che stavolta fossero adatte.
C’erano molti cani da slitta in giro, la posta era arrivata anche quella mattina e Cooper osservava con attenzione tutto quello che succedeva intorno a lui, nonostante il cruento delitto tutti sembravano apparentemente sereni e svolgevano come sempre le loro attività.
I cani della città fissarono ancora Cooper mentre si aggirava nei dintorni della periferia, passando davanti a casa di Rosy, dove Balto stava sonnecchiando sdraiato accanto a Jenna che nel frattempo si era profondamente addormentata, quando il cane lupo vide passare il ragazzo dalla finestra e si alzò.
“Voglio vedere questo nuovo umano da più vicino” pensò Balto mentre si dirigeva verso la finestra dalla quale uscì, seguendo Cooper che si era intanto diretto verso la spiaggia.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Balto / Vai alla pagina dell'autore: MattySan