Epifania
e congedo
Sol ora, come gli alti girasoli
Si voltano piano alla luce eterna
Che sale le scale dell’orizzonte
Costringo pur i miei occhi alle
movenze
Tue, che sali le scale del mio sguardo
E ahimè! Quante finestre sopite
Apristi, con la forza dei tuoi lumi
Mio Sole!
Della tua fiamma son ora solo i fumi
Dei miei sogni, vitree schegge
appuntite.
Ancora chiedo al destino un
traguardo
E quali nelle tue mani le essenze
Verso quali libertà tu sei ponte.
Sopra di me un’aquila l’aria sferza,
io, preda, in lei vedo te e invidio
i suoi voli.