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Autore: RyodaUshitoraIT    05/07/2019    3 recensioni
In questo triste mondo, nulla dura per sempre e perfino un amore all'apparenza eterno può giungere alla fine. Quando Judy gli aveva comunicato l'intenzione di non far nascere il cucciolo che portava in grembo, Nick se n'era andato con il cuore lacerato dalla delusione e dalla tristezza. Dopo circa un anno, lo stesso Nick aveva scoperto, con suo grande rammarico, che Judy sembrava aver ritrovato la felicità con un nuovo amore. Tuttavia, gli scherzi di un destino particolarmente beffardo avrebbero obbligato i due a compiere una serie di amare riflessioni sulle conseguenze delle proprie azioni. Sarebbero state sufficienti per far riavvicinare i loro cuori infranti?
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie Hopps, Finnick, Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo II

 

Nick e Judy erano in piedi uno di fronte all’altra. Un tempo erano coinvolti in una relazione che sembrava salda. Erano gli eroi di Zootropolis. La volpe e la coniglietta che avevano salvato la città. Tuttavia, in seguito alla loro rottura, un abisso profondo si era frapposto fra i due. Entrambi sembravano come circondati da un muro di silenzio. Fu Judy a infrangerlo.

Vattene, Nick. Non voglio vederti.” disse con durezza.

“Anch’io sono felice di rivederti, Judy.” rispose Nick ignorando il tono usato dalla coniglietta.

“Che sei venuto a fare qui? Mi stavi forse spiando?”

“Se proprio ci tieni a saperlo, sono venuto qui perché avevo sentito… delle voci.” disse Nick tristemente. Volse lo sguardo alla sua destra e vide la lapide posta di fronte a Judy. “A giudicare da quello che vedo, devo dedurre che quelle voci erano fondate.”

La tomba apparteneva a una volpe di nome Shannon. O Shay, come Judy era solita chiamarla. Erano state… molto intime. Si erano conosciute quando Judy aveva abortito e per lei, Shay rappresentava la sua nuova luce. Le due erano diventate amiche e poi… qualcosa di più. La sua relazione con Shay era stata anche la ragione principale per la quale la coniglietta non si era rimessa con Nick. Judy pensava che fino a quando Shay fosse rimasta al suo fianco, nient’altro avrebbe avuto importanza. Ma… era successo qualcosa di terribile che aveva causato la morte di Shay e ora che se n’era andata, Judy non aveva più niente e nessuno. Nick doveva essere venuto a conoscenza della morte di Shay e per questo motivo era tornato per rivederla.

“Sei venuto qui perché speravi che ti avrei ripreso?” domandò Judy con rabbia.

“Cosa? No!” rispose Nick. “Sono venuto… a porgere le mie scuse.”

“Non so che farmene delle tue scu…”

“Non a te!” ribadì Nick con veemenza. Indicò in seguito la tomba di Shannon. “A lei. Andiamo, Judy. Non ho avuto modo di farlo quando era ancora viva. Il minimo che io possa fare è scusarmi con lei adesso. Dopotutto glielo devo, non pensi?”

Quando Nick aveva saputo di Shannon, non aveva accolto bene la notizia. Le aveva fatto del male e non avrebbe mai voluto farlo. Sebbene Judy stesse trattando Nick con freddezza, non era poi così priva di cuore. “D’accordo, ma sbrigati.” disse infine a Nick.

“Ti ringrazio.”

Nick s’inginocchiò davanti alla tomba di Shannon e la guardò con occhi carichi di tristezza. “Avrei potuto esserci io dopo quella notte, lo sai?” disse rivolgendosi a Judy; quest’ultima, di rimando, non lo degnava di uno sguardo.

“Ciao, Shay… forse è un po’ troppo formale? Vada per Shannon, allora.” disse Nick rivolto alla lapide. “Senti, mi dispiace per quella volta. Per averti insultato e fatto del male. Non so quello che Judy ti ha detto su di me. Probabilmente, ti ha parlato solo degli aspetti negativi del mio carattere.” Nick si voltò verso Judy per poi rivolgersi nuovamente alla tomba. “In ogni caso, io… non sono cattivo come lo sono stato quella notte e… beh, ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per Judy durante la mia assenza. Possa tu riposare in pace.”

Nick chiuse gli occhi e recitò una breve preghiera prima di rimettersi in piedi.

“Okay. Hai detto ciò che dovevi. Adesso vattene.” esclamò Judy.

Nick non era affatto sorpreso dall’ostilità che Judy nutriva nei suoi confronti. Dopo la loro rottura burrascosa, Judy voleva che Nick sparisse definitivamente dalla sua vita. Sebbene fosse stato proprio lui ad averla lasciata, Nick si era pentito amaramente per quanto aveva fatto. Perfino in quel frangente, non aveva intenzione di lasciarla sola.

“Sappiamo entrambi che questa non è l’unica ragione per cui sono qui.” disse Nick con polso fermo.

“Cosa? Pensavi forse che mi sarei rimessa con te per magia dopo la morte di Shannon?” chiese Judy con rabbia.

“No, affatto. Scendi dal piedistallo per un momento!” replicò la volpe con lo stesso tono.

“Allora cosa?”

“La morte di Shannon non è l’unica notizia che è giunta alle mie orecchie. Ho sentito altre cose. Puoi confermarmi se sono vere oppure false?”

