Epilogo
Ma ciaooo!!! Ci credete che
siamo arrivati all’epilogo??? Io NO!
Eppure è vero, questo è l’ultimo
capitolo di Legami… a parte i ringraziamenti
che saranno postati dopodomani!
mizar89: grazie mille, sono contenta che la
storia ti
piaccia!
francesca27:
mi scuso ancora per la brevità del capitolo
precedente… spero che questa non ti
deluda! Nemmeno io riesco a credere che la storia sia finita
ç_ç
Norine:
carissima! Che piacere leggere ogni volta le tue recensioni, non ne hai
idea!!!
Eccoti qui l’epilogo, spero che ti piaccia… mi
raccomando fammi sapere che ne
pensi perché ci tengo tantissimo al tuo parere! Anche a me
dispiace che stia
finendo… vorrei farne una soap solo per continuare a leggere
i tuoi commenti!!!
Ma dato che io le soap le detesto, meglio di no e mi accontento di
terminare
con questo ultimo chappy… spero ti soddisfi!
-Ellie, vieni
subito qui!-
-Alice, ti ho
detto che l’eye-liner sopra
l’occhio non me lo metto!-
-Non farmi
venire a prenderti…-
-Macchè,
non ti metteresti a inseguirmi: hai già
il tuo vestito addosso!-
Rosalie
guardò le sue due sorelle con un
sorriso. Erano impossibili: mancava mezz’ora al matrimonio e
loro stavano a
litigare su un eye-liner!
-Mamma!-
chiamò. Sapeva benissimo che da sola
non poteva calmare le acque.
-Ragazze!- le
richiamò Esme urlando dal piano di
sotto. -Ci diamo un taglio? Alice, lascia stare Gabrielle con
l’eye-liner, il
trucco è già abbastanza. Gabrielle, lascia
scegliere ad Alice le scarpe col
tacco.-
Le due litiganti
si guardarono dapprima in
cagnesco, poi si sorrisero soddisfatte. Mentre Gabrielle si metteva il
vestito,
Alice andava all’armadio delle scarpe in camera sua. Era
così eccitata per la
sua sorellina! E sapeva che anche Gabrielle era nervosa.
D’accordo che di
matrimoni ce ne sarebbero stati per l’eternità, ma
quello per lei era il primo!
E sarebbe anche stato perfetto, esattamente come aveva
previsto…
Scelse un paio
di tacchi alti, bianco argenteo
con dei cristallini sul cinturino attorno alla caviglia. Il collo del
piede era
fasciato da un intreccio di stoffa sbrilluccicosa. Satino, ovviamente.
Tornò
in camera ma sulla soglia si bloccò: Ellie
era semplicemente divina, più bella persino di come
l’aveva vista (anzi, prevista)
nella sua visione.
L’abito
bianco fatto su misura era formato da un
corpetto rigido che lasciava le spalle scoperte. La seta candida era
finemente ricamata
con un motivo sottilissimo di liane e piccoli fiori avvinghiati.
Aderiva
perfettamente alle sue forme snelle ma femminili. La gonna partiva dai
fianchi,
a veli di organza bianca e semitrasparente. Principesca, piena,
sembrava una
nuvola a batuffolo. Scendeva fino ai piedi, ma in realtà
avrebbe coperto appena
sotto le caviglie dato il tacco vertiginoso che le aveva scelto.
Rose le stava
facendo le unghie,
meticolosamente. Le laccava usando con precisione il pennellino morbido
che
stendeva un velo di smalto rilucente, madreperlaceo.
Alice sorrise,
poi si concentrò sul futuro.
Sorrise: sarebbe stato tutto perfetto. Ellie si meritava quella
felicità che
Mike le donava. Non era stato facile per la loro piccola orgogliosa
cominciare
a credere nell’amore vero, specie dopo quello che le era
stato fatto. Strano
che avesse reagito in modo così disilluso rispetto a
Rosalie, nonostante la
sorella maggiore avesse avuto la stessa esperienza. Ma evidentemente
aveva
attribuito all’aggressione un significato diverso; infondo
anche Rose aveva
attribuito un sognificato diverso all’essere vampira.
