Giochi di Ruolo > D&D - Forgotten Realms
Segui la storia  |       
Autore: Liulai    25/06/2019    0 recensioni
Nel magico mondo di Mystara, un gruppo di avventurieri entra a far parte di una gilda: tra di essi c'è uno stregone, una donna bellissima, dai capelli argentei e gli occhi grigi, pelle ambrata e dalle curve abbondanti che sembra non aver problemi ad usare il suo corpo per ottenere ciò che vuole.
Genere: Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

10 Thaumont, Selenica

 

 

Il gruppo aveva superato da poco il piccolo villaggio di Reedle, appena dopo le montagne, e si apriva davanti a loro la valle dove era ubicata Selenica, una fiorente città della Repubblica di Darokin. La foresta di Canolbarth, che si estendeva fino  alle soglie delle mura della città, era ancora visibilmente sofferente nonostante la recente pioggia magica; il verde delle fronde era spento, nonostante qualche chiazza di fogliame brillante, e diversi rami secchi spuntavano dalle fronde. 

Una volta entrati nella città, Urd si rese conto che Toradoll era di nuovo a rischio di scoppio di bile, e gli rimase vicino il più possibile, distraendolo continuamente con la sua scollatura e lasciando che il nano la toccasse: ancora più dei maghi, il nano odiava gli elfi in maniera viscerale, e la città ospitava non solo diverse loro comunità di elfi, ma anche delegazioni di elfi oscuri di Aengmor arrivati in città per i trattati di pace con la Lega della Difesa Occidentale, formata dagli stati di Karameikos, Casa di Roccia, Ylaruam, Darokin e le Cinque Contee. Urd invece, date le sue origini miste, vedeva di buon occhio questi incontri multirazziali ed era molto felice che razze diverse di umanoidi coesistevano nella stessa città; un ricordo lontano le tornò alla mente, quando lei e la madre si erano trasferite ad Abbashan, e gli altri bambini la prendevano in giro per il colore dei suoi occhi e i capelli, dicendole che era una vecchia strega e sputando per terra per superstizione. Abbashan era tra le città più chiuse e retrograde degli Emirati, e difatti rimasero lì per poco tempo, prima di tornare a Surra-Man-Rra. Anche Ulfgar dava segni di nervosismo, guardando in cagnesco gli elfi passanti, e con il terrore di dover sedare una rissa Urd maledisse in cuor suo i nani e chiese informazioni alla prima guardia che trovò nella piazzetta sulle zone della città e consigli su una locanda tranquilla, ma su di lui il suo fascino non aveva alcun effetto, a differenza di Toradoll. Si recarono quindi al quartiere commerciale alla locanda della Collina Dorata, si rifocillarono e la notte passò tranquilla, anche se Toradoll fece visita a Urd perchè troppo eccitato per dormire: Urd si slacciò il corpetto e lasciò che il nano giocasse con i suoi seni, finchè non si addormentarono. Al mattino di buon ora partirono verso est, per imboccare il passo che li avrebbe condotti verso i territori desertici dell’Emirato di Ylaruam, mentre la bruma scendeva dalle colline ai loro fianchi e il sole era ancora basso e offuscato dalle nubi.

Erano ancora intenti ad attraversare il passo quando furono assaliti da un branco di Bugbear; il gruppo non era preparato all’attacco e subirono diverse ferite, quando improvvisamente apparve una fortissima luce che sembrò fermare nel tempo i mostri e in mezzo al gruppo si materializzò una dama dai lunghi capelli neri, talmente bella da sembrare un elfa. Il suo nome era Thendara, una protettrice della valle di Haven, e chiese l’aiuto della compagnia: nella sua valle è sempre regnata la pace, ma ora è in pericolo a causa di una misteriosa presenza che sta attirando ogni sorta di mostro causando perdite alla popolazione, e peggio ancora non avevano più avuto notizie della principessa Argenta. Urd sentiva Yggdrasil agitarsi nel cappuccio, era visibilmente innervosito e anche lei era titubante, la donna li aveva salvati e avevano un debito con loro, ma come fare per la cura da consegnare a Ylaruam? Il resto del gruppo era convinto di dover dare una mano alla donna, e Urd riluttante si accodò al volere della maggioranza, preoccupata per un eventuale fallimento della missione e i problemi che avrebbero causato.  Thendara li teletrasportò nella valle di Haven, una valle nascosta e dispersa nella catena montuosa delle Altan Tepes, e la prima cosa che notò Urd fu la vegetazione decadente tranne che per pochi cespugli di rose bianche, e di fronte a loro un magnifico castello bianco squarciato da cui usciva una luce rossa inquietante.

