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Autore: Blablia87    22/06/2019    2 recensioni
 
“L’amore è un concetto estensibile che va dal cielo all’inferno, riunisce in sé il bene e il male, il sublime e l’infinito.”
(Carl Gustav Jung)
 
Aziraphale non ha avuto scelta.
Crowley, invece, sta per farne una che cambierà tutto.
 
[Script]
 
Genere: Angst, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nota iniziale:

Quando troverete il simbolo "  ", cliccandoci sopra verrete portat* al video YouTube della relativa canzone.
In teoria, dovrebbero essere "indicazioni di montaggio".
In pratica, mi diverto semplicemente troppo a fare 'ste cose.
Abbiate pazienza. XD
 



 
 
 
 
SCENA DUE
 
 
 
201 CARTELLO: CINQUE SETTIMANE PRIMA
 
202 CARTELLO: SOHO, LONDRA
 
203 EST. – LIBRERIA DI AZIRAPHALE – NOTTE
 
 
Una Bentley compare all’improvviso da Richmond Buildings, procedendo indubbiamente in modo troppo veloce: per poco non investe due pedoni.
Nell’aria si sentono le note ovattate di “Don’t stop me now”, dei Queen” .  
Quando l’auto si ferma (con una manovra azzardata ed una frenata brusca) davanti alla vetrina fiocamente illuminata della libreria e Crowley apre lo sportello dalla parte del guidatore, capiamo che la musica proviene dalla sua autoradio.
Una frazione di secondo, ed è fuori dall'abitacolo.

Un sonoro schiocco di dita e luci, motore e brano si spengono.
 
CROWLEY
       (muovendosi velocemente, con passo sicuro, verso la porta del negozio di libri)
   Angelo!
 
I due battenti dell’uscio si aprono verso l’interno, lasciandolo passare.
 
 
 
204 INT – LIBRERIA DI AZIRAPHALE
 
CROWLEY - CONT.
       (procedendo speditamente verso il retrobottega, un piede avanti all’altro in un movimenti oscillante, quasi strisciante)
   Sono diabolicamente venuto in possesso di due biglietti per la prima de “Les Misèrables” al Queen's Theatre, l’attore protagonista mi doveva un favore per una vecchia storia di carte firmate in cambio di talento e, stavo pensando…
 
 
 
205 INT – LIBRERIA DI AZIRAPHALE, STANZA SUL RETRO
 
Si ferma non appena entrato, aggrottando la fronte.
Qualcosa non va.
Arriccia il naso e si toglie gli occhiali, per vedere meglio nella penombra.
 
CROWLEY
       (facendo un giro su se stesso)
   Aziraphale?
 
Inizia a muoversi nervosamente tra le alte pile di libri sovrapposti.
Chiude gli occhi, sondando l’aria, riaprendoli subito dopo.
Ha capito cosa sia a non andare: non riesce a percepire l’odore dell’altro.
Nemmeno una traccia minima, remota. Recente.
 
CROWLEY - CONT.
       (impaziente, forse anche un po’ preoccupato)
   Angelo, per l’amor di quanto ti è più caro, dove diamine sei?
 
Lascia cadere gli occhiali a terra, portandosi le mani alle tempie.
Con un po’ di concentrazione, è in grado di percepire l’aura angelica dell’altro in un raggio che comprende la luna e una piccola porzione di Marte.
Nulla.
 
 
CROWLEY
       (decisamente preoccupato, adesso)
   Che diavolo…
 
Si guarda intorno, iniziando a muoversi freneticamente tra le i volumi.
Nel suo avanzare si appoggia con foga ad alcuni mucchi, facendoli franare a terra. Non sembra accorgersene.
Alla fine si blocca, la bocca socchiusa e gli occhi increduli fissi su un punto del pavimento davanti a sé.
Appare disorientato.
 
PP1) sulla testa del demone, piegata in avanti quel tanto da mostrare distintamente la nuca.
 
CROWLEY
       (inizialmente a bassa voce, quasi una cantilena)
   No, no, no, no, no… NO!
 
Inquadratura SOGGETTIVA, punto di vista di Crowley.
 
A terra, ben ripiegati e appoggiati con cura gli uni sugli altri, si trovano gli abiti scelti dall’angelo Aziraphale per quel preciso tempo storico. Nell’ordine, partendo dal pavimento: una giacca tinta cachi, un paio di pantaloni color cammello, una camicia azzurra, un gilet in velluto sempre nuance cammello ed un papillon scozzese sui toni del marrone chiaro.
 
Crowley indietreggia.
Sembra arrabbiato, e forse un po’ smarrito.
 
CROWLEY
       (ora urlando, gli occhi rivolti al soffitto ma - nelle sue intenzioni – anche molto oltre)
   MALEDIZIONE, ANGELO! AVRESTI DOVUTO CHIAMARE!
 
 
 
206 EST. – LIBRERIA DI AZIRAPHALE
 
I fari della Bentley si accendono.
Una nuova canzone (“Love of my life”, Queen   ) inizia a riempire l’abitacolo.
 
Le porte della libreria si aprono, di schianto. Una, per il contraccolpo, si solleva dai cardini.
 
Crowley esce a passo deciso dal negozio, le labbra serrate e le pupille ridotte a due fessure.
Ha il respiro mozzato o, almeno, lo avrebbe se provasse realmente la necessità di respirare.
 
Spalanca lo sportello dell’auto
 
Bring it back, bring it back, don’t take it away from me, because you don’t know what it means to me! 2)” canta Freddy, mentre il demone sale in auto con uno scatto rabbioso.
 
Pochi attimi, ed è già sparito dietro l’angolo di Saint Anne's Court.
 
 
 
 
 
      NERO


 


 


Note:
 
1) PP: Primo Piano. Il personaggio è inquadrato dalle spalle in su. E’ perfettamente riconoscibile e si può distinguere chiaramente la sua fisionomia.
2) "Riportalo indietro, riportalo indietro, non strapparmelo via, perché non sai che cosa significhi per me!" 

 
 
Angolo dell’autrice:
 
Un brevissimo messaggio per ringraziare, come sempre e di cuore, chiunque abbia letto fin qui, inserito la storia in qualche categoria e/o scelto di dedicarle una recensione. ^_^

Spero di riuscire a rispondere alle recensioni ricevute il prima possibile!
 
A presto,
B. 
 
     
   
 
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