“Umpf! Dipende dalle voci che hai sentito.” rispose Judy stizzita.

“Ho saputo che hai… scacciato i tuoi genitori come hai fatto con me… e che la tua famiglia non vuole più saperne di te. Che… gli agenti del Distretto 1 hanno saputo quello che hai fatto e ti hanno voltato le spalle. Che il capitano Bogo ti ha negato la promozione a tenente. Che alcuni abitanti della città hanno perso il rispetto che avevano nei tuoi confronti quando hanno saputo dell’aborto.” Il silenzio ostinato e lo sguardo distante di Judy furono per Nick una risposta sufficiente. “Questo vuol dire che le voci sono tutte vere!”

Judy aveva fatto male a tenere nascosta la questione dell’aborto. Doveva sapere che certi segreti non sarebbero rimasti all’oscuro per troppo tempo. Quando si diffuse la notizia che aveva deciso di abortire quello che avrebbe potuto essere il primo ibrido volpe-coniglio, alcuni mammiferi avevano cominciato a guardarla con disprezzo, convinti com’erano che, a causa delle sue azioni, si fosse dichiarata contraria all’esistenza stessa agli ibridi.

“Va bene. Mi tocca dirlo.” Judy non avrebbe mai voluto ammetterlo. “Tutti sono a conoscenza del mio peccato premeditato. Ora gli abitanti della città, gli stessi che ho ispirato e per i quali ho lottato con tutte le mie forze, sono contro di me.”

“Vuoi forse farmi credere che non hai minimamente pensato a quello che sarebbe successo?” domandò Nick. “Pensavi davvero che gli altri mammiferi non avrebbero reagito, una volta saputo che la loro eroina – la stessa che credeva nell’armonia fra prede e predatori – aveva deciso di abortire il suo cucciolo frutto di tale unione? Mi sembra ovvio che ora tutti ce l’abbiano con te.”

“Sei venuto qui per sbattermelo in faccia, allora?” disse Judy mentre teneva le zampe anteriori incrociate sul petto.

“No! Senti, sono qui solo per parlare con te… ancora. Di tutto quello che è successo.”

“Sei l’ultimo mammifero al mondo con cui intendo parlare.”

“Beh, notizia dell’ultima ora… lo sono eccome!” replicò Nick con decisione. “Sono l’unico a essere venuto qui per parlarti. Ora, possiamo comportarci da adulti, per favore?”

“Non abbiamo nient’altro da dirci.”

“Sul serio, Judy? Desideri davvero che finisca così?” le chiese Nick.

“Sì.”

“Oh, andiamo. Guarda in faccia la realtà, Judy. Shannon non c’è più e hai respinto tutti coloro che ti volevano bene. Nessun altro verrà a salvarti dall’oscurità nella quale ti sei addentrata da sola.” disse Nick. “Questo significa che hai bisogno di me.”

“Quindi sei venuto in mio aiuto? È troppo tardi e troppo comodo.” rispose Judy continuando a tenere la sua rigidità di parola. “La mia vita è un disastro, ora.”

Mi stai forse accusando di questo?” domandò Nick.

“Sei parte integrante del problema, sì.” rispose Judy con un’occhiataccia. “Tutto è cominciato perché tu mi hai abbandonata. Sei stato un miserabile codardo. Ho lavorato duramente e fatto molti sacrifici, e adesso tutto il mio duro lavoro non conta più niente.”

“Cosa? Pensi che tutto sarebbe andato meglio senza di me?”

Forse sì.”

Nick si sentì ferito dalle parole di Judy, ma non era la prima volta che qualcuno gli faceva del male con le parole. Dopo poco, Judy voltò la schiena a Nick.

“Ora, per quanto riguarda quel favore, cosa ne dici di farmelo adesso?” disse Judy. “Lasciami sola.”

Nick teneva la testa bassa. Sembrava davvero che Judy non avesse alcuna intenzione di starlo a sentire. Faceva fatica a crederci. Allora Nick iniziò a scavare a fondo nei suoi pensieri.

Ricordava di quando era stato al bar con il suo amico Finnick. Lui era stato il solo al quale Nick aveva raccontato di Judy e della sua volontà di abortire. Era stato proprio Finnick ad averlo avvertito della morte di Shay. Quando aveva saputo la notizia, Nick era rimasto sconvolto ed era corso subito fuori dal locale.

“Dove stai andando?” era stata la domanda di Finnick.

“Tu che ne pensi?” gli aveva risposto Nick. “Vado a parlare con Judy. Se Shannon è davvero morta, allora non ha più nessuno.”

“Tanto meglio. È stata solo colpa sua.” aveva esclamato Finnick mentre teneva saldamente il suo boccale di birra. “Vuoi davvero tornare da lei… dopo tutto quello che ti ha fatto?”

“Niente di tutto questo ha importanza, ora.” aveva affermato Nick senza esitazione. “L’ho lasciata sola una volta e non rifarò lo stesso errore.”

“Lo hai detto tu stesso. Lei ti vuole fuori dalla sua vita. Se la rivedrai, ti farà ancora del male.”

Non potrà farmi più male di quanto non abbia già fatto.”

Nick si era quindi voltato e aveva ripreso a camminare, ma Finnick aveva avuto qualcos’altro da aggiungere. “Quella coniglietta aveva ragione su di te. Sei un codardo.”

