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Autore: Chameleon94    02/07/2019    0 recensioni
E' un giorno speciale nella magica Greenyore, isola mitica della Grecia, quando la Principessa Rupia compie 18 anni, evento che coincide con la sua incoronazione dopo la morte di suo padre poco tempo prima. Sylla è appena subentrato come primo Paladino al posto di suo fratello, ed è un momento importante anche per lui. Ma le cose non vanno come previsto e la cerimonia viene interrotta da un colpo di stato per mano di un misterioso antagonista. La Principessa fugge dalla città in fiamme grazie a un oggetto magico e spetta a Sylla, il neo-nominato Paladino, il compito di ritrovarla e proteggerla dalle grinfie di un essere malvagio che ha tradito la corona. Le ricerche lo conducono nella cittadina italiana di Rufola, ispirata a Siena, dove incontra vari personaggi, fra cui il punk ribelle Diego, la ragazza paranoica Tina dal passato complicato, e il razionale intellettuale Leo; tutti questi personaggi sono accomunati dal fatto di essere soli, chi per un motivo e chi per un altro, e vengono coinvolti da alcuni avvenimenti in questa città, una serie di omicidi avvolti dal mistero. Fantasia e realtà si mescolano in una storia particolare dal taglio psicologico e mystery. Questa... è "La Città degli Sperduti"
Genere: Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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2 Mesi prima…

In una torre del grande castello della mistica Greenyore, il Re Fink era ancora in ansia poiché stava attendendo l’arrivo della sua amata figlia, la Principessa Rupia, da una delle sue avventure per l’isola.
Il suo consigliere cercò di calmarlo in ogni modo, offrendogli una tazza di tè e qualche biscotto, dandogli ovviamente dei suggerimenti sul suo ruolo di genitore, oltre che di sovrano.
“Lo so, dovrei essere meno oppressivo con mia figlia, ma è pur sempre la mia dolce Rupia, la mia unica erede e amata figlia. Non posso non preoccuparmi per lei! Se dovesse succederle qualcosa…” Disse il Re in apprensione.
“Perché dovrebbe succederle qualcosa? Esce spesso, cerca di avere una sua vita oltre le sue mansioni, non c’è nulla di male, ed è chiaro che sarà sempre in pericolo… a meno che non faccia niente, ma lei non può impedirle di fare qualsiasi cosa.” Fece il consigliere, cercando di confortarlo.
“Capisco. Hai ragione, mio caro. Devo offrirle la possibilità di evadere, se sarà necessario.” Il Re colse al volo il suggerimento del suo suddito, e provvide.
E così, qualche ora più tardi, Rupia tornò al castello, credendo di ricevere l’ennesima ammonizione da suo padre, ma invece ebbe una piacevole sorpresa.
La Principessa stava cercando di fare passi brevi, non far troppo rumore e non farsi notare dai sudditi che prestavano servizio presso la sua casa reale, arrivando al punto di corrompere le cameriere per non avvertire suo padre del suo ritorno così tardi, quando sarebbe dovuta tornare ore prima. Ma dopo qualche altro passo, si accorse che qualcuno era dietro di lei.
“Bene, finalmente.” Fece il Re.
Rupia si voltò, imbarazzata. “Padre, ora ti spiego… non sono stata, né rapita, né maltrattata, né uccisa, come puoi vedere, sto bene!”
“Lo vedo, ho fiducia in te, questa è la verità. Mi dispiace se non lo do a vedere, però mi fido davvero, anche se sei, a volte, azzardata e un po’ spericolata per essere una reale. Un giorno, te lo dico sempre, lo so, sarai anche tu una regnante, quando io non ci sarò più, e capirai che bisogna avere fiducia nei tuoi sudditi per poter governare bene.” Disse ponendo una mano sulla spalla della figliola.
“Capisco, quindi sono a posto, vero? Ti prometto che sarò brava, sul serio. Ma perché parli sempre di pericoli? Possono succedere tante cose, belle o brutte, ma perché devono succedere proprio quelle brutte? Tu sei ancora giovane, padre, non ti succederà nulla, starai bene…” Disse mentre cercava di rassicurare il padre, suo unico genitore.
