Eccomi di ritorno con una fanfiction fresca fresca…
beh non così fresca visto ke risale all’anno scorso… comunque è nuova,
godetevela… see ya
IN QUELLA MAGICA NOTTE DI NATALE
Cap. 1
-
Potter!!
Blaack!! Tornate subito qui!! – strillò il custode di Hogwarts. Due ragazzi sui
diciassette anni stavano correndo per i corridoi della Scuola di Magia e
Stregoneria di Hogwarts, creando scompiglio tra le decine di studenti che
s’apprestavano ad andare a lezione. Uno di loro aveva i capelli nerissimi e
scompigliati, e portava gli occhiali. L’altro, più alto, aveva i capelli
anch’esso neri, ma lisci e lunghi fino alle spalle. – Questa volta ve la faccio
pagare, o non mi chiamo più Apollon Pringle!!
I
ragazzi si guardarono, ansimando tutti e due, ma sorridendo divertiti.
-
Pausa,
Felpato?
-
Perché no,
Ramoso!
-
Mantello
dell’Invisibilità?
-
Ok.
Il
ragazzo con gli occhiali tirò fuori dalla veste un lungo mantello di stoffa
leggera, che avvolse intorno a lui e al suo amico. Da dietro il mantello
osservarono il custode che passò senza vederli, imprecando e maledicendoli in
tutti i modi. Quando ebbe girato l’angolo, i due si tolsero il mantello e
cominciarono a camminare nella direzione opposta.
-
Ce l’abbiamo
fatta anche stavolta – disse quello con gli occhiali, dando il cinque
all’amico.
-
Povero vecchio
Pringle – sospirò l’altro – uno di questi giorni lo faremo finire in ospedale…
-
Beh, è colpa
sua – ribatté il primo con aria innocente – non ha più l’età per fare queste
cose, non è più un ragazzino…
-
Già… e poi,
prendersela per così poco… abbiamo solo infestato l’ufficio di Vermicoli…
-
…e stregato
gli archivi…
-
…e riempito il
terzo piano di pus di Bubotubero…
Si
guardarono per un attimo in silenzio. Poi scoppiarono a ridere a crepapelle.
Alle loro spalle sentirono una vocetta stridula che si avvicinava.
-
James! Sirius!
Aspettatemi…
Li
raggiunse un ragazzino basso e grassottello dagli occhi acquosi; si fermò accanto
a loro, piegandosi in due per riprendere fiato.
-
Codaliscia,
vecchio mio! Non dirmi che ti sei perso la sfuriata del nostro beneamato
custode! – esclamò James Potter dando al ragazzino una manata sulla schiena.
-
Io… James, cough cough… non…
-
Davvero, Peter
– aggiunse Sirius Black imitando l’amico – è stata una cosa memorabile! Ci ha
lanciato dietro tutte le armature che poteva!
-
…e
quell’incantesimo che per poco non ti riduce la testa a pezzettini, Sirius! –
continuò estatico James – come si chiama, aspetta…
-
…eehh, no, lo
so, solo che non mi viene… – si sforzò Sirius, battendosi la fronte con una
mano.
-
Destructor corpis?
-
Destructor corpis!
Giusto! Ma come… – esclamò James, voltandosi – …b-buongiorno, professoressa
McGranitt…
Anche
Sirius Black si girò.
-
P-professoressa!
Come mai in giro?
-
Mi stavo
giusto chiedendo – spiegò la professoressa McGranitt con un lieve sorriso –
come mai tre dei miei Grifondoro preferiti non fossero a lezione. Sapresti
spiegarmelo tu, Potter?
-
Beh, ecco,
professoressa, noi stavamo solo…
-
Naturalmente
– continuò
-
Mmm… compito
aggiuntivo? – suggerì Sirius timidamente.
-
Un compito
aggiuntivo sarebbe solo una formalità per te e Potter, Black – obiettò
James
e Sirius si guardarono con un sorrisetto.
-
Tuttavia, non
è certo possibile lasciarvi impuniti, e visto che non intendo sospendervi dal
Quidditch per non creare a Grifondoro dei seri problemi di classifica… – James
tirò un sospiro di sollievo – …la vostra punizione sarà quella di sistemare
tutti i guai che avete causato a mastro Pringle. Senza magia. Accio. – aggiunse attirando a sé le loro
bacchette.
Sirius
si lasciò sfuggire un gemito di sofferenza, mentre, dietro di loro, Peter Minus
galleggiava terrorizzato a mezz’aria per colpa di due alette fatate spuntategli
dove James e Sirius lo avevano colpito.
Più
tardi, nell’ufficio di Pringle, James e Sirius stavano raccogliendo i Vermicoli
in alcune scatole, cosa piuttosto difficile, perché continuavano ad uscire e a
strisciare per la stanza, riempiendo di bava tutto ciò che toccavano.
-
Bah, che noia
– si lamentò James – e per fortuna che non ho dato retta a te: “Sì, sì,
riempiamogli l’ufficio di Fiammagranchi!”
-
Magari erano
anche meglio di queste schifezze – ribatté Sirius – bleah, ne ho pestato uno…
-
Ehi, poi te la
vedi tu con gli archivi, eh?
-
Cosa? E perché
proprio io?
-
Perché l’idea
è stata tua…
-
Ma come
faccio?? Quelli MORDONO! Senza bacchetta…
-
…senza
bacchetta non siete poi un granché, vero? – disse un’altra voce dalla porta.
-
Remus! –
esclamò Sirius.
-
Remus,
salvaci! – James si tuffò in ginocchio davanti all’amico – Tiraci fuori da
quest’incubo! – lo pregò con aria melodrammatica.
-
Sì… salvaci… –
ripeté Sirius tra le risate – non lo faremo più…
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Sì, come no…
-
Osi mettere in
dubbio la mia parola? – esclamò Sirius fingendosi offeso – Hai sentito, James?
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Brutto fellone
codardo! – disse James con enfasi rialzandosi – Fatti avanti, se ne hai il
coraggio, e sfodera la tua arma migliore!!
-
Dimenticate
che io ho la bacchetta e voi no? – chiese Remus, tranquillamente appoggiato al
muro a braccia incrociate.
Sirius
e James si guardarono. Poi ricaddero in ginocchio.
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Salvaci,
Remus…
-
Ah no, direi
che stavolta ve lo meritate – disse Remus mentre i due gli baciavano i piedi –
quello del pus di Bubotubero non è stato proprio un bello scherzo. Peter quasi
ci lascia un dito…
-
Oh, che
importa – sbuffò Sirius – ne ha altri nove… avanti, lupacchiotto, dacci una
zampa…
-
Uff… d’accordo
– acconsentì Remus. Controllò che non ci fosse nessuno, e con un colpo di
bacchetta risistemò tutto.
-
Fantastico! –
esclamò James – E ora andiamo a mangiare, ho una fame…