“Che cosa?” Nick aveva chiesto con rabbia ed era tornato indietro. Finnick si era scolato la sua birra e aveva ripreso a parlare.

“Non sei un codardo per averla lasciata. Sei un codardo per non averla mandata al diavolo.” Finnick era sembrato in collera con sé stesso. “Hai fatto tutto il possibile per lei. Tutto. Sei la ragione per la quale fa ancora la poliziotta, tanto per cominciare. E qual è stato il ringraziamento? Ha ammazzato tuo figlio senza alcun rimorso per i tuoi sentimenti e ti ha rimpiazzato con un’altra volpe. Femmina, per giunta. In più, non ha detto nulla ai suoi amici e alla sua famiglia solo per difendere la sua reputazione. Se proprio vuoi sapere la mia opinione, è una codarda peggiore di te sotto ogni aspetto.”

Nick non aveva saputo come ribattere. Non aveva pensato a Judy sotto quell’ottica, ma Finnick non era affatto nel torto.

“Se lei vorrà davvero gettare alle ortiche tutto quello che c’è stato fra voi, allora devi essere disposto a fare lo stesso. Non ha importanza se vuoi tornare insieme a lei. Butta via qualsiasi sensazione negativa e dille senza riserve tutto quello che devi dirle. Butta fuori tutta la tua rabbia.” così gli aveva consigliato Finnick. “Anche se lei non vorrà ascoltarti, non ti fermare. Anche se non ritornerete mai più insieme, almeno avrai gettato fuori tutto quello che hai dentro e ti sentirai meglio con te stesso.”

“Finnick…”

“Non fare il codardo un’altra volta, Nick.”

Era tutto ciò che Nick e il suo amico si erano detti. Nick non aveva intenzione di essere arrabbiato con Judy e aveva fatto tutto il possibile per non esserlo. Si era persino vergognato di sé stesso più del dovuto solo per avere più possibilità di rimettersi con lei. Eppure, nel profondo sapeva che… non aveva più alcun motivo di tenere a freno la sua rabbia nei confronti di Judy. La volpe, allora, strinse le zampe con forza.

“Sai una cosa, Judy…” disse Nick mentre guardava il terreno sottostante con rabbia. “… ho provato a essere comprensivo con te. Ho anche ammesso le mie colpe. Ma non ha importanza cosa ti ho detto, perché tu non mi darai mai un’altra occasione. Mi è anche tornato in mente che non ti sei fatta alcuno scrupolo a riversare tutta la tua rabbia su di me. Allora… perché non dovrei fare lo stesso con te?”

Judy si era quindi girata. Era ancora in collera con lui, ma voleva sapere cosa doveva dirle.

“Judith Hopps…” disse Nick prima di avvicinarsi a Judy e prenderla per la camicia. Judy provò un brivido di paura mentre Nick le lanciava uno sguardo carico di rabbia. “… non credere che i tuoi errori siano meno gravi dei miei!”

Judy non aveva mai visto Nick in quello stato. Era simile a quello che lei provava nei suoi confronti. Solo allora Nick si era staccato da lei.

“Sei arrabbiata perché ci sono alcuni capitoli tristi nel libro della tua vita. Beh, il libro della mia contiene solo capitoli tristi. È vero! Sono responsabile quanto te della tua gravidanza e ti ho lasciata sola quando avevi bisogno di me. Queste sono tutte le mie colpe.” aveva ammesso Nick. “Ma tutto quello che hai fatto, l’essere andata avanti con l’aborto, aver mentito ai tuoi genitori, aver nascosto la verità ai tuoi colleghi in polizia, la questione degli ibridi che sta infiammando l’opinione pubblica cittadina… è solo colpa tua! Perciò non ti permettere di biasimarmi per questo!”

Judy era nuovamente furiosa con Nick. “Che cosa hai detto?”

“Credevi davvero che tutti sarebbero rimasti al tuo fianco, una volta venuta a galla la verità?” domandò Nick a denti stretti.

“È stata una mia scelta, Nick.”

Non ha importanza!” gridò. “Volevi davvero che tutto questo fosse accaduto? L’idea di avere un figlio che fosse volpe per metà ti ha dato così fastidio da non aver neppure pensato alle conseguenze?”

“Ti avevo parlato dei rischi. Non volevo che la gravidanza determinasse la fine della mia carriera.”

“È stata una valida scusa per un po’. Ma ora non più.”

“Non ho bisogno di sentirmelo dire da te.” Judy aveva risposto ferocemente perché sapeva che le cose non si stavano mettendo bene per lei. Fece per andarsene, ma Nick le si parò davanti.

“No! Stavolta non finirà come le ultime volte, quando sono andato via o mi hai sbattuto fuori di casa.” affermò Nick. “Dirò tutto quello che ho da dirti e se tu non vorrai ribattere, sarai costretta ad ascoltarmi.”

Judy era nuovamente in collera. Nick, tuttavia, era intenzionato a seguire il consiglio di Finnick. Avrebbe buttato fuori tutta la sua rabbia. Sebbene la cosa lo infastidisse un po’, non si sarebbe tirato indietro. Doveva tenere duro.

