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Autore: vento di luce    27/06/2019    10 recensioni
Una raccolta di racconti eterogenei,che comprende non solo i personaggi principali,ma anche molti altri personaggi,trattando i loro sentimenti a partire da una parola,che sia astratta o concreta,che ha catturato la mia attenzione,facendo riferimento sia all'anime che al manga.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Letto-Jessica
one shot

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Era una giornata serena,il sole era alto nel cielo,navi partivano ed  arrivavano,nell'affollato porto di Sydney.
"Sono bella,bellissima",sussurrava la ragazza dai lunghi capelli neri,mentre osservava il suo volto nel grande specchio della sua stanza,sistemandosi il fiocco rosso che tanto amava indossare.
"Tanti uomini mi desiderano",disse allacciando il gancio della collana che le aveva regalato suo padre,capitano di bordo,morto molti anni prima in un naufragio.
"Solo per te sembro essere invisibile amore mio."
Osservò poi quel letto dalle lenzuola disfatte."Un'altra notte è passata",sussurrò,mentre un senso di disgusto la pervase,forti braccia nerborute dalla pelle avvizzita dal sole,di uomini di cui non ci si poteva mai fidare,la avevano ancora posseduta fino all'alba,per poi andare a lavorare alla locanda sino a tarda sera,fra schiamazzi e donne di malaffare,questa era la sua vita da sempre.
Infilò le scarpe dal tacco alto e si diresse alla finestra,aprendola,respirando a pieni polmoni quell'aria salmastra che penetrava dalle narici,osservando i gabbiani volare liberi nel cielo.
"Ti amo Abel,ti amo disperatamente",disse Jessica,mentre il suo sguardo si perdeva fra le onde dell'oceano.
Era quello il nome del bellissimo ragazzo dai ribelli capelli scuri,enigmatico e misterioso,che le aveva rapito il cuore.
"Ti prego,ritorna da me",mormorò sfiorando la collana poggiata sul suo seno prosperoso,mentre i ricordi cominciavano a riaffiorare uno ad uno nella sua mente,come il loro primo incontro al porto.
Quel giorno,che ormai sembrava essere lontano,cavalcò con orgoglio,nonostante non ne fosse capace,il cavallo di quello che per lei era all'inizio solamente un bamboccio,un nuovo divertimento. "Così vuoi diventare capitano"gli aveva detto lei con fare sicuro,deridendolo,mentre il giovane beveva un bicchiere dopo l'altro,fino a svenire. Fu quella la prima volta che lo portò nel suo letto,quella la prima volta che un uomo si distendeva su di esso senza avere un rapporto sessuale.
Ricordò poi la volta che andò a prendere il suo Abel al porto,dopo essersi imbarcato. Fu in quell'occasione che vide la sua rivale dai lunghi capelli dorati e dai profondi occhi verdi,una bellezza abbagliante,pulita.
"Georgie,che tu sia maledetta!",disse Jessica digrignando i denti. "Abel,non hai mai guardato me come guardi lei,non mi hai mai sorriso con quella dolcezza con cui sorridi a lei. Sei solamente uno sciocco,sei forte,coraggioso,un vero uomo e molte donne al porto vorrebbero averti,ma per te esiste solamente quella ragazzina. Non è nemmeno la tua vera sorella,me lo ha detto Kenny,un mio vecchio amante. Senza di lui non avrei mai saputo la verità,bastardo!"
Ripensò poi a quando finalmente fecero l'amore. "È figlia di un deportato,è figlia di un deportato",aveva gridato il ragazzo quella sera tempestosa,sconvolto per la rivelazione della madre,irrompendo nella locanda e bevendo fino a stordirsi.
La ragazza sospirò ricordando a quando la prese con la forza,la forza della disperazione,distesi su quelle lenzuola. I baci di Abel erano roventi come quelli di nessun altro,mentre nel frattempo,poco lontano da lì,Lowell e Georgie si scambiavano dei baci delicati in una grotta,in preda al primo amore.
"Ti amo Abel",disse Jessica dopo aver goduto del suo corpo per ore,con tutta la passione di cui era capace,fin quando a notte fonda si trovò scalza sotto la pioggia battente ad inseguirlo,piangendo lacrime amare.
"Non provo niente per te Jessica,addio",disse solamente il giovane. La ragazza riaprì in quel frangente i suoi occhi neri,quelle parole continuavano a martellare le sue tempie,portandola alla follia.
"Non può essere vero",sussurrò "quelle mani sicure,quel petto muscoloso,quella bocca soffice,quegli occhi penetranti,sai come amare una donna,posso ben dirlo,eppure ne ami solamente una,tua sorella adottiva,una sgualdrina!".
"Non può finire così",imprecò avvicinandosi al letto,sedendosi.
Tempo dopo,un giorno che sembrava essere come un altro,mentre saliva nella sua stanza dopo aver lavorato,sorrise beffarda,perchè forse per una volta il destino sembrava essere dalla sua parte,almeno così pensava. Aveva incontrato per caso Georgie al porto,travestita da ragazzo,in partenza per l'Inghilterra e di nuovo Kenny,non poteva fare incontro migliore."Questo è un anticipo ed il resto al tuo ritorno,uccidi Georgie senza alcuna pietà",disse Jessica con tono autoritario al marinaio,sbattendo sulle sue grandi mani un sacchetto pieno di monete.
"Sarà fatto",mormorò l'uomo. "Allora ragazzo,preparati a lavorare duramente",disse poì rivolgendosi a Georgie,mentre salivano sulla nave.
Nel frattempo Abel era giunto al porto trafelato,con il fratello "Ti inseguirò anche in capo al mondo,ti troverò ovunque andrai Georgie",urlava distrutto,guardando la nave con la ragazza che amava allontanarsi.
"Abel,quella ragazza non ti ama,altrimenti non sarebbe mai partita e per giunta senza dirti niente",disse Jessica,ma il giovane sembrava non ascoltarla,quella fu l'ultima volta che lo vide.
"Ti sistemerò io Georgie",continuava a ripetere la ragazza dai capelli neri qualche tempo dopo nella sua stanza,sorridendo soddisfatta,toccandosi le labbra con un dito,"è solo questione di tempo."
Ma passarono giorni,mesi,ogni mattina si alzava speranzosa da quel letto,porto sicuro della sua vita dissoluta,in vestaglia,i capelli disordinati,la bottiglia in mano e lo sguardo perso nel vuoto. Era immersa in un tempo che sembrava ormai indefinito. "Morirai Georgie,lo so che morirai ed Abel sarà finalmente mio",continuava a ripetere,giorno dopo giorno.
Aspettava Jessica,continuava ad aspettare,pregustando la sua vendetta,quella notizia che non sarebbe mai arrivata.

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