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Autore: Padfootblack    21/07/2019    1 recensioni
James Sirius Potter è tutto il contrario di suo padre: spavaldo, egocentrico e con un'autostima alle stelle.
Elladora Nott è totalmente diversa dai suoi genitori: buona, paziente e con una passione sfrenata per il Quidditch.
Cosa succede quando un Grifondoro impettito incontra una Serpeverde combinaguai?
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Lysander Scamandro, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 2 - James Sirius Potter


Aveva davvero una bella scrittura, pulita e ordinata. Ora capivo perché i gemelli Scamandro avessero scelto lei come secchiona da cui copiare i compiti. Sarebbe stato più semplice scrivere il tema in biblioteca, ma quel posto era così noioso. C’era perenne silenzio e non si poteva parlare, a chi piaceva passare del tempo lì?

“James che studia a colazione? Aiuto”scherzò Peakes sedendosi di fronte a me e trangugiando almeno un litro di succo di zucca: “Senti, oggi abbiamo gli allenamen … da quando scrivi come una ragazza?”

“Sto copiando, Peakes”gli feci presente, era proprio tonto.

“Uuu, Jane ti passa i compiti a patto che tu esca con lei?”

“Non esco con lei, è successo solo due volte”

“Io non ti capisco, è una fuoriclasse: gambe lunghe, vitino da vespa, forme al punto giusto ...”

“Chiedile di uscire se ti piace”

“Non mi piace, penso solo che non è male”farfugliò mentre si ficcava un intero uovo sodo in bocca: “Con una del genere accanto, perché sprecare tempo con le altre?”

“Perché le ragazze non ti lasciano mai in pace”spiegai, mi piaceva elargire la mia saggezza ai miei compagni: “E prima o poi si attaccano a te come la piova gigante e scrollartele di dosso sembra impossibile”

“Ah, ecco perché!”bofonchiò: “Lei vuole che fra di voi sia seria”. Annuii: “Ora smettiamola di parlare di queste cose o mi sale il vomito”. Ero solo al primo paragrafo e Difesa era alla prima ora, mi sarei dovuto muovere e in fretta. Una figura si sedette accanto a me e non ebbi bisogno di alzare lo sguardo per capire che era Lysander. Profumava sempre di fragola, faceva impazzire le ragazze.

“Jamie”mi chiamò sorpreso: “Dove hai preso quel tema?”

“Me lo ha dato lei, non l’ho rubato. A proposito”alzai la testa dalle pergamene per sorridergli: “Grazie per avermi confessato tutto, era così scioccata che io sapessi della Pozione che me l’ha dato senza protestare!”. Lys alzò un sopracciglio con fare cinico: “Ti ha dato il tema perché è incredibilmente e testardamente gentile”

“Chi?”chiese Peakes a bocca piena.

“E anche perché l’ho ricattata”continuai a scrivere, fiero del mio lavoro: ero proprio un genio.

“Non scende a ricatti con nessuno”disse Lys: “È solo gentile e basta”

“Chi è gentile e basta?”chiese ancora Peakes.

“Lascia stare”mormorai: “Fatemi finire di ricopiare il tema o ...”

“Potter”. Aveva una voce davvero soave per essere una serpe. Deglutii spaventato, era già ora? Ma così non avrei preso la sufficienza, avevo scritto solo due paragrafi!

“Nott, dormito bene?”chiesi prendendo tempo.

“Benissimo, grazie. Potresti ridarmi il tema?”. Solo adesso alzai lo sguardo e notai che Peakes era a bocca aperta, mezza fetta di pancetta fra i denti, l’altra metà fuori. Che schifo. Lys stava scacciando qualcosa dal suo piatto vuoto, di sicuro qualche strana creatura che conoscevano solo lui e sua madre. Nott era incredibilmente calma, i suoi grandi occhi nocciola attendevano pazienti e il suo viso terribilmente pallido era accerchiato da un mare di capelli rossi e ricci.

“Ancora 5 minuti?”supplicai. Cookes arrivò lentamente, stiracchiandosi i muscoli delle braccia. Chiuse la bocca di Peakes, gli abbassò la testa e quello riprese a mangiare, alzando lo sguardo di tanto in tanto.

“Potter ti disturba, Nott?”chiese circondandole le spalle con un braccio. Potevo sentire la forchetta di Lys urlare dal dolore da quanto la stava stringendo forte.