“Io non vivrò per sempre, devi imparare anche ad assumerti le tue responsabilità, non puoi vivere sempre come una ragazzina, sei pur sempre una principess…”
“Uffa…” Disse la ragazza, sbuffando all’insù facendo soffiare un po’ i suoi capelli davanti.
“Mi dispiace, so che lo sto facendo di nuovo, ma sono tuo padre e devo pur insegnarti queste cose. Hai ancora tanto da imparare, ma so che hai tanta voglia di esplorare il mondo, di vedere cosa c’è al di fuori della nostra isola. Per questo, ho deciso di farti un dono.”
Il Re tirò fuori da un piccolo scrigno una collana, con un ciondolo al centro, e lo mise al collo della sua adorata figlia.
“Stavo aspettando il tuo compleanno per regalartelo, ma visto che sei sempre impaziente…”
Rupia si tastò la collana, tutta colta nell’eccitazione, notò subito il ciondolo e che era possibile aprirlo.
Incuriosita, chiese: “Posso… posso vedere cosa c’è dentro?”
Il padre, dallo sguardo criptico, rispose: “Aspetterei il momento giusto per farlo, prima o poi… si vedrà, non aprirlo ancora, ma sappi che dentro troverai la tua libertà, che so che desideri tanto…”
“Grazie, grazie davvero” Rupia non capì bene cosa significasse e cosa fosse all’interno del ciondolo, ma era colpita da quelle parole del padre, nonostante fosse davvero una peperina, una che fugge dai suoi doveri per un motivo o per un altro, suo padre le voleva bene veramente, e glielo dimostrava ogni giorno.
Purtroppo la loro felicità e il loro tempo insieme non sarebbero durati a lungo…
 

CAPITOLO 1 – SYLLA

*Ronf*  *Ronf*
“Svegliati, Sylla”

“Sylla!”
Il ragazzo ebbe uno sbalzo improvviso al sentire gridare il suo nome, Sylla era piuttosto scompigliato, sia in testa fra i suoi folti capelli, che sui suoi vestiti notturni da riposo, una tunica azzurra con un berretto che copriva il suo cuoio castano. Era stato svegliato di soprassalto da suo fratello Selor, non era un caso, che il fratello maggiore lo avesse chiamato così presto, infatti…
Selor guardò Sylla negli occhi, come per interrogarlo.

“Aspetta, lo so… è oggi, vero? E’ il mio primo giorno”
“Proprio così, è un giorno speciale per la Principessa, così come lo è per te, fratello.” Disse dandogli una pacca sulla spalla. “Non avere paura, dai, andrai alla grande!”
Sylla si guardò allo specchio, notò il suo volto dall’espressione incerta, poco convinta. “Mah, se lo dici tu.”
Selor cercò di capire cosa gli passasse per la testa, il motivo per cui era turbato, ma in fondo lo aveva capito: “Andiamo, che hai stavolta? Sei preoccupato per l’incontro con la Principessa? Beh sì, è davvero carina lei…”
Sylla poggiò una mano sui capelli, come per imbarazzo: “No no, non è quello… sai bene perché sono triste”
Il fratellone sapeva eccome, ma voleva sentirlo dire dal suo fratello più piccolo.
Sylla si fece coraggio e parlò: “Oggi divento la guardia reale della Principessa Rupia, il suo protettore numero uno, e la cosa mi rende felice, ma dover prendere il tuo posto e vederti partire fra pochi giorni… non so se ce la faccio, non senza la tua guida…!”
“Eheh, lo sapevo” Disse facendo l’occhiolino.
“Testa di cazzo, lo sapevi e me lo hai fatto dire lo stesso?” Provocò Sylla.
“Certamente, volevo sentirti dire che ti mancherò, non mi capita tutti i giorni. Andiamo, la Principessa non può attendere a lungo.”
Così i due fratelli si incamminarono per il Castello Reale di Greenyore, a due isolati da casa loro, ma presto sarebbe stata solo la casa di Sylla, suo fratello sarebbe partito per vivere la sua avventura al di fuori di quell’isola magica della Grecia, e tutto sarebbe stato diverso per il fratello minore, diciotto anni compiuti e già il fedele paladino al servizio di Rupia, un grande onore dunque.