“Cominciamo da quanto è successo quel giorno.” disse Nick ricordando gli avvenimenti della mattinata in cui si erano lasciati. “Quando mi hai comunicato che eri incinta, sapevi bene come mi sono sentito. Ero felice. Anzi, felicissimo. Perché significava che noi due potevamo completarci. E invece, che cosa mi hai detto? Non voglio questo cucciolo.

Judy non aveva nulla da ribattere e si limitava a evitare lo sguardo di Nick.

“Hai una vaga idea di quanto dolore mi abbiano causato quelle parole? È stato terribile!” replicò Nick con rabbia. “Ti ho supplicato con tutto il cuore di ripensarci, ma è stato inutile. Non è così?”

“Te l’avevo detto, Nick. Mio il corpo, mie le scelte.” rispose Judy. “Non avevo mai creduto possibile che noi due…”

“Neanch’io. Abbiamo compiuto una specie di miracolo. Ma tu non l’hai pensata così. Per te è stato una sorta di fardello. Un marchio infamante. Qualcosa di cui sbarazzarti il prima possibile.” Nick continuava a proferire parole piene di risentimento. “Non ti sei neppure degnata di effettuare qualche ricerca o di parlare con un medico. Per te l’aborto era l’unica strada percorribile. Nonostante tutto, avresti dovuto almeno rifletterci su prima di prendere una decisione definitiva.”

“Non venirmi a dire cosa avrei dovuto o non dovuto fare. Sei stato tu ad avermi lasciata.”

Mi hai costretto a farlo!” urlò Nick. “Sai che cosa ha significato per me?!”

“Cosa?!” gridò Judy di rimando.

Nick si girò di colpo perché non voleva che Judy vedesse la tristezza che aveva negli occhi.

“Che tu non mi amavi abbastanza. Che la tua carriera era più importante di me. Quella stessa carriera che, in primo luogo, non avresti neppure se non fosse stato per il mio contributo.”

Dopo aver udito quelle frasi, Judy rimase come spiazzata.

Tu eri la ragione per la quale mi ero arruolato nella polizia di Zootropolis. La ragione per cui volevo cambiare la mia vita. Ero disposto a fare qualsiasi cosa per te. Qualsiasi cosa. Ma tu non eri disposta a fare lo stesso.” affermò Nick. “È vero che ti ho lasciata. Ma come potevi pretendere che fossi d’accordo con la tua scelta se non ti era importato nulla di quanto ti avevo detto? Pensavi davvero che ti avrei sostenuta durante la pratica abortiva senza avere il cuore in frantumi?”

Per la prima volta dopo molto tempo, Judy iniziava a sentirsi in colpa. Sebbene fosse stato Nick ad averla lasciata sola, era stata lei stessa ad avergli inflitto un dolore lancinante.

“Nella nostra relazione, tutto è ruotato intorno a ciò che tu desideravi. Io non avevo voce in capitolo. Non mi sorprenderebbe se dovessi scoprire che mi hai usato per tutto il tempo. In fondo, dopo esserti sbarazzata di me, mi hai rimpiazzato con un altro modello.” disse Nick. “Se tu avessi provato a fermarmi, anche per pochi istanti, forse sarei rimasto al tuo fianco e ti avrei ascoltata. Avresti anche potuto provare a cercarmi. Con le tue doti investigative, non sarebbe stato complicato. Ma non hai fatto niente di tutto questo. Perché sapevi che con me fuori dalle zampe, potevi fare tutto ciò che volevi. E il fatto che tu abbia proseguito nel tuo intento ne è la prova lampante.”

Judy provava sempre più rimorso.

“Al contrario degli altri, tu sapevi benissimo che cosa la città mi aveva fatto e quanto dolore avessi provato. Ma, a differenza di tutti coloro che mi hanno fatto del male, sei stata proprio tu ad avermi inflitto la ferita più dolorosa. Mi hai ferito profondamente, Judy. Esattamente come tuuutti gli altri.”

“Nick…” sussurrò Judy in preda ai sensi di colpa per quanto aveva fatto a Nick. “Mi… dis…”

“Non ci pensare neanche!” dichiarò Nick. “Non ho bisogno della tua empatia dell’ultimo minuto.” La volpe si girò per affrontare la coniglietta faccia a faccia. “È troppo tardi ora. Quel che è fatto è fatto e tu hai ottenuto quello che volevi, giusto? Naturalmente, non sono stato il solo che tu hai ferito, vero?”

Judy ricacciò qualsiasi intento di chiedergli scusa e tornò a guardarlo male, ma a lui sembrava non importare. Tutto ciò che voleva fare era andare fino in fondo alla questione.

“Parliamo ora delle altre vittime di questa storia. Bonnie e Stu, i tuoi genitori.” esordì Nick in tono veemente. “Prima mi hai detto che non sapevano nulla del tuo aborto e di certo erano all’oscuro della nostra relazione. Devo dedurre che non gli hai detto nulla neppure della tua storia con Shannon. Volevi davvero continuare a comportarti così?”

“Te l’avevo detto. Non avrebbero capito. Sono carottolici[1]. Non avrebbero mai approvato che una coppia di specie differenti non sposata vivesse sotto lo stesso tetto… e avevo ragione.” affermò Judy. “Non avrebbero mai accettato la mia storia con Shannon. Non solo perché eravamo di due specie diverse, ma anche perché lei era una femmina come me.”

