Cap. 2
Il
finesettimana seguente i quattro amici se ne andarono
insieme a Hogsmeade, chi per fare rifornimento di Caccabombe, chi per godersi
l’aria fresca e frizzante dell’inverno appena iniziato.
Il
paese era tutto addobbato pe le festività natalizie, e anche i negozi si
adattavano all’occasione. Da Mielandia
trovarono dei festoni colorati che alla mezzanotte di Natale si trasformavano
in lunghe strisce zuccherate, mentre da Zonko James si comprò una calza di
Natale senza fondo e delle palline speciali che spruzzavano cioccolato bollente
cantando Jingle Bells.
Nel
passeggiare per una via secondaria, James vide con sorpresa Liy Evans che
leggeva un libro sulla panchina vicina alla Stamberga Strillante, tutta sola.
Lily era una ragazza molto carina del settimo anno di Serpeverde, ed era noto
ormai ai più che James Potter era cotto di lei.
-
Ehm… vado a fare due chiacchiere con Lily – annunciò agli amici.
I
tre cominciarono a ridacchiare.
-
Uuh sì,
Prongie! – lo incitò Sirius – Vai e colpisci!
-
Stai
diventando più rosso di Babbo Natale, James! – aggiunse più delicatamente
Remus.
James
li ignorò. Facevano così tutte le volte. Si portò silenziosamente alle spalle
di Lily e le mise le mani sugli occhi.
-
Cucù! Indovina
chi sono?
-
James Potter –
rispose lei con naturalezza. James si stupì.
-
Come hai fatto
a capirlo? – le chiese sedendosi vicino a lei.
-
Beh, facile…
sei l’unico che fa ancora questi scherzi, ormai…
James
arrossì.
-
Ah, beh… ehm,
che cosa leggi?
-
Shakespeare – rispose lei – un autore babbano – aggiunse, vedendo la
faccia perplessa di James.
-
Oh… oh! Ma certo! Sì, l’ho… l’ho letto
anch’io quello Shek… Skh…
-
Davvero l’hai
letto? – chiese Lily sorridendo incredula – E ti è
piaciuto?
-
Oh, sì… molto.
– rispose lui – Soprattutto la fine… sai, q-quando la storia… f-finisce… molto
carina…
-
Ho capito –
sorrise la ragazza.
James
intravide dall’altro lato della strada i suoi amici che facevano i cretini
rivolgendogli smorfie e ridendo a tutto spiano.
-
B-bene, ora
devo… devo proprio andare – borbottò James alzandosi – è stato un piacere
stare… cioè parlare… con te.
-
Ci vediamo, James – lo salutò Lily senza smettere di sorridere.
-
Ciao…
James
raggiunse i suoi compagni.
-
Si può sapere
che cosa avete da ridere come dei cretini??
-
Allora, ti stava
scaricando un’altra volta, rubacuori? – gli chiese allegramente Peter.
-
Ti
sbagli, stavamo… – James arrossì violentemente – …stavamo conversando
amichevolmente.
Ciò
fece ridere ancora di più Sirius, che si accasciò e cominciò a battere i pugni
per terra.
-
NON C’E’
NIENTE DA RIDERE!! – tuonò James allontanandosi.
Sirius
si rialzò con le lacrime agli occhi.
-
Scusa Prongie,
pfff… – gli disse cingendogli le spalle con un braccio – ma con le ragazze sei così imbranato che potresti fare coppia con
Piton!
-
Ah, ah, molto spiritoso…
-
Già – aggiunse
Peter – finirà che al Ballo di Natale ci andrai con
lui!
-
Ballo di
Natale? Quale…
-
Andiamo,
James, non dire che non te lo ricordi! – sorrise
Remus.
-
Io veramente…
-
Parola mia,
ragazzi, questa volta è davvero cotto! – esclamò Sirius – James! Il Ballo di
Natale! L’ha detto Silente la settimana scorsa!
-
E’ inutile,
Felpato – disse Peter – quando James ha davanti agli
occhi Lily Evans, il resto del mondo scompare come l’oro dei Lepricani!
-
E… quando sarebbe questo ballo? – chese James con aria
noncurante. I tre si guardarono.
-
Domenica
prossima.
-
C-così presto??
-
Certo,
la vigilia di Natale – disse
Sirius – quindi affrettati ad invitare la tua bella, prima che Mocciosus te la
soffi sotto il naso!
-
Sciocchezze,
Lily non andrebbe mai a ballare con Piton… vero?
Lunastorta,
Codaliscia e Felpato si lanciarono un’occhiata perplessa.
-
Mah, sai
James, essendo della stessa Casa… – ipotizzò Remus.
-
…e poi ho sentito che quest’anno i nasi chilometrici tornano
di moda… – aggiunse Sirius.
-
VADO SUBITO!! – James schizzò via. Arrivato alla panchina dov’era
seduta Lily, però, s’accorse che se n’era già andata. La cercò
con gli occhi tra la folla di studenti per la strada, e alla fine la vide,
intenta ad osservare la vetrina di un negozio insieme a due sue amiche di
Serpeverde.
