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Autore: nisa95_    11/07/2019    1 recensioni
*Per chi si lascia rapire dalle love story tra umani ed esseri mitologici.*
Tutti sognano di trovare l’amore vero, quello per cui si scalerebbero montagne e attraverserebbero deserti, l’amore che abbatte ogni ostacolo.
Selvaggia è una ragazza di diciotto anni come tante, o forse no. Ultimamente non è più in sè da quando ha iniziato a fare strani incubi... Così fuori di testa, da non riuscire più a distinguere ciò che è sogno da ciò che è reale; ma è solo l'inizio, perchè con l'arrivo di Jareth, un ragazzo nuovo a scuola, le stranezze non faranno altro che peggiorare...
Una storia d'amore e morte, in cui il sentimento lega Jareth a Selvaggia e viceversa, che li porterà ad uno scontro destinato a stravolgere tutto ciò che lei conosce o almeno, così credeva.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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La ragazza dai lunghi capelli corvini, spalancò gli occhi per la sorpresa dall’impeto di quel gesto; risvegliatasi da un sonno che la stava portando alla morte. Anche il suo corpo – che si era assopito fino a quel momento – si rianimò e con esso, anche il dolore.
Selvaggia, nel provare a sollevare il busto, sussultò dalla sofferenza straziante che la colse del tutto alla sprovvista. Quanto avrebbe voluto imprecare fino a restare senza fiato. Doveva andare via subito da quell’immensa sala da ballo. E già che c’era, anche da quello che le sembrava un castello. L’ex consigliere avrebbe potuto tornare in qualsiasi momento e lei, non era affatto in grado d’affrontarlo.
Si accorse della presenza dello sconosciuto del suo sogno solo in seguito, immobilizzandosi quando i suoi occhi blu oltremare, incrociarono la maschera che portava al viso. La metteva a disagio e quella situazione catastrofica, non aiutava per niente. Era proprio com’era apparso nella sua visione, quasi come se non fosse stato soltanto un incubo e questo, le fece dubitare che non se lo fosse affatto sognato, ma ch’era entrato lui nella sua mente. Corrugò le sopracciglia al solo pensiero.
Chi era quel ragazzo e soprattutto, cosa voleva da lei?
Per un attimo, il pensiero che fosse il suo Jareth, la colse di gioia, ma il suo amato, non avrebbe mai indossato una maschera e tantomeno, si sarebbe mai agghindato di nero. Lui amava solo i colori naturali.
La Regina, si puntellò sui gomiti, facendo forza sulle braccia e sollevando finalmente il busto, senza provare un forte malore che le mozzasse il fiato. Avrebbe chiacchierato in seguito con il ragazzo-corvo. Non era il momento adatto quello.
Fece una smorfia di dolore, ma riuscì a soffocare un lamento.
Il ragazzo sembrò prodigarsi ad aiutarla, in un atteggiamento preoccupato, ma lei lo costrinse con un semplice gesto della mano, a tenerlo lontano. Solo perché l’aveva salvata ed aiutata, non significava che potesse fidarsi di lui. Fece un bel respiro, ma fu peggio. << Devo… Devo uscire da questa stanza… >> Sussurrò allo sconosciuto.
Egli - ancora chinato su di lei - gli offrì di uovo il braccio, suggerendole probabilmente, di non fare la testarda ed accettare il suo aiuto.
Selvaggia represse l’orgoglio e vi si aggrappò per riuscire a sollevarsi, nonostante avesse una caviglia ferita, zoppicò grazie al suo soccorso, fuori di lì e mettersi entrambi in salvo. Appena varcò l’uscita di quella dannata sala da ballo, il suo fisico si riprese. Le ferite guarirono all’istante ed il corpo assunse nuovo vigore. Tutti i suoi malori ed acciacchi, sparirono, lasciando posto al sollievo di quella guarigione miracolosa, dovuta solo alla sua magia.
All’improvviso, i muri decorati, iniziarono a tremare ed il soffitto, a sgretolarsi sopra le loro teste. Pezzi di marmo e granito, cascavano sul pavimento come foglie secche dalle fronde di un albero.
I due corsero fuori, passando per quel lungo corridoio che sembrava infinito mentre il terrore, attanagliava i loro animi ed il castello, s’accartocciava su se stesso come vecchia carta da buttare. Quando la luce dell’alba, bagnò le loro figure coi suoi raggi solari, quel luogo andò in pezzi, diventando solo un cumulo di macerie e rovine.
I corvi, appollaiati sui rami degli alberi attorno a loro, gracchiarono e svolazzarono le lunghe ali nere in segno di gioia, accogliendo i due sopravvissuti.
Edelweissfee giunta in quel momento e seguita da Gal Gla e Trock, correva a perdifiato verso di loro, agitando le braccia bianche, sollevata che la sua amica stesse bene: << Selvaggia! Che bello, stai bene! >> Gridò entusiasta, sorridendo raggiante quanto il sole. La Strega dei corvi venne travolta da quel bagliore ambulante, finendo entrambe sull’erba che profumava di notti stellate. Si strinsero forte quasi a farsi male a vicenda. << Credevo che non ti avrei più rivista! >> Bisbiglio infine, con le lacrime agli occhi.
La Goblin più burbera fissando quella scena commovente, borbottò alla sua inseparabile compagna che a stento tratteneva le lacrime dalla commozione: << Se non fosse stato per noi, il Re non sarebbe mai arrivato in tempo a salvarla. Questo poteva dirlelo >> Fece con fare stizzito, mentre Trock – per tutta risposta – faceva spallucce, tirando su col naro.
Selvaggia si staccò dalla Dama Bianca. Perplessa, l’aiutò a tornare eretta e ponendole così, un quesito dubbioso: << L’Erlkönig è venuto a salvarmi? >> Chiese a tutti ed a nessuno in particolare, ma fissava con sguardo confuso, la sorella del Re.
Gal Gla nell’udire quella domanda così sciocca, sbottò: << Certo! È partito alla carica senza nemmeno ringraziare e… >> Venne bruscamente interrotta dalla sua amica.
<< E lui, chi sarebbe?! >> Indicò lo sconosciuto col suo lungo dito ossuto. Sembrava che nessuno si fosse reso conto della sua presenza fino a quel momento.
Selvaggia era sempre più frastornata: << Lui mi ha salvata! >> Specificò.