“E quindi hai pensato che tenerli all’oscuro di tutto sarebbe stata la soluzione migliore?” domandò Nick. “Sono i tuoi genitori, Judy. Come hai potuto pretendere che loro ti avrebbero capito se non gli hai concesso neppure una possibilità? Ora, è ovvio che siano arrabbiati con te. Ti hanno amata e cresciuta, Judy. E come li hai ripagati? Sbattendoli fuori dalla tua stessa vita. Posso capire io. Ma come hai potuto fare una cosa del genere ai tuoi genitori?”

“Se li conoscessi come li conosco io, capiresti. Per tutta la vita, non hanno fatto altro che controllarmi e dirmi cosa avrei dovuto fare. Non hanno mai voluto che diventassi un agente di polizia e hanno sempre tentato di convincermi a fare ben altro.”

“E hai pensato che fosse giusto dar loro il benservito?” domandò Nick rabbiosamente. “Mi hai detto che hai fatto molti sacrifici, ma la tua famiglia non dovrebbe essere qualcosa da sacrificare.”

“Sebbene sia stata dolorosa, è stata una mia scelta.” ribadì Judy tristemente. “Non mi hanno mai capita e sono sempre stati contrari a tutti ciò che desideravo.”

Nel sentire quelle parole così piene di egoismo, Nick s’infiammò.

“Sai, quando mi hai detto che volevi iniziare una nuova vita, non avrei mai pensato che volessi gettare via tutto il buono della vecchia te stessa.” esclamò Nick furente. “Dopo quello che hai fatto ai tuoi genitori, non mi sorprende che il resto della tua famiglia non voglia più avere nulla da spartire con te. Hai davvero oltrepassato ogni limite.”

“Come se tu non avessi mai fatto nulla del genere.” rispose Judy riferendosi al passato criminale di Nick.

“Non stiamo parlando di me, ma di te e di quello che hai fatto.” ribadì la volpe. “Ora parliamo della ragione principale che ti ha spinto ad abortire. La tua carriera. A essere onesti, non ho detto nulla del nostro piccolo segreto ai nostri colleghi. Avevo supposto che nemmeno tu l’avevi fatto e così sembra che sia io il cattivo della storia. Ma… sorpresa, come hanno reagito quando hanno saputo la verità?”

Judy era contrariata, ma non sapeva come replicare.

“Tutti, non solo Clawhauser, se la sono presa con te, non è vero?” ipotizzò Nick. “Capisco perché sentivi il bisogno di tenere nascosta la cosa, ma questo non è di alcun aiuto. Più a lungo hai mantenuto il segreto, maggiore è stato il contraccolpo. Se avessi detto subito la verità ai ragazzi del distretto, certamente qualcuno se la sarebbe presa con te, ma forse la situazione attuale sarebbe diversa. Invece non lo hai fatto, e il bubbone ti è scoppiato in faccia. Ora tutti i poliziotti del distretto ti guardano con occhi carichi di disappunto. Che cosa hai da dire a riguardo?”

“È stata…” iniziò Judy prima di essere interrotta.

“Permettimi di fermarti ora perché so esattamente cosa stai per dire.” disse Nick tenendo una zampa alzata. “È stata una tua scelta? Avevi il diritto di fare ciò che penso? Nonostante io sia ancora contrario, sul piano giuridico hai ragione. Non c’è alcuna legge che vieti l’aborto e avevi anche il diritto di tenere nascosta la questione. Tutti hanno dei segreti da mantenere e non sei l’unica mammifera ad aver abortito, a parte il fatto che sei una coniglietta. Ma…” Nick fece una breve pausa. “… che c’è scritto sui nostri distintivi?”

“Che cosa?” chiese Judy dubbiosa.

“Che c’è scritto sui nostri distintivi?” ripeté Nick.

CoraggioIntegrità… e Verità.”

“Esattamente. Quelle tre parole sono il codice che ogni poliziotto di Zootropolis dovrebbe seguire fedelmente. Non hai infranto la legge, ma hai infranto il codice.” il tono di voce di Nick tornò a essere pieno di rabbia. “Hai avuto abbastanza fegato da essere onesta con me, ma non con i nostri amici. Per quale motivo? Pensavi che ti avrebbero riservato lo stesso trattamento che ti sto riservando ora?”

“In effetti, è così.” ammise Judy.

Solo perché li hai tenuti all’oscuro della cosa per troppo tempo. Non ti hanno fatto alcuna domanda su quanto è successo?” domandò Nick. “Se avessi parlato con loro, probabilmente qualcuno ti avrebbe remato contro. Ma se lo avessi fatto prima di procedere con l’operazione, forse qualcun altro ti avrebbe convinta a prendere strade alternative. Forse mi avrebbero trovato e ci avrebbero rinchiusi in una stanza per parlare. Ma non lo hai fatto e si sono sentiti come se non avessero dovuto avere voce in capitolo. Questo… è il motivo per cui ora ti stanno trattando peggio di quando sei entrata in polizia.” Nick tentò di darsi una calmata. “Non sei come gli altri mammiferi, Judy, e lo sai. Le tue scelte hanno effetti sulla vita di tutti. E la situazione in cui versa attualmente la città ne è la prova.”

Ancora una volta, Judy era senza parole.

