Videogiochi > Final Fantasy VII
Segui la storia  |       
Autore: cut_wing    22/06/2019    0 recensioni
Noah è un ragazzo normale, con una famiglia normale e un futuro normale. O, almeno, così credeva.
"Il suo grido si perse nel vento, rimbalzando tra le vette rocciose del canyon e strisciando sulla sabbia, raggiungendo infine i bassifondi e da lì una chiesa dal pavimento coperto di fiori, ormai disabitata. Eppure lì, quello stesso giorno di due anni prima, un bambino aveva aperto per la prima volta gli occhi al mondo. Occhi color mako."
Genere: Azione, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Crisis Core, Advent Children
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 4: traditore

Noah
Mi butto sul letto, stringendo convulsamente il telefono fra le mani. Forse non avrei dovuto dire tutto a Reno ma… ciò che ho visto non mi convince.
Mio padre un Soldier? Lui, che ha sempre detto di odiarli? Per di più, in missione con Sephiroth! Tutto questo è assolutamente impossibile!
Forse… forse mi sono sbagliato, in qualche modo. DEVO essermi sbagliato. O forse no?
Lascio che un ringhio frustrato mi fuoriesca dalla gola, sbattendo il cellulare contro il materasso.
Osservando il display, un’idea fa capolino nella mia mente: non dovrebbe essere complicato documentarmi su ciò che ho visto. A tornare là sotto non ci penso nemmeno, ma forse c’è un altro modo.
Mi porto di fonte al computer e vado su internet, digitando le parole “Zack/Sephiroth/Nibelheim/Strife” sul motore di ricerca. Mi blocco con il dito sul pulsante d’invio, indeciso.
Se fosse vero, sarebbe come dire che i miei mi mentono da 16 anni. Se non lo fosse, dovrebbero comunque spiegarmi il perché della stanza segreta sotto al pavimento e di tutto quel materiale contenuto all’interno. Sempre che mi rispondano.
-Al diavolo! – Sbotto, schiacciandolo.
Rimango ad osservare, sbalordito ed anche leggermente sorpreso, una foto di repertorio che non avevo mai visto prima. Al centro ci sono quella ragazza, anzi no! MIA MADRE e Sephiroth nel bel mezzo di una discussione, sullo sfondo la cittadina di Nibelheim, ed altre due figure più lontane. Dilato l’immagine, riuscendo a visualizzare un Soldier dalla criniera corvina ed un Fante con il casco sotto braccio. Ingrandisco ancora, fino a farla sgranare, e poi la rimpicciolisco nuovamente per assicurarmi di averci visto giusto: è veramente mio padre!
-Oh miei dei… - Mormoro, osservando quel volto che conosco quanto le mie tasche privo di rughe di espressione e visibilmente più giovane.
-NOAH! Siamo tornati! – Sobbalzo, cadendo dalla sedia ed atterrando di sedere sul pavimento con la grazia di un bahamut. Mi rialzo con una probabile frattura all’osso sacro ma in questo momento la confusione e la paura superano anche il dolore.
-A-arrivo! – Grido, cancellando la cronologia delle ricerche, poiché i miei genitori sarebbero capaci di frugare tra le mie cose anche senza il mio permesso.
Mi tremano le mani e non riesco a calmarmi. Ora che faccio??? Sto zitto o mi arrabbio? Faccio l’offeso o cerco di parlare con mia madre in modo civile? Scendo o scappo? Effettivamente, questa sembrerebbe la soluzione ideale almeno per adesso (dato che non riesco a pensare lucidamente).
Prendo la giacca di pelle che avevo lasciato sul mobile di fronte al letto e corro di sotto urtando Denzel, ma non ho intenzione di fermarmi. Me ne voglio andare! Mia madre mi grida qualcosa che non riesco a capire mentre salgo su Fenrir ed accendo il motore, senza nemmeno prendere il casco. Quel dannato casco! Se non fosse per lui, non sarei in questa situazione.
Parto sgommando e rischiando di investire un paio di passanti, dirigendomi a tutta velocità verso il deserto.
Non appena le abitazioni lasciano il posto alle dune di sabbia ed il canyon diventa visibile, mi fermo.
–Dannazione, dannazione, dannazione… - Impreco, dando un pugno alla moto. Sento che sto per piangere dalla frustrazione, così tengo gli occhi aperti il più possibile facendo in modo che vengano asciugati dal vento caldo e nel frattempo penso alle cose più stupide che mi vengano in mente: la mia maestra delle elementari vestita da cheerleader, un mogul rintanato nella tazza di un wc, Reno che balla il tango...
Reno!
Sbircio in direzione del sentiero che ha preso questa mattina e mi decido una volta per tutte ad imboccarlo.
Tanto, ormai la cavolata l’ho fatta.

