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Autore: ArrowVI    28/06/2019    0 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 7-1: Risposte

 

Nonostante Xernes non riuscisse a fidarsi delle parole di quel demone dalle fattezze femminili, sapeva perfettamente che c'erano pesci più gradi lei di cui doveva preoccuparsi, nel futuro prossimo.

Se le parole di Lucifer si fossero rivelate veritiere, allora la capitale sarebbe potuta cadere vittima di un assalto da un momento all'altro... Non poteva rischiare di venir colto impreparato da un tale avvenimento.
Ciononostante non poteva comunque fare quella domanda a Iris, senza attirare l'attenzione dei suoi sottoposti.

Dopotutto, a parte pochi, nessuno era a conoscenza del fatto che Lucifer stesse dando loro informazioni... Che quelle informazioni fossero vere o false, però, era ancora un dibattito aperto.

Doveva obbligatoriamente ottenere le risposte che cercava.


<< Ti dirò ogni cosa che tu voglia sapere. L'unica cosa che chiedo in cambio è che voi mi crediate: niente di più, niente di meno. >>
Disse Iris.
Xernes ricambiò lo sguardo cupo del demone con uno altrettanto minaccioso e attento, cercando di scrutare anche solo il minimo segno negli occhi della donna che potesse fargli intuire che stesse mentendo.

Durante tutti i suoi decenni come soldato e alto generale, Xernes imparò a conoscere gli sguardi delle persone con cui parlava. Detestava quando qualcuno evitava di guardarlo negli occhi: gli faceva capire che fossero deboli, spaventati, o che stessero nascondendo qualcosa.

Era difficile prenderlo per i fondelli, ed era altrettanto difficile riuscire a mentirgli senza che lui riuscisse ad accorgersene. Questa era una delle doti uniche di Xernes, dopotutto: neanche Sarah era così brava a leggere gli sguardi e i volti dei suoi interlocutori.


<< Perché sei qui? >>
Le domandò, ancora una volta, l'uomo.

<< Sto tenendo fede al mio giuramento. Non intendo fare del male a nessuno, quantomeno causare alcun genere di problema. >>
Rispose Iris, senza abbassare la sua falce, rapidamente.

<< Cosa vuoi? >>
Continuò, senza esitare.

<< Voglio che il ragazzino rimanga in vita. Alcuni dei Generali lo vogliono morto, non posso permettere accada. Fino a quando mi potrai assicurare la sua incolumità, non ho intenzione di causarvi alcun problema. >>
Rispose la donna, ancora una volta senza alcuna esitazione.
Le sue risposte erano rapide, secche, e non evitava mai di ricambiare il suo sguardo. Questo a Xernes andò a genio.

<< Per quale motivo dovrei crederti? >>
Le domandò, ancora una volta.

<< Non ho niente da darti, come prova, eccetto la mia parola. Sei libero di credermi, o meno: ma se deciderete di attaccarmi ancora una volta, stavolta non ho più intenzione di non rispondere al fuoco. Siete stati avvisati. >>
Gli disse la donna demone.

<< Cosa ne otterresti dall'aiutare noi e tradire i tuoi compagni? >>
Nonostante avesse fatto a quella donna quella domanda nella speranza di trovare qualcosa che potesse fargli capire che stesse mentendo, il motivo che si nascondeva dietro quelle precise parole era un altro.

Sperava, forse, che la risposta di Iris avesse potuto dargli qualche indicazione precisa sul motivo per cui Lucifer gli stesse dando informazioni all'insaputa dei suoi compagni.

<< Ti sbagli, Xernes Ravier. Non sto ne aiutando voi, ne tradendo i miei vecchi compagni. Non ho intenzione di aiutare nessuna delle due fazioni e, finché il ragazzino sarà al sicuro, non avrò motivo per fare nulla che possa interferire con i vostri piani, o modi di fare. >>
Gli rispose, ancora una volta, senza la benché minima esitazione.

<< Mi vorresti dire che, quindi, non hai intenzione di essere una nostra nemica? >>
Domandò Xernes.

Iris rispose con un cenno negativo del capo.

<< A meno che non vogliate farmi diventare tale. >>
Aggiunse subito dopo.


