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Autore: Padfootblack    11/07/2019    0 recensioni
James Sirius Potter è tutto il contrario di suo padre: spavaldo, egocentrico e con un'autostima alle stelle.
Elladora Nott è totalmente diversa dai suoi genitori: buona, paziente e con una passione sfrenata per il Quidditch.
Cosa succede quando un Grifondoro impettito incontra una Serpeverde combinaguai?
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Lysander Scamandro, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 1 - Elladora Nott


Non avevo proprio un buon rapporto con la famiglia Weasley/Potter. E visto che insieme formavano la maggior parte della Casa Grifondoro, non avevo dei buoni rapporti con i grifi. Era tutto nato dal primo anno e dall’entità che aveva il nome di James Sirius Potter. Mi aveva presa in giro fin dal primo anno perché ero Serpeverde e perché mio padre e mio nonno erano stati dei Mangiamorte nel passato. Non capivo cosa avesse a che fare con me tutto questo, ma a quanto pare Potter pensava che il Marchio Nero si tramandasse di generazione in generazione. Che enorme scemenza. Per tutta risposta, mi limitavo a non replicare alle sue battute e a far finta che non esistesse: non avevo tempo da perdere con lui. L’unica nota negativa era che il mio migliore amico fin da quando ero nata era Scorpius Malfoy. E da sei anni purtroppo, se conoscevi Scorpius eri obbligato anche a conoscere Albus Severus. Non era male, era un ragazzino intelligente che si faceva un sacco di paranoie perché era finito nella “Casa dei cattivi”. Ma noi Serpeverde non eravamo cattivi, anzi, io ero la più buona del mio anno ed aiutavo chiunque avesse bisogno di una mano. Chiunque tranne i Potter/Weasley, ovviamente.

“Elle”mi chiamò Scorpius destandomi dai miei pensieri: “A che pensi?”. Ero in biblioteca, stavo tentando di finire i compiti, ma non potevo ignorare quella testa calda di Potter che era venuto a sedersi al nostro tavolo, quello dedicato ai Serpeverde che lui tanto odiava.

“Al tema sulle Maledizioni senza perdono”mormorai.

“Saprai già farle, no? Papino non te le ha insegnate appena nata?”disse James Potter.

“Jamie”lo chiamò Albus: “Lasciala in pace”

“Dico solo che voi serpi siete avvantaggiate”. C’erano almeno altri dieci tavoli liberi, doveva proprio venire qui, di fronte a me, a mostrarsi in tutta la sua antipatia? Sapevo essere molto cattiva se volevo, ma non dovevo cadere nelle sue provocazioni.

“James, va via e lasciaci studiare in pace”ordinò il fratellino. Nonostante avessero due anni di differenza, Albus era molto più maturo e molto più intelligente del grifo impettito.

“Elle!”cantilenò una voce annoiata. Lysander Scamandro stava venendo verso di me, la camminata ciondolante faceva danzare i suoi capelli biondo platino lunghi fino alle spalle. Appoggiò i gomiti sul tavolo di fronte a me e fissò gli occhi azzurri nei miei: “Ho bisogno di una mano”

“Non ho ancora finito il tema ...”

“Nah, non quello. Possiamo parlare fuori?”. La mia voglia di avere un’istruzione adeguata per il mio futuro mi teneva incollata alla sedia, ma Lysander sembrava davvero aver bisogno di me. Mi alzai velocemente e lo trascinai fuori dalla biblioteca.

“Macmillan è in punizione e domani abbiamo la partita di Quidditch, e sai che è un battitore imbattibile. Al suo posto Smith ha pensato di piazzare Cauldwell, è un tale idiota!”

“Arriva al punto, Lys”

“Abbiamo bisogno della Pozione polisucco”confessò: “Macmillan la berrà per trasformarsi in Cauldwell e viceversa, nessuno si renderà conto di niente e vinceremo la partita”

“Giocate contro Corvonero, giusto?”domandai.

“Esatto. Verrai a vederci?”

“Ma certo, devo tenere sotto controllo i punti”. Ero cercatrice Serpeverde dal mio secondo anno ad Hogwarts e non potevo perdermi neanche una partita di Quidditch. Dovevo segnarmi i punti di ogni partita, controllare le strategie degli altri giocatori e mettercela tutta per battere Grifondoro. L’anno scorso avevano vinto loro, l’anno prima noi, era una costante oscillazione, ma desideravo quella Coppa, anche solo per vedere la faccia di Potter delusa e amareggiata. Quel ragazzo tirava fuori il peggio di me.