“Oh
beh, il mondo è bello perché è
vario!” si
disse mentre le passava le scarpe col tacco.
-Sono un
prestito.- le ricordò la veggente
armandosi di pettine a denti larghi e cominciando a passarlo
delicatamente tra
i boccoli morbidi della sorella.
-Rose, mi aiuti
qui con l’acconciatura perfavore?-
-Certo. Dimmi
cosa ti serve.- annuì disponibile
la vampira bionda.
-Grazie cara!
Ellie, tu chiudi gli occhi!-
Alice
cominciò a dividere le ciocche, attentamente.
Attaccato al retro della sedia c’era uno schizzo
dell’acconciatura che avrebbe
ricreato.
-Pettine.-
-Arricciacapelli.-
-Piastra.-
-Mollettine.-
-Spillette.-
-Lacca.-
-Alice, lo sai
che io ho paura, vero?- mugolò
Gabrielle.
Rose
ridacchiò. -Sciocchezze, non hai temuto le
ire di Jane e adesso ti spaventi solo perché Alice si
è offerta di
pettinarti?!-
-Assolutamente
sì!-
Risate
argentine, persino dal piano di sotto.
Evidentemente c’erano dei vampiri ad aspettare alla fine
della scalinata…
Infine Alice
prese un meraviglioso accessorio,
che aveva fatto forgiare appositamente per l’occasione.
Una specie di
diadema d’argento, che dietro si
chiudeva con una spilla di rubini e diamanti a forma di rosa. Da
lì si
diramavano due spirali di oro pallido ai lati delle tempie che
s’intrecciavano
con qualche ciocca ribelle dei capelli. Sulla fronte, esattamente nel
centro
della frangetta divisa in un paio d’ali, sedeva una pietra di
un rosso carminio
intenso.
-Apri gli
occhi…-
Jasper svolgeva
la sua funzione da testimone, in
attesa dietro Mike, ed era occupatissimo: cercava di inviare onde
calmanti al
suo nuovo fratello per aiutarlo a sciogliere la tensione nervosa dei
muscoli.
Ci mise poco
però a distrarsi: Alice, che faceva
da damigella, stava salendo le scale per prima e il vampiro non
potè evitarsi
la vampa di fuoco che lo prese lì per lì mentre
la guardava. Portava un abitino
rosso magenta cupo, modesto, con la gonna a palloncino. Il bustino
attillato
era retto da due spalline sottili, i capelli elegantemente scompigliati
come al
solito.
La seguiva
Bella, vestita con un abito più
semplice dello stesso colore ma altrettanto perfetto: gonna corta una
spanna
sopra il ginocchio, corpetto morbido ma aderente che le celava parte
delle
spalle e si allacciava dietro il collo. I capelli castani, raccolti in
uno
schignon basso, lasciavano il collo scoperto.
Jasper
avvertì la vampa d’amore e desiderio di
Edward e non faticò ad immaginarsi il suo viso in adorazione
mentre contemplava
la sua compagna. Quando l’onda dei sentimenti lussuriosi di
Emmett lo colpì,
non si sprecò a nascondere un sogghigno.
Rose avanzava a
sua volta sui gradini, un lato
dell’abito stretto elegatemente tra le mani mentre saliva la
corta scalinata.
Senza spalline, aderente alle curve e ai fianchi, il vestito si
allargava solo
sopra le ginocchia in un ampia onda di gonna di raso lucido in modo
tale da
permetterle di camminare, muoversi e ballare comodamente. Rosso magenta
cupo
anch’esso, ovviamente. Le mani erano coperte da un paio di
guanti alti fino al
gomito. Un collier di rubini le celava la gola.
E poi
toccò a lei: la stella della serata. Mike,
in attesa davanti all’altare, si ritrovò con gli
occhi spalancati…
-È
bellissima, non è vero?- gli suggerì Jasper
dietro di lui.