-
Ehi, Lily! – gridò – Lily, ti devo p…
STUMP!
Nella foga, James andò a sbattere contro qualcuno, ed
entrambi caddero per terra. Rialzando lo sguardo, James vide un ragazzo, alto più o meno come lui, dai capelli lunghi e unticci.
-
Piton. –
esclamò.
-
Potter. –
rispose lui con aria sprezzante – Non hai mai pensato di guardare dove vai?
James
si guardò intorno. Lily era scomparsa.
-
Ma certo che
ci ho pensato – rispose guardandolo con odio – è solo
che vedendoti lì, brutto, sporco e nero, ti ho scambiato per una pattumiera…
-
E ti ci sei buttato subito contro, vero? Si sapeva che eri un
rifiuto, Potter, ma…
-
Sta’ attento a
come parli, Piton! – tuonò James tirando fuori la bacchetta.
-
Io… parlo come
voglio! – ribatté Piton, con una nota di nervosismo nella voce. James era
sempre stato più bravo di lui nei duelli.
James
volle sondare il terreno.
-
Dimmi,
Mocciosus – chiese sorridendo – hai già pensato a
qualcuno per domenica?
-
Di che diavolo
stai parlando, Potter? – chiese lui per tutta risposta.
-
Come – lo schernì James – ehm, non lo sai? Il B…
-
James, vecchio
mio! – arrivò Sirius con una pacca sulla schiena così forte che gli mozzò il
fiato – Vedo che stai chiacchierando col nostro… –
squadrò Piton con aria disgustata – Piton.
Piton
ricambiò l’occhiataccia di Sirius.
-
Beh, ora che
ti abbiamo trovato – suggerì Remus allegramente – è
meglio tornare al castello, non trovate? Sta diventando freddo…
Ma il calore
provocato dall’odio reciproco di Piton e Sirius sarebbe bastato per far bollire
un estratto di Mandragola. Remus prese per le sapalle Sirius e lo condusse via,
mentre Peter li seguiva con James.
-
Allora,
Sirius? – lo rimbeccò Remus a bassa voce – Una lite è
l’ultima cosa che ci serve, adesso.
-
Non è colpa
mia! – si giustificò quello – E’ che tutte le volte che
lo vedo mi vien voglia di…
-
Beh, non
vorrai mandare tutto all’aria, vero? Datti una
calmata, ok?
-
Ok.
James
e Peter li raggiunsero.
-
Perché ti sei intromesso? – chiese James a Sirius – Stavo cercando di farmi dire se l’aveva già chiesto a Lily!
-
Sareste finiti
per farvi male…
-
Ah, senti chi
parla…
-
E poi – aggiunse Sirius – Piton non… non gliel’ha ancora
chiesto!
-
Davvero? E perché…
-
Lo sappiamo e
basta – tagliò corto Sirius. James lo squadrò.
-
Oh, James, è
così semplice! – s’intromise Remus – Piton neanche sa del Ballo! Quando
Silente l’ha annunciato, lui era… – guardò gli altri due.
-
…era in… in
infermeria! – sbottò Sirius.
-
In infermeria!
Ma certo! – si rammentò Remus – Non
ti ricordi? Gli avevate aggiunto due milze di gatto nel calderone, a
Pozioni…
-
A Pozioni, sì…
– ribadì Peter.
-
Strano, non me
lo ricordo… – disse James.
-
Comunque, non è importante – continuò Remus – lui non c’era, e
probabilmente nessuno gliel’ha detto, ehm… quindi…
-
Quindi?
-
Quindi noi sappiamo di sapere che Mocciosus non sa del Ballo! –
esclamò Sirius.
-
Esatto! –
confermò Peter.
-
Noi… sappiamo di sapere… – ripeté James confuso.
-
E non dobbiamo in nessun modo far sapere a Piton che non
sapeva del Ballo! – aggiunse Remus con veemenza.
-
…altrimenti potrebbe venirlo a sapere… – continuò Peter.
-
…e sapere di poter invitare Lily Evans! – concluse Sirius.
-
Hai capito? –
dissero tutti e tre in coro.
James
li guardò.
-
Ehm…
sinceramente no.
-
Non importa! –
esclamò Sirius dandogli l’ennesima pacca sulla spalla – Tutto quello che devi
fare è invitare Lily Evans al Ballo, al resto ci
penseremo noi. Ti fidi di noi, non è vero?
Tutti
e tre gli fecero un sorrisone a trentadue denti.
-
C-certo che mi
fido di voi.
-
Coraggio,
allora! – ruggì Sirius incamminandosi – Torniamo al
castello! Ci sono i preparativi, i vestiti, i festoni…
-
Ehm, Sirius? –
lo chiamò gentilmente Remus.
-
Sì?
-
Hogwarts è
dall’altra parte.
Silenzio.
-
Coraggio,
allora! Dall’altra parte!!!