Xernes rimase in silenzio a fissare la donna con uno sguardo dubbioso, senza muovere neanche un muscolo.
Dietro di lei notò sua figlia, Sarah, di ritorno dopo aver spento l'incendio che appiccò qualche minuto prima, durante il suo "scontro" con Iris.

Non appena la vide le fece un cenno con la mano, impedendole di attaccare il demone alle spalle.
Sarah, notando il gesto del padre, ricambiò con uno sguardo confuso, per poi abbassare il suo stocco senza fare alcuna domanda.


<< Ti ringrazio. >>
Fu l'unica cosa che Iris disse a Xernes, notando quel suo gesto.

<< Mettiamo le cose in chiaro: non mi fido di te, demone. >>
Disse Xernes, incamminandosi lentamente verso di lei.

<< Sei una bestia, e io non mi fido degli animali. >>
Continuò, fermandosi a pochi centimetri di distanza da lei, con la mano poggiata sull'elsa della sua spada, pronto ad attaccare se necessario.

<< Il sentimento è mutuale. >>
Controbatté Iris.

<< Ciononostante... >>
Continuò l'uomo.

<<  ...Sono piuttosto bravo a capire quando qualcuno sta mentendo. >>
Non appena disse quelle parole, Andromeda ringhiò.

<< È uno scherzo?! Si tratta un demone, non vorrà davvero- >>
Il soldato non fece neanche in tempo a finire quella frase: Xernes posò il suo sguardo minaccioso su di lui, bloccandolo all'istante.
Andromeda abbassò lo sguardo, ingoiando le parole che il suo Generale gli impedì di dire, digrignando i denti.


<< È la prima volta che "parliamo" con un demone come te. >>
Riprese, Xernes, voltandosi di nuovo verso la donna.

<< Nonostante io non sia davvero così incline a lasciarti camminare indisturbata all'interno del mio palazzo, preferirei evitare altri danni indesiderati. Quindi, che ne dici di questo compromesso? Terrò quel ragazzino in custodia per le prossime ore, mentre tu rimarrai rinchiusa all'interno di una cella. >>
Quelle parole non andarono a genio a Iris, la quale mostrò all'uomo una espressione infastidita e di disappunto.

<< Per quale motivo dovrei accettare questo genere di richiesta? Non vedo come dovrebbe giocare a mio vantaggio. >>
Rispose la donna, sicura del fatto che l'uomo stesse cercando di usare quell'occasione per colpirla alla sprovvista.

<< Questo sarà il modo di dimostrarmi realmente quanto siano veritiere le tue intenzioni. >>
Le spiegò il generale.

<< Come faccio a sapere non mi attaccherete di sorpresa? >>
Domandò, ancora una volta, rivelandogli quale fosse la sua preoccupazione.

<< Come faccio a sapere che non sia tu a volerci attaccare di sorpresa? >>
Xernes le rivoltò la domanda contro, in un istante.
Iris non gli rispose.

<< Nelle prossime ore, mio figlio tornerà nella capitale accompagnato sia da Ehra che da Arthur Pendragon. A quel punto non avrò più alcun problema a lasciarti incustodita. Dopotutto, con Ehra e Arthur nelle vicinanze, non ti considero più neanche lontanamente una minaccia. >>
Sentendo quelle parole, Iris rispose con un tono infastidito.

<< Mi stai sottovalutando. >>
Gli disse.

<< E tu ti stai sopravvalutando. >>
Controbatté Xernes.

<< Ho un'ultima domanda da farti, demone, per ora. >>
Aggiunse, subito dopo, dopo qualche secondo di silenzio.

<< Ho un nome, lo sai? >>
Ringhiò Iris, infastidita dal tono dell'uomo.
Xernes sembrò ignorare le sue parole.

<< Ho sentito dire che Belzebub potrebbe attaccare la capitale, nel futuro prossimo. Cosa potresti dirmi a riguardo? >>
Non appena le fece quella domanda, Iris impallidì di colpo.
Rimase immobile a fissare l'uomo davanti a sé con uno sguardo incredulo, occhi spalancati.

<< Come... Come sei venuto a saperlo? >>
Gli domandò, non riuscendo a credere al fatto che Xernes sapesse del piano di Belzebub.
Perfino tutti i presenti, Andromeda e Vermilion inclusi, rimasero sconcertati da ciò che l'uomo aveva appena detto, ma nessuno si intromise in quel suo "interrogatorio".