E non Jareth…

Aggiunse mentalmente, rammaricata, ma questo, non osò proferirlo ad alta voce. L’avrebbe ferita ancora di più… E per quel giorno, aveva già patito anche troppa sofferenza.
Edelweissfee, si guardava in giro, improvvisamente agitata: << Allora dov’è mio fratello, dunque? >> La sovrana, iniziò a percepire l’angoscia nel suo animo.
Aveva ragione.
Dov’era il suo Re?
Si rivolse al ragazzo-corvo che l’aveva salvata: << Tu per caso, hai visto l’Erlkönig? >> In presenza d’altri, non l’avrebbe mai chiamato Jareth. Quello era un loro segreto e voleva che rimanesse tale.
Lo sconosciuto dopo un lungo momento d’esitazione, indicò la collina di macerie, muto come una tomba. La ragazza, lo fissò spaesata, adocchiando poi sia il suo dito guantato, che le rovine di quello ch’era stato il covo del nemico.
<< Che sta cercando di dire? >> Domandò intimorita la Dama Bianca.
Selvaggia si fece prendere dal panico: << Il Re degli Elfi è lì sotto?! Stai cercando di dirmi questo?! >>
Lo sconosciuto assentì e tutto quello che la Regina aveva sempre temuto, la fece raggelare di paura; se l’Erlkönig era davvero lì sotto, non c’era un minuto da perdere.
Si gettò verso le macerie con l’unico pensiero irrazionale di poterlo salvare, ma il ragazzo-corvo, la bloccò per i fianchi, stringendola a sé per non lasciarla andare via.
Le urla di dolore della ragazza, spaventarono i corvi a tal punto che volarono via, tingendo per un istante, il cielo di nero.

*Angolino dell'Autrice*
COLPO DI SCENA Tadan <3
Dove sarà finito Jareth? Sarà ancora vivo? Ma soprettutto, chi è ora questo nuovo personaggio? :D
Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo^^
Ringrazio come sempre Hicetnunc95 che commenta sempre <3
P.S
Lei conosce il seguito xD <3
  
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