“Sapete che tanto non vincerete la Coppa, vero?”chiesi in uno slancio di antipatia alla Potter. Lys sbuffò: “Vedremo, quest’anno siamo agguerriti. Allora, ci stai?”. Entrare nell’ufficio della professoressa Coobage e rubare la sua Pozione non sarebbe stato difficile, non era la prima volta che lo facevo e lei era un po’ rimbambita, non si sarebbe resa conto del furto. Ma rubare qualcosa per puro divertimento e rubare qualcosa per ingannare a Quidditch erano due cose ben diverse. Il Quidditch era sacro. Lys parve leggermi nel pensiero quando sospirò: “Ti prego, Elle”

“Non è giusto”

“È da quando hai messo piede ad Hogwarts che rubi pozioni ed esci nonostante il coprifuoco, sei una piccola combinaguai ...”

“Stiamo parlando del Quidditch”

“È l’ultimo favore che ti chiedo”. I suoi occhi brillarono nei miei, così pieni di speranza e fiducia nei miei confronti. Conoscendolo, sapevo che aveva pensato a tutti i modi possibili per risolvere la situazione e questo era l’unico plausibile. Non potei dirgli di no. Annuii: “Okay, ma è l’ultima volta”

“Lo hai detto anche settimana scorsa ...”

“Ehi, non è colpa mia se Mrs Purr è scappata!”

“Hai gettato uno Schiopodo Sparacoda sopra di lei ...”

“Beh, Gazza si stava avvicinando e dovevo evitare che mi beccasse in flagrante”mi giustificai. Non era stato bello, ma odiavo Aritmanzia ed ero dovuta entrare nell’ufficio del professore per controllare le domande del compito e passarle poi al resto della classe. Insomma … era a fin di bene!

“Hai traumatizzato un gatto”mi prese in giro Lys: “Mia madre non sarebbe felice ...”

“Tua madre sarebbe d’accordo nell’ammettere che gli Schiopodi Sparacoda non sono creature malvagie, lo diventano solo quando attaccate e Mrs Purr stava per piombarsi su quel povero schiopodo”. E chiusi lì il discorso, dandogli la mano: “Domattina in Sala Grande”

“Sei la mia salvatrice”.

 

Il coprifuoco era scattato: nessuno studente poteva uscire dal proprio dormitorio, tutti dormivano pacificamente nei propri letti. Tutti tranne me. Uscii dalla stanza, diretta all’ufficio della professoressa Coobage, con dei Detonatori Abbindolanti nella tasca pronti a scoppiare se qualcuno mi avesse beccata. Quella sera la ronda toccava ai Capiscuola Serpeverde, Zabini e Higgs, e non mi avrebbero mai punita, o la nostra Casa avrebbe perso dei punti. C’era il 90% di possibilità di riuscita della missione. Stavo avanzando lentamente nei corridoi bui quando sentii qualcosa dietro me. Mi voltai, ma non vidi nulla, tutto sembrava tacere. Non c’era né Mrs Purr (povera gatta, speravo non fosse sparita per sempre) né si sentiva il tanfo di Gazza. L’immaginazione mi giocava brutti scherzi. Continuai per la mia strada, la bacchetta ben salda nelle mani, gli occhi che saettavano da una parte all’altra. Stavo facendo tutto questo per quella testa calda di Lys, se solo mi avessero beccata … oh no, non volevo un’altra punizione con il professor Booman, mi faceva pulire i vasi da notte senza guanti! Puntai la bacchetta contro l’ufficio della professoressa e sussurrai: Alohomora. Quell’antro era il regno di ogni Pozionista, Albus lo avrebbe amato. Le mie mani cercarono il secondo scaffale a destra ed eccola lì, la boccia piena di fresca Pozione Polisucco. Ne versai un po’ in una fiala che avevo portato con me. L’odore terribile e la consistenza grumosa rimandavano alle torte di compleanno realizzate da Hagrid. Chiusi la boccia e la sistemai esattamente dov’era prima, in mezzo a cumuli di polvere. Osservai fuori dalla porta e cautamente uscii da quel luogo, richiudendo bene la serratura. Ora dovevo solo tornare nei sotterranei senza farmi vedere e il gioco era fatto. Camminai in punta di piedi verso la mia adorata Casa quando sentii un fruscio dietro me. Allora non era immaginazione! Mi voltai tenendo alta la bacchetta, ma ciò che avevo davanti era la peggiore scoperta che potessi fare quella sera. Potter mi stava puntando la sua bacchetta al petto, a debita distanza. Potter?!