Reno
Sento il rumore di una moto fuori dalla porta e mi precipito ad aprire; sicuramente sarà quella testa di chocobo di Strife che chiede ulteriori informazioni sull’incarico.
-Cloud, hai cambiato… - Comincio, spalancando l’uscio, ma la persona che c’è fuori decisamente non è lui.
-Reno… - Mi dice Noah, gli occhi arrossati e l’aria di uno che ha appena corso la maratona. -…dobbiamo parlare. – Ohi, qui non finisce bene. -Di cosa? – Gli chiedo, cercando di tenerlo fuori; non vorrei che Rude o peggio Shinra si accorgessero di lui.
-Di mio padre. – Risponde, guardandomi con severità. –E del perché pensavi fossi lui. –
Cazzo.
-Forse sarebbe meglio parlarne in un altro momento… o meglio in un altro luogo. – Dico, indicandogli di seguirmi e prendendo la mia moto. Lui obbedisce, ma sono sicuro che non appena ci fermeremo mi toccherà rispondere ad un bel po’ di domande. E… ecco, questo potrebbe rivelarsi un problema.
Lo porto fino all’imbocco del sentiero e parcheggio, cercando nel frattempo di inventarmi delle scuse plausibili.
-Se hai qualcosa da dirmi, fallo ora. – Mi ammonisce, incrociando le braccia sul petto. –Che cosa dovrei dirti? Non mi aspettavo di rivederti… - -Piantala! - Grida, in piena crisi isterica. –Ne ho abbastanza delle bugie e dei vostri dannatissimi segreti! Pensate che sia ancora un bambino? So come va il mondo e lo posso accettare, mentre non accetto questo vostro modo di nascondere qualsiasi cosa solamente per… per cosa poi? Per quale diavolo di motivo non mi dite la sacrosanta verità e basta? - -Bene, allora dimmi cosa sarebbe cambiato. – Ribatto. Sto cominciando ad alterarmi. Questa reazione è veramente esagerata; sembra un ragazzino viziato e capriccioso, ed io so bene che non lo è. –Cosa sarebbe cambiato? Semplice: non saremmo arrivati a questo punto ed io saprei ancora di potermi fidare di tutti voi! – Sibila. –Ma mi spieghi cosa cazzo hai trovato di così sconvolgente da farti uscire di testa? – Grido. –TUTTO, TUTTO! – Urla a sua volta, gli occhi che sembrano accusarmi di chissà quale crimine. Ha il respiro affannoso ma, sebbene ne abbia una gran voglia (riesco a riconoscere chi ha appena avuto un crollo psicologico), non piange.
–Se ti sei calmato… - faccio, appoggiandomi alla moto come di solito faccio col bancone del bar. Lui annuisce, imitandomi. –Ti sei mai sentito… come se i tuoi polmoni fossero troppo piccoli per contenere tutta l’aria di cui hai bisogno? – Mi chiede, avvolgendosi i capelli attorno ad una mano per fare in modo che i rari refoli d’aria fresca gli lambiscano il collo. Annuisco. –Panico. Cerca di rilassarti e non lo sentirai più. – Lui chiude gli occhi e fa’ un paio di respiri profondi. -Ok, ci sono. Scusa se ti ho urlato contro in quel modo. - Mi dice pochi secondi dopo. Io faccio un gesto con la mano, sorridendo. -Tranquillo, è già passato. - -Bene. Ora, però, voglio che tu mi dica la verità. -
 
Noah
Reno torna all’istante serio, ma io non ho intenzione di demordere. -Mio padre era in Soldier, vero?! - Non mi aspetto una risposta vera e propria, per cui non protesto vedendolo rimanere in silenzio. –Era in missione con Sephiroth a Nibelheim e mia madre faceva loro da guida. In cantina ci sono registrazioni su registrazioni del palazzo Shinra, per non nominare i fascicoli, e loro avevano intenzione di tenermelo nascosto. Per quanto ancora? - -Questo dovresti chiederlo a loro. – Sembra nervoso, e questo mi porta ad avanzare un'altra teoria. –Prima pensavi che fossi lui. Perché? – Mi raddrizzo, incrociando le braccia al petto. –Lo conosci da molto più tempo di me, no? Il fatto che vi siate appena incontrati deriva da ciò che ho scoperto o era solo una coincidenza? Ne dubito. - -Noah, io… sì, conosco tuo padre. E sapevo anche del suo passato. - -Ah, grandioso! – commento, acido. –Senti, io nemmeno avrei dovuto conoscerti, ok? Meglio lasciar perdere, zo-to. Non ti impicciare. - -Questo vuol dire che c’è ancora qualcosa in ballo. – deduco. Riesco quasi a sentire le imprecazioni a cui sta pensando. –Credo che sia meglio chiamare i tuoi genitori. – Mi dice, tirando fuori il cellulare. Io mi volto, salendo sulla moto. Sono molto deluso: da lui, mia madre, mio padre… Non ho intenzione di sentire altre idiozie.
Tutt’un tratto sento un forte dolore tra collo e spalla e diventa tutto nero. “Traditore!” 

Angolino dell'autrice
Buongiorno a tutti! Scusate per l'enorme ritardo, sono stata veramente cattiva a lasciarvi con quel capitolo. Ora che ho tempo però sono intenzionata ad andare avanti un bel po' con la storia, o quantomeno a pubblicare più frequentemente.
Sì, sono consapevole che in questo capitolo Noah sembri completamente ammattito, ma diciamo che è molto emotivo e non gli piacciono per niente i segreti. Poi è anche in fase adolescenziale con gli ormoni a mille, quindi...
Grazie ancora a tutti: a chi legge,  a chi ha inserito la storia tra le preferite e anche a chi recensirà (se ci sarà qualcuno che vorrà farlo prossimamente). Buona giornata! 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy VII / Vai alla pagina dell'autore: cut_wing