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Autore: la_pazza_di_fantasy    10/07/2019    0 recensioni
La nuova generazione del Seido è pronta a prendere le redini della squadra.
I figli dei grandi campioni stanno per entrare in campo e far vedere quanto valgono e per riuscire a superare i loro stessi genitori.
In America si sta svolgendo il campinato mondiale giovanile di Baseball, quale miglior occasione per far vedere il proprio talento?
Ma ci sarà qualcuno che darà del filo da torcere ai giovani campioni.
AVVERTENZE: Omegaverse accennato
Genere: Generale, Slice of life, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Eijun Sawamura, Haruichi Kominato, Kazuya Miyuki, Satoru Furuya
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Ace of Diamond new generation'
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Nagi picchiettava distrattamente il piede a terra mentre guardava arrabbiata il cellulare che non ne voleva sapere di funzionare. Da quando era arrivata in Giappone con il padre il cellulare aveva iniziato a non funzionare e la ragazza era stata costretta ad andare cinque volte in un negozio per capire il problema. Cinque senza contare la prima volta che era andata da sola e non era riuscita a capire una parola di quello che il commesso le stava dicendo. Alla fine era andata con il padre, che con grande stupore della ragazza, parlava un giapponese molto fluente e si era fatto capire in due secondi dal signore.

Nagisa sapeva che doveva avere pazienza per il cambio di gestore, ma non ne poteva più di stare senza internet. Non sapeva nemmeno se le squadre giapponesi avessero vinto il mondiale.

Nonostante ciò era felice perché si trovava al Seido (AL SEIDO) e avrebbe chiesto direttamente ai ragazzi com’era andata. Non vedeva l’ora di rivedere Ryoichi. Nonostante non fosse un genio era riuscita a superare senza problemi il test per entrare nella scuola, ovviamente l’aveva fatto in inglese visto che spiccicava solo poche parole in giapponese, ma avrebbe imparato presto. Nagisa era felice anche perché quello stesso giorno avrebbe fatto il suo debutto nella squadra di baseball del Seido. Non vedeva l’ora.

Il suono della campanella fece ridestare Nagi che mise velocemente il telefono sotto il banco e guardò i suoi nuovi compagni entrare in classe. Li scrutò attentamente cercando volti conosciuti. Ma solo due persone attirarono la sua attenzione, erano un ragazzo e una ragazza con entrambi i capelli rosa. La ragazza aveva gli occhi grigi che fecero ricordare a Nagi la sera della festa prima del mondiale. Quella ragazza era andata a chiamare Ryoichi. Il ragazzo l’aveva visto molto probabilmente in campo perché non aveva un ricordo vivido della sua faccia.

Nonostante li avesse riconosciuti non disse niente e li seguì con lo sguardo mentre prendevano posto insieme agli altri ragazzi. Poco dopo entrò il professore e tutti si alzarono, Nagi lo fece con qualche secondo di ritardo presa alla sprovvista, e successe la stessa cosa quando si risedette.

Il professore iniziò a parlare velocemente in giapponese e la castana rinunciò a capirci qualcosa dopo le prima cinque parole. Troppo veloce. Dopo un po’ Nagi sentì alcuni ragazzi che dopo essere stati chiamati iniziavano a presentarsi, o almeno era quello che Nagi credeva. Presto arrivò il turno della ragazza rosata e Nagi prestò molta attenzione, ma l’unica cosa che capì fu il nome: Sei Furuya. Aveva lo stesso cognome di Ryoichi quindi forse erano parenti. Poi la ragazza fece i collegamenti e granò gli occhi ricordandosi che anche il cognome del lanciatore del Seido, Satoru, era Furuya.

-Kuramochi Goro- a quel nome l’altro ragazzo rosato si alzò e cominciò a parlare sempre facendo confondere Nagi.

-Miky Nagisa- Nagisa si alzò di scatto facendo rovesciare involontariamente la sedia e facendo ridere un bel po’ di gente. Si guardò intorno e si ritrovò gli occhi sorpresi di Sei e Goro puntati addosso.

--Ehm ecco io non so il giapponese quindi cosa dovrei fare?-- Chiese la ragazza in inglese grattandosi la testa in imbarazzo. Il professore la guardò per qualche secondo confuso, poi parve illuminarsi.

--Scusami, mi ero dimenticato di avere un’alunna straniera presentati-- le disse in un inglese stentato. Si vedeva che era arrugginito.

--Va bene sono Nagisa Miky sono nata in America e adesso vivo a Tokyo perché mio padre si è trasferito qui. Ah sono per metà Giapponese ma conosco solo qualche parola-- disse la ragazza molto lentamente cercando di farsi capire dai più, ma dalla maggior parte delle facce perplesse della sua classe intuì che avevano capito poco e niente. Solo i due rosati sembravano aver capito tutto quello che aveva detto.

Nagi alzò la sua sedia e si risedette tranquillamente al suo posto tenendo lo sguardo il più basso possibile. Il professore riprese tranquillamente a parlare velocemente in giapponese dimentico della sua presenza.

La lezione passò molto lentamente anche perché era come se tutti i professori si fossero dimenticati della presenza di un’allieva straniera. Ogni tanto Nagi aveva lanciato sguardi in direzione dei due ragazzi, ma la prima era troppo impegnata a seguire attentamente la lezione e il secondo guardava sempre il cellulare.