“Non si può andare in giro per i corridoi di notte, Nott”mi fece presente.

“Senti chi parla, Potter, sei fuori anche t...”. Ma notai la spilla di Prefetto sul suo petto. Impossibile, avevo controllato lo schema in Sala Comune e oggi risultavano Zabini e Higgs. Che fosse un altro stupido scherzo di Potter? Eppure non potevo farmi beccare, a Lys serviva davvero la Pozione e io non potevo essere colta in flagrante durante un furto, mi avrebbero cacciata dalla squadra!

“Zabini e Higgs si occupano della ronda stasera ...”

“Abbiamo cambiato turno”mi spiegò: “Domani sera abbiamo gli allenamenti di Grifondoro e non posso perdere tempo a pattugliare i corridoi della scuola, devo allenarmi per batterti un’altra volta”. Stupido, idiota di un Potter. Come il suo caro padre, era il Cercatore dei Grifondoro e non faceva altro che vantarsene in giro per la scuola. Fatto sta che se davvero i Prefetti avevano fatto cambio turno, dovevo tentare di fuggire da Potter perché a lui avrebbe fatto soltanto piacere farmi avere una punizione. Erano sei anni che rubavo dalle scorte dei professori o vagavo in giro per la notte nei corridoi ed ero stata beccata pochissime volte. Non avrei permesso a Potter di denunciarmi. Posai la bacchetta nel Mantello e mi avvicinai a lui, aveva ancora la bacchetta alzata.

“Andiamo, allora, mi autodenuncio”

“Tu … cosa?”chiese con un’espressione disgustata sul volto. Anche lui era campione nell’infrangere le regole di Hogwarts e aveva preso molte più punizioni di me durante gli anni; l’idea di autodenunciarmi doveva sembrargli un affronto personale.

“Era questo che volevi fare, no?”

“Volevo scoprire cosa ci facevi nell’ufficio della Coobage”. Allora non sapeva che avevo rubato dalle sue scorte, la fiala di polisucco era ancora salva nelle mie tasche. Magari mentre saremmo andati verso l’ufficio della Preside, avrei potuto nasconderla da qualche parte senza farmi vedere da Potter, ma come? Non avrei potuto confonderlo per così poco, era maligno e non era da me.

“Osservavo la bellezza di tutte quelle fiale”mentii. Sgranò gli occhi e poi scoppiò a ridere, tirando indietro la testa, era così teatrale.

“Sputa il rospo, Nott”

“Parlerò con la Preside quando saremo da lei, così lo sentirete entrambi”

“Non andremo dalla Preside se prima non mi dici cosa ci facevi lì”. Perfetto, quindi potevo tornarmene in Sala Comune senza dirgli nulla. Mi voltai, dirigendomi verso la mia Sala.

“Nott”mi chiamò, ma non mi voltai, era stato chiaro, potevo tornare indietro senza dire nulla.

“Sono ad un passo dall’andare dalla Preside”. Vai pure, nel tempo che ci impiegherai per svegliarla, io nasconderò la pozione. Me lo trovai accanto, camminava infastidito: “Sei in punizione, Nott”

“Non puoi mettermi in punizione”

“Posso denunciarti”

“Fallo”

“Ho bisogno che tu mi segua dalla Preside”

“Non lo farò”

“Ma prima volevi autodenunciarti!”

“Ho cambiato idea”

“Cosa ci facevi là dentro?”. Ecco le mie care, amate segrete e le porte di pietra che coprivano la nostra sede da occhi indiscreti.

“Ah bene, sei al sicuro sotto terra, piccola serpe”mormorò nervoso.

“È stato un piacere, Potter”

“Ho sentito che parlavi con Lys Scamander oggi ...”

“Ci mancherebbe, eri proprio lì davanti, era impossibile per te non vederci”. Ero davanti al muro, ma non volevo che lui scoprisse come si aprivano le nostre segrete, così mi appoggiai a braccia incrociate.

“Ti ha chiesto aiuto e poi siete usciti, cosa voleva da te?”