Mentre si avvicinavano al castello, Thendara spiegò loro che nella valle vivevano diverse comunità di umanoidi, tra cui un gruppo di nani che passavano il tempo a scavare nelle miniere delle montagne che circondavano la valle. Un giorno trovarono un rubino talmente grande e bello che decisero di nominarlo “Cuore di Nostra Signora” e lo regalarono alla Principessa Argenta, la donna che governa la valle, per omaggiarla della sua bellezza e sapienza. La principessa, molto onorata, decise di organizzare una festa generale a cui partecipò anche un cavaliere dall’armatura nera, appena arrivato a dorso del suo drago bianco, che la accompagnò per le vie del villaggio. Il cavaliere aveva la pelle chiara, lunghi capelli biondi e la barba. La notte stessa però dal castello si sentì un’esplosione e in seguito si emanò la luce rossa che tutt’ora il gruppo può vedere, la maggior parte della popolazione sparì, orde di bugbear, goblin e mostri di tutti i generi arrivarono a massacrare quello che rimaneva della popolazione e la vegetazione cominciò a marcire e a morire, i raccolti si infettarono e venti gelidi si abbatterono sulla valle.

Arrivati davanti all’entrata del castello, l’attenzione di tutti fu attratta da un piccolo topolino bianco che, avvicinatosi a una fessura del muro, entrò nella luce rossa e subito cominciò a contorcersi per il dolore fino a morire. Quel topolino era fin troppo simile a Yggdrasil, Urd ebbe una gran paura di perderlo, mentre il famiglio tirava fuori il naso dai suoi capelli. Lo accarezzò e lo fece rientrare nel cappuccio, decisa che nessuno poteva fargli del male. Entrarono nel cortile guardinghi e affrontarono subito due scheletri rianimati che tentarono di attaccarli; Toradoll decise di andare avanti per primo essendo l’unico in armatura completa, Bik e Ulfgar lo seguirono subito dietro mentre Urd e Lila chiudevano la fila. Lila, dopo aver visto delle statue fin troppo particolareggiate per essere solo sculture, intuì che si trattava di persone trasformate in pietra e ne fu molto scossa; Urd non lasciò nemmeno per un secondo la giovane suonatrice, e non le fece mai mancare il suo conforto: per Lila non ci fu tregua finché non riuscirono ad uscire da quelle mura. 

Nelle varie stanze si trovarono ad affrontare diversi pericoli, come delle statue di cristallo che si animarono al loro passaggio; Bik, lo gnomo esperto in magie divine, ebbe l’idea di ingrandire Toradoll con un incantesimo mentre Urd potenziò la sua armatura con un incantesimo di forza, e la cosa funzionò talmente bene che Bik non si allontanò più di qualche passo dal nano. Quando incontrarono una biblioteca, Urd e Bik si fiondarono a spulciare tra tomi e pergamene per trovare qualcosa di utile, rischiando di cadere in una botola; Urd si fermò un secondo dalla ricerca per guardare il suo compagno gnomo, e con quanta foga sfogliava i libri per trovarci qualcosa di utile, mentre i due nani sbuffavano nell’attesa; ricordò che diverse settimane prima, mentre erano accampati, Bik le aveva accennato alla grande biblioteca di Casa di Roccia, gestita da anni dal suo clan, gli Entellik. Buppelbot, o come lui stesso preferiva Bik, era cresciuto fin da bambino in mezzo ai libri, e questo l’aveva reso decisamente curioso: aveva acquisito delle conoscenze che avevano aiutato spesso il gruppo ad affrontare situazioni difficili. Negli otto mesi trascorsi con Bik i suoi compagni ebbero modo di scoprire che la sua presenza nella gilda fu in realtà dovuta ad uno scherzo tra gnomi trasformatosi in tragedia: Buppelpot, pur parlandone con grande riserbo, era infatti impossibilitato a tornare a casa sua e questo sembra provocargli grande dispiacere. Bik era anche decisamente scurrile, e Lila  mal tollerava le sue uscite, facendola scattare come una vipera e lo minacciava di lavargli la bocca col sapone; Urd trovava i loro screzi particolarmente divertenti.