<< "Un uccellino". >>
Fu l'unica risposta che Xernes le diede.

<< Non ho idea di come tu sia venuto a conoscenza di questa informazione ma... Si. Lucifer e Belzebub hanno avuto una discussione, non molto tempo fa, durante la quale Lucifer accettò di lasciare il compito a Belzebub, se Abraxas avesse fallito. >>
Quella conferma non mise Xernes a suo agio.
L'uomo digrignò i denti, ma provò in tutti i modi a nascondere la preoccupazione che cominciò a crescere incessantemente dentro di se.


Per qualche motivo, a lui ignoto, Lucifer non stava mentendo.
Belzebub avrebbe potuto attaccare la capitale da un momento all'altro, e lui non era assolutamente pronto a rispondere a un assalto da parte sua: alcuni dei suoi soldati migliori erano fuori da Avalon... Quella situazione era fin troppo pericolosa.

In quell'istante fece un rapido cenno a Sarah.

<< Contatta immediatamente Merlin, voglio sapere esattamente quanto ci metteranno a tornare e in quanti sono. In più vorrei anche Ark Weiss venga informato del pericolo: Savia ci deve un favore, quindi sarebbe apprezzato se potessero inviare qualcuno a darci una mano. >>
Non appena Xernes disse quelle parole, Sarah rispose con un rapido saluto militare, per poi allontanarsi con passo rapido e deciso dalla zona.

In quei secondi, il Gran Generale posò il suo sguardo cupo su Iris, senza proferire parola.
Stava studiando il suo sguardo e i suoi movimenti.

Quella donna era indubbiamente sorpresa e scossa dal fatto che lui sapesse dell'attacco... Non c'era dubbio a riguardo.
Era ormai palese per Xernes che Lucifer si stesse muovendo per conto suo nell'oscurità, che stesse comunicando con loro all'insaputa dei suoi sottoposti...

... O Iris stava fingendo di non sapere.
Finché non avesse saputo quale delle due opzioni fosse, non poteva assolutamente chiederle se sapesse quale fosse il piano di Lucifer. Non poteva permettersi di giocare male le sue carte e rischiare di far saltare in aria la sua copertura: dopotutto, se Lucifer stava davvero complottando alle spalle dei suoi sottoposti, rivelare quella situazione avrebbe potuto significare metterli in guardia e, come risultato, avrebbero potuto agire all'insaputa del loro comandante, impedendogli di ricevere informazioni in anticipo.
Quale fosse, o meno, il motivo per cui Lucifer stesse agendo in quel modo, in quel momento non era importante.



<< Hai idea del "chi" e del "quando", per caso? >>
Le domandò dopo qualche secondo di silenzio.

Iris rispose con un cenno negativo del capo.

<< Non so molto riguardo al piano di Belzebub. L'unica cosa che posso dirvi è di non abbassare la guardia: Belzebub non correrà neanche il minimo rischio, quindi vi conviene prepararvi a un assalto gigantesco. Lui era a favore di eliminare il figlio di Azael, e questo è l'esatto motivo per cui non ho problemi a dirvi tutto questo. Se dovesse attaccare, non si farebbe scrupoli a ucciderlo, e non posso permetterlo. >>
Aggiunse subito dopo.




In quell'istante il Generale si voltò verso Andromeda, facendogli un segno con la mano. 
Il soldato si avvicinò al suo comandante, per poi posare il suo sguardo rabbioso sul demone davanti a lui, mostrandole una espressione infastidita dalla sua semplice presenza.

Per qualche motivo, Iris sembrò divertita da quella scena, piuttosto che impaurita.


Xernes diede, quindi, l'ordine al suo sottoposto di portare la donna nelle segrete al di sotto del palazzo e di tenerla costantemente sotto controllo.

"Se dovesse muovere anche solo un muscolo, senza permesso, sei libero di ucciderla all'istante."
Fu l'ordine che il Generale gli diede.

Andromeda obbedì senza fare alcuna domanda, e portò via Iris, accompagnato anche da Sarah.
Xernes, nel mentre, si fece seguire dal gruppo di ragazzini, con l'intenzione di parlare con loro di qualcos altro.



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Fine del capitolo 7-1, grazie di avermi seguito e alla prossima!





 

   
 
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