“Una volta che la notizia si è diffusa fra i membri della polizia, non è passato molto tempo prima che l’opinione pubblica ne fosse venuta a conoscenza. Judith Hopps: La prima coniglia poliziotto e l’eroina di Zootropolis abortisce il primo ibrido volpe-coniglio della Storia. Questo è solo uno dei titoli apparsi sui giornali.” affermò Nick. “Quando tutti hanno saputo la notizia, hanno subito cambiato opinione su di te, non è vero? Adesso ti considerano come una pazza amante delle volpi, una traditrice di tutti i leporidi, una meschina nemica degli ibridi, un’abortista radicale contraria a ogni forma di dialogo. Incrocia tutto questo con le opinioni degli altri mammiferi e che cosa ne viene fuori? Una catastrofe!”

Non appena la notizia dell’aborto di Judy era trapelata, l’opinione pubblica cittadina era entrata in subbuglio. Molti pensavano fosse impossibile che prede e predatori potessero avere dei cuccioli. La questione avrebbe potuto aprire la strada a innumerevoli possibilità. Ma a causa della scelta di Judy, le cose erano peggiorate. L’intera cittadinanza di Zootropolis stentava a credere che la loro eroina avesse potuto fare un gesto simile. Molti erano contrari all’aborto perché la pensavano come Nick. Altri pensavano che Judy fosse dichiaratamente ostile agli ibridi. Tutto ciò aveva provocato una frattura all’interno delle coppie costituite da membri di specie diverse. In ultima analisi, quelli che sostenevano la decisione di Judy erano i mammiferi… sbagliati. Erano convinti che ogni mammifero dovesse stare solo con altri membri della stessa specie ed erano fermamente contrari all’esistenza degli ibridi. Tutto questo aveva scatenato una serie di accessi dibattiti che avevano infiammato l’opinione pubblica, come era successo durante il caso degli Ululatori Notturni. Ancora una volta, le azioni di Judy avevano spaccato la città in due.

“Non credere di essere l’unica coinvolta nella faccenda. Io sono la volpe che ti ha ingravidata, e alcuni mi hanno lanciato occhiate ostili e detto parole pesanti. Ma io ci sono abituato.” confessò Nick. “Oltretutto, la gran parte dell’odio pubblico è rivolta a te, dal momento che hai fatto questa cosa alla città per la seconda volta.”

“Pensi davvero che io volessi tutto questo?” domandò Judy in preda alla rabbia. “Non l’ho mai desiderato. Non ho mai voluto che le cose peggiorassero per tutti là fuori.”

“Ti stai riferendo alle coppie costituite da membri di specie diverse, come noi? A quelle coppie che desiderano mettere al mondo dei cuccioli? Oppure ai frutti di quelle unioni che dovranno affrontare molte ripercussioni quando saranno cresciuti?” chiese Nick. “Siamo stati noi a scatenare tutto questo. Ora per loro sarà difficile uscire allo scoperto senza essere giudicati. Hai detto che volevi essere una fonte d’ispirazione per tutti i mammiferi. Ma chi potrà mai sentirsi ispirato da colei che ha provocato tutti questi problemi?”

Judy continuava a evitare ostinatamente il confronto visivo con Nick.

“Quel che è peggio non è il fatto che tu non abbia neppure tentato di sistemare le cose, ma che sembra non t’importi nulla di tutti coloro che hai ferito. Io, la tua famiglia, i nostri amicitutti!” esclamò Nick alzando la voce. “Ma vuoi sapere un’altra cosa? Dopo tutto quello che hai fatto passare a me e agli altri, non ti sei fatta alcuno scrupolo nel coinvolgere anche lei in questa storia.” concluse indicando la lapide di Shannon.

“Aspetta un momento!” ribadì Judy mentre si avvicinava adirata a Nick. “Non hai il diritto di dire nulla su Shay. Non la conoscevi e non sai quanto sia stata importante per me.”

“Ti sbagli.” rispose Nick con fermezza. “Ricordi quando ti ho detto che conosco tutti? Non conoscevo Shannon personalmente, ma dopo averla incontrata quella notte e aver sentito le cose che mi hai detto su di lei, mi sono fatto qualche idea sul suo conto. Posso parlartene, che dici?”

Judy si limitò a rispondergli con un borbottio stizzito.

“Bene. Shannon mi è sembrata una tipa a posto. Hai detto che faceva la meccanica, il che significa che non era solo carina, ma anche intelligente. Mi hai anche detto che, come te, era reduce da una rottura burrascosa. Se l’hai incontrata durante il giorno dell’operazione, significa che si trovava in ospedale perché era stata picchiata o ferita. Da qualcuno. Un fidanzato violento, forse? Voglio dire, prima di allora nessuna di voi due era mai stata coinvolta in relazioni di tipo… saffico. Ho ragione?”

Il silenzio ostinato di Judy fu per Nick una risposta sufficiente.

“Ho notato anche altri aspetti del suo carattere. Era timida, remissiva e un po’ esitante. Parlava poco e quando lo faceva, tendeva a balbettare. Dal momento che eri la sola a parlare, mi è sembrato chiaro chi portava i pantaloni nella vostra relazione. Non hai mai avuto alcuna intenzione di parlarle di me, il che significa che nessuno sapeva della vostra storia.” concluse Nick.

“Okay. Hai ragione su tutto,” ammise Judy “ma non ho fatto nulla a Shay.”