Nel giardino interno del castello trovarono uno degli indizi che li avrebbe portati alla soluzione del problema: la vegetazione era marcia, rifletteva ciò che Urd aveva notato nella valle, tranne che per un cespuglio di rose proprio in mezzo al giardino, avvinghiato intorno ad un piedistallo su cui sopra c’era la statuetta di un drago argentato. Bik, avvicinatosi al piedistallo, fece scattare il cespuglio di rose come una trappola. Fu subito avvinghiato dai viticci e perse i sensi, mentre tutti gli alberi del giardino si animarono e attaccarono il resto dei compagni. Ne consegue una battaglia furibonda, in cui Urd sfogò con estrema soddisfazione il suo potenziale arcano, al termine della quale i nostri eroi riuscirono ad analizzare la statuetta: balzò loro subito all’occhio la targhetta “ARIKSBANE - Distruttore del Male”, e subito Lila confermò al gruppo che Arik le ricordava qualcosa di molto malvagio, e il nome del drago significava esattamente “distruttore di Arik”.

L’altro indizio fu una cetra di cristallo magica: quando Lila la provò a suonare, apparve una fanciulla, anch’essa un Protettore. Ci spiegò che in passato Arik, la divinità dei cento occhi, provò a dominare la valle di Haven ma un cavaliere a cavallo di un drago lo sconfisse e lo confinò in un altro piano. Arik però riuscì a trovare il modo di staccare i suoi occhi e inviarli attraverso i piani, difatti il rubino trovato dai nani conteneva uno dei suoi occhi, e una volta portato alla luce scatenò il suo potere.

Tra gli incontri poco fortunati che affrontarono nel castello ci fu un certo Travis, un pazzo che li attaccò convinto che fossero ladri, accompagnato da un lupo. Riuscirono a bloccarlo e cercarono di interrogarlo, ma l’uomo sapeva solo accusarli di furto e sembrava visibilmente in stato sovraeccitato, non rispondeva a nessuna domanda e nemmeno sembrava fosse cosciente per capirla. Urd e Bik proposero di porre fine alle sofferenze dell’uomo, mentre Ulfgar lo vietò categoricamente, per poi perdere la pazienza all’ennesima accusa del pazzo e cominciò a sbattergli la testa ripetutamente contro una cassa nel tentativo poco diplomatico di farlo ragionare. Urd, Lila, Toradoll e Bik rimasero basiti di fronte alla scena: non avevano mai visto una reazione del genere del nano chierico, in tutti i mesi passati insieme Uffi si era dimostrato sempre ligio alle regole, tranquillo e pacato, sempre pronto a prendersi cura degli altri, eppure Travis era riuscito a farlo uscire completamente dai gangheri. Ulfgar rimase segnato da questa esplosione di rabbia, e per diverso tempo ebbe un atteggiamento stranamente passivo, prima di tornare il solito nano brontolone.

Esplorarono tutto il piano, fino a raggiungere una serie di grotte scavate nella roccia, probabilmente usate come magazzini dato il quantitativo di statue, otri e vasi con piante secche. Nelle grotte trovarono una pozza di acqua rossa che li divideva da una statua di pietra con una corona d’oro. Bik, preso da un attacco febbrile di curiosità, decise di affrontare la misteriosa pozza rossa per impossessarsi della corona, si immerse nella pozza colorandosi di rosso fin sotto le ascelle. La corona era solo dipinta d’oro, ma all’interno della statua trovò delle pietre preziose che infilò nello zaino nonostante Ulfgar lo ammonì di non rubare. 

Tutti gli sforzi nello strofinare e cercare di lavare via il rosso della pozza furono inutili, e il piccolo gnomo rimase così colorato per diversi giorni.

 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > D&D - Forgotten Realms / Vai alla pagina dell'autore: Liulai