Quando suonò l’ultima campanella Nagi si alzò come una furia e uscì dall’aula con altrettanta foga. In America era abituata a cambiare aula per ogni lezione, e stare tutte quelle ore nella stessa posizione e nella stessa aula non le aveva fatto per niente bene.

Solo dopo aver percorso mezzo corridoio si accorse di non sapere minimamente dove fosse il campo del club di Baseball. Si diede della stupida e iniziò a ritornare indietro quando si ritrovò i due rosati direttamente difronte.

--Ci stavamo chiedendo dove stessi andando con tutta quella foga senza saper orientarti nella scuola-- le disse in inglese la piccola Furuya sorridendole mentre l’altro ragazzo le sorrideva apparentemente tranquillo.

--dov’è il campo di Baseball?-- Chiese Nagi impaziente di sfogarsi con qualche battuta e perché no, qualche lancio (ovviamente non sul monte).

--sapevo che l’avresti chiesto, se ci avessi aspettati ti avremmo portata noi-- le disse prendendola sotto braccio imitato poi dalla ragazza e iniziando a camminare.

La trascinarono velocemente e non riuscì a imprimere bene nella memoria la strada, ma in quel momento non le importava, voleva solamente giocare a baseball.

Non ci misero molto ad arrivare, e Nagisa venne dolcemente trascinata da Sei nello spogliatoio per mettersi la divisa biancha della squadra. Mentre la ragazza si legava i capelli in una coda bassa nello spogliatoio entrò un gruppo di ragazze che Sei iniziò a guardare con interesse per poi sorridere.

-KIYO!- gridò la rosata per poi buttarsi fra le braccia della mora che era appena entrata.

-con calma fragolina, sembra che non ci vediamo da secoli!- disse la mora stringendo comunque l’altra ragazza in un abbraccio.

-indovina con chi mi hanno messa in classe- disse Sei alla mora che nel mentre aveva iniziato a cambiarsi. A Nagi quella ragazza sembrava familiare, ma non si ricordava dove l’aveva vista.

-con il tappo!- disse Kiyo sospirando esasperata.

-come fai a saperlo?- chiese Sei abbastanza confusa.

-io sono finita con Shiki e Zenko, era l’unico rimasto-

-oddio sei finita con quei due– Sei iniziò a ridere come una pazza ricevendo un’occhiataccia da parte della ragazza. Poi la rosata si incamminò verso Nagi e la trascinò verso la ragazza mora.

-ti ricorda qualcuno questo faccino– disse Sei togliendo il cappello a Nagi. Kiyo la scrutò per un po’ e poi sembrò avere un’illuminazione.

-oddio tu sei la ragazza di Ryoichi- disse la mora facendo capire alla povera Nagi sono il nome del lanciatore.

-come ci sei arrivata qui? - chiese la mora in direzione di Nagisa mentre Sei rideva per la frase precedente pensando che se l’americana avesse compreso le parole avrebbe protestato come era solito fare suo fratello.

--ecco potresti parlare in inglese non capisco ancora bene il giapponese-- disse Nagi grattandosi dietro la testa in imbarazzo.

--nessun problema, come ci sei arrivata qui?-- chiese poi la mora sorridendo alla ragazza.

--mio padre si è trasferito per lavoro e io l’ho seguito e visto che molti giocatori che adoro sono usciti dal Seido ho deciso di iscrivermi qui--

--davvero e chi sono?-- chiese Sei mentre insieme alle altre due ragazze si incamminava all’aperto dove il boss stava controllando i ragazzi e le ragazze del primo anno aspettando che arrivassero tutti.

--Miyuki Kazuya, Chris Takigawa e Furuya Satoru-- disse la ragazza tutta contenta.

--quindi adori mio padre-- disse Sei iniziando a ridere per poi bloccarsi non appena il Boss le lanciò un’occhiata di avvertimento attraverso i suoi occhiali

--quindi Furuya è davvero tuo padre?-- chiese Nagisa con ammirazione.

--si si, anche se l’aspetto l’ho preso più dall’altro mio padre-- disse la ragazza indicandosi.

-BENE ADESSO INIZIEREMO LE PRESENTAZIONI DEI RAGAZZI DEL PRIMO ANNO, CHIEDO CORTESEMENTE SILENZIO- gridò il boss per poi dirigersi verso i ragazzi del primo anno. Nagi guardò confusa le due ragazze e Sei le spiegò a bassa voce cosa aveva detto il coach.

-Goro Kuramochi, interbase-

-Zenko Miyaguchi, lanciatore-

-Shiki Kanemaru, esterno destro- e continuarono così fino a quando tutti i ragazzi finirono di presentarsi. Il Coach passò dalla parte delle ragazze e fece un cenno alla prima di iniziare. Nagi non prestò minimamente attenzione anche perché non capiva una sola parola. Iniziò ad ascoltare solo quando arrivò il turno di Kiyo.

-Kiyo Yuki, seconda base– disse la ragazza sorridendo.

-Sei Furuya, interbase- disse la rosata al suo fianco.

Il Boss, come lo chiamavano le due ragazze annuì e puntò il suo sguardo, per quanto gli permettessero gli occhiali ovviamente, in quello di Nagi.

-Nagisa Miky, ricevitrice- disse la ragazza in giapponese, almeno sapeva quella parola. Sentì tutti gli sguardi puntati addosso, ma non abbassò lo sguardo. Il Boss annuì e passò avanti e la castana poté tirare un sospiro di sollievo.













P.S.: le parti tra --...-- sono i dialoghi in inglese.
 

   
 
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