“Oh, certo. Non le hai fatto proprio nulla. Tranne…” disse Nick prima di gridare “… farle portare il tuo fardello!”

Judy sembrava scossa da quella rivelazione.

“Durante la vostra storia quelli che erano i tuoi problemi erano diventati anche i suoi, sebbene non avesse nulla a che farci.” disse Nick. “È stato giusto nei suoi confronti? Pensavi davvero che fosse capace di gestire tutta quella pressione? Io non credo proprio.”

“Non potevi sopportare il fatto che mi ero messa insieme a lei e ora la stai difendendo?!” domandò Judy sorpresa.

“Lo sai, hai ragione. In fondo, noi due avevamo qualcosa in comune. Siamo due volpi che si sono innamorate della stessa coniglietta.” rispose Nick. “Il problema è stato ciò che la suddetta coniglietta desiderava.”

“Io e Shay eravamo felici insieme. Al contrario di te, lei era tutto ciò che desideravo in una relazione.”

“È proprio questo il punto. Lei rappresentava quello che desideravi in una storia. Io, invece, quello di cui avevi bisogno. Una relazione sana non funziona se si accetta passivamente qualsiasi scelta. È necessario comprendere il punto di vista dell’altro e capire i suoi sentimenti, per poi trovare un compromesso. Anche a costo di discuterne animatamente. Può darsi che Shannon fosse stata disposta ad assecondare tutte le tue scelte, ma era davvero questo ciò che voleva?”

“Io… Lei… lei voleva restare al mio fianco. Questo è più di quanto si possa dire di te, Nick.” ribadì Judy con durezza, sebbene avesse iniziato a sembrare incerta.

“E se lei non l’avesse voluto?”

“Cosa?”

“Dopotutto, ti ha visto mentre mi cacciavi via nonostante l’aiuto che ti ho fornito nel tuo lavoro. Ti ha visto mentre respingevi con disprezzo i tuoi stessi genitori. Se tu eri capace di trattare in questo modo tutti coloro che ti volevano bene, perché con lei avrebbe dovuto essere diverso?”

Judy non sapeva come replicare.

“Probabilmente si è sentita a disagio per molto tempo. Puoi anche aver fatto delle cose che lei non condivideva affatto. Se anche così fosse stato, ha preferito tenere la bocca chiusa perché immaginava che cosa sarebbe accaduto. Se lei fosse stata in disaccordo su qualcosa e voi due aveste iniziato a discuterne, è probabile che anche lei avrebbe ricevuto lo stesso trattamento che hai offerto a tutti gli altri.”

Judy iniziava a tremare. Sembrava che Nick avesse colpito alcuni nervi scoperti.

Non dubito dei vostri sentimenti. Penso davvero che Shannon volesse restare al tuo fianco.” Nick sembrava sincero mentre pronunciava quelle parole. “Ma è anche possibile che si sia sentita in trappola. Non era abbastanza coraggiosa da dirti la verità sulle tue scelte, perché se l’avesse fatto… e tu l’avessi respinta o costretta a lasciarti… probabilmente lei si sarebbe sentita in colpa per averti abbandonata con il cuore gonfio di dolore. Esattamente come è successo a me.”

Judy tremava sempre più. Non aveva mai dubitato dei suoi sentimenti per Shannon e lo stesso poteva dire di lei. Ma ora, iniziava a nutrire dei dubbi. Davvero Shay non era d’accordo con qualcuna delle decisioni che aveva preso? Oppure era rimasta con lei solo per non rischiare di trovarsi nuovamente con il cuore a pezzi?

“Sembri titubante, Judy.” esclamò Nick mentre notava l’espressione negli occhi della coniglietta. “Forse mi sbaglio. Forse lei condivideva tutte le decisioni che hai preso e per questo ti è rimasta accanto. Ma non possiamo averne la certezza, perché lei è morta… e non ti è rimasto più nessuno.”

“E così hai deciso di venire qui per parlare con me.” disse Judy.

“Nessun altro lo avrebbe fatto. Puoi starne certa.” rispose Nick.

“Dovrei apprezzare il fatto che tu sia venuto qui per parlarmi, ma sappi che non intendo esserti grata.” esclamò Judy. “Non mi piace il fatto che mi stia rimproverando e alcune delle cose che hai detto su Shay. Come hai detto, non potrai mai esserne sicuro. Questo significa che, per quanto tu ne sappia, mi hai raccontato soltanto delle storielle credibili.”

Nick riusciva a stento a nascondere la delusione.

“E io che speravo avessi iniziato ad ascoltarmi.” esclamò mentre sentiva come una stretta al petto. “D’accordo. C’è un’ultima cosa di cui voglio parlarti, Judy. È il vero motivo per cui ti sei messa con Shannon.”

“Prima che tu aggiunga altro, faresti meglio a stare attento a ciò che mi dirai.” minacciò Judy mentre si avvicinava a Nick con sguardo furente. Ciò nonostante, la volpe non mostrava alcuna paura.

“Ci ho pensato per tutto il tempo. Perché stavi insieme a un’altra volpe? Perché proprio una femmina? Perché non ti ha infastidito intraprendere un’altra relazione dopo quello che era successo? Poi ho capito che gli indizi risiedevano nella ragione principale per cui ci eravamo lasciati. Al contrario di me, Shay non avrebbe mai potuto metterti incinta. Il che significa che potevi goderti la tua nuova relazione senza ripercussioni. Shannon non era soltanto la mia surrogata, la tua luce, il tuo nuovo oggetto amoroso. Lei era qualcos’altro. Lei era il tuo capro espiatorio.”