“Bellissima
è riduttivo” gli avrebbe risposto
l’altro,
se solo avesse avuto la capacità di parlare…
Era davvero la
sua Ellie la meravigliosa
creatura che stava camminando verso di lui?
La gonna di
tulle finissimo, che ondeggiava
gonfiandosi morbidamente ad ogni suo singolo passo le conferivano la
leggerezza
di una nuvola trasportata dal vento. E, grazie alla sua vista acuta da
vampiro,
riusciva ad intravedere la silouette delle gambe snelle sotto lo strato
di
organza a veli.
Il fianchi
stretti, la pancia piatta e le curve sode
erano fasciate da un corsetto attillato, ricoperto da uno strato di
seta
soffice ricamanta a intrecci finissimi, floreali.
La scollatura timida, a V, suggeriva con
malizia innocente le forme morbide e piene dei seni. Al collo portava
una
fascetta di fili d’oro intrecciati, dal quale pendeva un
rubino piccolo ma
lucente come una stella. Gli orecchini abbinati, ovvio.
I capelli erano
stati lasciati come li preferiva
lui: liberi, boccolosi, morbidi. Anche se tenuti a bada da quella
meravigliosa
coroncina; fatta d’oro, con una spilla fatta a rosa in
diamanti sulla nuca,
ad assicurarne l’aggancio. La frangetta
liscia e sfilata, a incorniciare il rubino che posava sulla fronte.
Ma le gemme che
brillavano di più erano i suoi
occhi. Due topazi liquidi di felicità, che quella notte
avrebbero brillato più
delle pietre che portava, e forse persino più delle stelle
del cielo. Gli occhi
erano illuminate da un leggero velo di ombretto dorato e
sbrilluccicoso, le
ciglia intensificate con il mascara, la linea dell’occhio
definita all’interno da
un eye-liner blu-nero.
E le labbra.
Ricoperte da un liquido strato di
gloss, gli angoli della bocca delineate da un filo di matita.
Sorridevano,
quelle labbra. Solo per lui, solo per quella notte, solo per il loro
futuro,
solo per la loro felicità.
-È divina.-
riuscì a mugolare Mike.
Carlisle gli
sorrise incoraggiante mentre
accompagnava la mano piccola di sua figlia su quella di lui.
Gabrielle si
strinse a suo marito, mentre
danzavano assieme sotto gli occhi di tutti.
Aveva sorriso
per tutta la cerimonia, e ancora
le sue labbra erano piegate in quella curva così naturale
che prima le era
sempre uscita forzata. Ma prima non c’era lui…
Mike le fece
fare un volteggio e lei
istintivamente gli passò le dita tra i capelli,
sconpigliandoli.
Avvertì
le sue labbra muoversi accanto al
proprio orecchio.
-Dì
un po’ Ellie, ma se lo facessi io a te?-
La minaccia
poteva essere potenzialmente
consistente, ma lei invece ghingò.
-Alice ti
truciderebbe!- sussurrò di rimando.
Lo
sentì piegare le labbra in una smorfia di
disappunto: perché quel folletto doveva sempre rovinargli il
suo passatempo
preferito con la tiritera “così le rovini
l’acconciatura!”?
-Pazienza
allora.- sbuffò infine. -Tanto avrò
l’eternità per scompigliarti quei boccoli che ti
ritrovi.-
Gabrielle rise.
-Ci conto allora!-
-In ogni caso,
la sposa non dovrebbe avere
qualcosa di prestato_-
Ellie
mostrò le scarpe col tacco, di Alice.
-_qualcosa di
nuovo_-
La vampira fece
un giro su sé stessa,
valorizzando il luccichio della coroncina.
-_e qualcosa di
blu?-
Un ghigno
malandrino, un sussurro all’orecchio.
-Più
tardi…-
Mike sorrise. -Ci conto allora!-
Fine
ANGOLETTO!
Eh già…
siamo arrivati alla parola con la F! Piaciuto??? Ci
vediamo tra un paio di giorni con i ringraziamenti, che spero avrete la
pazienza di leggere. Ciao a tutti, siete stati meravigliosi! Un bacio,
Clarisse