Sylla aveva messo la divisa, che consisteva per i paladini una camicia blu a strisce bianche, e un pantalone corto sempre dello stesso colore principale, Selor sarebbe venuto per il passaggio del testimone e per spiegare quindi a Sylla come avrebbe dovuto agire, un po’ tutto quello che c’era da sapere.
Greenyore era una grande isola spesso ci si poteva perdere, e i pericoli erano dietro l’angolo nonostante fosse un Regno pacifico e assolutamente segreto agli occhi del resto del mondo, nessuno era a conoscenza della sua esistenza.
Capitò che quello stesso giorno dell’arruolamento di Sylla coincideva con il diciottesimo compleanno della Principessa Rupia; ma a seguito di una serie di eventi, vale a dire la morte prematura di suo padre, il Re Fink, per motivi poco chiari, avvenuta appena un paio di mesi prima, il suo compleanno non fu più visto come un evento gioioso, ma più che altro, come un nuovo inizio, e non essendoci nessun altro in lizza per il trono di Greenyore, sarebbe stato il giorno proprio dell’incoronazione di Rupia a Regina di Greenyore.
Sylla era molto nervoso, e confuso, nel momento in cui raggiunsero il Castello, avrebbe incontrato la Principessa, lui non era convinto ma sapeva che incontrare una bella ragazza come Rupia gli avrebbe provocato qualcosa, ma ancora non sapeva bene cosa, l’aveva vista prima di allora soltanto di sfuggita, assieme alla sua corte in eventi importanti, ma nulla di più, inoltre, suo fratello gli aveva messo una gran tensione parlandogli e dando importanza a questo momento, era il suo momento, quindi doveva viverlo bene, ma al tempo stesso fare bella figura, pensò Sylla.
Parlarono ancora mentre salivano gli infiniti scalini che conducevano al grande palazzo, parlavano di come le loro vite probabilmente sarebbero andate da quel momento in poi, ma bisogna vedere se effettivamente sarebbe andato tutto come avevano progettato.
Non erano gli unici a salire quegli scalini, infatti molti abitanti dell’isola mistica stavano accorrendo a vedere la Principessa, gente che Sylla non aveva mai visto prima, erano davvero tante persone e a lui non piaceva la folla, anche se gli dava l’occasione di non farsi notare, e questo lo apprezzava.
Le porte si aprirono e Rupia, per la prima volta dopo svariate settimane, non indossava più il nero a lutto per suo padre, ma un bel colore violaceo sul suo vestito lungo, con ricami rossi e gialli. Era un po’ cresciuta dall’ultima volta, più matura forse, più seria per tutta la responsabilità sulle sue spalle in una volta sola.
Sylla pensò di scappare, ritirarsi e non parlare più di quel giorno, poi si fece coraggio e continuò a passo più deciso.
“Ecco la nostra Principessa, vai, avvicinati a lei, io devo fare alcune cose e poi vengo da voi.” Fece Selor.
“Posso…?” Bisbigliò Sylla.
“Ovvio che puoi andare, su su, vai!” Lo prese per le spalle e gli diede una lieve spinta in avanti, per spronarlo, mentre lui andò a fare chissà cosa.
Sylla si avvicinò a Rupia, si inginocchiò ai suoi piedi, lei lo notò qualche secondo dopo, Sylla capì e le diede un’occhiata con aria strana.
“Ehm… buongiorno. Oggi è il vostro grande giorno, altezza” Disse Sylla, ancora sulle ginocchia, in quell’attimo capì che si doveva alzare e lo fece di scatto.
Poi ripensò a ciò che aveva detto, la Principessa non aveva risposto, Oggi è il vostro grande giorno… che idiota! Idiota Sylla! Non fai altro che fomentare l’ansia sia in te che in lei! Disse fra sé e sé.
Rupia lo guardò, incuriosita: “Scusami, tu saresti…?”
Sylla fu colto alla sprovvista, non aveva pensato di doversi presentare, eppure sembrava la cosa più logica da fare, visto che Rupia non lo conosceva: “Sono Sylla, sono la vostra nuova guardia reale e… paladino e… il fratello della vostra attuale guardia!”
