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Autore: vento di luce    05/07/2019    10 recensioni
Una raccolta di racconti eterogenei,che comprende non solo i personaggi principali,ma anche molti altri personaggi,trattando i loro sentimenti a partire da una parola,che sia astratta o concreta,che ha catturato la mia attenzione,facendo riferimento sia all'anime che al manga.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Nave-Abel jr
One shot


*********

"Abbi cura di te,torna presto,ti aspetteremo qui",gridavano delle voci dalla terraferma,disperdendosi confuse fra le onde dell'oceano.
"Grazie amici,grazie di tutto,non vi dimenticherò mai",sussurrò la ragazza dai lunghi capelli biondi,affacciata alla balaustra della grande nave che man mano si stava allontanando dalla banchina,tenendo in braccio un bambino dai folti capelli scuri,che agitava contento una mano paffuta.
Emma,Dick,Catherine ed i suoi genitori,Joy,il signor Allen,il conte Wilson ed il suo adorato padre,erano tutti al porto per salutarla,in occasione del viaggio inaugurale della nave Lady Georgie,dall'Inghilterra verso l'Australia.
"Mamma è bellissimo qui",disse il piccolo raggiante,facendo un gran sorriso alla ragazza.
"Si amore",rispose Georgie tenendolo per mano,mentre si dirigevano di nuovo fuori,dopo aver sistemato i bagagli nei loro alloggi. Si sedettero poi su di una panchina,con il bambino che non riusciva a stare fermo ed a smettere di parlare,mentre la brezza marina solleticava i boccoli dorati della giovane.
"La mia Australia",sussurrò Georgie,osservando quel panorama sconfinato dinanzi a lei,mentre la nave procedeva spedita.
"Mamma,mamma guarda",disse in quell'istante il bambino,indicando in alto con un dito della sua mano minuta "cos'è quello?"
"Un gabbiano tesoro",rispose la ragazza "e vedrai quanti begli animali ci sono in Australia,"continuò mentre il bambino la ascoltava sbalordito,con la bocca leggermente aperta.
La giovane aveva lasciato Londra con il suo piccolo Abel jr,per far ritorno nella terra che l'aveva accolta,dove era cresciuta. Il suo cuore era colmo di gioia all'idea che suo figlio avrebbe finalmente conosciuto il luogo dove suo padre e sua madre erano vissuti felici.
"Così piccolo,eppure già una vita così avventurosa",mormorò Georgie sistemandogli il suo cappellino preferito sulla testa,mentre si era addormentato sul suo grembo.
Era così Abel jr,vivace ma dolce,proprio come suo padre.
Ogni volta che guardava quegli occhi,pensava Georgie giocando con le ciocche ribelli del bambino,rivedeva quelli dell'uomo che amava e che aveva scoperto di amare troppo tardi.
"Abel",mormorò la ragazza dallo sguardo velato di malinconia,pensando all'uomo che le era stato sempre vicino proteggendola da qualunque pericolo. Non voleva ricordare,ma,cullata dalle onde dell'oceno,i ricordi riaffioravano spontanei nella sua mente,ad uno ad uno.
Ripensò a come i suoi sentimenti erano cambiati giorno dopo giorno,dopo aver lasciato Lowell ad Elisa. Un qualcosa che esisteva da sempre,ma che non aveva mai voluto vedere,come quel bacio a casa dello zio Kevin,così diverso da quelli delicati di Lowell.
Ricordò quando,nonostante avesse respinto il suo amore,Abel le era stato sempre accanto,vegliando su di lei in disparte,anche nelle situazioni più pericolose,come la fuga da Dangering. Non riusciva e non poteva dimenticarlo,come non poteva dimenticare la prima ed unica volta che fecero l'amore,in quella cella gelida,grazie all'aiuto della dolce Maria. Alla visione del ragazzo che amava,vestito di stracci ed incatenato al muro,si era accorta di quanto lo volesse con tutta se stessa,di quanto avesse sempre desiderato affondare le sue  mani in quei capelli corvini,baciare quelle labbra morbide,accostare il suo seno a quel  torace muscoloso,accarezzare quelle ampie spalle. Era davvero quello l'amore?
"Amore mio",sussurrò cercando di allontanare quei pensieri,guardando il volto sereno di suo figlio,accarezzandogi una guancia. Non voleva pensare più a niente Georgie,ma i ricordi continuavano a tormentarla,gli sforzi per salvare Abel e quegli spari che le avevavano assordato il cervello.
"Abel,aspetto un figlio da te",aveva fatto solamente in tempo a dire al ragazzo morente,martoriato dai colpi di quell'arma da fuoco.
Quel giorno era ancora vivido dentro di lei,le urla,il dolore profondo e poi l'apatia in quel letto,culla della sua sofferenza.
"Arthur,Abel,mi avete lasciata sola",ripeteva solamente non mangiando e non dormendo più,bagnando di lacrime quel cuscino,sotto lo sguardo afflitto del padre.
Ma quella piccola creatura,che cresceva dentro di lei giorno dopo giorno,le aveva dato la forza di vivere,anche se molte volte avrebbe desiderato solamente morire.
"Mamma",bisbigliò nel frattempo il bambino nel sonno,girando la testa,ridestandola da quei dolorosi pensieri,come se reclamasse attenzioni. Georgie lo strinse allora ancora di più al suo grembo."Mamma",ripetè poi di nuovo il bambino intorpidito,aprendo gli occhi lentamente,sorridendole.
Le sorrideva come ogni volta che guardava quel quadro regalo del nonno Fritz,cui era tanto affezionato,che ritraeva il padre,il giorno che venne alla luce.
"Cresce ogni giorno di più,sano e forte",sussurrò Georgie guardando il figlio con occhi luminosi,pensando a quando aveva imparato a camminare,a quanto tutti lo avessero vezzeggiato e coccolato sin da subito. Emma che gli aveva cucito dei bellissimi vestitini marinari,Catherine e Joy che se lo contendevano.
"Da grande disegnerò anch'io le barche,come papà che ha disegnato questa",disse il piccolo in quell'istante con orgoglio alla madre commossa. Ripeteva spesso quelle parole,la ragazza gli aveva raccontato più volte di quando suo padre si era imbarcato per la prima volta al porto di Sydney ed ogni volta era come fosse la prima.
"Abel,perchè mi hai lasciata,perchè ci hai lasciati?",mormorò Georgie sospirando. "Volevi la felicità mia e di Arthur,ci hai sempre protetti,ma avevi promesso,avevi promesso."
"Mamma,sei triste"disse in quel momento il bambino preoccupato,toccandole un braccio con la sua piccola mano.
"No amore mio",rispose Georgie trattenendo a forza le lacrime,il suo cuore sanguinava ma provava anche una sensazione diversa,particolare. Il richiamo dell'Australia diventava sempre pù forte,istante dopo istante,ma non riusciva a comprenderne il motivo.
"Crescerai qui bambino mio,nel paese della mia infanzia",pensò guardando Abel jr teneramente.
Procedeva fiera nel frattempo la maestosa Lady Georgie,solcando le onde impetuose del mare,durante quella lunga traversata.
Il cielo era sereno e Georgie,riprendendo in braccio il suo bambino,volse lo sguardo in alto ed un improvviso tepore la pervase.
Sorrideva Abel da lassù,la sua nave stava portando la donna che amava più di ogni altra cosa e suo figlio verso una nuova vita,verso un futuro pieno di gioia e di speranza.

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