Per Judy quelle parole furono la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Tentò di assestare un pugno a Nick, ma contrariamente a quanto era avvenuto l’ultima volta in cui era stato colpito, la volpe aveva parato il colpo. Ciò nonostante, la rabbia di Judy non era intenzionata a scemare.

Come hai osato?!” gridò Judy piena d’odio.

Io?! Come hai osato tu, piuttosto?!”, urlò Nick di rimando. Judy tentò di colpirlo con un altro pugno, ma Nick si era difeso bene. “Eri davvero convinta che se lei fosse rimasta con te, tutto il resto non avrebbe avuto alcuna importanza. Anche se lei avrebbe dovuto sostenere tutta la pressione dei tuoi problemi.”

“Io non ho mai messo pressione a Shay con i miei problemi.” disse Judy.

“Ma saresti corsa da lei ogni volta lo avresti ritenuto necessario, non è vero?” domandò Nick. “È così. Anch’io ti ho sempre dato la spinta giusta per affrontare le cose. Tu hai dimenticato la ragione principale che ti ha spinto a diventare un agente di polizia. Rendere il mondo un posto migliore. Ma come puoi farlo se hai ferito tutti coloro che ti volevano bene? Guarda in faccia la realtà, Judy! Tu sarai troppo orgogliosa per ammetterlo, ma io non lo sono. Non siamo affatto gli eroi che tutti credevano che fossimo! Noi siamo tipi orribili!” ammise. “Io sono una volpe che ha passato gran parte della vita a frodare e ingannare il prossimo. Tu, invece, sei la coniglietta che per ben due volte ha messo nei guai l’intera città perché non ha pensato alle conseguenze delle sue azioni. È come ti ho detto quando ci siamo incontrati. Volpe acuta, coniglietta ottusa. Questo è ciò che abbiamo fatto. Questo è ciò che siamo. Questo è ciò che sempre saremo.”

Questo è ciò che siamo, eh?!” gridò Judy. “Allora questo fa di te un criminale. Un criminale che io non ho sbattuto in prigione per evasione fiscale solo perché mi avevi fatto pena.”

“Sì, avresti dovuto farlo.” rispose Nick. “È stata la città a trasformarmi in un criminale. Ma cosa ha fatto la città a te? Ti ha reso un’eroina? No. Ti ha fatto diventare una criminale? Nemmeno. Vuoi sapere qual è la definizione corretta per qualcuno che vuole soltanto ferire i sentimenti di tutti quelli che gli vogliono bene senza alcun rimorso? Questa è la definizione di un mo…”

Smettetela! Tutti e due!” gridò una voce femminile.

Judy e Nick smisero di discutere e si girarono per capire chi avesse lanciato quella richiesta perentoria. La figura si fece avanti e li fronteggiò. Era una coniglia di mezza età che indossava una maglia viola senza maniche e una gonna blu con delle carote ricamate sopra. Era la madre di Judy, Bonnie Hopps.

“Mi dispiace, Nick. Ho resistito più che ho potuto, ma non ce l’ho fatta.” disse Bonnie. “Dovevo intervenire.”

“Mamma?” esclamò Judy sorpresa nel vederla.

“Ciao, Judy. Dobbiamo parlare.”


[1] Neologismo costituito dall’unione delle parole carota e cattolici.


 

Note dell’autore: Rieccomi a voi con il secondo capitolo!

Devo ammettere che ho particolarmente apprezzato il modo in cui l’autore della storia originale sia riuscito a dar voce, attraverso le parole pronunciate da Nick, a tutti i dubbi che mi sono venuti in mente riguardo alla relazione fra Shay e Judy emersa nella storia di Borba intitolata Born To Be Alive. Inoltre, come avrete avuto modo di osservare nella mia nota, nella storia in questione l’artista ha spiegato che i genitori di Judy sono osservanti di una particolare confessione religiosa assimilabile al Cattolicesimo per via di una chiara visione tradizionalista e antiabortista. Non dimenticate che Borba è originario del Brasile, un Paese in cui oltre il 60% della popolazione è cattolico. A questo proposito, a pagina 17 di I Will Survive potrete notare un’icona della Vergine Maria con Gesù Bambino sotto forma di conigli.

Come sempre, vi lascio una serie di link utili:

Profilo dell’autore della fanfiction originale: https://www.fanfiction.net/u/5554301/Dizzie-HamHam-Writer  

Capitolo II di Zootopia: True Forgiviness: https://www.fanfiction.net/s/13258091/2/Zootopia-True-Forgiviness

Permesso dell’autore: https://www.fanfiction.net/pm2/post.php?rid=261359278#last

Pagina 1 di I Will Survive (in lingua inglese): https://www.deviantart.com/borba/art/I-Will-Survive-01-669500569

Pagina 1 di Born To Be Alive (in lingua inglese): https://www.deviantart.com/borba/art/Born-To-Be-Alive-01-766176628

 

Questo è quanto. Vi ringrazio per l’attenzione e vi auguro una buona lettura!


   
 
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