“Oooooh, sei così giovane rispetto alle altre guardie, quindi sarai il mio paladino, capito.” Rupia non sapeva cosa altro dire.

Ci fu un po’ di silenzio.
Sylla si fece avanti e le domandò la prima cosa che si sentì di dire: “Cosa posso fare per voi come prima cosa?”
“Beh, non saprei, non sei il mio maggiordomo ma mi piacerebbe assaggiare un po’ di quella cioccolata al banchetto lì, me la puoi prendere? Grazie.”
Il ragazzo non perse tempo, andò subito a prenderle la cioccolata e la mise in un piattino, nel frattempo suo fratello era tornato e si era avvicinato alla Principessa.
“Ma… dov’è finito mio fratello?”
Rupia, con il suo solito sorriso regale, fece: “L’ho mandato a prendere un po’ di cioccolata.”
Selor la guardò con aria confusa: “Eh, non è esattamente il suo ruolo qui, ma lasciamo stare.”
“Hai ragione, in mia difesa sono davvero affamata. Ma aspetta…” Rupia notò qualcosa che Selor stava nascondendo dietro il braccio. “Cosa hai lì? Ma è… wow, è un bel gesto, lui lo apprezzerà.” Concordò Rupia.
Il ragazzo diciottenne tornò dai due, “Oh eccoti, e, altezza, ho preso la fondente, spero vi piaccia perché c’era solo quella.” Poi disse rivolgendosi solo al fratello “Che fai qui??? Dovresti essere da qualche parte a proteggere, fare qualcosa, combattere, che so, ormai mi occupo io di lei.”
La Principessa sghignazzò e anche Selor lo guardò colpito.
“Ma bravo, infatti tra poco tolgo davvero il disturbo e vi lascio soli, non ti preoccupare, ma volevo lasciarti una cosuccia… eccola.”
Selor smise di nascondere le mani dietro il suo corpo, e rivelò quell’oggetto, che era infatti…
“La tua spada! Cosa??? E a te non servirà nelle tue avventure? Io… no, non posso accettare.” Negò il ragazzo.
“Ehm, in realtà dovresti, visto che è la spada del paladino, non è più compito mio, quindi questa spetta a te” Disse Selor concedendogli la sua lama personale. “E poi, io ne ho molte altre, ma questa è la più preziosa”.
“Grazie.” Il ragazzo guardò per bene la sua nuova spada, e notò subito qualcosa di strano, uno spazio che racchiudeva una moneta al centro.
“Una moneta? Non sono così povero, non con questo nuovo lavoro…”
Selor si pose una mano sulla faccia: “No, guarda che quella è la rupia reale, ma non è solo una moneta, è magica, ti servirà per rintracciare la Principessa, quando e se lei sarà in pericolo, la rupia si illuminerà e ti indicherà la strada da seguire. Te la posso lasciare? Mi assicuri che è in buone mani?” Domandò il fratello maggiore.
“Sissignore.”
“Ah, un’altra cosa, non è una semplice spada, ha un nome, si chiama Guardiano. Penso che puoi immaginare cosa significhi. Capito bene, signor Paladino?”
“Capito.” Sylla guardò in basso, cercò di evitare il contatto col fratello, perché aveva capito che questo era un addio. Nel frattempo la Principessa continuava a mangiare cioccolata e a godersi lo spettacolo.
“E dai. Non fare così, dovresti essere un duro ora, è soltanto un arrivederci, ci rincontreremo, te lo prometto.”
“Non è per te, credo di avere qualcosa negli occhi, non è assolutamente per te.” Sylla stava versando qualche lacrimuccia ma non volle ammetterlo per orgoglio, ma suo fratello era tutta la sua famiglia, non aveva nessun altro, e vederlo partire così gli avrebbe lasciato un grande vuoto.
Sylla si fece coraggio e continuò a parlare: “Io… ehm, ma quelli sono fuochi d’artificio?” Il loro momento si interruppe da alcune esplosioni improvvise, i soldati si radunarono per proteggere la Principessa. Ci furono dei tremori sull’asfalto.
“Andiamo, presto rifugiamoci nel castello.” Incitò Sylla.
“No, con questo terremoto potrebbe crollare, dobbiamo portarla in un luogo più sicuro, venite” Propose il fratello maggiore.