“No, non ancora”rispose lei.

“5 minuti!”ripetei e tornai al tema. Leggevo i paragrafi e cercavo di cambiare le parole utilizzate da Nott e distorcere la forma delle sue frasi per creare un compito che non assomigliasse al suo. Sotto sotto mi stavo impegnando, certe volte pensavo che copiare un tema richiedesse più attenzione di scriverlo.

“Ti aspetto fuori dall’aula”disse Nott.

“Che c’è, ti fa schifo sederti al tavolo con noi?”chiesi sbalordito. Sospirò: “Sei senza speranze, Potter” e andò via con il suo passo leggiadro. Valle a capire ste serpi.

“Ti conviene muoverti”mi consigliò Lys ed obbedii, ma non potevo fare a meno di sentire i loro discorsi.

“La conosci?”chiedeva Peakes a Cookes.

“Sì, ci ho parlato qualche volta. Non avrei passato Trasfigurazione l’anno scorso se non mi avesse aiutato”

“Pensavo che fosse una Mangiamorte”

“Peakes!”lo accusò Lys: “Devi smetterla di credere a qualsiasi cosa ti dica James”

“E che ne so, l’ha chiamata Mangiamorte per cinque anni di fila”

“In realtà non è male”commentò Cookes.

“Tieni i tuoi artigli lontani da lei”ordinò Lys. I miei occhi si posarono su quel volto sempre calmo e pacifico, ora rosso dall’agitazione. Non usava mai quel tono di voce con nessuno, sembrava quasi irritato, non lo avevo mai visto così. Tornai al compito e lo terminai in fretta, soffiando sull’inchiostro. “A dopo!” esclamai correndo fuori dalla Sala. Usai uno dei tanti passaggi segreti a me conosciuti per raggiungere l’aula di Difesa in tempo (mai uso dei passaggi segreti fu più indegno) e arrivai trafelato ma puntuale all’inizio delle lezioni. Nott stava parlando con la solita Serpeverde biondina, stavano appiccicate da quando erano qui. Probabilmente le famiglie Purosangue giravano sempre in gruppo per non farsi attaccare dai Mezzosangue. Stavano ridendo e mi bloccai per un attimo a pensare che era la prima volta che vedevo Nott ridere. La sua amica si voltò e un’espressione schifata le spuntò sul volto quando mi vide. Disse qualcosa e poi entrò in classe, ignorandomi totalmente. Nott girò lo sguardo su di me e il suo sorriso scomparve. Wow, non avevo mai avuto un effetto così repentino e negativo sulle ragazze. Di solito camminavano tristi per i corridoi e quando mi vedevano esplodevano di gioia o … beh, sì, ogni ragazza della scuola era sempre stata felice di vedermi e di essere a sua volta osservata da me. Che ci potevo fare? Ero James Sirius Potter, Capitano della squadra di Quidditch Grifondoro, vincitore della Coppa di Quidditch e della Coppa delle Case. Ero Prefetto. E anche perfetto. Mi avvicinai a Nott e le consegnai la pergamena: “È stato un piacere fare affari con te, Nott”

“Non posso dire lo stesso”mormorò tetra: “Ma prego”. Ed entrò sistemandosi al suo solito posto, accanto all’amica che le sussurrò qualcosa all’orecchio che la fece ridere e lasciandomi da solo in mezzo al corridoio.

 

Mi aggiravo per la scuola, facendola risplendere della mia luce riflessa, quando le dita di una mano si intrecciarono alle mie e mi scostai immediatamente, come se fossi stato schiantato. Jane. Quella ragazza doveva smetterla di elemosinare attenzioni.

“Ah, ciao Jane”la salutai continuando a camminare, sperando che non reggesse il mio passo.

“Fra qualche settimana c’è la prima uscita di quest’anno ad Hogsmeade”

“Ma davvero?”. La aspettavo trepidante sin dal primo giorno che ero arrivato, zio George aveva detto che mi avrebbe lasciato un pacco speciale da ritirare da Zonko.

“Ci vai con qualcuno?”

“Cookes, Peakes, Lys, Lorcan … i soliti”

“Tutti maschi?”. Certo, voi ragazze non fate altro che appiccicarvi a me come sanguisughe senza lasciarmi respirare. Annuii laconico, ma Jane non aveva la facoltà di capire quando era ora di smetterla di parlare.