“Sei innamorato di Lys?”domandai sarcastica.

“Che cosa?”chiese confuso.

“Perché vuoi sapere gli affari nostri allora?”

“Affari vostri? Tu e Lys state insieme?”era sempre più stupito e scioccato.

“Non vedo come questo possa interessarti”

“Lui è Tassorosso!”

“Ne sono cosciente”

“E tu ...”ma si interruppe e mi osservò, come se potesse leggermi nella mente.

“Se hai finito le tue elucubrazioni, io avrei da fare”

“Scoprirò cosa stai facendo, Nott, fosse l’ultima cosa che faccio”

“È stato un piacere, Potter. Buonanotte”. Lo salutai candidamente con la mano mentre tornava su, dimenticandosi di essere Prefetto e della sua denuncia nei miei confronti. Che idiota.

 

Tassorosso vinceva 170 a 70. Quest’anno i Corvonero sarebbero arrivati ultimi. Scesi dagli spalti per congratularmi con la squadra, Smith mi batté un cinque con un sorriso euforico: “Sei la nostra madrina d’eccezione, Nott”

“Sono felice che abbiate vinto”. Sentii una carcassa spingermi in avanti, a quanto pare Lys era comparso dietro me e mi aveva abbracciata stritolandomi, i suoi capelli lunghi e zuppi mi ricoprivano il viso.

“Abbiamo vinto!”

“Sì, Lys, me ne sono resa conto”esclamai fra le urla dei Tassi.

“E solo grazie a te”sussurrò, non l’avevo mai visto così entusiasta.

“Ah, non è vero, ce l’avreste fatta comunque. E poi, arriverete comunque secondi”lo presi in giro. Mi fece una smorfia e seguì la squadra negli spogliatoi, non prima di urlare: “Te lo scordi, quest’anno vi battiamo!”. Li salutai, osservando le loro camminate ciondolanti e vittoriose. Mary spuntò accanto a me, lo sguardo annoiato: “Non verrò mai più ad una partita di Quidditch”. Mary Pritchard era la mia migliore amica fin dal primo anno ad Hogwarts. Era il mio esatto contrario: bionda, occhi azzurri, cinica e aggressiva, ma era proprio ciò di cui avevo bisogno. Mi aveva salvata parecchie volte dagli insulti di Potter e si era subita tutte le mie lacrime.

“Neanche alle nostre? Ci servi per tifare Serpeverde!”

“Correte intorno a un campo su delle scope”si lamentò: “E due palle tentano di uccidervi, mentre una sola persona deve trovare un microscopico pallino volante”. Detta così era terribilmente offensiva.

“Tecnicamente non sono le palle che tentano di ucciderci, ma i battitori ...”spiegai. Alzò gli occhi al cielo e avanzò verso il castello mentre la seguivo: “E non corriamo e basta, cerchiamo di segnare dei punti”

“Sì, certo”era tutto fuorché interessata.

“E il boccino non è proprio piccolo, ha le ali ed è d’oro, quindi brilla ...”

“Elle, hai cinque secondi per cambiare argomento”

“I tassi organizzano una festa nella loro Sala Comune”dissi subito e scoppiò a ridere, sinceramente divertita: “E mi stai invitando?”

“Beh, non sarebbe male, guarda che sono simpatici!”

“Sei anni e sempre la stessa storia. Sono tuoi amici, non miei”

“E cosa farai tutta sola allora?”tentai di buttarla sul compassionevole, ma il suo sguardo era vivido: “Flint”

“Che cosa?”esclamai sorpresa: “Tu e Flint? Tu e il Capitano ...”

“Sì, il tuo caro Capitano, cercherò di non farlo stancare troppo per i vostri allenamenti di domani”

“Non ci posso credere”

“Ehi, almeno io sto nei confini della mia Casata”ribadì: “Tu perché non vai a consolare Davies? Dev’essere triste, la sua squadra si è appena aggiudicata il quarto posto nella classifica per la Coppa”

“Con Davies è stato solo per un periodo breve”chiarii: “E non cambiare argomento, sono ancora stupita del fatto che tu passi del tempo con Flint”

“È simpatico quando non parla”

“Questa poi”

“È davvero fissato col Quidditch”

“Ci sta, è il Capitano”

“No, davvero”sottolineò alzando le sopracciglia: “Apre bocca e l’unica cosa di cui riesce a parlare è il Quidditch. È snervante, è peggio di te”

“Grazie”dissi sarcastica: “Beh, allora ci salutiamo qui”. Ero ferma all’ingresso, Mary mi sorrideva eloquente: “Qualcuno questa notte festeggerà, eh?”