“Lo sapevo, sapevo che qualcosa sarebbe andato storto proprio oggi!” Disse Rupia.
Tutti i soldati si posero in cerchio attorno alla Principessa e insieme cercarono di scendere la lunga scalinata.
“Alla svelta” Disse uno dei soldati. Il Castello fu attaccato, colpito da molteplici palle di cannone, ma non si capì bene da dove provenissero.
Dopo che ebbero sceso le scale, si diressero vicino al porto di Greenyore, che era molto vicino, e notarono che i grossi proiettili arrivavano da alcune navi ben armate. Ma il perché di quell’attacco era ancora un mistero.
“Proteggete la Principessa!”
“Spostiamoci da qui, siamo proprio nel mirino di quei cannoni!” Disse un soldato intelligente.
La mole di truppe si mosse ancora, nel frattempo avevano dato uno scudo anche a Rupia per difendersi, per un’ulteriore precauzione.
Sylla e Selor si scambiarono un paio di battute: “Chi sono? Potrebbero essere delle genti dall’esterno?” Chiese il fratello minore.
“Non so, forse dei pirati.”
La Principessa azzardò un’ipotesi: “No, quelle sono le navi reali di Greenyore, credo… che abbiamo un traditore nell’isola!”
“Meno chiacchiere, più fuga!” Sollecitò uno dei soldati.
Presto, un enorme scossa nel mare si sentì vicino alle navi, una vibrazione più che altro, era una delle navi che si stava per alzare in volo, grazie alle sue vele incantate, emerse in superficie e presto in aria, si diresse sopra l’isola di Greenyore. La spinta della nave creò un breve maremoto, un’onda distruttrice che spazzò via il porto, ma i soldati era già fuggiti fortunatamente.
Presto, la nave salpò al di sopra delle truppe reali, ma non poteva mirare o sparare da quel punto.
Quindi, partì un grido, proveniente da un uomo misterioso su quella nave in volo, usò un corno per far sentire la sua voce dappertutto, amplificata.
“Salve cittadini dell’isola, noi già ci conosciamo, ma per ora non svelerò la mia identità, non ancora, sono il vostro salvatore, sono venuto qui a prendere ciò che è mio di diritto, cioè il regno, e per dare a voi quello che vi spetta, un vero sovrano!”
Continuò il suo annuncio: “Portatemi la Principessa Rupia, viva, e senza trucchi o inganni, se la Principessa ha un po' di coraggio e buon senso lo capirà da sola e si consegnerà.”
Nessuno riuscì a riconoscere la voce che parlava, visto che il suono era coperto dalla magia del corno.
L’equipaggio della nave sapeva bene che la Principessa e i soldati si trovavano sotto i loro piedi, quindi gettarono una scala fatta di corde per farla salire.
“Saliamo noi!” Disse un soldato.
Selor, che assunse ancora una volta il ruolo di Paladino, fu d’accordo, e iniziò a salire assieme agli altri soldati, mentre alcuni rimasero con Rupia, ma…
“No!” Gridò la Principessa. “Ha chiesto di me… ebbene salirò su quella scaletta.”
Sylla le si avvicinò: “Altezza, ma è una follia, è un suicidio, mi pare chiaro che dovrebbero salire i soldati.”
Rupia non rispose e iniziò a salire, ma Selor la fermò: “D’accordo, Principessa. Ma solo a patto che facciate salire anche me, solo me. Intesi?” Selor aveva capito che non era possibile discutere con Rupia, ma alla fine lei accettò il suo compromesso, e salirono entrambi ad una altezza elevata.
“Non datele retta e saliamo” Disse uno dei paladini, poco dopo.
Anche il neo-nominato paladino Sylla cercò di salire “Non posso lasciarli da soli” ma la scala fatta di corde fu subito ritirata in su, prima che potesse avvicinarsi.
La nave marittima ma adesso sospesa in aria salì ancora di quota, lasciando cadere polvere di legno sulle teste dei soldati e degli abitanti di Greenyore che si trovavano nei paraggi.
La bellissima città eretta sull’isola, piena di bei monumenti e strutture, era sotto attacco e i bombardamenti stavano riprendendo, tutto questo in mezzo al panico della popolazione; in preda alla disperazione, nessuno era in grado in quel momento di rassicurarli e di prendere il comando della situazione.