“Sai, io ci vado con Emma, la mia amica. Lei ha una cotta per Peakes, ma le ho detto che è stupido ...”

“Peakes non è stupido”dissi offeso, solo io potevo chiamarlo stupido: “È solo involontariamente simpatico”. Jane rise giuliva, circondando il mio braccio con la sua presa: “Ah, quanto sei divertente!”. Come potevo scappare senza che lei mi vedesse? Come potevo togliermela proprio di torno? Tirarle addosso delle Caccabombe era troppo infantile, persino per me. Una figura si avvicinava a noi, con quattro manuali pesantissimi fra le braccia, era l’occasione perfetta! Le andai incontro con Jane ancora attaccata al braccio, ma mi resi conto troppo tardi che era Nott. Maledizione, proprio lei?

“Ehilà, Nott”le presi i manuali dalle mani e Jane fu obbligata a lasciarmi andare dalla sua presa titanica: “Dove devi portarli?”. Restò a fissarmi in silenzio, quella gentilezza improvvisa non la convinceva.

“Ci penso io”fece per riprenderseli, ma mi spostai di lato: “E dai, voglio aiutarti!”

“E se dovesse portarli nel suo dormitorio?”chiese Jane disgustata. Nott le dedicò uno sguardo truce, poi chiuse gli occhi, prese un bel respiro e li riaprii. Con tutta la calma del mondo, chiese: “Potrei riavere i miei libri, Potter?”

“Ma voglio aiutarti!”

“Sono della biblioteca, se ti è venuta la geniale idea di rovinarli per farmi uno scherzo ...”

“Voglio aiutarti. Sul serio”ribadii sincero: “Dove li stiamo portando?”

“Il Manuale di Incantesimi è da dare a tuo fratello ...”

“Perché, dov’è il suo?”chiesi confuso e lei incrociò le braccia: “Dice di averlo perso proprio quando stavate studiando insieme in Sala Grande”. Ah già, ora probabilmente era stato fatto a pezzi dalle Sirene del Lago. Peccato. Jane ridacchiò, facendo saltare la mia autostima di gioia, ma lo sguardo di Nott era serio: “Appunto, è meglio se li riprendo ...”

“No, faremo il giro insieme e ti mostrerò che so prendermi cura dei libri. Ciao Jane!”e trotterellai, lasciandola mogia e disillusa. Nott mi seguiva controvoglia: “Albus non è in dormitorio, pensavo fosse da voi in Sala Comune”

“E cosa verrebbe a farci?”chiesi schifato. Era esterrefatta dalla mia reazione: “Magari a trovare i suoi cugini!”

“Beh, okay, questo glielo porto poi io”

“Non ti lascio da sola con dei libri di proprietà della Biblioteca e ritirati da me, Potter”

“Va bene, ma visto che dobbiamo salire fino alla Torre Grifondoro, non conviene distribuire prima questi?”

“Quello blu è per Lys”

“So dov’è la loro Sala Comune”

“Sono le tre del pomeriggio, è in Sala Grande”

“E tu come fai a sapere ...”. Alzò gli occhi al cielo e quando arrivammo in Sala Grande lo trovammo davvero lì, seduto al tavolo e ricoperto da libri e pergamene. Nott sfilò un libro dalle mie braccia e glielo consegnò: “Credo che Madama Pince abbia capito che il libro non era per me e mi dice di dirti che sei davvero sconsiderato a non tener conto delle regole della biblioteca riguardo la scadenza dei prestiti”

“Sei la mia salvezza”disse Lys baciandole la mano.

“Mi raccomando, fra una settimana è da riportare indietro”. E girò i tacchi, mentre io la seguivo stupito.

“Ora puoi darmi i libri, Potter, non c’è più Jane”

“E tu come fai a sapere ...”

“Non sei mai stato gentile con me”disse riprendendosi i libri e continuando a camminare: “E lei era appiccicata a te, quindi ...”

“Beh, se vuoi darmi quello da dare ad Albus ...”

“Glielo lascio in camera, ma grazie lo stesso”

“In camera?”esclamai sorpreso: “Entri in camera di mio fratello?”. La seguivo, sembrava corresse, ma quanta energia poteva contenere dentro quel corpo esile e pallido?