“Sarò sobria”giurai: “Per tutta la serata”

“Niente Scamandro?”

“Mary!”

“Okay, va bene”alzò le mani in segno di resa: “Una volta eri più libertina, dopo Zabini sei diventata una puritana”

“Mary!”esclamai ancora.

“Goditi la vita, Nott, non si sa mai che Bronne ti uccida prima!”. E se andò strascicando i piedi per terra. Aveva un’eleganza innata nonostante nei modi fosse la ragazza più grezza che avessi mai conosciuto.

 

“Nott!”. No, ancora lui, no. Lo ignorai, questa volta non ero fuori dal dormitorio di notte, ero solo passata a lasciare qualche libro in biblioteca e stavo tornando nel mio regno sotterraneo.

“Nott, un Prefetto ti sta chiamando!”. Chi aveva deciso che Potter sarebbe stato un ottimo Prefetto? Sgattaiolava sempre fuori dal dormitorio di notte, non seguiva a lezione, rispondeva a tono ai professori e si cacciava sempre nei guai. Era me al maschile, solo che nessuno mi aveva nominata prefetto. Mi girai con calma, pronta alla seconda battaglia di quest’anno della serie Potter-Nott.

“Sai chi è mio padre?”. L’odio verso di lui incrementava quando si vantava dei suoi antenati.

“Harry Potter”risposi, chissà dove voleva andare a parare oggi.

“E sai di chi era amico quando era a scuola?”. Tutti, tranne noi Serpeverde. Iniziai ad elencare: “Weasley, Granger ...”

“Lovegood”terminò lui. Oh no, Lys gli aveva detto tutto? Perché non riusciva a tenere la bocca chiusa quel ragazzo? Annuii fingendomi disinteressata: “Se non ti dispiace, avrei da fare ...”

“Si dà il caso”mi interruppe alzando la voce e avvicinandosi a me – la voglia di schiantarlo era così forte che la mia mano era già sulla bacchetta – “Che tu abbia rubato la Pozione Polisucco”sussurrò a un palmo dal mio viso. Oh, Lysander Scamandro me l’avrebbe pagata sul serio questa volta.

“Ed è grazie a quella che ...”

“Non hai prove”

“Lui ha confessato”

“È Scamandro, penseranno che sia una delle sue solite cose senza senso”

“Ti ho visto ieri fuori dal dormitorio”. La parola di un Prefetto che valore aveva su quella di una semplice studentessa?

“Potrei dire che era solo un vostro complotto contro di me … anzi, un tuo complotto. Luna sarà stata anche amica di tuo padre, ma Lys non mi denuncerebbe”

“E perché mai?”

“Perché siamo amici”. Beh, più o meno. Lys era stato molto chiaro l’anno scorso, ma di questo era meglio non parlarne. Eppure dagli occhi di James sentivo che sapeva qualcosa: che Lys gli avesse raccontato proprio tutto? Le mie guance arrossirono e Potter sghignazzò: “Sei caduta nella mia trappola, ma io sono magnanimo: se mi passi il tema sulle Maledizioni senza perdono farò finta di non aver visto niente”. CHE COSA? Ora mi toccava aiutare Potter per colpa di quello stupido di Scamandro! Tuttavia o questo o addio al Quidditch quest’anno. Nascosi la mia indignazione e trafugai nella mia borsa: “Affare fatto”

“Ah, è stato veloce. Per caso, potresti farmi anche una dimostrazione pratica?”. Va al diavolo, Potter, pensai mentre gli voltavo le spalle e tornavo nei sotterranei.
 

***

Note dell'"autrice": 

Buonasera a tutti! 

Sono Padfoot Black e in una notte d'estate ho tirato giù un capitolo abbastanza demenziale di una storia che mi balenava nella mente da un paio di giorni. Elladora Nott è frutto della mia mente, così come la mia versione di James Sirius Potter (anche se, diciamocelo, con due nomi del genere si percepisce già il suo carattere, o no?).

Spero che questo primo capitolo delirante vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti!

Alla prossima :)

Padfoot

   
 
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