Era già passato un po’ di tempo da quando Rupia e Selor erano saliti a bordo, ma non c’era nessuna notizia in vista, e nessuno riuscì a sapere cosa si stessero dicendo, la nave era, in quel momento, completamente isolata in volo e nessuno poteva avvicinarsi, dovevano solamente aspettare.
“Cosa sta succedendo lassù?! Perché dobbiamo stare qui a soffrire? Ho un gran brutto presentimento…” Disse Sylla con sconforto.
Domandò quindi agli altri soldati: “C’è un modo per arrivare fin sopra? Qualsiasi cosa…! Diamine, siamo in una città magica.”
Nessuno dei soldati seppe rispondergli, purtroppo non potevano fare altro che attendere e sperare per il meglio.
Ad un tratto sentirono un urlo da sopra, videro una persona ai bordi della nave, e presto videro quel corpo cadere e sfracellarsi al suolo, da un’altezza così elevata, era chiaro che non si sarebbe salvato, chiunque fosse.
“No! La Principessa!” Gridò una delle truppe, temendo il peggio.
Tutti accorsero e si affrettarono verso il corpo per vedere chi fosse. La confusione era tanta, Sylla cercava in tutti i modi di scavalcare gli altri paladini ma erano tutti preoccupati per vedere se si fosse trattato della Principessa.
“Fatemi vedere, voglio vedere!” Disse facendosi largo tra la folla. Notò che i soldati avevano tutti il volto triste e iniziarono a guardare anche lui, per qualche motivo, Sylla capì che qualcosa non andava.
“No, non può essere, fatemi vedere… S-Selor?!” Si scoprì che il corpo caduto era di suo fratello maggiore.
Sylla fece di tutto per cercare di rianimarlo, cercando di battere sul petto, ma le sue lesioni erano di carattere diverso, aveva sbattuto forte con la testa e perso molto sangue.
“E’ il nostro compagno Selor” Annunciò tristemente uno dei soldati.
“No, dove credi di andare?! Resta con me, ti prego. Resta. Con. Me!” Supplicò Sylla, continuando a battergli sul cuore.
“Ragazzo, mi dispiace. E’ già morto, è morto all’impatto.” Disse un suo compagno, ponendogli la mano sulla spalla.
Sylla era in lacrime, ma cercò di asciugarsele, per dimostrare agli altri di essere forte. I paladini alzarono i loro occhi e notarono subito che la nave riprese a muoversi, e stavolta si dirigeva verso il Castello. Per quale motivo? Si chiesero questo.
Sylla non voleva muoversi di lì, mentre gli altri soldati già ripresero a correre.
“No, non possiamo lasciarlo qui!”
Un compagno si voltò verso di lui e disse duramente la verità: “Mi dispiace, ma dobbiamo occuparci della Principessa adesso. Lui… non c’è più, devi lasciarlo andare. Mi dispiace”.
Era tutto molto complicato per Sylla in quell’attimo, sapeva che sarebbe stato un giorno di cambiamenti ma non così drastici, tutto questo era davvero impossibile da prevedere. Non sapendo come agire, si alzò di impulso e iniziò a correre per cercare di salvare Rupia assieme agli altri.
La nave di muoveva molto velocemente, fece una virata di novanta gradi per spostarsi sulla traiettoria del Castello, ma smise di sparare palle di cannone, non sembrava che gli uomini su quel vascello volessero distruggere la fortezza reale, bensì raggiungerla per qualche strano motivo.
I soldati continuavano a correre ma erano più lenti della grande nave marittima, correvano e guardavano verso l’alto. La disperazione e la determinazione coloravano i loro visi.
Ad un certo punto, il silenzio in mezzo a quella confusione della quale non si riusciva a capire più nulla, fu interrotto dalla stessa voce di prima, proveniente ancora dal corno magico.
“Cittadini di Greenyore, accorrete dinanzi al Castello reale, per assistere ad un evento unico nel suo genere, potrete partecipare a uno spettacolo emozionante: l’esecuzione della traditrice del regno, la Principessa Rupia!”
 
 
 
 
   
 
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