“Perché quel tono sorpreso?”chiese allibita: “Siamo amici, è normale ...”. Sì, è normale da ragazzo a ragazzo, ma non da ragazza a ragazzo, io non avrei mai permesso … ma io non avevo amiche donne, quindi forse ero l’unico che non poteva parlare.

“In caso ti servisse un aiuto in futuro ...”

“So che non dovrò chiamare te”sorrise lei e mi lasciò lì, in mezzo al corridoio, con un vago senso di colpa, per la seconda volta in una giornata.

 

Era in biblioteca, che razza di secchione, continuando così avrebbe infangato il nome dei Potter. Mi lasciai cadere sulla sedia di fronte a lui: “Albus”recitai.

“Jamie”disse voltando una pagina del libro che stava attentamente leggendo.

“Nott sale in camera tua?”

“Che cosa?”

“Lo sai che è una Serpeverde, vero?”

“Ma dai?”chiese ironico.

“James in biblioteca per la seconda volta di fila”mormorò Scorpius sedendosi accanto a mio fratello: “Ho seriamente paura”

“Dovrei avrei paura io, sono in mezzo alle serpi”

“La mamma ti ha inviato una lettera”

“Davvero?”. Albus la tirò fuori dal mantello e me la porse.

 

Caro James,

ho inviato la lettera a tuo fratello perché lui si degna di scriverci. Sarebbe carino se, di tanto in tanto, tu considerassi i tuoi genitori, d’altronde senza di noi non esisteresti.

Come stai? Abbiamo tue notizie solo grazie ad Al e Lily, ma vorremmo sentirle da te. Non ci è arrivato ancora nessun reclamo, è strano che tu non abbia preso punizioni. Ti devo ricordare cosa succede quando intercetti i gufi che la Preside invia a noi e strappi le sue lettere? Lo veniamo comunque a sapere e ti becchi una strilettera. Noi stiamo bene, non che a te interessi comunque. Smettila di prendere in giro tuo fratello perché è in Serpeverde, te lo ripeto da 4 anni. Lui almeno è uno studente modello. Fai il bravo.

Con affetto,

Mamma.

 

“L’hai letta?”gli domandai.

“No”rispose, ma aveva storto il naso, lo faceva sempre quando mentiva.

“Bene, l’hai letta. E ti punirei, caro fratello, ma oggi sono magnanimo: come fa Nott a sapere qual è la tua camera?”

“Perché viene lì quando c’è troppa gente in Sala Comune e vogliamo stare soli”. Alzò lo sguardo serio su di me: “Con Scorpius, noi tre”

“Non pensavo fossi di larghe vedute”

“Jamie”mi chiamò minaccioso, lo stavo facendo arrabbiare. Beh, non è che sarebbe successo molto, non era capace di arrabbiarsi con me, voleva bene al suo fratellone.

“Che ti passa per la testa?”mi chiese Scorpius.

“Niente, mi domandavo se voi sapeste qualcosa su Lys e Nott”. Una luce balenò negli occhi di Scorpius, ma continuò a scrivere fingendosi interessato a … agli Avvicini? Ancora? Che noia. Poggiai le braccia sul tavolo e mi rivolsi a lui: “Tu sai qualcosa ...”

“Esatto”

“E non me la vuoi dire”

“Wow, ora capisco perché sei il fratello più intelligente”disse sarcastico.

“Oh, grazie”

“Ti prende in giro”interferì Albus.

“Dimmi tutto, Malfoy”

“È chiaramente Albus il genio della famiglia, poi c’è Lily, poi tutta la tua famiglia, tutte le generazioni possibili e immaginabili di Potter e poi tu”

“Vogliamo parlare di generazioni di famiglie, Malfoy?”chiesi sprezzante.

“Basta”disse Albus in tono minaccioso: “Non ti diremo nulla, con noi perdi solo tempo. Sparisci”

“E va bene”mi alzai: “Sappi, caro fratellino, che io sono un vincente nella vita, quindi scoprirò tutto da solo!”. Gli chiusi il libro sulla mano ed uscii da quel posto che puzzava di vecchio. Avrei scoperto la verità su quei due, a qualunque costo.

 

***

Note dell'"autrice":
Buonasera (o buonanotte) a tutti!
Vi è piaciuto il capitolo scritto dal punto di vista di James? 
Spero così di farvi conoscere meglio i personaggi per come li ho pensati... fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
Alla prossima!
Padfoot

   
 
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